L'amica speciale

di
genere
etero

Tutto successe una sera d'estate quando lui la invitò ad andare in un pub per una birra e un panino e una bella chiacchierata, lei era molto carina, aveva occhi grandi e neri, labbra carnose, i capelli lisci raccolti in una bellissima coda che che si agitava ogni volta che la faceva ridere con qualche battuta.
Gli piaceva far divertire le ragazze, sopratutto quelle per le quali provava attrazione, e per Sonia ne provava parecchia.
Da quello che aveva potuto intuire le volta che erano usciti in compagnia era una ragazza abbastanza propensa verso il sesso, ne parlava apertamente a volte mettendo il suo fidanzato, timido per natura, in gran imbarazzo.
La prima cosa che pensò quella sera fu che se lei aveva accettato il suo invito senza tentennamenti sarebbe anche stato facile osare di più, ebbe la conferma di ciò anche mentre erano nel pub, più di una volta le aveva sfiorato in modo apparentemente distratto la mano sopra il tavolo e vedendo che lei non l'aveva ritratta ad un certo punto glie l'aveva presa tra le sue con la scusa di guardare l'anello che il suo fidanzato le aveva regalato, mentre sotto il tavolo le sue gambe avevano diverse volte incrociato quelle di lei, prima con il pretesto del poco spazio in quel pub, poi più sfacciatamente ma sempre in un modo che facesse pensare al gioco, quel gioco che lei aveva accettato e sembrava contenta di portare avanti.
Più di una volta parlandole l'aveva guardata dritta negli occhi cercando di trasmetterle la voglia che gli aveva fatto venire, la sentiva di tanto in tanto allargare le gambe ormai perennemente intrecciate con le sue.
Iniziando la seconda birra cominciarono a sentirne gli effetti diuretici, avevano entrambi bisogno di andare in bagno, andò prima lui (lei gli aveva chiesto di andarci per primo in modo da saperle poi dare indicazione su dove si trovasse) alchè arrivato al luogo deputato fece fatica a orinare, dato che non è cosa semplice farlo col membro praticamente in erezione;
ad operazione terminata si lavò le mani e tornò al tavolo indicandole la via del bagno, lei partì per la stessa meta e dopo diversi minuti fu di ritorno.
Nel frattempo cercò di immaginarla mentre in bagno sollevava la gonna e abbassava le mutandine e la cosa non fece altro che aumentargli l'eccitazione, l'osservò mentre tornava al tavolo, oltre ad avere il viso soddisfatto di chi si era appena liberato di un peso sembrava che lei volesse attirare al sua attenzione, arrivò con un sorriso smagliante e un passo che si potrebbe definire allegro e sbarazzino, voleva che lui la guardasse e si sedette facendo svolazzare la lunga gonnellona che indossava, la trovava bellissima;
immaginò le sue cosce sode sotto la gonna, il suo bel sedere rotondo solo un pò abbondante e il suo cazzo che si stava assopendo ricominciò a gonfiarsi nei iniziando a dargli fastidio, con fare noncurante mise la mano sotto il tavolo per raddrizzarsi il membro che gonfiandosi premeva con forza nei pantaloni e iniziava a fargli male, lei forse si accorse del perchè di quella manovra e accennò un lieve sorriso.
Continuarono a chiacchierare di tutto un pò ed era mezzanotte quando uscirono dal pub, lui con il membro gonfio per merito degli sguardi e degli stofinamenti di lei, lei rossa in viso e accaldata per clima del locale, per la birra e forse anche per un pò di eccitazione.
Salirono in macchina, parlando, ridendo e scherzando ancora, chi li avesse visti avrebbe potuto tranquillamente pensare che fossero due fidanzati, anche perchè lui nell'accompagnarla fuori dal locale le aveva preso la mano e ogni tanto l'abbracciava e lei lo lasciava fare senza alcuna obiezione.
Erano un pò euforici, lui galante come sempre era nei confronti delle ragazze si affrettò ad aprirle la portiera della macchina per farla salire, lei fu dapprima sorpresa per quel gesto che pensava che ormai nessuno facesse più, poi contenta di quella e delle altre premure che lui le riservava.
"ti porto a casa?" propose lui, "si"" fu la semplice risposta di lei e aggiunse anche "grazie, sono contenta, mi hai fatto trascorrere una bella serata, e nel dire così lo baciò in un modo strano, sulla guancia ma con le labbra che arrivarono all'angolo della sua bocca, qualcosa in più di un bacio fra amici ma qualcosa meno di un bacio tra innamorati.
Durante il tragitto verso casa parlarono ancora, lei con noncuranza giocherellava con la gonna che a tratti saliva scoprendole un pò le gambe sulle quali più di una volta lui resistette alla tentazione di appoggiare una mano, aveva voglia di toccarla, di metterle la mano tra le cosce, ma chissà se lei si sarebbe lasciata accarezzare così.
