Luca, il Coinquilino Indimenticabile

di
genere
bisex

Ho appoggiato la valigia di fianco alla porta. Milano mi era sembrata un turbine di cemento, ma l'appartamento di Luca prometteva un rifugio. Luca, un collega conosciuto da poco, mi aveva offerto una stanza dopo che il suo precedente coinquilino, si era trasferito. Ho accettato, grato per la soluzione veloce.
Le prime settimane sono scivolate via con una facilità sorprendente. Luca era un coinquilino disarmante nella sua semplicità: meticoloso, premuroso, bravo a improvvisare cene. Mi sono ritrovato a mio agio, più di quanto mi aspettassi.
L'appartamento era pulito, luminoso, un vero rifugio. Mi sono sentito grato per quella soluzione rapida e indolore. Ho pensato che fosse una benedizione. Non sapevo ancora quanto la mia percezione di "benedizione" stesse per essere messa alla prova.
Una mattina, Luca era appoggiato al bancone della cucina, sorseggiando un caffè mentre io finivo la spremuta. La luce del mattino filtrava dalle finestre.
"Sai, ho sempre pensato che nella vita bisognerebbe provare un po' di tutto," ha esordito Luca, la voce calma, con una rapida occhiata al mio basso ventre. Mi ha guardato, un lampo nei suoi occhi. "Finché non si fa male a nessuno, ovviamente. Non trovi? Quante cose ci si perde per timore?"
"Oppure," ha continuato Luca, la voce appena più bassa, un filo di sfida, "è proprio quello che temiamo di più a volte che merita di essere scoperto. Non credi?"
"Beh, sì, forse" ho risposto, ricambiando lo sguardo. E mentre i miei occhi si posavano sul suo basso ventre, ho trovato la conferma di un'impressione che avevo avuto: Luca era davvero ben dotato.
In adolescenza mi era capitato di avere rapporti orali con un amico molto dotato. Un giorno, in auto, glielo stavo succhiando: lui a tradimento mi ha eiaculato in bocca, nello stesso momento per l'eccitazione sono venuto anch'io. Negli anni non era mai più capitato. Ma ho spesso pensato che mi sarebbe piaciuto rifarlo. Quindi non era attrazione fisica verso Luca in generale, ma verso il suo pene.
Nelle sere successive, l'atmosfera nell'appartamento è cambiata. Ho iniziato a notare dettagli che prima ignoravo. Il modo in cui Luca si muoveva in casa. Ho colto i suoi sguardi. E mi sono ritrovato a ricambiarli.
Una sera, Luca è uscito dalla doccia con un asciugamano in vita. Ha attraversato il corridoio mentre uscivo dalla mia stanza. Prima avrei abbassato gli occhi. Quella sera, ho rallentato. L'ho guardato. Il suo corpo era muscoloso, ma era la prominenza sotto l'asciugamano che ha catturato la mia attenzione. Era proprio grosso come me lo ero immaginato, forse anche di più. Ho sentito il mio pene ingrossarsi.
"Tutto bene?" ha chiesto Luca, il suo sorriso rilassato.
"Sì, sì, tutto a posto," ho balbettato, la voce roca. Non sono riuscito a distogliere lo sguardo così velocemente. Era una frazione di secondo in più, ma mi è sembrata un'eternità. Ho sentito il mio viso arrossire. Luca si è limitato ad annuire, il sorriso che si è allargato, e si è avviato verso la sua stanza
La sera stessa, ho sentito Luca camminare in corridoio. Non è andato subito in camera sua. Si è fermato alla mia porta, che avevo lasciato socchiusa. Non ha bussato. L'ha semplicemente spinta piano, quel tanto che bastava per farsi vedere.
"Non riesco a prendere sonno, ti va di fare due chiacchiere? Magari beviamo qualcosa sul divano."
Era la sua mossa, più esplicita di ogni sguardo. La mia curiosità, ora non più solo interna, mi ha spinto ad alzarmi e a seguirlo. Ci siamo versati un alcolico e seduti sul divano. La luce della lampada da terra creava ombre lunghe, avvolgendo il salotto in un'atmosfera quasi irreale.
Un silenzio è calato tra noi. Non era il silenzio confortevole delle settimane precedenti, ma uno teso, carico di aspettativa. Luca ha preso un sorso dal suo bicchiere, i suoi occhi che si posavano su di me per un istante, prima di tornare a fissare il vuoto. Sentivo il suo sguardo, anche senza vederlo. Era un invito. Ho percepito la sua intenzione, più chiara di qualsiasi parola.
