Ritorno da mia sorella - PT3 | Perché mamma?

di
genere
incesti

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“Ti sei ripresa un po’?” Le chiesi soddisfatto del mio operato, notando la mia soddisfazione nel tono mi rispose “si, cretino” ridendo, ed aggiunse “però tu non hai ricevuto nulla, mentre io le altre volte qualcosa ho avuto, e adesso è scesa anche la tua erezione”, le risposi “tranquilla non è un problema, ho goduto a far godere te”, si girò, si mise a cavalcioni sopra di me e baciandomi mi disse “sei il miglior fratello del mondo”, il suo corpo era completamente adagiato sul mio e come ci si poteva aspettare, la mia erezione non tardò ad arrivare, ma questa volta indurendosi comincio a premere sulla sua figa ancora umida, lei sentendo spingere esclamò “ ehii “, e invece che levarsi, ci si sedette sopra, lasciandolo fuori ma posizionato fra le sue labbra, cominciando a muoversi lentamente avanti e indietro, come se mi stesse facendo una saga con la sua figa, mi piaceva un sacco ed anche lei cominciò ad ansimare, stavamo godendo entrambi un sacco, l’abbracciai riportando il suo petto sopra il mio, facendo scivolare il mio cazzo dietro la sua figa, e cominciai a spingere lentamente la mia cappella dentro di lei, lei mettendomi la lingua in bocca si portò indietro col bacino spingendo il resto del cazzo dentro, si mise con la schiena dritta e lentamente cominciò a muovere il bacino, cominciammo a godere all’unisono, finché, dopo poco, si fermò dicendo “così non possiamo continuare, hai un preservativo?”, “no, non pensavo mi sarebbe mai servito a casa, tantomeno con te” le risposi con un mezzo sorriso godurioso, allora lei lo tirò fuori alzandosi, si inginocchiò davanti a me e mi ripulì il cazzo leccando via i suoi umori, partendo dal basso, lungo tutta l’asta avvolgendola con la lingua prima da un lato e poi dall’altro andando verso l’alto, poi scoprì la cappella con la mano e prendendola tutta in bocca, comincio a pulirla per bene succhiando e passando la lingua su ogni centimetro di pelle, le dissi scherzando “se continui così, ci sarà molta più roba da pulire” lei alzò lo sguardo tenendo ancora il cazzo con la mano e sorridendo mi disse “allora meglio fermarsi, non siamo ancora pari”, le risposi “hai ragione, se hai finito adesso tocca a me pulirti” lei guardò di nuovo il mio cazzo, prese in bocca la cappella e gli diede un ultima succhiata facendomi godere ancora, poi lo tirò fuori dalla sua bocca, lasciandolo scivolare fra le labbra, si sdraiò con la schiena sul letto aprendo le gambe e mi disse “fai pure…”, questa volta fui io ad inginocchiarmi davanti a lei, le tirai su le gambe e le diedi una dolce e morbida carezza con la lingua dall’ano fino al clitoride, senza spingere molto, poi allargandola un po’ con le dita, rifeci lo stesso gesto andando più in profondità, cominciava a godere, la sentivo ansimare e muoversi sotto la mia lingua, all’inizio era un movimento morbido e dolce, man mano che aumentava il piacere, il movimento diventava sempre più profondo, quasi a scatti per ogni passaggio della mia lingua, poi mi soffermai un po’ sul clitoride, tirando leggermente su la pelle per scoprirlo, è delicatamente lo baciai, lo avvolsi fra le mie labbra e cominciai ad accarezzarlo con la lingua, mi afferrò la testa per i capelli e la spingeva verso il suo ventre, mentre io piano piano ritornavo a leccarle anche le labbra, dopo qualche minuto alzai leggermente la testa per chiederle “ti ho pulita abbastanza?” Ma la mia domanda era più per capire se volesse venire o meno visto che era venuta da poco, mi rispose “lo hai messo anche dentro, assicurati che io sia pulita anche lì”, allora le allargai per bene le gambe afferrandola in corrispondenza delle labbra e le aprì la figa, cominciai a penetrarla con la lingua, lei godeva, e tanto, poi sostituì la lingua con due dita, riportando la lingua sul clito, lei cominciò a muoversi seguendo il ritmo delle mie dita dentro di lei, con l’altra mano le palpavo il seno, finché non esplose in un forte orgasmo, chiudendo le gambe di scatto, io provai a restare lì per farla godere ancora, ma lei, ormai sfinita, disse “ti prego basta”, obbedì e mi sdraiai di fianco a lei dandole un bacio sulle labbra, ancora zuppo dei suoi umori. Dopo qualche minuto di riposo le chiesi se avesse fame, lei mi rispose “c’è qualcosa di pronto?”, le risposi scherzando “sì, il mio cazzo”, lei cogliendo il tono scherzoso mi rispose “se fai il bravo, magari dopo, ma io intendevo per pranzo” allora ci alzammo e andammo in cucina senza neanche vestirci, cominciammo a setacciare la cucina alla ricerca di qualcosa di pronto o di qualcosa di rapido da preparare, capitò un paio di volte che Elisa si mettesse a 90º per guardare in posti bassi, la prima volta commentai con un “che bello spettacolo”, la seconda volta mi trovai lì in zona e le diedi una pacca sul culo, Lei mi disse “piantala” ridendo, le risposi “tu mi istighi… vuoi dire che non lo fai di proposito?”, lei mi sorrise e distolse lo sguardo. Aprì il frigo e trovai della pasta fredda “trovato, che brava la mamma, ci ha lasciato il pranzo” dissi, lei si girò verso di me chiedendo “e io non sono brava?” Le risposi “sì, ma siete brave in due modi diversi”, prendemmo l’occorrente e ci mettemmo a tavola a mangiare scambiando le classiche chiacchiere da pranzo, ma con temi inaspettati:
Elisa: Chissà se la mamma è brava anche come lo sono io?