Resistette però a quella tentazione e a quella di dirigere la macchina verso la campagna, verso una di quelle stradine appartate che solitamente frequentava, non avendo un luogo più comodo nel quale portare le ragazze a fare l'amore.
Arrivarono vicino a casa di lei che gli disse di non parcheggiare proprio sotto le sue finestra ma un pò più distante, lui obbedì trovando un parcheggio poco illuminato nelle vicinanze e spense il motore per l'ultimo saluto.
Fu a quel punto che i loro discorsi, le loro chiacchiere e le loro risate finirono di colpo come per dare spazio al momento cruciale della loro serata, quel momento che tutti e due desideravano ma che al contempo temevano, per un attimo si guardaro negli occhi intensamente, qualcosa passava tra i loro sguardi, non parlarono ma si capirono, capivano uno i pensieri dell'altra, sapevano della voglia che tutti e due avevano e al tempo stesso comprendevano entrambi la loro reciproca reticenza.
Fu a quel punto che lui mise una mano sulla guancia dei lei e l'accarezzò dolcemente, lei mise la sua mano su quella di lui e la strinse forte contro il suo viso, fu quello che innescò la scintilla che diede fuoco ad entrambi perchè i loro visi iniziarono ad avvicinarsi e tutti e due capirono che non si sarebbero fermati se non quando le loro bocche non si fossero unite.
Fu un bacio meraviglioso iniziato con un breve sfioramento delle labbra chiuse, poi le bocche si aprirono leggermente e le le loro lingue si toccarono, li ci fu la vera esplosione, l'esplosione dei sensi, l'esplosione dalla loro voglia, le loro bocche si incollarono una contro l'altra, le lingue iniziarono a muoversi freneticamente, ad intrecciarsi, ad esplorare una la bocca dell'altro.
Si baciarono con passione, si stringevano mentre si baciavano, si accarezzavano, si stringevano le mani fino a farle diventare livide con una forza dettata dall'eccitazione che tutti e due provavano, fu un bacio lunghissimo ed appasionato e non si resero conto di quanto durò, senz'altro molto ma in quel momento entrambi persero la cognizione del tempo concentrati totalmente su quel bacio.
Per un pò le loro bocche non si staccarono nemmeno per un momento, neanche quando lui non resistendo più alla tentazione iniziò ad accarezzarle le gambe iniziando dal ginocchio e salendo piano, attento seppur nella concitazione del momento a percepire esattamente la sua reazione, pronto in qualsiasi momento a ritarre la mano qual'ora lei non avesse gradito quelle carezze.
Lui era sicuro che lei lo avrebbe lasciato fare altrimenti non si sarebbe spinto fino a quel punto, e immaginava anche quello che successe dopo, intuiva che lei non sarebbe stata per niente infastidita da quelle carezze e anzi come aveva immaginato lei cominciò ad allargare piano le gambe mentre la sua mano saliva sotto la sua gonna, toccava le sue gambe morbide, quelle gambe che molte volte aveva ammirato vedendola in bikini quando andavano in piscina con tutta la compagnia, quelle gambe sulle quali aveva fantasticato spesse volte una volta tornato a casa nel suo letto.
La mano continuava ad accarezzare salendo lentamente, lei aprì ancora di più le gambe e fu a quel punto che arrivò a sentire la stoffa delle mutandine, in quel momento fu per lui come se avesse ricavuto una scarica elettrica in tutto il corpo e la sua mano smise di indugiare ed arrivò dove tutti e due sapevano sarebbe arrivata.
La toccò tra le gambe mentre continuava a baciarla, sentì sotto le dita la stoffa sottile dei suoi slip, la massaggiò per un pò così mentre lei iniziava a muovere il bacino per seguire i suoi movimenti, le sue dita si alternavano tra la stoffa bagnata dove lui premeva un pò di più e gli orli degli slip, risalendo dall'inguine ai fianchi che ogni tanto andava ad accarezzare e poi sulla pancia dove senti la leggerezza di un pizzo che nemmeno sapeva di che colore fosse.
In quel momento dopo averle accarezzato la pancia scostò l'orlo dello slip e insinuò la mano sotto quella stoffa sottile, cercando il suo sesso, accarezzando piano i peli morbidi che sentiva sotto le dita, mentre lo faceva lei abbassò lo schienale del sedile per dargli la possibilità di accarezzarla più agevolmente, lui continuò a frugarle piano tra le gambe. la mano tra il suo sesso e lo slip, le dita la dischiusero piano e fu a quel punto che lui sentì la seconda scarica elettrica, stava per accarezzarla dentro, lo fece prima delicatamente per essere sicuro di non farle male con qualche movimento maldestro, la toccava con la punta del dito, tra le grandi labbra appena appena sfiorate, poi più su ad accarezzare il clitoride che sentiva gonfio di desiderio, quando glie lo accarezzava la sentiva muoversi e sentiva che lei iniziava a gemere di piacere.
