Ada insoddisfatta

di
genere
tradimenti

Ero in vacanza in una vecchia casa lasciatami in eredità da un prozio nella quale andavo saltuariamente, era chiusa da tempo quindi subito dall'inizio sapevo che avrei trascorso tre settimane tra pulizie, sistemazione del giardino e altri piccoli lavoretti.
Avrei però fatto tutto con estrema calma intervallando i lavori ad un po' di riposo e gite nei dintorni con la moto che tenevo nella stalla.
Sapevo che Ada (nome di fantasia) era partita qualche giorno prima di me, assieme al marito per fare le vacanze un luogo non ben definito ma comunque su spiagge non moto distanti da dove stavo io.
La conoscevo da un paio d’anni ma l'avevo incontrata poche volte, in compenso da tempo ci davamo dentro con in sexting, insomma ci scambiavamo sconcezze anche molto ma molto spinte attraverso il cellulare.
Mentre eravamo a casa riuscivamo a ritagliarci degli spazi durante i quali ci scatenavamo con il sesso virtuale mandandoci messaggi, foto e video con i quali ci eccitavamo a vicenda e ci masturbavamo uno per l'altra.
Rimanemmo d'accordo che dato che io ero solo ma lei non avremmo interrotto le nostre "attività" sconce almeno fino a quando lei non si fosse ben sistemata in campeggio, e sarebbe stata lei la prima a scrivere non appena sarebbe riuscita a farlo.
Tre giorni dopo l'inizio della mia vacanza un mattino verso le sette sentii il suono che annunciava l'arrivo di un messaggio sul cellulare, come tutte le mattine ero già sveglio da un po' ma come sempre ero rimasto un po' a letto a poltrire con la radio accesa in attesa di iniziare ad organizzare la giornata.
Presi il telefono dal comodino chiedendomi chi potesse essere a scrivere a quell'ora e qualcosa mi immaginai.
Era Ada che per prima cosa mi aveva inviato una foto e a seguito questo messaggio:
- Buongiorno maialone come stai? Come sai sono in vacanza e per un po' sono sola se mi vuoi
Prima di risponderle naturalmente mi soffermai un po' a contemplare la foto, era presa dall'alto segno che l'aveva fatta usando un bastone per selfie, stava sdraiata sullo strapuntino della sua roulotte, con la schiena appoggiata a dei cuscini ed era praticamente nuda;
in effetti indossava un accappatoio ma tenendolo completamente aperto, diciamo che ci era sdraiata sopra con le maniche infilate.
Sulla pelle una leggera abbronzatura segno di precedenti fine settimana in varie spiagge, le cosce leggermente divaricate quel tanto da permettermi di vedere la sua passera paffuta e completamente depilata, il seno morbido e voluminoso i cui capezzoli erano turgidi, segno che doveva essere già eccitata ancor prima di scrivermi;
Nella posizione in cui era la sua pancia formava una piega perché era piuttosto formosa, una di quelle donne belle pienotte che piacciono a me, sapevo che in passato era stata anche più robusta ma ultimamente aveva seguito una dieta ed era dimagrita un po' anche se manteneva comunque delle belle forme rotonde.
Non era solo la vista del suo corpo che mi eccitava quanto la sua maialaggine che quando ci siamo messi in contatto non aveva tardato a dimostrarmi.
Risposi al suo messaggio
- buongiorno porcona io sto bene e adesso che ti vedo nuda ancora meglio, non ti chiedo come stai perché si vede benissimo che stai bene e devi anche essere parecchio bagnata
- sono molto bagnata, è da quando mi sono svegliata che ho la passera che gocciola pensando a te e non vedevo l'ora che lui se ne andasse per poterti scrivere, e non ho ancora fatto pipì.
- mi piace quando sei eccitata ma scommetto che non pensi solo a me
- hai ragione, penso a te ma anche al tuo bel cazzo e me lo immagino qui tra le cosce
a questo ultimo messaggio seguì un'altra foto, la sua passerona gonfia in primo piano, la teneva aperta con indice e anulare a divaricare le labbra e il medio appoggiato sul clitoride.
già all'inizio della conversazione come spesso succedeva avevo iniziato ad eccitarmi e dato che dormivo nudo mi ci volle poco ad appoggiare la mano sul cazzo che si stava gonfiando.
- sei una gran troia, hai voglia di sditalinarti? io ho la mano sul cazzo e me lo sto menando
le mandai una foto del membro ormai in piena erezione
- mhhhhhhhhh quanto è bello, lo vorrei dappertutto, sono eccitata e mi sto toccando
- dimmi cosa sei
- sono la tua troia
-ancora
-sono la tua troia, la tua porca, la tua puttana!
- toccati
- lo sto facendo , e tu?
- mi sto masturbando, me lo sto menando per te, immaginando di infilartelo in bocca
- ooohhh siiiii ! te lo ciuccerei tutto, lo metterei tra le labbra e fino in gola
- fammi vedere cosa fai
seguì una pausa durante la quale capii che stava facendo un video che arrivò dopo poco, aveva le gambe aperte e si masturbava come faceva di solito, il medio sul clitoride a disegnare dei cerchi che le provocavano subito un piacere intenso
- brava, sai che mi piace quello che fai, ma sai anche cosa mi piace di più
- sì lo so.... aspetta
arrivò un altro video simile al primo ma dove si infilava il dito dentro la vagina, tra i suoi gemiti e sospiri si sentiva anche il rumore della masturbazione, quel suono inconfondibile di un dito che si infila in una fica fradicia.