"Sei curioso, vero?" ha sussurrato Luca, la sua voce profonda, mettendo la mano sulla sua prominenza.
Luca ha slacciato la cintura, lentamente, si è abbassato gli slip e il suo cazzo già in erezione è saltato fuori con un guizzo. Era grosso, sodo, molto simile al cazzo del mio amico.
Ho afferrato il suo membro con una mano. La punta era grande e carnosa, lucida. Le mie dita si sono chiuse leggermente, esplorando la circonferenza. Luca ha emesso un sospiro leggero. Il respiro mi si è fatto corto. Non c'era più spazio per la razionalità, solo per l'istinto.
Luca ha mosso il bacino in avanti, spingendo il suo membro più a fondo nella mia mano. La mia presa si è fatta più ferma, mentre le dita esploravano la lunghezza.
Ho iniziato a muovere la mano, lenta, esitante all'inizio, poi con più sicurezza, seguendo il ritmo che sembrava naturale. La mia stessa erezione ha risposto, premendo contro i pantaloni.
Ho alzato lo sguardo su Luca. I suoi occhi erano socchiusi, la testa leggermente reclinata all'indietro, un'espressione di puro piacere sul viso. Il ritmo delle mie mani è aumentato, più audace, più deciso.
"Vuoi assaggiarlo, Gianni?" ha sussurrato Luca, la voce roca, quasi spezzata dal piacere. I suoi occhi si sono aperti un poco, fissandomi con un'intensità tale da togliermi il fiato.
Mi sono ritrovato ad annuire ancora una volta, la gola secca. Luca ha sorriso e ha mosso avanti il bacino, offrendosi.
Ho tolto lentamente la mano dal suo membro, sentendo il calore lasciare la mia pelle. Ho inspirato profondamente. Poi, mi sono chinato in avanti, L'ho avvicinato al mio viso, sentendo il suo odore maschile, eccitante.
Ho aperto la bocca. Le mie labbra hanno sfiorato la punta calda e umida. Un brivido mi ha percorso la schiena, mentre il sapore, inaspettatamente salato e muschiato, mi ha riempito la bocca. Era una sensazione che avevo già provato, incredibilmente eccitante. Ho sentito la mia lingua esplorare la punta carnosa. Il mio corpo ha risposto con un tremore incontrollabile, un calore che mi incendiava dall'interno.
Ho continuato a muovere la lingua, ora con più sicurezza, sentendo la grandezza di Luca riempire la mia bocca, una sensazione di pienezza quasi soffocante, ma inebriante. La curiosità si era trasformata in un desiderio insaziabile. Lo volevo tutto.
Luca ha spinto con più forza, la sua mano tra i miei capelli che aumentava la pressione, finché il suo membro non mi è arrivato in gola. Poi ha iniziato a scoparmi in gola con intensità. Dopo un paio di minuti si è staccato lentamente, il suo respiro ancora affannato. Con un movimento fluido e deciso, si è inginocchiato davanti a me..
Le sue mani hanno afferrato le mie cosce, aprendole leggermente. Ho trattenuto il respiro, mentre Luca si avvicinava. Le sue labbra hanno sfiorato la punta del mio membro. Un gemito è salito dalla mia gola. Luca ha iniziato a succhiare, con un'intensità che mi ha tolto il fiato. Ho chiuso gli occhi, abbandonandomi completamente.
A un certo punto, quasi simultaneamente, ci siamo girati. Mi sono messo supino sul tappeto. Lui si è messo a cavalcioni su di me, in modo da mettetemi il pene in bocca mentre prendeva un bocca il mio
Eravamo un incastro perfetto. La sensazione di avere la sua bocca sui mio pene, mentre la mia era sul suo, era vertiginosa. Ogni movimento era amplificato, ogni gemito raddoppiato. Ho sentito il suo respiro caldo contro la mia pelle, mentre la sua lingua iniziava la sua esplorazione. E, contemporaneamente, le mie labbra e la mia lingua continuavano sul suo membro.
Il ritmo si è fatto frenetico. Ho sentito il mio corpo tendersi, un fremito incontrollabile che mi ha percorso dalla testa ai piedi. Ho sentito un'ondata di calore esplodere nella mia bocca. Luca ha rilasciato il suo seme, caldo e denso nella mia bocca.
