Ritorno da mia sorella - PT1
di
Parole Nuove
genere
incesti
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Grazie e buona lettura
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Ciao io sono Andrea ho 21 anni e sono uno studente fuori sede, quest’anno a differenza degli altri non sono riuscito a tornare a casa in varie occasioni quindi non vedevo l’ora dell’arrivo dell’estate per rivedere la mia famiglia. Dopo un lungo viaggio in treno, appena arrivo a casa accompagnato dai miei genitori che erano venuti a prendermi, trovo mia sorella Elisa con abbigliamento estivo che mi aspetta davanti la porta a braccia aperte, per i più curiosi, lei indossava un piccolo top a strisce colorate, sembrava fosse senza reggiseno perché vedevo solo un paio di bretelle che erano del top, e un paio di shorts sportivi, di quelli un po’ larghi e leggeri. Abbandonai le valigie ai miei genitori e corsi ad abbracciarla, sono molto legato a lei, sarà che sono più grande solo di due anni, ma c’è un legame molto forte fra di noi, poi avendo quasi la stessa età, quanto eravamo piccoli condividevamo la camera e i nostri genitori a volte anche per ottimizzare i tempi, quando eravamo piccoli ci facevano lavare insieme, quindi non abbiamo mai avuto quel senso spiccato di pudore nei confronti dell’altro. Vivendo in un’altra città per studio mentre lei è ancora giù con i miei perché ha appena finito le superiori, il nostro rapporto si è leggermente raffreddato, ma non cambia il nostro sentimento e legame. Sistemati i vestiti abbiamo fatto il classico pranzo abbondante da figlio che rientra per le vacanze con annesse chiacchierate su com’è andato il viaggio e poi finalmente una bella doccia rinfrescante, mi asciugo leggermente i capelli con l’asciugamano e torno in camera mia, e trovo Elisa distesa distesa sul mio letto con i suoi capelli biondi mossi che arrivano appena alle spalle e il suo fisico molto snello, da sdraiata questa volta è evidente che non indossa il reggiseno perché la sua seconda taglia di sebo e i capezzoli sollevano leggermente il top che indossa, vedendola le chiedo “che ci fai qui?” Lei rispose ridacchiando “sono venuta ad ascoltare tutte le cose che non potevi raccontare a pranzo con mamma e papà” replicai ”tipo?”, lei “ma non so, serate, ragazze, eventi, robe del genere” allora cominciai a raccontarle di quale serata, sedendomi sul bordo del letto con l’asciugamano legato alla vita, dopo una mezz’oretta di chiacchiere le dissi “vabbè fammi cambiare che con l’asciugamano comincio ad avere caldo” lei mi guardò un po’ spaesata e mi chiese “vuoi che vada in camera mia o posso restare a chiacchierare?” Onestamente da una lato non mi sarei fatto problemi a mostrarmi nudo davanti a lei, però dopo mesi e mesi di distanza mi sentivo un po’ a disagio, ma non volevo farle pesare la cosa visto il nostro rapporto, quindi pensai magari mi giro di spalle per mettere le mutande così è un po’ una via di mezzo, le dissi alzandomi e dandole le spalle mentre andavo a prendere l’intimo “no tranquilla resta pure”, cercai di mettermi l’intimo sotto l’asciugamano per toglierlo dopo, lei notando il mio imbarazzo, una volta tolto l’asciugamano venne da me per abbracciarmi e mi disse “tranquillo non devi nasconderti, non ci vediamo da un sacco, ci sta che ci sia un po’ di imbarazzo, sai che per me non è un problema, ci siamo visti nudi tante volte” quell’ultima frase mi fece venire in mente tutte le volte che l’ho vista nuda, che unito al suo abbraccio e ai grattini che mi stava facendo sul collo, creò un principio di erezione che si affrettava a diventare più grande, le risposi con nonchalance “ma si hai ragione però sai non ci vediamo da un sacco, e mi sembrava male mostrarmi subito così” lei replicò “tranquillo nessun problema, anche se adesso si vede che va meglio” indicandomi l’erezione “vuoi che ti lasci da solo adesso? Così magari ti riposi un po’?” Mi chiese e io un po’ imbarazzato ma con una voglia assurda le risposi “forse è meglio di sì” stendendomi sul letto con un’erezione ormai evidente ma che non aveva più senso nascondere, allora lei mi disse guardandomi con un accenno di sorriso “dai allora riposati per bene, magari queste ti aiutano” e si sollevò il top mostrandomi le tette, dopo averle accarezzate riabbassò il top e uscì dalla camera chiudendo la porta, mi sa che era chiaro pure a lei cosa avrei fatto da lì a poco. Appena chiuse la porta abbassai le mutande fino a toglierle completamente, cominciai