Ritorno da mia sorella - PT2
di
Parole Nuove
genere
incesti
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Il resto della giornata prosegui come se nulla fosse successo, tra visite ai parenti e uscite con amici, ma ogni tanto la mia mente abbandonava il contesto in cui mi trovavo e volava a quanto successo con mia sorella nel pomeriggio, era successo davvero o era stato tutto un sogno? In quel caso avrei voluto ripetere quel sogno perché era maledettamente eccitante. Dopo una serata passata fuori con gli amici, tornai a casa circa alle due di notte, dirigendomi verso camera mia notai della luce uscire da sotto la porta della camera di Elisa, “si sarà addormentata con la TV accesa” pensai, quindi mi avvicinai con l’orecchio per cercare di capire se fosse sveglia o meno, ma si sentiva solo la TV, sicuramente dormiva, quindi aprì silenziosamente la porta per non svegliarla così da spegnere la TV, ma una volta aperta la porta, la trovai distesa sul letto con solo delle mutandine addosso che guardava la TV, si girò verso di me chiedendomi “ non si bussa più?”, mi scusai spiegando le mie buone intenzioni, mi rassicurò dicendo “tranquillo, non ti preoccupare, vuoi restare un po’?” Accettai ed entrai chiudendomi la porta alle spalle per evitare che il volume della tv potesse svegliare i miei, sul momento non avevo chissà quali intenzioni, volevo solo chiacchierare un po’ con mia sorella. Mi invitò a sdraiarmi vicino a lei, mi tolsi le scarpe e mi sdraiai sul fianco vicino a lei chiedendole cosa avesse fatto mentre ero in giro, lei rispose vagamente con “tv, telefono, ripensato al pomeriggio, mi sono toccata e poi ho riacceso la tv” nella mia testa ho pensato “per fortuna non sono stato l’unico a ripensare a quanto successo nel pomeriggio, però aspetta ha detto di essersi toccata” e ho cominciato ad immaginarmi la scena di lei sdraiata qui con le gambe aperte massaggiarsi il clitoride, far scorrere le dita fra le labbra e penetrarsi una volta umide, questo mio pensiero però mi fece restare imbambolato a fissare il vuoto, finché mia sorella interruppe i miei pensieri dicendo “tutto ok? È perché ti ho detto che mi sono toccata? Non lo fate solo voi maschi, lo sai vero?”, ritornai sulla terra ferma cercando una risposta sensata, ma riuscì solo a dire “sì sì tutto ok, lo so che lo fate anche voi, ci mancherebbe altro, e non ti nego che anche io ci ho ripensato, mi sono chiesto più che altro se abbiamo commesso un grosso errore”, lei ci penso su un attimo mi diede il suo punto di vista “può darsi che qualcuno lo vedrebbe come una cosa sbagliata, da non fare, ma onestamente non mi sento in torto e tantomeno di aver fatto male a qualcuno, poi se a te non ha dato fastidio, io sono apposto così”, io “no ma che fastidio, anzi, tutt’altro, mi è piaciuto un sacco, altrimenti ti avrei fermata”, lei “bene mi fa piacere, aver chiarito questa cosa, alla fine ci siamo sempre detti tutto e tenersi le cose dentro non porta da nessuna parte, avrebbe solo rovinato il nostro rapporto, e visto che ci siamo, mi devi un orgasmo, e a giudicare da quanto sei venuto, deve essere un bell’orgasmo” mi disse ridendo, aveva ragione, era stato fantastico, avrei voluto non si fermasse, e anche io avrei voluto farla godere per bene quindi non potevo che assecondarla, “beh come potrei mai darti torto, sarà un onore per me” le dissi mettendole una mano sulla coscia per farle delle carezze su e giù, “ottimo, ma non è ancora il momento, per due motivi: 1) di là ci sono mamma e papà che dormono, ho paura di svegliarli, e 2 l’ho fatto da poco e mi sto ancora riprendendo, però a proposito di parità, ma non hai caldo con tutti quei vestiti? Ci saranno 800 gradi” mi disse appoggiando la mano sulla mia, effettivamente c’era parecchio