Nello stesso momento, ho sentito il suo corpo tendersi sotto di me, i suoi muscoli contrarsi. La sua bocca si è fatta più avida, e ho percepito la sua lingua avvolgermi mentre il mio stesso orgasmo esplodeva. Le mie gambe hanno tremato, mentre mi riversavo nella sua bocca.
Il sapore dello sperma di Luca era forte, muschiato, inaspettatamente salato ma non sgradevole. Anzi, c'era qualcosa di intensamente maschile che mi ha sorpreso. Ho provato a ingoiarlo, sentendo la consistenza scivolare giù e mi è piaciuto.
La mia curiosità era stata non solo soddisfatta, ma superata.
Il silenzio che è seguito era diverso da prima. Non più teso, ma carico di una complicità inattesa. Eravamo sdraiati, i nostri corpi ancora vicini, il respiro che si calmava lentamente.
Luca ha rotto il silenzio. La sua voce era bassa, quasi un sussurro.
"Non sei mai stato penetrato, vero?" mi ha chiesto.
Ho esitato per un momento, il mio respiro ancora un po' affannato. Non c'era bisogno di nascondere nulla.
"No," ho risposto, la voce un sussurro roca, quasi indistinguibile. Era una verità semplice, ma che apriva un mondo di possibilità nuove, sconosciute.
Luca ha aspettato, lasciando che la mia risposta si posasse nell'aria. Poi, la sua mano ha accarezzato lentamente il mio fianco, un gesto delicato ma pieno di intenzioni.
"Il mio cazzo ti spaventa, è troppo grosso per te?" ha chiesto, la voce appena più profonda, un filo di sfida bonaria mescolato a una sincera curiosità.
“Sì," ho risposto, la voce ancora un sussurro, ma più ferma. Non ho aggiunto altro, non subito. Ho lasciato che la mia onestà si mostrasse nella sua semplicità. Poi, ho continuato."Mi spaventa... e mi eccita da morire."
"Bene," ha sussurrato, la sua voce profonda, carica di un'intenzione che non lasciava dubbi. "Allora forse è il caso di capire cosa ti eccita di più."
Io mi sono messo a carponi inarcato offrendogli il culo. Ho sentito le sue dita lavorare con un tocco delicato, spalmando il lubrificante attorno al mio buchetto ancora vergine per poco. C'era una strana sensazione di vulnerabilità, ma anche di attesa. Il mio corpo era teso.
Poi ho sentito la punta del suo membro sfiorarmi l’ano. Luca ha spinto, molto lentamente, con una gentilezza nonostante la sua imponente grandezza. Ho sentito una pressione, poi una sensazione di stiramento, e infine un piccolo bruciore acuto ma sopportabile.
Luca non ha forzato. Ha continuato a spingere con una delicatezza incredibile, un millimetro alla volta. Ho sentito il mio corpo adattarsi, aprirsi, accogliere. Il bruciore si è trasformato in una pienezza profonda. Luca è entrato, lentamente, finché la punta non è stata completamente dentro. Ho trattenuto il respiro, il mio corpo in uno stato di attesa sospesa.
Ho sentito il suo corpo muoversi ancora, la spinta lenta, un'altra porzione di lui che scivolava dentro di me. La pienezza che ho provato era indescrivibile, una sensazione che mi riempiva, mi allungava, ma senza causare dolore. Ho avvertito la sua grandezza, la sua lunghezza, ogni centimetro che entrava era una conferma della mia decisione.
Un gemito soffocato mi è sfuggito dalle labbra mentre si muoveva ancora, e ho sentito il suo membro che mi penetrava completamente, fino in fondo. Era come se il mio corpo fosse stato creato per accoglierlo.
Ora che Luca era completamente dentro di me, il mondo intorno è svanito.
Le parole sono uscite dalla mia bocca come un istinto primordiale, una supplica che non avrei mai creduto di poter esprimere. "Ti prego, Luca. Pompami e riempimi tutto. Sfondami." ho sussurrato, la voce roca.
Non era una richiesta, era un comando. Il ritmo è aumentato, ogni affondo più profondo, più deciso. Ho sentito il suo membro scivolare dentro e fuori.
La mia erezione pulsava forte. Ho spinto il bacino verso l'alto, incontrando ogni sua spinta, desiderando una penetrazione più profonda, più totale.