lentamente a fare il classico gesto su e giù chiudendo gli occhi e ripensando alle scene viste prima, non mi era mai successo di farlo pensando a mia sorella, ma adesso avevo soltanto lei in mente. Continuai fino a venire, mi ripulì e dopo essermi rimesso le mutande mi addormentai un po’. Crollai come un sasso, mi risvegliai con mia sorella che bussava alla mia porta chiedendomi qualcosa, ma ero talmente assonnato da non capire cosa volesse dirmi, quindi le farfugliai di entrare, lei aprì la porta chiedendomi se volessi un caffè, ma quando mi vide si interruppe e chiudendo la porta dietro di sé mi chiese “è ancora quella di prima o hai ancora voglia?” Io che avevo ancora gli occhi semi chiusi e la testa appoggiata sul cuscino non riuscivo a capire cosa intendesse, pensavo avesse visto il fazzoletto che avevo usato prima per pulirmi, alzai la testa e le chiesi cosa intendesse, e lei sedendo sul bordo del letto mi fce notare una nuova erezione, le risposi “è normale appena svegli, non darle peso” lei palesemente incuriosita replicò “ma dai ti sta quasi per uscire dalle mutande, poverino sicuramente non fa bene tenerlo lì con quelle mutande strette, secondo me è meglio toglierle” io che mi svegliavo sempre di più le risposi “dai smettila ed esci che di là ci sono mamma e papà, se non ci vedono arrivare vengono anche loro qui” mi rassicurò dicendo che erano usciti per delle commissioni e che sarebbero stati via almeno un’altra ora, allora dopo le sue rassicurazioni le chiesi “quindi cosa vuoi che faccia?” Lei mi rispose “puoi fare quello che vuoi, ma secondo me tenerlo così stretto nelle mutande non fa bene, poi con questo caldo è sicuramente peggio, per esempio io quando posso non porto il reggiseno” alla fine decisi di darle retta rispondendole “va bene, ti accontento ma se io devo essere completamente nudo e tu vestita mi sento a disagio” allora lei annuendo si tolse il top, chiedendomi “ora va meglio?” Le risposi “io sì ora sto decisamente meglio, e tu?” Lei mi rispose di sì mentre si sedeva completamente sul letto con le gambe distese di fianco alle mie, ma notavo che il suo sguardo puntava sempre sul mio cazzo in erezione, ad un certo punto mi chiese sollevando una mano “posso?” Io che ero distratto dalle sue tette le diedi il mio consenso, allora lei allungò la mano sull’asta e ne scoprì la cappella seguita da un mio verso di goduria, ci guardammo negli occhi chiedendoci se stessimo facendo una cosa giusta, ma la verità è che non importava a nessuno dei due. Elisa cominciò lentamente a fare su e giù con la mano, mentre io mi ributtai con la testa indietro sul cuscino, chiusi gli occhi e le appoggiai una mano sul culo cominciando a massaggiarlo, allora lei si mise in ginocchio di fianco a me e si abbassò i pantaloncini e le mutande, scoprendo quel fantastico culo rotondo che ripresi a massaggiare senza esitare. La sentì piegarsi in avanti facendo così scorrere la mia mano sulla sua fica ormai bagnata, iniziai a massaggiarla bagnandomi tutte le dita, d’un tratto sentì una carezza diversa, aprì gli occhi e la vidi con la mia cappella in bocca che mi guardava sorridendo, vedendo che la stavo guardando mi dice “allora prima ti eri toccato, ne sento ancora il sapore, scusami ma non ho resistito” per ringraziarla decido di rimetterle due dita dentro, lei inarca la schiena emettendo un gemito e poi continua quanto interrotto prima, inizia lentamente passando la lingua su ogni lembo di pelle prendendolo in bocca fino in fondo, poi pian piano aumenta il ritmo mettendoci più foga mentre io continuo a penetrarla con le dita, lo sento, sento che sto per venire, decido di avvisarla allora lei si stacca tornando con la schiena dritta, spingendo praticamente le mie dita completamente dentro di lei, e continua a segarmi forte con la mano, finché degli schizzi di sperma cominciano ad uscire, i primi sono talmente forti che mi arrivano fino al petto, ma lei non lo molla ancora, continua lentamente seguendo il mio ansimare, fino al fermarsi quando non esce più nulla. Mi guarda felice mentre mi massaggia le palle chiedendomi se volessi dei fazzoletti, le dico di sì mentre mi rendo conto che è meglio fare una doccia, allora lei si alza sfilandosi le dita e passandomi dei fazzoletti, mentre i mi gusto i suoi umori leccandomi le dita. Mentre si riveste mi dice “vai a lavarti prima che arrivino mamma e papà” le do un bacio sulla guancia e corro in doccia facendo attenzione a non spargere sperma in giro per la casa.