caldo e l’argomento non faceva altro che alimentare il calore nella stanza, così mi tolsi la maglietta e i pantaloni buttandoli su una panca ai piedi del letto, rimasto in intimo la ringraziai del suggerimento con un “adesso va meglio” e lei “beh ti credo, con i pantaloni lunghi chiunque soffrirebbe, io ho quasi caldo con solo gli slip, comunque da quando sei tornato è la prima volta che ti vedo col cazzo a riposo” mi disse ridendo, effettivamente aveva ragione “beh se ti togli anche gli slip durerà ancora poco così”, lei mi rispose con uno sguardo ed un tono provocatorio “se dovessi toglierle, non sarei l’unica, e poi non so se riuscirei a fermarmi” l’idea mi piaceva e non poco quindi decisi io, e portai le mie mani sull’elastico dei suoi slip cominciando lentamente ad abbassarli, sperando non mi fermasse, e fortunatamente non lo fece, anzi assecondò il mio gesto piegando le ginocchia e sollevando il sedere, una volta sfilati completamente allargò le gambe donandomi una visuale celestiale, era completamente aperta, appena umida, più la guardavo e più mi ci sarei buttato a capofitto, mentre con le mani le percorrevo l’interno coscia, scendendo dalle ginocchia, lei mise le sue mani sulle mie fermando la mia avanzata, cercai il suo sguardo per capire il motivo di tale gesto, lei guardandomi mi disse solo una parola “uguaglianza” quindi mi fece distendere e lei si inginocchiò al mio fianco, abbassò i miei boxer liberando così la mia erezione, si girò verso di me e disse “ adesso si che lo riconosco, bello duro”. Le passato una mano lungo la schiena fino al sedere, facendole capire che poteva essere suo, lei cominciò ad accarezzarlo dolcemente partendo dalle palle, ma invece che restare lì in ginocchio decise di cambiare posizione, lasciando me sdraiato e lei si posizionò inginocchiata dietro la mia testa, con le gambe leggermente divaricate, mi poggio le mani sul petto e piegandosi in avanti le fece scorrere fino ad arrivare alle cosce, e con mia grossa sorpresa, senza neanche toccarlo con le mani, prese il mio cazzo direttamente in bocca mentre le sue mani massaggiavano ancora le mie cosce, era bellissimo, la sua bocca calda avvolgeva gran parte del mio membro, la sua lingua curiosa accarezzava la mia cappella come se fosse la cosa più buona del mondo, io ormai schiavo del piacere, alzai lo sguardo, e vidi il suo frutto proibito, era lì a pochi centimetri dal mio viso, allora approfittando del suo gesto, alzai leggermente la testa e le diedi un bel bacio appassionato sul clitoride coinvolgendo anche le sue labbra, che orami erano zuppe dei suoi umori, appena la sfiorai lei apri la bocca con ancora il mio cazzo dentro facendosi scappare un piccolo gemito, interruppi il mio bacio per ricordarle di non fare rumori, lei annuì e riprese a succhiarlo, questa volta accompagnata dalla sua mano, anche io ripresi a baciarla, ma questa volta le misi le mani sul culo allargando per bene la sua bellissima fica depilata, facevo scorrere la mia lingua su e giù per le labbra assaporando e gustando i suoi umori, alternavo la penetrazione con la lingua a dei colpetti di lingua sul clitoride, aveva un sapore buonissimo, indescrivibile, riuscivo a staccarmene solo per prendere fiato e godere del fantastico lavoro che stava compiendo, d’un tratto le mie gambe cominciarono a tremare, io ero intento a passarle la lingua fra le labbra, ma stavo per venire, allora cercai di avvisarla, ma dalla mia bocca non uscirono parole, solo un verso incomprensibile, e cominciai a venirle in bocca, lei rimase pietrificata, io crollai sul letto in preda ad un forte orgasmo, lei provo a tirarsi indietro ma era già troppo tardi, si alzò di scatto e cercando di fare meno rumore possibile corse in bagno mentre io cercavo di riprendermi. Dopo