Luca ha affondato un'ultima volta, con una spinta più lunga e profonda. Ho sentito il suo corpo tendersi sopra il mio, un gemito rauco che gli è sfuggito. E poi, all'improvviso, una sensazione di caldo liquido che mi ha inondato il retto, riempiendomi. Era lo sperma di Luca, caldo, denso, che si riversava dentro di me.
Non c'è stato bisogno di alcun tocco sulla mia erezione, nessuna stimolazione diretta. Il piacere di sentirmi riempito da lui, di percepire il suo liquido caldo che mi inondava, è stato sufficiente. Ho sentito il mio corpo contrarsi in una scarica potente. Le mie gambe hanno tremato, e un'ondata di piacere mi ha scosso fin nelle ossa.
Siamo rimasti immobili, i nostri corpi ancora uniti, i respiri affannati che si mescolavano. Il calore del suo sperma dentro di me era una sensazione intima e potente. Non ero più solo un uomo etero con una curiosità proibita. Ero Gianni, e avevo appena scoperto una parte di me che non sapevo esistesse, grazie a Luca.
Luca ha rotto il silenzio, la sua voce bassa e calda, "Ti va di scoparmi?" ha chiesto.
Ho annuito, un movimento fermo e senza esitazione. Luca si è mosso, ruotando lentamente sulla pancia, posizionandosi prono sul divano. Il suo bacino era già sollevato, offrendo l'apertura. Ho respirato profondamente, sentendo il mio cuore battere forte.
Ho sollevato le mani e ho afferrato i suoi fianchi sentendo la punta del mio membro sfiorare la sua apertura, lubrificata e calda. Ho esitato un istante. Poi, con un respiro profondo, ho spinto. Molto lentamente all'inizio, sentendo la resistenza morbida, poi la sua apertura che cedeva. Ho sentito un gemito sfuggire alle labbra di Luca mentre mi muovevo. Ho affondato, sentendo il suo corpo che mi accoglieva, avvolgendomi completamente. La sensazione di pienezza e di controllo era inebriante, un'esperienza completamente diversa da quella che avevo appena vissuto, ma altrettanto intensa.
Ho aspettato un momento, lasciando che entrambi ci abituassimo a questa nuova pienezza. Il mio membro era completamente dentro, avvolto nella sua calda e stretta presa. Luca ha emesso un sospiro profondo, quasi un fremito, e le sue mani si sono aggrappate ai cuscini del divano.
Ho iniziato a muovermi. La prima spinta è stata lenta, per sentire la sua risposta. Poi, ho ritratto quasi completamente, lasciando solo la punta, e ho spinto di nuovo, con un po' più di forza e decisione. Ogni affondo era una scoperta.
Il ritmo si è fatto più veloce, più frenetico. Ho affondato con forza, sentendo Luca gemere sotto di me, la sua schiena che si inarcava leggermente. Ho percepito la sua mano scivolare tra le sue gambe, trovando la sua erezione iniziando a masturbarsi
In quel momento, ho sentito il mio corpo tendere al massimo, un formicolio che partiva dal mio membro e si diffondeva ovunque. Con un grido soffocato, ho affondato l'ultima volta, sentendo i miei muscoli contrarsi. L’ho riempito anch'io, con un getto caldo e denso.
Contemporaneamente, ho sentito il suo corpo fremere sotto di me, la sua mano che si stringeva, un gemito prolungato che indicava il suo stesso culmine. Eravamo venuti insieme.
Luca ha rotto il silenzio, la sua voce bassa e calda. “Sai," ha iniziato, tirando un sospiro, "Ho un amico, anche lui è bisex. Ogni tanto scopiamo insieme." Luca ha continuato, la sua voce "Ti andrebbe di fare un'esperienza a tre?"
“È... è dotato come te?" ho chiesto.
Luca ha sorriso, "Oh, sì," ha risposto. "Fa per te, Gianni. È più grosso del mio."
Non ho esitato a lungo. Un sorriso, spontaneo e senza riserve, ha increspato le mie labbra. "Sì," ho risposto, la voce ferma, "sì, mi piacerebbe."
Abbiamo parlato per un po', sdraiati uno accanto all'altro sul divano, mentre la luce del mattino iniziava a farsi più intensa. Luca ha spiegato che il suo amico, Marco, era una persona discreta, proprio come lui. Non si trattava di una cosa improvvisata, ma di un incontro che avrebbe rispettato i miei tempi e le mie sensazioni.