Le dita gli si bagnarono immediatamente degli umori della sua vagina, e ciò facilitò i suoi movimenti dentro quel corpo che fremeva di piacere, continuò a baciarla e continuò con quella carezza sempre più profonda fino a quando non la penetrò completamente con due dita, fu a quel punto che lei lanciò un piccolo urlo, tanto che lui ritrasse un pò le dita temendo di averle fatto male, ma non era un urlo di dolore ma di piacere, lui per timore lo aveva interpretato male e quando lui ritrasse leggermente la mano, lei glie la prese e la spinse di nuovo in fondo, lui in quel momento capì che non poteva fermarsi, la penetrò di nuovo, sempre più in fondo, riuscendo contemporaneamente a stimolarle il clitoride, lei continuava a tenergli la mano come per guidare i suoi movimenti, a spingergliela sempre più in fondo ad ogni movimento, fu in quel momento che lei inarcò i reni ansimando e gemendo sempre di più mentre lui continuava in quella carezza profonda.
Sentiva il suo membro che scoppiava nei jeans e per un momento dovette ritrarre la mano per poterlo sistemare un pò dato che era arrivato al punto da fargli male, così costretto in quelle condizioni;
Una volta fatto questo tornò con la mano tra le le gambe di lei che nel frattempo si era sollevata un pò sul sedile, per continuare ad accarezzarla.
Anche lei aveva voglia di toccarlo e sempre mentre le loro bocche continuavano a baciarsi gli mise una mano sopra i pantaloni, iniziò ad accarezzarlo da sopra la stoffa permendo un pò per fargli sentire quella carezza che gli stava facendo strofinando il palmo della mano sopra i pantaloni, a quel punto anche lui comunciò a muoversi e dato che era abbastanza ben dotato ad un certo momento la punta del suo membro, ormai in completa erezione da tempo spuntò da sopra l'orlo dei pantaloni, lei gli sollevò il maglione e la maglietta e fu a quel punto che la intravide appena, le sue dita delicate si soffermarono sulla punta del glande, accarezzandola ed infilandosì più in giù per toccarla meglio arrivando alla corona, il punto più sensibile, a quel tocco lui trasalì, sentiva il suo membro pulsare ad ogni battito del suo cuore, lo sentiva ingrossarsi sempre di più sotto quella meravigliosa carezza che lei gli stava facendo.
ormai non potevano più fermarsi, le menti sgombre da ogni altro pensiero se non quello di darsi e provare piacere reciprocamente.
Continuarono così per un pò, a baciarsi ed accarezzarsi, lui le mise una mano sotto il maglione, voleva accarezzare anche i suoi seni, sali piano fino a trovarli sotto il reggiseno che immaginò coordinato agli slip, le sollevò la maglietta, vide che il reggiseno era bianco e con l'orlo di pizzo, le passò una mano dietro la schiena senza tralasciare una carezza sulla pelle di lei, e con abilità che la stupì un pò glie lo slacciò e glie lo sollevò sopra i seni liberandoli da quell'indumento, erano i seni piccoli, ben fatti di una ragazza poco più che ventenne e non risentirono affatto di quella mancanza di sostegno, lui ci appoggiò sopra le mani, prima su uno e poi sull'altro, erano caldi e sodi, li stringeva, li accarezzava li strizzava piano , in modo da farle sentire la sua voglia senza però farle male.
A lui arrivò la terza scarica elettrica perchè mentre lei continuava a toccarlo da sopra i pantaloni lui incontrò i suoi capezzoli, grossi e duri a causa dell'eccitazione, quando li toccò si indurirono ancora di più, glie li toccò con i polpastreli delle dita, li strinse piano tra pollice e indice pizicandoli un pò, lei

presa da qualla nuova carezza rimominciò a gemere di piacere, e a lui non restò altro da fare se non sollevarle completamente la maglietta e appoggiare la bocca a quei capezzoli meravigliosi mentre le sue mani continuavano a toccarle i seni, li baciò, li tirò con le labbra, li succhiò avidamente mentre lei si agitava, sempre di più, gemeva e sospirava per quei baci che tanto aveva desiderato,per quella lingua che tocccava la sua pelle, se il seno non era molto abbondante al contrario i capezzoli erano molto grossi e sporgenti e meravigliosamente belli ed eccitanti.
Andò avanti con quei baci per un pò, poi rivolle la sua bocca e si sollevò per baciarla nuovamente, le aveva rimesso la mano tra le cosce e aveva ripreso a toccare il suo sesso mentre infilava nuovamente la mano negli slip e dopo averla accarezzata un pò fece per levarglieli, lei sollevò il sedere in modo che potesse sfilarglieli del tutto, quando li ebbe tolti li strinse nella mano, li annusò per sentire il suo buon odore di donna, li baciò e infine li buttò sul sedile posteriore.