qualche minuto tornò in camera con lo sguardo arrabbiato, mi chiese sottovoce “che cazzo ti è preso? potevi dirmelo”, nonostante il tono basso percepì le urla soffocate nella sua voce, cercai di spiegarmi dicendo “ho provato ad avvisarti, ma avevo la bocca impegnata, sono riuscito solo a fare qualcosa di simile ad un verso per avvisarti, ma non ho avuto il tempo e il modo di fare di meglio, ti chiedo scusa” e le presi la mano guardandola negli occhi. Lei dovette intuire la mia buona fede perché mi strinse la mano e si sedette vicino a me dicendo “ok, questa volta passa, ma la prossima volta piuttosto dammi uno schiaffo sul culo, così almeno capisco, poi sarò io a decidere se levarmi o meno, ok?”, rinnovai le mie scuse ed annuì con la testa, le dissi “se vuoi continuo da dove avevo interrotto” cercando la sua complicità, mi rispose “tranquillo, non sono più dello spirito giusto, ma non ti preoccupare che salderai il tuo debito, e dopo la sorpresa di prima sei indebitato fino al collo”, mi disse con un mezzo sorriso, “torna in camera tua e non fare rumore, ricordati i vestiti”. Recuperai la mia roba, le diedi un bacio, questa volta sulle labbra, e mentre stavo per staccarmi ed andare in camera, mi afferrò la testa con la sua mano e mi trattenne, trasformando un bacio sulle labbra in un bel bacio con la lingua, continuammo a baciarci finché con uno schiaffetto sul mio culo scoperto e un sorriso mi disse “vai”, io le diedi un ultimo bacio sulle labbra e tornai in camera mia. Gettai i vestiti sulla sedia, indossai i boxer e mi sdraiai sul letto, era tutto così incredibile, non potevo crederci, e mentre cercavo di realizzare quanto appena successo, crollai in un sonno profondo.
Il giorno seguente mi svegliai molto tardi, quasi ad ora di pranzo, i miei per fortuna mi lasciarono dormire per farmi riprendere dal lungo viaggio, ma diciamo che, gran parte del “lavoro” l’aveva fatto mia sorella, e le vacanze erano appena cominciate. Uscì dalla camera indossando un paio di pantaloncini e sotto i boxer, mi diressi in cucina per farmi un caffè e li trovai mia madre ad accogliermi, una donna formosa sui 50, venne ad abbracciarmi come fa una madre con l’unico figlio maschio che è via da mesi, “tutto bene? Hai dormito bene?” Mi chiese, le risposi “sì dai, ho fatto un po’ fatica ad addormentarmi ma tutto bene grazie” presi la tazzina ed andai in veranda a bere il caffè, li trovai mia sorella su una sdraio con un costume striminzito a prendere il sole, “Buongiorno” le dissi attirando la sua attenzione, lei ricambiò il mio saluto accompagnato da un bel sorriso, visto il classico caldo torrido estivo le proposi di andare al mare per farci un bel bagno rinfrescante, lei rispose “sì ti prego, ma vedi se serve la macchina a mamma”, finito il caffè tornai in casa ad informarmi se la macchina fosse disponibile, dopo qualche minuto tornai fuori aggiornando mia sorella “la mamma dice che deve portare i nonni a fare dei giri, e papà è a lavoro e torna stasera, quindi o chiediamo un passaggio a qualche nostro amico o dobbiamo restare a casa” lei rispose “vabbè, pazienza” se da un lato eravamo entrambi tristi per il mare, dall’altro sapevamo cosa sarebbe successo. Tornai in casa e mia mamma aggiunse che non sapeva se sarebbe riuscita a tornare per pranzo, le risposi “va bene ma facci sapere se dobbiamo aspettarti” lei annuì ed andò a cambiarsi uscendo dalla stanza qualche minuto dopo, correndo verso la macchina ci salutò al volo ed uscì dal cortile chiudendo dietro di sé il cancello. Appena la macchina sparì dalla nostra vista, mia sorella si alzò e venne verso di me sussurrandomi all’orecchio “visto che non possiamo andare al mare, da adesso si sta nudi” slacciandosi il costume e lasciandolo scivolare per