"Faremo le cose con calma," ha detto Luca, la sua voce rassicurante. "Nessuna pressione. Ci prenderemo un caffè tutti e tre qui, così potrete conoscervi un po'. Se poi la chimica c'è, vedremo."
L'idea di un caffè, di un primo approccio più tranquillo, mi ha rassicurato. L'eccitazione per l'ignoto era ancora forte, ma ora era temperata da una sensazione di sicurezza e fiducia. L'appuntamento è stato fissato per la sera successiva.
La sera dopo, il campanello ha suonato. Luca ha aperto la porta. Sulla soglia c'era Marco. Era più alto di Luca, con spalle larghe e un sorriso aperto. I suoi occhi, di un verde intenso, mi hanno guardato con una curiosità che rispecchiava la mia.
"Piacere, Marco." ha detto, la sua voce calda e profonda, mentre Luca ci presentava. Gli ho stretto la mano, sentendo la presa ferma e sicura. Non c'era nulla di intimidatorio in lui, solo un'aura di calma confidenza.
Ci siamo seduti sul divano, lo stesso divano che era stato testimone della mia prima volta. Luca ha preparato tre caffè. L'atmosfera era sorprendentemente rilassata, un misto di curiosità e rispetto. Abbiamo parlato del più e del meno: il mio arrivo a Milano, il lavoro, i comuni interessi con Luca.
Quando Marco si è sporto per prendere il caffè, ho colto un'ombra sotto i suoi pantaloni. Era grande, proprio come Luca aveva promesso, forse anche di più.
Dopo un po di chiacchiere, Marco si è alzato. "È stato un piacere conoscerti, Gianni," ha detto, il suo sguardo che si è soffermato sul mio. "Se vi va, potremmo vederci di nuovo. Magari per una cena, o qualcos'altro..."
Luca ha interrotto, un sorriso che gli increspava le labbra. "Direi che la cena può aspettare. E qualcos'altro possiamo farlo adesso, Gianni tu che ne dici?"
Marco ha sorriso, un sorriso complice che mi ha fatto sentire un brivido lungo la schiena.
Ho capito che il gioco era iniziato. Ho guardato Luca, poi Marco. L'eccitazione era palpabile nell'aria, una promessa che non potevo ignorare. La mia risposta è arrivata senza esitazione. "Mi andrebbe molto."
A quel punto, Luca ha deciso che era ora di passare ai fatti. Ha posato la tazza di caffè sul tavolino con un leggero rumore, che ha richiamato la nostra attenzione. Poi, con un sorriso malizioso e uno sguardo che ci includeva entrambi, ha parlato.
Luca si è alzato dal divano, i suoi occhi fissi su di me, "Che ne dici, Marco? Mostriamo a Gianni quanto siamo accoglienti, qui a Milano?"
"Non essere timido, Gianni," ha sussurrato.
Senza pensarci due volte, la mia mano è scesa, trovando la chiusura lampo dei jeans di Marco. Non ha mosso un muscolo per fermarmi. Con un movimento deciso, ho abbassato la zip e ho estratto il suo membro dai pantaloni.
La vista mi ha lasciato senza fiato. Era lì, grosso e scuro, più di quanto avessi mai immaginato. La pelle tesa e calda, le vene che pulsavano sotto il mio tocco. L'ho preso in mano, sentendone il peso e la circonferenza. Era impressionante. La mia mano a malapena riusciva a circondarlo completamente.
Luca si è sfilato i jeans, rivelando la sua erezione, già turgida e pronta. Si è posizionato accanto a Marco, con il suo membro proprio all'altezza del mio viso.
Ho iniziato a masturbarli, sentendo il contrasto delle loro dimensioni e consistenze.
Le mie labbra hanno sfiorato prima la punta del membro di Luca, poi ho preso il suo membro in bocca, avvolgendolo con calore. Ho iniziato a succhiare con passione, la mia lingua che esplorava la sua superficie, le mie guance che affondavano e si ritraevano.
Ho staccato la bocca da Luca, lasciando un leggero schiocco umido, e ho subito cercato il membro di Marco. L'ho preso in bocca, alternando la mia attenzione tra i due, passando da uno all'altro con una voglia che non sapevo di possedere. Una volta Luca, una volta Marco. Le mie labbra e la mia lingua che lavoravano con una frenesia crescente, aspirando, leccando, sentendo le loro reazioni, i loro gemiti, che mi spingevano a continuare.