Così libera lei allargò nuovamente le gambe per quanto le fu possibile dato il ristretto spazio in cui erano, e mentre lui aveva ripreso a toccarla nuovamente dentro lei gli rimise la mano sui pantaloni ricominciando ad accarezzare.
Quando lo aveva visto in piscina ne era rimasta affascinata, lui contrariamente al suo fidanzato aveva un fisico snello ed asciutto ed un notevole rigonfiamento sotto gli slip che l'aveva stuzzicata e le aveva anche fatto venire alla mente enche qualche pensiero erotico, sopratutto dopo che un'amica che tempo prima era stata con lui le aveva fatto certe confidenze piuttosto intime sul suo conto.
Lui guardava il suo corpo cercando di immaginare quel poco che restava coperto dai pochi centimetri di stoffa del costume,i piccoli seni non strabordavano certo dal reggiseno ma la trasparenza di quest'ultimo, accentuata quando il costume era bagnato lasciava ben poco da immaginare, le gambe poi erano veramente belle e le cosce sode così come i polpacci ben torniti, ne troppo grossi ne troppo piccoli lo avevano attratto da subito, che dire poi del sedere, ben fatto, sodo e rotondo nel mezzo del quale durante i movimenti le si infilava il piccolo slip giallo che portava lasciando scoperte le natiche, lo aveva paragonato ad una luna piena da tanto era bello.
Ma lui non si era limitato a guardare solo il suo corpo, a tratti guardava anche il suo viso e quando diverse volte incrociò il suo sguardo tentò di farle capire solo con gli occhi tutta al'ammirazione che aveva per lei. Le prime volte si accorse che lei abbassava lo sguardo imbarazzata, successivamente però iniziò a sostenerlo e a lui sembrò che anche lei volesse trasmettergli analoghe sensazioni.
Il suo fidanzato non era proprio scarso ma lui era un'altra cosa, le dava l'impressione che fosse uno che col sesso ci sapeva fare davvero, non solo per le dimensioni che già a riposo le erano sembrate notevoli, ma per lui provava una particolare attrazione fisica, forse era anche il modo con cui lui ogni tanto la guardava cercando di non farsi notare dagli altri, il modo in cui scrutava il suo corpo già poco coperto solo da un minuscolo bikini a triangolo, quella volta lei fu dapprima imbarazzata da quelle attenzioni, ma poi ne fu lusingata e cominciò addirittura a provare un principio di eccitazione che subito represse.
Adesso lo aveva li, lui tra le sue braccia che la toccava e la baciava avidamente e il suo sesso a portata di mano, gonfio , vitale e pieno di voglia, voglia di lei.
Mentre lui continuava a baciarla ed accarezzarla, lei senza guardare gli slacciò la cintura dei pantaloni, tirò giù la lampo con molta attenzione, lui aveva il membro ben eretto e ormai fuori dagli slip e non voleva certo pizzicarglielo nella cerniera.
Una volta abbassata la lampo si trovò al cospetto di un bellissimo membro, grosso e turgido, proprio come aveva cercato di immaginarlo, gli aprì bene i pantaloni e se ne riempì completamente la mano, era il membro più grosso che lei avesse mai visto ma quello che la stupì fu la sua rigidezza, la sua durezza, lo strinse con la mano ed iniziò ad accarezzarlo, con la mano chiusa, su e giù dalla punta alla base, sentiva che lui mugolava di piacere mentre con la lingua continuava a frugarle nella bocca e con la mano tra le gambe.
Le piaceva sentirlo così duro in mano, le piaceva toccarlo, massaggiarlo e subito si immaginò come poteva essere sentirsi riempita tra le gambe da quello stupendo organo col quale stava giocando.
Per un pò continuarono a toccarsi così, lei glie lo teneva in mano e lui la esplorava con le dita, sospiravano , gemevano e mugolavano, lui capì che continiuando così sarebbe venuto in poco tempo ma non voleva, voleva prima che godesse lei, quindi le spostò la mano e aiutato dal fatto che l'auto era piuttosto grande la fece mettere in modo da poter stare con la testa tra le sue gambe, le baciò prima l'interno delle cosce leccandolo anche con la punta della lingua che successivamente spostò su suo sesso, era calda, umida e vogliosa, cominciò a baciarla piano, succhiandole le labbra, tirandole dolcemente con la bocca e delicatamente con i denti, ad ogni movimento lei si dimenava, sentiva che non le sarebbe servito molto tempo per godere, cominciò quindi a leccarla avidamente, passava la lungua lungo tutta la fessura di quella meraviglia, da sopra sul clitoride dove si soffermava un pò fino a sotto verso l'ano dove anche li si soffermava ogni tanto con la lingua. tutte le volte che arrivava la clitoride sentiva che lei aveva degli spasmi che la scuotevano, per questo indugiava un pò, voleva sentire il suo corpo che si muoveva per il piacere;
Lei era pronta a godere, con le dita di una mano teneva aperto il suo sesso in modo che lui la potesse baciare e leccare meglio, con l'altra amano teneva premuta la testa di lui tra le sue cosce, non aveva mai provato sensazioni così intense, forse perchè nessuno l'aveva mai fatta godere con la lingua come stava facendo lui adesso, fatto sta che si trovò a godere come mai le era successo, il suo corpo era percorso da un brivido che andava dalla testa ai piedi e da spasmi praticamente involontari.