terra, cominciai ad assecondare la sua richiesta abbassando prima i pantaloncini, d’un tratto sentì il cancello aprirsi di nuovo, mia madre stava tornando, mia sorella mi guardò impietrita le dissi “dai su vai in bagno, come se dovessi farti una doccia, ci penso io qui” lei raccolse il costume da terra e corse in bagno chiudendo la porta dietro di sé, mentre io uscivo a chiedere a mia madre cosa fosse successo, mi rispose “ho dimenticato il telefono, mi dai una mano a cercarlo?” Ed entrammo in casa alla ricerca del telefono, mi chiese “dov’è tua sorella?” Le risposi “aveva caldo ed è andata a fare una doccia” nel mentre si sentì l’acqua della doccia aprirsi, cercammo il telefono per qualche minuto finché non urlò “trovato, era caduto sotto il letto” mi diede un bacio sulla guancia e scappò via di nuovo. Apri la porta del bagno per avvisare Elisa che la mamma era andata via, stava facendo davvero la doccia ma non aveva chiuso le porticine, era girata di spalle, completamente nuda e bagnata davanti a me, tutto ciò la rendeva ancora più sexy, si girò leggermente per guardarmi e mi disse “ti va di raggiungermi?” Non me lo feci ripetere ancora una volta, lasciai cadere pantaloncini e boxer per terra e la raggiunsi in un attimo, si girò verso di me abbracciandomi, sentivo il suo seno, I suoi capezzoli turgidi sul mio petto, io la strinsi a me afferrandola dal culo, e ci baciammo appassionatamente per non so quanto, il tempo sembrava essersi fermato, la situazione era molto eccitante e la mia erezione non tardò ad arrivare, appena se ne accorse, afferrò il mio pene con la sua mano, e mi disse “guarda chi si è svegliato!” con un sorriso malizioso, le risposi con tono provocatorio “perché mi vuoi dire che tu sei asciutta?”, e con tono ancora più provocatorio mi disse “controlla” mentre allargava leggermente le gambe, allora allungai una mano appoggiandola prima sul suo bacino e facendola scivolare lentamente fra le gambe, passando sul monte di Venere accompagnato dall’acqua della doccia continuai a scendere fino ad arrivare alle labbra, mi feci lentamente spazio con un dito spingendolo dentro “sapevo che eri bagnata, vieni con me” le dissi, chiusi l’acqua le presi la mano e la feci appoggiare sul lavandino, mi inginocchiai davanti a lei e le allargai le gambe, cominciando a baciarla prima sul pube e poi scendendo lasciando una lunga scia di baci, le passai la lingua fra le labbra allargandole per bene, raccogliendo quanto più possibile dei suoi umori, partendo da dietro, fino al clitoride, lei si lasciò andare in un sospiro molto forte, mentre con una mano mi spingeva la testa sulla sua fica e con l’alta si massaggiava il seno, le afferrai una gamba e l’appoggiai sulla mia spalla, mentre continuavo a leccarla, baciarla e a succhiarle il clitoride, e più la baciavo più lei si muoveva e godeva, finché non ebbe uno scatto che la fece esplodere in un forte orgasmo, uso la gamba che avevo appoggiato sulla mia spalla per spingermi dentro, mentre con la mano mi teneva per i capelli, io lentamente la leccavo e ad ogni leccata lei aveva uno spasmo di piacere, continuai così lentamente finché non allentò la presa con la gamba e mi tirò su baciandomi sulla bocca, bocca che era ancora intrisa dei suoi umori, e questo rendeva il bacio ancora più eccitante, ma nonostante la mia voglia assurda volevo solo dedicarmi a lei e farla godere come aveva fatto lei con me, fece un bel sospiro e disse ridacchiando “adesso mi riprendo, sei stato bravo, ma non siamo ancora pari”. Ci asciugammo ed andammo a stenderci in camera mia. Guardai il telefono per vedere l’ora e trovai un messaggio “Mamma: mangiate pure, io mangio dai nonni”, lo lessi a mia sorella e restammo abbracciati, nudi sul letto ancora mezzi bagnati ma soddisfatti.