Continua…
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Ciao io sono Andrea ho 21 anni e sono uno studente fuori sede, quest’anno a differenza degli altri non sono riuscito a tornare a casa in varie occasioni quindi non vedevo l’ora dell’arrivo dell’estate per rivedere la mia famiglia. Dopo un lungo viaggio in treno, appena arrivo a casa accompagnato dai miei genitori che erano venuti a prendermi, trovo mia sorella Elisa con abbigliamento estivo che mi aspetta davanti la porta a braccia aperte, per i più curiosi, lei indossava un piccolo top a strisce colorate, sembrava fosse senza reggiseno perché vedevo solo un paio di bretelle che erano del top, e un paio di shorts sportivi, di quelli un po’ larghi e leggeri. Abbandonai le valigie ai miei genitori e corsi ad abbracciarla, sono molto legato a lei, sarà che sono più grande solo di due anni, ma c’è un legame molto forte fra di noi, poi avendo quasi la stessa età, quanto eravamo piccoli condividevamo la camera e i nostri genitori a volte anche per ottimizzare i tempi, quando eravamo piccoli ci facevano lavare insieme, quindi non abbiamo mai avuto quel senso spiccato di pudore nei confronti dell’altro. Vivendo in un’altra città per studio mentre lei è ancora giù con i miei perché ha appena finito le superiori, il nostro rapporto si è leggermente raffreddato, ma non cambia il nostro sentimento e legame. Sistemati i vestiti abbiamo fatto il classico pranzo abbondante da figlio che rientra per le vacanze con annesse chiacchierate su com’è andato il viaggio e poi finalmente una bella doccia rinfrescante, mi asciugo leggermente i capelli con l’asciugamano e torno in camera mia, e trovo Elisa distesa distesa sul mio letto con i suoi capelli biondi mossi che arrivano appena alle spalle e il suo fisico molto snello, da sdraiata questa volta è evidente che non indossa il reggiseno perché la sua seconda taglia di sebo e i capezzoli sollevano leggermente il top che indossa, vedendola le chiedo “che ci fai qui?” Lei rispose ridacchiando “sono venuta ad ascoltare tutte le cose che non potevi raccontare a pranzo con mamma e papà” replicai ”tipo?”, lei “ma non so, serate, ragazze, eventi, robe del genere” allora cominciai a raccontarle di quale serata, sedendomi sul bordo del letto con l’asciugamano legato alla vita, dopo una mezz’oretta di chiacchiere le dissi “vabbè fammi cambiare che con l’asciugamano comincio ad avere caldo” lei mi guardò un po’ spaesata e mi chiese “vuoi che vada in camera mia o posso restare a chiacchierare?” Onestamente da una lato non mi sarei fatto problemi a mostrarmi nudo davanti a lei, però dopo mesi e mesi di distanza mi sentivo un po’ a disagio, ma non volevo farle pesare la cosa visto il nostro rapporto, quindi pensai magari mi giro di spalle per mettere le mutande così è un po’ una via di mezzo, le dissi alzandomi e dandole le spalle mentre andavo a prendere l’intimo “no tranquilla resta pure”, cercai di mettermi l’intimo sotto l’asciugamano per toglierlo dopo, lei notando il mio imbarazzo, una volta tolto l’asciugamano venne da me per abbracciarmi e mi disse “tranquillo non devi nasconderti, non ci vediamo da un sacco, ci sta che ci sia un po’ di imbarazzo, sai che per me non è un problema, ci siamo visti nudi tante volte” quell’ultima frase mi fece venire in mente tutte le volte che l’ho vista nuda, che unito al suo abbraccio e ai grattini che mi stava facendo sul collo, creò un principio di erezione che si affrettava a diventare più grande, le risposi con nonchalance “ma si hai ragione però sai non ci vediamo da un sacco, e mi sembrava male mostrarmi subito così” lei replicò “tranquillo nessun problema, anche se adesso si vede che va meglio” indicandomi l’erezione “vuoi che ti lasci da solo adesso? Così magari ti riposi un po’?” Mi chiese e io un po’ imbarazzato ma con una voglia assurda le risposi “forse è meglio di sì” stendendomi sul letto con un’erezione ormai evidente ma che non aveva più senso nascondere, allora lei mi disse guardandomi con un accenno di sorriso “dai allora riposati per bene, magari queste ti aiutano” e si sollevò il top mostrandomi le tette, dopo averle accarezzate riabbassò il top e uscì dalla camera chiudendo la porta, mi sa che era chiaro pure a lei cosa avrei fatto da lì a poco. Appena chiuse la porta abbassai le mutande fino a toglierle completamente, cominciai lentamente a fare il classico gesto su e giù chiudendo gli occhi e ripensando alle scene