nel momento culminante inarcò la schiena come per porgersi meglio a lui che continuava a penetrarla con la lingua e a succhiare il suo clitoride, non seppe quanto durò quel momento , seppe solo che fu veramente travolgente, lentamente si riappoggiò allo schiemale mentre lui rialzò la testa e riprese a baciarla, lei sentì il suo sapore nella bocca di lui, quel sapore che a lui tanto piaceva, si baciarono ancora a lungo mentre lui le accarezzava il seno, era ancora eccitato e lei aveva ripreso ad accarezzargli lentamente il membro sempre in erezione
Si era afatto veramente tardi, lui era contento di averla fatta godere, si era dimenata parecchio e aveva lanciato anche qualche urlo mentre la baciava tra le cosce, fortunatamente l'ora tarda e il luogo dove si erano fermati fecero si che nessuno li vedesse o li sentisse, nel qual caso sarebbero stati certo denunciati per atti osceni in luogo pubblico.
Seppure a malincuore lui le chiese se voleva andare a casa, il mattino dopo lei avrebbe potuto dormire grazie ai suoi turni di lavoro ma lui come al solito si sarebbe dovuto svegliarsi presto,lei rispose di si, ma che però non poteva lasciarlo andare in quelle condizioni e così dicendo strinse un pò di più la mano attorno al suo pene che continuava ad accarezzare.
lei fece per abbassargli un pò i pantaloni e gli slip e lui si sollevò un poco per aiutarla, adesso era lei a comandare il gioco, la sua mano scorreva per tutta la lunghezza di quel sesso duro e turgido con il glande gonfio e lucido che aspettava solo di essere messo in bocca e di essere leccato, era caldo e mentre lo stringeva tra le dita le sembrava di sentire il sangue che lo riempiva scorrervi dentro come una corrente che partiva dal cervello e finiva proprio li, quando la sua mano arrivò sulla punta sentì sotto le dita una goccia di liquido caldo ed appiccicoso, lui non aveva ancora eiaculato , era solo dovuto al fatto che era eccitato da parecchio tempo, le sue dita si soffermarono su quel liquido leggermente appiccicoso, lo raccolse tra il pollice e l'indice che si portò alla bocca succhiadoli.
Le piaceva quel gusto ma le piaceva sopratutto il fatto che quel liquido fosse di quel ragazzo che stringeva tra le mani.
Nel vedere quello che lei aveva fatto lui se possibile si eccitò ancora di più e la accarezzò.
La mano di lei riprese a scorrere lungo suo pene, delicata ma decisa nella stretta, tutte le volte che arrivava alla base del glande lui trasaliva di piacere, non gli interessava sapere come aveva imparato ma questa ragazza ci sapeva davvero fare;
La mano di lei diventava senpre più veloce, lui sentiva che in poco tempo sarebbe esploso, in un momento di lucidità pensò all'esplosione di sperma che ci sarebbe stata a causa della prolungata eccitazione e cercò di chinarsi verso il portaoggetti della macchina per prendere dei fazzoletti di carta che teneva sempre per ogni evenienza. lei capì cosa stava cercando di fare e lo fermò, "non ti preoccupare" gli disse, "lascia fare a me" e così dicendo chinò la testa e appoggiandogli la bocca sul pene iniziò a baciarlo, dapprima ne succhiò delicatamente la punta, la sua lingua raccolse quello che era rimasto della piccola goccia che lei aveva sentito sotto le dita, le piaceva quel sapore.
Lui sentì che lei apriva piano le labbra tenendole attaccate a lui, sentiva le labbra calde quasi bollenti che lo accoglievano piano, lei iniziò a muovere ritmicamente la testa, su e giù sulla punta di quel membro che ormai sembrava scoppiare, lo faceva scivolare nella bocca, ad ogni movimento sempre di più, mentre con la mano non smetteva di accarezzarlo, finchè ad un certo punto si abbassò talmente tanto da metterlo tutto in bocca, o almeno quanto le era possibile da to che tutto non ci sarebbe mai stato, però per buona parte lei era riuscita a farlo sparire in bocca e lui senti che se lo era fatto arrivare fin quasi in gola, lui trasalì a quel gesto e istintivamente le accarezzò piano i capelli,seguendo i movimenti della testa di lei che iniziò di nuovo a muoversi ritmicamante.