Ho affondato con la testa, prendendo quanto più potevo di Luca, sentendo il suo gemito sopra di me. Poi ho liberato la sua punta e mi sono spostato su Marco, avvolgendo le mie labbra intorno alla sua impressionante circonferenza. Era un'esperienza viscerale, un atto di completa sottomissione al piacere che stavano offrendo, e che io ero così desideroso di ricevere e dare.
Il ritmo si è intensificato. Ho sentito la mano di Luca afferrarmi la testa. Non era un gesto violento, ma di fermezza decisa. Ho sentito il suo bacino spingere, e il suo membro è stato spinto più a fondo nella mia bocca, arrivando in gola. Ho deglutito, sentendo la sua lunghezza invadermi, una sensazione profonda e quasi soffocante, ma incredibilmente eccitante.
Quando Luca si è ritirato, ho sentito la mano di Marco prendere il suo posto, afferrandomi la testa con la stessa determinazione. E poi è toccato a lui. Il suo membro, ancora più grosso, ha iniziato a penetrare la mia gola. Era una sensazione che mi allungava fino al limite, ma la sua consistenza piena e il suo calore mi hanno spinto a volerlo tutto.
Ho sentito un gemito strozzato salire dalla mia gola mentre mi venivano in gola, a turno.
Senza dire una parola, Luca si è staccato dalla mia bocca, lasciando una sensazione di vuoto e un leggero schiocco umido. Ho sollevato lo sguardo, ancora ansimante, e ho visto un'espressione di desiderio intenso nei suoi occhi. Ha scambiato uno sguardo con Marco, un'intesa silenziosa.
Marco ha poi posato una mano sulla mia spalla, la sua voce profonda che risuonava nella stanza. "Credo che sia il momento di un altro tipo di accoglienza, Gianni," ha detto.
Luca ha annuito, il suo sorriso complice. "Sì," ha aggiunto, “Ti scopiamo a turno, ti va di essere la nostra puttana, stasera?"
Ho sentito il mio cuore battere all'impazzata. La proposta era chiara: sarei stato penetrato da entrambi, a turno. Avevo già sperimentato la penetrazione di Luca, e la voglia di provare il cazzone di Marco era diventata irresistibile.
Per tutta risposta, le mie mani si sono appoggiate sul tappeto, le ginocchia che premevano sul tessuto morbido. Ho abbassato il busto, inarcando la schiena, sollevando il sedere e offrendo la mia apertura. Era una posizione di sottomissione totale, ma in quel momento la sentivo come un atto di potere, il potere di decidere quanto piacere potevo sopportare, quanto di me stesso ero disposto a esplorare.
Ho sentito il respiro di uno di loro farsi più vicino, il calore di un corpo alle mie spalle. I miei muscoli si sono tesi, in attesa della prima, inebriante penetrazione.
Ho sentito le dita calde sulla mia pelle, spalmare un po' più di lubrificante con un tocco attento e premuroso. Sapeva che ero un principiante, e stava prestando attenzione.
Poi, ho percepito la punta del suo membro sfiorarmi, calda e già tesa. Luca ha spinto lentamente, con quella stessa delicatezza che avevo imparato a conoscere. Ho sentito la pressione familiare, il leggero stiramento, e poi la sensazione di pienezza che si diffondeva mentre entrava in me. Ho serrato i denti, non per il dolore, ma per l'intensità di quel momento..
Luca è entrato completamente, riempiendomi con la sua lunghezza. Ho rilasciato un sospiro, le mie spalle che si rilassavano leggermente. Nonostante avessi già provato questa sensazione, c'era qualcosa di diverso ora, una maggiore consapevolezza, una profondità aggiunta dalla presenza di Marco, che ora sentivo alle mie spalle, in silenzioso attesa.
Luca ha iniziato a muoversi, spingendo lentamente, poi con un ritmo crescente. Ogni affondo era profondo, portandomi al limite della mia resistenza, ma senza superarlo. Ho sentito il suo corpo battere contro il mio, un suono ritmico che riempiva la stanza. Ho ansimato, i miei muscoli interni che si stringevano intorno a lui, accogliendo ogni movimento.
Dopo qualche minuto di intensa penetrazione, Luca si è ritirato lentamente, lasciando una scia di calore e una sensazione di vuoto e anticipazione. Ho sentito il suo corpo muoversi accanto a me. Un istante dopo, ho percepito un nuovo calore dietro di me, una presenza ancora più imponente.