Continua...
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Dopo una serata passata fuori con gli amici, tornai a casa circa alle due di notte, dirigendomi verso camera mia notai della luce uscire da sotto la porta della camera di Elisa, “si sarà addormentata con la TV accesa” pensai, quindi mi avvicinai con l’orecchio per cercare di capire se fosse sveglia o meno, ma si sentiva solo la TV, sicuramente dormiva, quindi aprì silenziosamente la porta per non svegliarla così da spegnere la TV, ma una volta aperta la porta, la trovai distesa sul letto con solo delle mutandine addosso che guardava la TV, si girò verso di me chiedendomi “ non si bussa più?”, mi scusai spiegando le mie buone intenzioni, mi rassicurò dicendo “tranquillo, non ti preoccupare, vuoi restare un po’?” Accettai ed entrai chiudendomi la porta alle spalle per evitare che il volume della tv potesse svegliare i miei, sul momento non avevo chissà quali intenzioni, volevo solo chiacchierare un po’ con mia sorella. Mi invitò a sdraiarmi vicino a lei, mi tolsi le scarpe e mi sdraiai sul fianco vicino a lei chiedendole cosa avesse fatto mentre ero in giro, lei rispose vagamente con “tv, telefono, ripensato al pomeriggio, mi sono toccata e poi ho riacceso la tv” nella mia testa ho pensato “per fortuna non sono stato l’unico a ripensare a quanto successo nel pomeriggio, però aspetta ha detto di essersi toccata” e ho cominciato ad immaginarmi la scena di lei sdraiata qui con le gambe aperte massaggiarsi il clitoride, far scorrere le dita fra le labbra e penetrarsi una volta umide, questo mio pensiero però mi fece restare imbambolato a fissare il vuoto, finché mia sorella interruppe i miei pensieri dicendo “tutto ok? È perché ti ho detto che mi sono toccata? Non lo fate solo voi maschi, lo sai vero?”, ritornai sulla terra ferma cercando una risposta sensata, ma riuscì solo a dire “sì sì tutto ok, lo so che lo fate anche voi, ci mancherebbe altro, e non ti nego che anche io ci ho ripensato, mi sono chiesto più che altro se abbiamo commesso un grosso errore”, lei ci penso su un attimo mi diede il suo punto di vista “può darsi che qualcuno lo vedrebbe come una cosa sbagliata, da non fare, ma onestamente non mi sento in torto e tantomeno di aver fatto male a qualcuno, poi se a te non ha dato fastidio, io sono apposto così”, io “no ma che fastidio, anzi, tutt’altro, mi è piaciuto un sacco, altrimenti ti avrei fermata”, lei “bene mi fa piacere, aver chiarito questa cosa, alla fine ci siamo sempre detti tutto e tenersi le cose dentro non porta da nessuna parte, avrebbe solo rovinato il nostro rapporto, e visto che ci siamo, mi devi un orgasmo, e a giudicare da quanto sei venuto, deve essere un bell’orgasmo” mi disse ridendo, aveva ragione, era stato fantastico, avrei voluto non si fermasse, e anche io avrei voluto farla godere per bene quindi non potevo che assecondarla, “beh come potrei mai darti torto, sarà un onore per me” le dissi mettendole una mano sulla coscia per farle delle carezze su e giù, “ottimo, ma non è ancora il momento, per due motivi: 1) di là ci sono mamma e papà che dormono, ho paura di svegliarli, e 2 l’ho fatto da poco e mi sto ancora riprendendo, però a proposito di parità, ma non hai caldo con tutti quei vestiti? Ci saranno 800 gradi” mi disse appoggiando la mano sulla mia, effettivamente c’era parecchio caldo e l’argomento non faceva altro che alimentare il calore nella stanza, così mi tolsi la maglietta e i pantaloni buttandoli su una panca ai piedi del letto, rimasto in intimo la ringraziai del suggerimento con un “adesso va meglio” e lei “beh ti credo, con i pantaloni lunghi chiunque soffrirebbe, io ho quasi caldo con