Lui si sentiva scorrere nella bocca li lei, il suo membro lubrificato dalla saliva era adesso umido e anche se lei strinse un pò le labbra scorreva facilmente dentro e fuori, senti la sua bocca fermarsi un momento, la sua lingua che gli leccava la punta come si fa con un gelato e poi riprendere di nuovo il movimento alternativo, lui iniziò a muovere il bacino mentre lei lo succhiava avidamente, sentiva che stava per godere ma era preoccupato perchè nonostante la determinazione di lei non era sicuro di poter godere nella sua bocca, pertanto poco prima di arrivare all'apice del piacere, fece per sollevarle la testa, lei si oppose fermamente anzi, gli si aggrappò con forza per fargli capire che voleva restare li, voleva farlo godere e voleva che lui le godesse in bocca, non lo aveva mai fatto a nessuno, non fino a quel punto ma stavolta voleva che succedesse, era decisa ad assaggiare il suo sapore.
Anche lui non era mai arrivato a quel punto con nessuna ragazza in precedenza, anche se gli sarebbe piaciuto nessuna si era mai dimostrata disposta a farlo, per lui comunque non era mai stato importante.
Invece adesso era li, con quella ragazza che lo stava succhiando con forza, che si aggrappava a lui mentre lo stava facendo godere, e si lasciò andare, ad un certo punto sentì un'onda che saliva velocemente, irrigidì le gambe come sempre quando stava per godere e si sollevò un pò, lei capì che era arrivato il momento e non si fermò, anzi aumentò un pò la stretta delle sue labbra attorno a quel membro caldo e duro che le riempiva completamente la bocca fino a quando non lo sentì vibrare, sentì degli spasmi e si preparò a quello che accadde poi.
Un getto potente di sperma le arrivò fino in gola, era una sensazione che non aveva mai provato prima, cercava di rendersene conto il più possibile ma non ci riuscì pieno, forse anche perchè mentre lei lo prendeva in bocca lui con l'unico movimento che gli era stato possibile data la posizione in cui si trovava le aveva sollevato la gonna scoprendole il sedere e aveva dapprima iniziato ad accarezzarglielo e stringerlo poi era arrivato nuovamente con la mano tra le sue gambe e la stava facendo godere di nuovo.
Si sentì riempire la bocca da quel liquido caldo, addirittura in quel momento le sembrò bollente, il gettò arrivò con una forza tale da sorprenderla, mentre lui godeva non seppe più controllarsi e iniziò a muoversi, stava praticamente scopando la bocca e a volte quel membro le arrivava troppo in fondo fino a provocarle dei conati di vomito che riuscì però a reprimere stando attenta ad assecondare i movimenti perchè non le arrivasse troppo in gola.
Continuava a succhiare e a sentire quel liquido in bocca, con le labbra cercava di sigillare ogni fuoriuscita, qualche rigagnolo di sperma non ben contenuto iniziò a scivolare fuori finendo per bagnarle la mano che continuava ancora a stringere il menbro , la cosa le piacque molto e continuò le carezze con la mano bagnata, sentiva lui che ansimava mentre la sua mano le frugava ancora tra le cosce, sentiva le sue gambe rigide per nello spasmo dell'eiaculazione, godettero così tutti e due assieme, lei per la seconda volta senza però emettere stavolta alcun suono dato che teneva costantemente la bocca stretta.
Avevano raggiunto l'apice del piacere assieme e mentre lui iniziava a calmarsi un pò le prese la decisione e deglutì, era lei che aveva insistito per arrivare a quel punto e adesso doveva arrivare fino in fondo, iniziò ad ingoiare mentre rallentava i movimenti della testa e della mano, quando l'ebbe fatto aprì la bocca e iniziò a leccare il membro che intanto aveva iniziato piano piano a perdere l'erezione, adesso con più calma riusciva a percepire meglio quel sapore strano e nuovo per lei, trovò che non assomigliava a niente che avesse mai assaggiato prima e comunque lo trovava gradevole nella sua stranezza, lo pulì bene con le labbra e con la lingua, trovò l'operazione anche gradevole e quando ebbe finito prima di risollevarsi stampò piccolo bacio sulla punta di quel membro che nel
frattempo si era notevolmente rimpicciolito.
Si erano calmati entrambi, si strinsero le mani e si guardarono sorridendo per un pò.
si ricomposero un pò, lui si sistemò slip e pantaloni, lei rimise a posto la gonna, si fece aiutare ad allacciare il reggiseno e abbassò la maglietta.
Si ripresero le mani, si baciarono ancora e ogni tanto si guardarono negli occhi con sguardi di contentezza e gratitudine reciproca.
non dissero praticamente più niente, andarono avanti ancora con qualche bacio e qualche carezza fatta da sopra gli abiti, si guardarono ancora un pò poi lei disse che era ora di andare, si salutarono con un altro lungo bacio ed infine lei se ne andò.