Marco ha preso il suo posto. Ho trattenuto il respiro, preparandomi a quella che sapevo sarebbe stata una sensazione diversa, più intensa. La sua punta ha sfiorato la mia apertura, e la sua grandezza mi ha fatto tremare leggermente. Ha spinto con la stessa lentezza e attenzione di Luca, ma la sensazione di stiramento era più pronunciata, la pienezza ancora più totale. Ho stretto i pugni, un gemito che mi è sfuggito. Anche lui arrivato in fondo ha iniziato a scoparmi.
Mentre Marco mi penetrava, Luca si messo in ginocchio davanti a me, ha preso la mia testa tra le mani. Io ho aperto la bocca e il suo cazzo è scivolato dentro, caldo e familiare e ha iniziato a scoparmi in sincronia con Marco.
I loro movimenti si sono intensificati. Marco spingeva da dietro con una forza e una profondità crescenti, i suoi affondi precisi e potenti mi facevano gemere. Ho sentito il suo bacino battere contro il mio sedere e i suoi ansimi che sono diventati sempre più affannosi. Contemporaneamente, Luca ha aumentato il ritmo del suo pompaggio nella mia bocca, spingendomi a prendere ogni sua spinta fino in fondo.
Poi, l'esplosione, il calore travolgente del seme di Marco che mi inondava il retto, un getto caldo e denso che si riversava dentro di me. Nello stesso istante, la mia bocca si è riempita del seme di Luca, un'altra ondata calda e salata che mi ha fatto deglutire con avidità. Erano venuti entrambi dentro di me, un atto di completa e totale resa, che mi ha lasciato tremante e svuotato, ma incredibilmente soddisfatto.
Siamo rimasti immobili, i nostri corpi ancora uniti, i respiri pesanti che riempivano il silenzio. Il mio corpo era indolenzito.
Mentre i nostri respiri si calmavano, ho sentito Marco e Luca ritirarsi lentamente da me. Un senso di vuoto, ma anche di appagamento, mi ha pervaso. Poi, le mani di Luca mi hanno accarezzato la schiena. "Ora tocca a te, Gianni," ha sussurrato, la sua voce roca, piena di affetto.
Mi hanno aiutato a distendermi sul divano, la schiena appoggiata ai cuscini. Ho guardato in alto, i loro volti sorridenti, i loro occhi che brillavano. Erano ancora eccitati, i loro membri pulsanti, ma la loro attenzione era tutta su di me.
Luca si è inginocchiato al mio fianco, mentre Marco si è posizionato all'altro lato. Le loro mani si sono mosse, con una sincronia quasi innata. Ho sentito la mano di Luca accarezzare la base del mio membro, mentre quella di Marco lo afferrava con una presa decisa ma delicata. Hanno iniziato a masturbarmi, le loro dita che lavoravano all'unisono Le mie gambe si sono tese, il mio corpo inarcato. Erano concentrati su di me, decisi a portarmi al culmine.
Poi, con un'intesa silenziosa, hanno cambiato tattica. Ho sentito la bocca calda di Luca avvolgermi la punta del membro, mentre Marco continuava con la sua stimolazione manuale alla base. La sensazione era travolgente.
Luca ha iniziato a succhiare con forza, la sua lingua che mi accarezzava con perizia, e le sue guance che si muovevano ritmicamente. Ogni aspirazione tirava il mio membro più a fondo, e ho sentito il piacere esplodere in onde sempre più intense.
Non riuscivo a contenere i gemiti che mi sfuggivano dalle labbra. La mia schiena si è inarcata ancora di più, i muscoli delle mie gambe tesi. Le mani di Marco hanno intensificato la loro stretta, un supporto solido che mi ancorava al divano mentre il mio corpo vibrava.
Ho sentito un'onda di calore partire dalle mie viscere, e con un grido strozzato, mi sono riversato nella bocca di Luca. Ho tremato, il mio corpo scosso da spasmi mentre il mio seme inondava la sua gola. Luca ha ingoiato, i suoi occhi che brillavano mentre mi guardava, un sorriso di trionfo sul suo volto.
Ero completamente svuotato, esausto, ma pervaso da una sensazione di appagamento totale. La mia mente era in pace, il mio corpo rilassato. L'esperienza, iniziata per pura curiosità, si era trasformata in un viaggio profondo e trasformativo.

Per commenti, bangalore@live.it
scritto il
2025-07-17
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