solo gli slip, comunque da quando sei tornato è la prima volta che ti vedo col cazzo a riposo” mi disse ridendo, effettivamente aveva ragione “beh se ti togli anche gli slip durerà ancora poco così”, lei mi rispose con uno sguardo ed un tono provocatorio “se dovessi toglierle, non sarei l’unica, e poi non so se riuscirei a fermarmi” l’idea mi piaceva e non poco quindi decisi io, e portai le mie mani sull’elastico dei suoi slip cominciando lentamente ad abbassarli, sperando non mi fermasse, e fortunatamente non lo fece, anzi assecondò il mio gesto piegando le ginocchia e sollevando il sedere, una volta sfilati completamente allargò le gambe donandomi una visuale celestiale, era completamente aperta, appena umida, più la guardavo e più mi ci sarei buttato a capofitto, mentre con le mani le percorrevo l’interno coscia, scendendo dalle ginocchia, lei mise le sue mani sulle mie fermando la mia avanzata, cercai il suo sguardo per capire il motivo di tale gesto, lei guardandomi mi disse solo una parola “uguaglianza” quindi mi fece distendere e lei si inginocchiò al mio fianco, abbassò i miei boxer liberando così la mia erezione, si girò verso di me e disse “ adesso si che lo riconosco, bello duro”. Le passato una mano lungo la schiena fino al sedere, facendole capire che poteva essere suo, lei cominciò ad accarezzarlo dolcemente partendo dalle palle, ma invece che restare lì in ginocchio decise di cambiare posizione, lasciando me sdraiato e lei si posizionò inginocchiata dietro la mia testa, con le gambe leggermente divaricate, mi poggio le mani sul petto e piegandosi in avanti le fece scorrere fino ad arrivare alle cosce, e con mia grossa sorpresa, senza neanche toccarlo con le mani, prese il mio cazzo direttamente in bocca mentre le sue mani massaggiavano ancora le mie cosce, era bellissimo, la sua bocca calda avvolgeva gran parte del mio membro, la sua lingua curiosa accarezzava la mia cappella come se fosse la cosa più buona del mondo, io ormai schiavo del piacere, alzai lo sguardo, e vidi il suo frutto proibito, era lì a pochi centimetri dal mio viso, allora approfittando del suo gesto, alzai leggermente la testa e le diedi un bel bacio appassionato sul clitoride coinvolgendo anche le sue labbra, che orami erano zuppe dei suoi umori, appena la sfiorai lei apri la bocca con ancora il mio cazzo dentro facendosi scappare un piccolo gemito, interruppi il mio bacio per ricordarle di non fare rumori, lei annuì e riprese a succhiarlo, questa volta accompagnata dalla sua mano, anche io ripresi a baciarla, ma questa volta le misi le mani sul culo allargando per bene la sua bellissima fica depilata, facevo scorrere la mia lingua su e giù per le labbra assaporando e gustando i suoi umori, alternavo la penetrazione con la lingua a dei colpetti di lingua sul clitoride, aveva un sapore buonissimo, indescrivibile, riuscivo a staccarmene solo per prendere fiato e godere del fantastico lavoro che stava compiendo, d’un tratto le mie gambe cominciarono a tremare, io ero intento a passarle la lingua fra le labbra, ma stavo per venire, allora cercai di avvisarla, ma dalla mia bocca non uscirono parole, solo un verso incomprensibile, e cominciai a venirle in bocca, lei rimase pietrificata, io crollai sul letto in preda ad un forte orgasmo, lei provo a tirarsi indietro ma era già troppo tardi, si alzò di scatto e cercando di fare meno rumore possibile corse in bagno mentre io cercavo di riprendermi. Dopo qualche minuto tornò in camera con lo sguardo arrabbiato, mi chiese sottovoce “che cazzo ti è preso? potevi dirmelo”, nonostante il tono basso percepì le urla soffocate nella sua voce, cercai di spiegarmi dicendo “ho provato