Io: Non so se voglio saperlo sinceramente
Elisa: Beh se noi esistiamo significa che si sarà data da fare con papà
Io: Sicuramente, ma onestamente non riesco ad immaginarla in determinati modi, cioè, è nostra madre
Elisa: E io sono tua sorella ma non mi pare che con me tu abbia fatto fatica
Io: È diverso, con te è partito per caso
Elisa (sottovoce): magari possiamo aiutare il caso
Io: Dai smettila, poi, davvero non so se me la sento
Elisa: va bene tranquillo, laviamo tutto e ci mettiamo un po’ a letto a dormire? Sono stanchissima
Io: Ammetti che sono stato bravo e per me va bene
Elisa: sei stato bravissimo.
Mi disse appoggiandomi la mano sulla coscia, poi si alzò e mi diede un bacio sulle labbra. Cominciò a portare i piatti in cucina, le diedi una mano, e una volta finito ci avviammo ognuno verso la propria camera, con un bacio le augurai “buon riposo” lei ricambiò il bacio e aggiunse “fai il bravo” le diedi una pacca sul suo bellissimo culo ed andammo nelle nostre camere chiudendoci la porta alle spalle, mi misi delle mutande pulite e mi sdraiai sul letto, cercai di non pensare a quanto successo nell’ultimo giorno, non avevo bisogno di incrementare la mia voglia, però volevo riposare un po’, quindi cercai di distrarmi e provai a dormire.
Dopo un po’ di riposo, ancora in dormiveglia senti mia sorella parlare con mia mamma, non gli diedi molto peso, anche perché non riuscivo a capire molto fra il sonno e la porta chiusa, dopo qualche secondo qualcuno bussò alla mia porta, ancora assonnato dissi “avanti” era mia sorella che mi chiese “vuoi un caffè?” Ma i suoi occhi andarono subito sulla mia erezione da risveglio “sì” le dissi, lei annuì ed andò in cucina chiudendo la porta alle sue spalle, qualche minuto dopo risentì bussare alla porta, pensai sarà tornata col caffè, quindi dissi “avanti” non curandomi di nascondere l’erezione, si aprì la porta e vidi mia mamma, allora subito allungai le mani per coprirla, mia mamma sembrò più sconvolta dal mio gesto che da quello che volevo nascondere, si sedette sul lato del letto porgendomi il caffè, io lasciai una mano giù a coprire e con l’altra presi la tazzina, lei mi rassicurò dicendo “tranquillo non devi nasconderti, è normale, dopo tanti anni con tuo padre vuoi che non sappia che quando vi svegliate avete l’erezione?” Io rosso in faccia le risposi “sì ma io non sono papà e tu sei comunque mia mamma” allora lei cercando di minimizzare disse “si sono tua mamma e proprio per questo non c’è bisogno di fare i salti mortali per nascondersi, mica stavi facendo chissà cosa, e vedere un erezione non ha mai ucciso nessuno, non c’è niente di male, tranquillo è naturale” io restai un po’ rosso in faccia ma più che altro per l’imbarazzo ma ero più tranquillo quindi cominciai a sorseggiare il caffè, mia madre mi accarezzava il braccio per tranquillizzarmi, finché ad un certo punto mentre bevevo il caffè scese fino alla mano che era sulle mutande e la spostò dicendo “questa non serve più, giusto?“ io annuì e continuai a bere, nel frattempo l’erezione era quasi svanita del tutto, finito il caffè andammo in sala da pranzo dove c’era Elisa a guardare la tv, che vedendoci arrivare insieme, con annessa la mia faccia leggermente sconvolta, ci chiese “tutto ok? È successo qualcosa?” La mamma rispose “no gioia, niente di che, solo la natura che si sveglia” disse ridacchiando, guardai mia sorella e notai che cercava di nascondere un sorriso malizioso, sicuramente aveva combinato qualcosa, ma non potevo chiederle nulla davanti a nostra madre.
Continua…
scritto il
2025-07-25
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