viste prima, non mi era mai successo di farlo pensando a mia sorella, ma adesso avevo soltanto lei in mente. Continuai fino a venire, mi ripulì e dopo essermi rimesso le mutande mi addormentai un po’. Crollai come un sasso, mi risvegliai con mia sorella che bussava alla mia porta chiedendomi qualcosa, ma ero talmente assonnato da non capire cosa volesse dirmi, quindi le farfugliai di entrare, lei aprì la porta chiedendomi se volessi un caffè, ma quando mi vide si interruppe e chiudendo la porta dietro di sé mi chiese “è ancora quella di prima o hai ancora voglia?” Io che avevo ancora gli occhi semi chiusi e la testa appoggiata sul cuscino non riuscivo a capire cosa intendesse, pensavo avesse visto il fazzoletto che avevo usato prima per pulirmi, alzai la testa e le chiesi cosa intendesse, e lei sedendo sul bordo del letto mi fce notare una nuova erezione, le risposi “è normale appena svegli, non darle peso” lei palesemente incuriosita replicò “ma dai ti sta quasi per uscire dalle mutande, poverino sicuramente non fa bene tenerlo lì con quelle mutande strette, secondo me è meglio toglierle” io che mi svegliavo sempre di più le risposi “dai smettila ed esci che di là ci sono mamma e papà, se non ci vedono arrivare vengono anche loro qui” mi rassicurò dicendo che erano usciti per delle commissioni e che sarebbero stati via almeno un’altra ora, allora dopo le sue rassicurazioni le chiesi “quindi cosa vuoi che faccia?” Lei mi rispose “puoi fare quello che vuoi, ma secondo me tenerlo così stretto nelle mutande non fa bene, poi con questo caldo è sicuramente peggio, per esempio io quando posso non porto il reggiseno” alla fine decisi di darle retta rispondendole “va bene, ti accontento ma se io devo essere completamente nudo e tu vestita mi sento a disagio” allora lei annuendo si tolse il top, chiedendomi “ora va meglio?” Le risposi “io sì ora sto decisamente meglio, e tu?” Lei mi rispose di sì mentre si sedeva completamente sul letto con le gambe distese di fianco alle mie, ma notavo che il suo sguardo puntava sempre sul mio cazzo in erezione, ad un certo punto mi chiese sollevando una mano “posso?” Io che ero distratto dalle sue tette le diedi il mio consenso, allora lei allungò la mano sull’asta e ne scoprì la cappella seguita da un mio verso di goduria, ci guardammo negli occhi chiedendoci se stessimo facendo una cosa giusta, ma la verità è che non importava a nessuno dei due. Elisa cominciò lentamente a fare su e giù con la mano, mentre io mi ributtai con la testa indietro sul cuscino, chiusi gli occhi e le appoggiai una mano sul culo cominciando a massaggiarlo, allora lei si mise in ginocchio di fianco a me e si abbassò i pantaloncini e le mutande, scoprendo quel fantastico culo rotondo che ripresi a massaggiare senza esitare. La sentì piegarsi in avanti facendo così scorrere la mia mano sulla sua fica ormai bagnata, iniziai a massaggiarla bagnandomi tutte le dita, d’un tratto sentì una carezza diversa, aprì gli occhi e la vidi con la mia cappella in bocca che mi guardava sorridendo, vedendo che la stavo guardando mi dice “allora prima ti eri toccato, ne sento ancora il sapore, scusami ma non ho resistito” per ringraziarla decido di rimetterle due dita dentro, lei inarca la schiena emettendo un gemito e poi continua quanto interrotto prima, inizia lentamente passando la lingua su ogni lembo di pelle prendendolo in bocca fino in fondo, poi pian piano aumenta il ritmo mettendoci più foga mentre io continuo a penetrarla con le dita, lo sento, sento che sto per venire, decido di avvisarla allora lei si stacca tornando con la schiena dritta, spingendo praticamente le mie dita completamente dentro di lei, e continua a segarmi forte con la mano, finché degli schizzi di sperma cominciano ad uscire, i primi sono talmente forti che mi arrivano fino al petto, ma lei non lo molla ancora, continua lentamente seguendo il mio ansimare, fino al fermarsi quando non esce più nulla. Mi guarda felice mentre mi massaggia le palle chiedendomi se volessi dei fazzoletti, le dico di sì mentre mi rendo conto che è meglio fare una doccia, allora lei si alza sfilandosi le dita e passandomi dei fazzoletti, mentre i mi gusto i suoi umori leccandomi le dita. Mentre si riveste mi dice “vai a lavarti prima che arrivino mamma e papà” le do un bacio sulla guancia e corro in doccia facendo attenzione a non spargere sperma in giro per la casa.
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