ad avvisarti, ma avevo la bocca impegnata, sono riuscito solo a fare qualcosa di simile ad un verso per avvisarti, ma non ho avuto il tempo e il modo di fare di meglio, ti chiedo scusa” e le presi la mano guardandola negli occhi. Lei dovette intuire la mia buona fede perché mi strinse la mano e si sedette vicino a me dicendo “ok, questa volta passa, ma la prossima volta piuttosto dammi uno schiaffo sul culo, così almeno capisco, poi sarò io a decidere se levarmi o meno, ok?”, rinnovai le mie scuse ed annuì con la testa, le dissi “se vuoi continuo da dove avevo interrotto” cercando la sua complicità, mi rispose “tranquillo, non sono più dello spirito giusto, ma non ti preoccupare che salderai il tuo debito, e dopo la sorpresa di prima sei indebitato fino al collo”, mi disse con un mezzo sorriso, “torna in camera tua e non fare rumore, ricordati i vestiti”. Recuperai la mia roba, le diedi un bacio, questa volta sulle labbra, e mentre stavo per staccarmi ed andare in camera, mi afferrò la testa con la sua mano e mi trattenne, trasformando un bacio sulle labbra in un bel bacio con la lingua, continuammo a baciarci finché con uno schiaffetto sul mio culo scoperto e un sorriso mi disse “vai”, io le diedi un ultimo bacio sulle labbra e tornai in camera mia. Gettai i vestiti sulla sedia, indossai i boxer e mi sdraiai sul letto, era tutto così incredibile, non potevo crederci, e mentre cercavo di realizzare quanto appena successo, crollai in un sonno profondo.
Il giorno seguente mi svegliai molto tardi, quasi ad ora di pranzo, i miei per fortuna mi lasciarono dormire per farmi riprendere dal lungo viaggio, ma diciamo che, gran parte del “lavoro” l’aveva fatto mia sorella, e le vacanze erano appena cominciate. Uscì dalla camera indossando un paio di pantaloncini e sotto i boxer, mi diressi in cucina per farmi un caffè e li trovai mia madre ad accogliermi, una donna formosa sui 50, venne ad abbracciarmi come fa una madre con l’unico figlio maschio che è via da mesi, “tutto bene? Hai dormito bene?” Mi chiese, le risposi “sì dai, ho fatto un po’ fatica ad addormentarmi ma tutto bene grazie” presi la tazzina ed andai in veranda a bere il caffè, li trovai mia sorella su una sdraio con un costume striminzito a prendere il sole, “Buongiorno” le dissi attirando la sua attenzione, lei ricambiò il mio saluto accompagnato da un bel sorriso, visto il classico caldo torrido estivo le proposi di andare al mare per farci un bel bagno rinfrescante, lei rispose “sì ti prego, ma vedi se serve la macchina a mamma”, finito il caffè tornai in casa ad informarmi se la macchina fosse disponibile, dopo qualche minuto tornai fuori aggiornando mia sorella “la mamma dice che deve portare i nonni a fare dei giri, e papà è a lavoro e torna stasera, quindi o chiediamo un passaggio a qualche nostro amico o dobbiamo restare a casa” lei rispose “vabbè, pazienza” se da un lato eravamo entrambi tristi per il mare, dall’altro sapevamo cosa sarebbe successo. Tornai in casa e mia mamma aggiunse che non sapeva se sarebbe riuscita a tornare per pranzo, le risposi “va bene ma facci sapere se dobbiamo aspettarti” lei annuì ed andò a cambiarsi uscendo dalla stanza qualche minuto dopo, correndo verso la macchina ci salutò al volo ed uscì dal cortile chiudendo dietro di sé il cancello. Appena la macchina sparì dalla nostra vista, mia sorella si alzò e venne verso di me sussurrandomi all’orecchio “visto che non possiamo andare al mare, da adesso si sta nudi” slacciandosi il costume e lasciandolo scivolare per terra, cominciai ad assecondare la sua richiesta abbassando prima i pantaloncini, d’un tratto sentì il cancello aprirsi di nuovo, mia madre stava