La guardò andare verso il portone e mandargli un bacio con la punta delle dita mentre entrava.
aspettò ancora qualche secondo prima di mettere il moto, frastornato ancora da quello che era successo e alla fine si decise a partire;
Accese il motore mise la retromarcia e si voltò per fare manovra, fu a quel punto che si accorse di qualcosa di bianco appallottolato sul sedile posteriore, non realizzò subito cosa fosse ma poi vide che era gli slip di lei che lui aveva buttato dietro, pensò che se li fosse dimenticati, poi dandosi dello stupido capì che non li aveva dimenticati, li aveva lasciati li apposta,aveva voluto lasciarglieli forse come ricordo di quella belissima serata.
Allungò la mano per prenderli e se li portò al viso, li annusò prima di metterli in tasca, avevano l'odore di lei, quello splendido odore che poco prima aveva sentito direttamente affondando il naso tra le sue cosce.
Lei entrò nel portone, era veramente tardi, non aveva quasi mai fatto quell'orario ma sapeva che i suoi genitori si fidavano di lei che era sempre così coscenziosa e avevano smesso da tempo di aspettarla svegli, lei sapeva che se avesse fatto meno rumore possibile non li avrebbe nemmeno svegliati e il giorno dopo le avrebbero solo chiesto a che ora fosse rientrata.
Girò piano la chiave nella serratura della porta ed entrò, l'anticamera era lievemente illuminata dalla luce dell'acquario e non le fu necessario nemeno accendere la luce conoscendo la casa a memoria e in ogni caso della luce non avrebbe avuto bisogno.
Si diresse verso la sua camera ma a metà strada cambiò idea e andò verso il bagno pensando che con tutta la birra che aveva bevuto quella sera se avesse fatto un altro pò di pipì non ci sarebbe stato bisogno di alzarsi la notte.
Slacciò la gonna che cadde sul pavimento, si sedette sul water e orinò non senza soddisfazione chiedendosi se lui aveva già trovato i suoi slip che intenzionalmente gli aveva lasciato e che cosa ne avrebbe fatto.
Si asciugò delicatamente e decise che per quella sera non si sarebbe lavata, prima di tutto perchè avrebbe fatto troppo rumore, e per quello non tirò nemmeno lo sciacquone, per una volta pensò, non sarebbe morto nessuno ma sopratutto perchè voleva mettersi nel letto così com'era,con addosso l'odore di lui oltre che col suo sapore ancora in bocca, ma forse lo aveva più nella mente che nella bocca.
Raccolse la gonna da terra, uscì dal bagno ed entrò in camera sua, buttò la gonna sulla sedia e fece la stessa cosa col reggiseno che si tolse senza levare la maglietta, decise che l'avrebbe usata come camicia da notte, anche perchè aveva addosso ancora lodore di lui.
Si infilò sotto il lenzuolo raggomitolandosi come sempre faceva prima di dormire e come sempre faceva mettendo le mani unite tra le gambe.
Fu a quel punto che iniziò a pensare intensamente a lui, non aveva smesso di pensarci un momento da quando era rientrata in casa ma adesso era li, ferma nel buio e il pensiero si fece più intenso;
ripensò a quello che era successo, a come all'inizio fosse quasi disturbata dall'idea di essere attratta da quel ragazzo e a come poi si fosse lasciata andare completamente fino al punto da fare cose che volendo vedere avrebbe dovuto sperimentare prima col suo fidanzato.
Fu così che mentre ripensava iniziò quasi involontariamente a muovere e mani che teneva tra le gambe, poi la mano divenne una sola e si posò sul suo sesso, ripercorreva quei momenti che aveva appena vissuto e si rtròvò eccitata ad accarezzarsi tra le cosce.
Di solito non si masturbava, anche se non le dispiaceva le era capitato di farlo raramente.
Adesso con il pensiero di lui le era tornata voglia, una gran voglia di toccarsi, accarezzarsi e provare ancora piacere, aveva notato che lui sapeva perfettamente dove e come toccarla ne aveva appena avuta la prova, sapeva che farlo da sola non sarebbe stata la stessa cosa anche se ovviamente lei
sapeva perfettamente come e dove toccarsi per provare il massimo del piacere solitario e decise di arrivare fino in fondo.
Di solito non si penetrava, non le serviva, le bastava toccarsi lievemente dove sapeva per godere in fretta sopratttutto quando era molto eccitata, solo una volta aveva provato ad usare un vibratore, prestatole da un'amica che ne faceva uso regolare, non le era dispiaciuto ma le sembrò inutile adoperarlo, figuriamoci poi comprarlo,adesso invece aveva voglia oltre che di accarezzare il suo punto più sensibile, anche di penetrarsi e rimpianse un pochino il fatto di non averne uno a portata di mano, iniziò con l'infilare un dito nel suo corpo, si accorse solo allora di quanto fosse ancora eccitata, non le bastò e dopo essersi toccata un pò così arrivò ad infilarsi due e poi tre dita tra le cosce, voleva in quel modo forse le sensazioni che aveva avuto poco prima, ovvimaente non erano le stesse sensazioni che aveva appena provato con lui ma forse aiutata dal pensiero di quello che aveva fatto poco prima raggiunse in poco tempo un intenso orgasmo durante il quale dovette stringere un lembo del lenzilo tra i denti per impedirsi si di urlare.