tornando, mia sorella mi guardò impietrita le dissi “dai su vai in bagno, come se dovessi farti una doccia, ci penso io qui” lei raccolse il costume da terra e corse in bagno chiudendo la porta dietro di sé, mentre io uscivo a chiedere a mia madre cosa fosse successo, mi rispose “ho dimenticato il telefono, mi dai una mano a cercarlo?” Ed entrammo in casa alla ricerca del telefono, mi chiese “dov’è tua sorella?” Le risposi “aveva caldo ed è andata a fare una doccia” nel mentre si sentì l’acqua della doccia aprirsi, cercammo il telefono per qualche minuto finché non urlò “trovato, era caduto sotto il letto” mi diede un bacio sulla guancia e scappò via di nuovo. Apri la porta del bagno per avvisare Elisa che la mamma era andata via, stava facendo davvero la doccia ma non aveva chiuso le porticine, era girata di spalle, completamente nuda e bagnata davanti a me, tutto ciò la rendeva ancora più sexy, si girò leggermente per guardarmi e mi disse “ti va di raggiungermi?” Non me lo feci ripetere ancora una volta, lasciai cadere pantaloncini e boxer per terra e la raggiunsi in un attimo, si girò verso di me abbracciandomi, sentivo il suo seno, I suoi capezzoli turgidi sul mio petto, io la strinsi a me afferrandola dal culo, e ci baciammo appassionatamente per non so quanto, il tempo sembrava essersi fermato, la situazione era molto eccitante e la mia erezione non tardò ad arrivare, appena se ne accorse, afferrò il mio pene con la sua mano, e mi disse “guarda chi si è svegliato!” con un sorriso malizioso, le risposi con tono provocatorio “perché mi vuoi dire che tu sei asciutta?”, e con tono ancora più provocatorio mi disse “controlla” mentre allargava leggermente le gambe, allora allungai una mano appoggiandola prima sul suo bacino e facendola scivolare lentamente fra le gambe, passando sul monte di Venere accompagnato dall’acqua della doccia continuai a scendere fino ad arrivare alle labbra, mi feci lentamente spazio con un dito spingendolo dentro “sapevo che eri bagnata, vieni con me” le dissi, chiusi l’acqua le presi la mano e la feci appoggiare sul lavandino, mi inginocchiai davanti a lei e le allargai le gambe, cominciando a baciarla prima sul pube e poi scendendo lasciando una lunga scia di baci, le passai la lingua fra le labbra allargandole per bene, raccogliendo quanto più possibile dei suoi umori, partendo da dietro, fino al clitoride, lei si lasciò andare in un sospiro molto forte, mentre con una mano mi spingeva la testa sulla sua fica e con l’alta si massaggiava il seno, le afferrai una gamba e l’appoggiai sulla mia spalla, mentre continuavo a leccarla, baciarla e a succhiarle il clitoride, e più la baciavo più lei si muoveva e godeva, finché non ebbe uno scatto che la fece esplodere in un forte orgasmo, uso la gamba che avevo appoggiato sulla mia spalla per spingermi dentro, mentre con la mano mi teneva per i capelli, io lentamente la leccavo e ad ogni leccata lei aveva uno spasmo di piacere, continuai così lentamente finché non allentò la presa con la gamba e mi tirò su baciandomi sulla bocca, bocca che era ancora intrisa dei suoi umori, e questo rendeva il bacio ancora più eccitante, ma nonostante la mia voglia assurda volevo solo dedicarmi a lei e farla godere come aveva fatto lei con me, fece un bel sospiro e disse ridacchiando “adesso mi riprendo, sei stato bravo, ma non siamo ancora pari”. Ci asciugammo ed andammo a stenderci in camera mia. Guardai il telefono per vedere l’ora e trovai un messaggio “Mamma: mangiate pure, io mangio dai nonni”, lo lessi a mia sorella e restammo abbracciati, nudi sul letto ancora mezzi bagnati ma soddisfatti.
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