Piano piano si calmò e così il suo respiro che da affannoso divenne lento e regolare, tenne ancora la mano tra le gambe, anzi tenne anzi un dito appena dentro di se e si addormentò subito col pensiero di lui stanca e appagata definitivamente.
Lui si avviò verso casa, ogni tanto infilava la mano in tasca per estrarre gli slip che lei le aveva lasciato, erano morbidi e leggeri ma sopratutto avevano il suo buon odore.
Arrivò velocemente a casa, il pensiero di lei e di quello che avevano fatto non lo lasciava un momento, così come il pensiero che lei era fidanzata , aveva un pò di rimorso ma nemeno poi tanto, certe cose si fanno in due e che non l'aveva certo costretta e questo alleviava il suo già debole senso di colpa.
Parcheggiò la macchina sotto casa,si mise gli slip in tasca, scese ed orinò attraverso un buco della siepe nel giardino del vicino, aveva iniziato a farlo quando vquesti tempo prima si era lamentato per il rumore della sua moto e adesso era quasi diventata un'abitudine.
Sali in fretta le scale cercando di fare meno rumore possibile, si spogliò e si mise a letto.
Inizìò a pensare a lei e giovane com'era in un attimo si trovò di nuovo eccitato,iniziò a toccarsi il membro che diventava sempre più duro e grosso, non ci pensò due volte e cominciò a masturbarsi, una mano andava su e giù stringendo il membro mentre con l'altra teneva premuti gli slip conto il viso, poco prima di godere ebbe la lucidità di afferrare un fazzoletto di carta per evitare di fare pasticci nel letto ma alla fine decise di non usarlo, almeno non subito e continuando a menarselo alla fine si eiaculò sulla pancia, non fu il getto poderoso col quale aveva riempito la bocca a lei poco prima ma solo qualche goccia di sperma caldo che comunque sentiva che gli aveva bagnato la pancia.
Restò un pò così pensando che se ci fosse stata lei probabilmente glie lo avrebbe leccato, poi si pulì per bene mise gli slip nel cassetto del comodino e girandosi su un fianco si addormentò quasi subito.
Non si cercrono il giorno dopo, nè il giorno dopo ancora, aspettarono invece di incontrarsi normalmente come spesso succedeva e così successe il sabato sera successivo quando al compagnia si riunì tutta nella piazza del paese per chiacchierare e andare a bighellonare per locali e birrerie.
Appena si videro si scambiarono uno sguardo complice e un sorriso, erano entrambi contenti di quello che era successo anche se ovviamente non dovevano darlo a vedere.
La serata scorreva come al solito tra chiacchiere e bevute in compagnia, non cercarono di avvicinarsi luno all'altra, anzi forse inconsciamente si evitarono per non destare sospetti.
Il sospetto però sarebbe potuto venire però anche a chi li avesse visto troppo distanti, abituati come tutti del resto a chiacchierare e ridere assieme, fu per questo che ad un certo punto quasi all'unisono decise di avvicinarsi l'uno all'altra cercando di comportarsi come sempre avevano fatto, qualche battuta, qualche risata e ad un certo punto con un filo di voce stando attento a non essere sentito da nessu'n altro lui le disse: "grazie per il regalo che mi hai lasciato"
"prego" rispose lei con lo stesso tono basso ed un sorriso, "dove lo hai messo?
a quella domanda lui infilò due dita nella tasca del jeans tirando un pochino estrasse appena un lembo di stoffa.
Lei trasalì a quella vista, con un misto di stupore e divertimento, "tu sei matto " le disse lei, "si matto come l'altra sera con te" le rispose pronto lui, aggiungendo poi: " quando se ne sarà andato il tuo odore, me lo dovrai "ricaricare" perchè mi fa compagnia alla sera nel letto, e scoppiò in una sonora risata, alchè lei glirispose che : "si , glie lo avrebbe ricaricato" ma avrebbero potuto fare cambio, lui le avrebbe dovuto rendere quello e lei glie ne avrebbe dato un altro, anzi aggiunse: "potresti prenderti da solo anche il prossimo. magari aggiungendomi in cambio qulcosa di più"
In quel momento scoppiarono entrambi in una bella risata, consapevoli che avrebbero trovato il modo per ripetere la loro esperienza magari aggiungendo qualcos'altro che la prima volta non avevano fatto.
La serata continuò, apparentemente una serata come le altre e nessuno si accorse degli sguardi complici che loro due si lanciavano di tanto in tanto.
scritto il
2025-06-13
1 . 5 K
visite
1 3
voti
valutazione
7.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Un incontro inaspettato
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.