- ecco così mi piace tantissimo, continua, non ti fermare, quanta voglia hai?
- tantissima, sto già per venire
- non fermarti
Passarono una ventina di secondi
-sono venuta, mi fai impazzire
- ancora, continua, un'altra volta
arrivò una nota audio dove si sentiva che godeva nuovamente e molto intensamente
- sono venuta ancora, sei un porco, fammi vedere come sborri per me
- solo se guardandolo vieni un'altra volta
- svelto , non resisto ho ancora tanta voglia
Avevo l'eccitazione a mille, feci un video mentre mi masturbavo, sdraiato sulla schiena.
Tenevo lo smartphone con una mano inquadrando da vicino quello che stavo facendo, con l'altra iniziai piano ad andare su e giù l'ungo l'asta del membro ormai gonfio all'inverosimile, sentii che non avrei resistito molto quindi strinsi la cappella fra pollice ed indice chiusi ad anello, pochi movimenti bastarono a far sgorgare copiosi fiotti di sperma che mi curai pur nella concitazione di inquadrare bene mentre si depositavano sulla mia pancia.
Inquadrai bene anche mentre spremendo l'uretra feci colare le ultime gocce e le inviai il video.
Nel tempo che le ci sarebbe voluto per vederlo ebbi modo riprendermi e di darmi una pulita sommaria con un fazzoletto di carta e attesi immaginando cosa stesse facendo.
Passarono cinque minuti buoni o forse più prima dell'arrivo di un altro messaggio
- favoloso! ho goduto ancora mentre lo guardavo e quanta roba buona sprecata così!
- perché cosa ne avresti fatto?
- e me lo chiedi? l'avrei bevuta tutta, te lo avrei pulito tutto ingoiando fino all'ultima goccia.
- sei proprio una sporcacciona
- senti chi parla, quello che se lo mena e si sborra addosso!
- preferirei sborrarti in bocca o sulle tettone per poi spalmarti tutto come una crema
- ohhhh siii! sarebbe meraviglioso non sai quanto lo desidero, ci penso continuamente.
- anch'io penso continuamente a quanto mi piacerebbe scoparti, metterti alla pecorina, riempirti per bene quella gran ficona che hai e farti urlare di piacere.
- sarebbe un sogno, sai che non sono mai riuscita a godere per bene con un cazzo tra le cosce
Si riferiva al fatto che in tanti anni di matrimonio le volte che suo marito era riuscito a farla godere scopandola si potevano contare sulle dita delle mani
- quante volte hai goduto?
- tre, ma non sarebbero ancora abbastanza, se me lo infilassi potrei fare meglio
- sei una sporcacciona vogliosa
- sì lo so ed è per questo che ti piaccio vero?
- si, hai detto che non hai ancora fatto pipi, cosa aspetti?
- vado, vuoi vedere maialone?
- ovvio, lo sai che mi piace
- lo so, aspetta
Mi piace veder pisciare una donna e mi piaceva veder pisciare lei, all'inizio mi ci volle un po' per convincerla a farmi vedere ma poi cedette e lo fece più volte.
Passarono un paio di minuti e mi arrivò il video, era seduta a cosce larghe sul water e nell'inquadratura si vedevano la fica, un po' le cosce e la pancia, con le dita teneva divaricate le grandi labbra come le avevo sempre chiesto di fare, pochi secondi di attesa poi l'urina cominciò a sgorgare copiosa, si sentiva perfettamente il rumore del getto
Guardai il video un paio di volte e mi prese nuovamente una leggera eccitazione, poi le scrissi
- brava, sai quanto mi piace! sai cosa farei se fossi lì?
- dimmi
- mi metterei di fronte a te in piedi e pisceremmo assieme, e mentre pisci io ti piscerei sulla fica, sulla pancia e sulle tette
- maiale, mi stai eccitando di nuovo, ma devo chiudere potrebbe arrivare mio marito, è andato solo a comprare il pane e a bere un caffè qui in campeggio.
- anche a me sta tornando duro il cazzo , tieni la voglia per la prossima occasione
- ho sempre voglia, basta che pensi a te
Ci salutammo in fretta prima del ritorno del marito.
Per un paio di giorni ci limitammo a brevi messaggi di saluto dato che di più non poteva avendo sempre lui accanto, senza comunque omettere qualche reciproca battuta sconcia.
Il terzo giorno mi scrisse alle sei del mattino, quando fui svegliato dalla notifica del telefono immaginai che a quell'ora non poteva essere che lei.
- buongiorno non resisto più ho una tanta voglia di te, mi sono appena masturbata pensandoti
- buongiorno, tuo marito è andato a pesca stamattina?
- no, è qui a letto vicino a me che russa
- lo hai fatto con lui nel letto? tu sei matta!
- non sono matta, ho una voglia matta, sono ancora tutta bagnata
- mi sta diventando duro al solo pensiero
- magari potessi averti qui, devo chiudere prima che si svegli, buona giornata porcone
- buona giornata maialona
Per tutto il giorno non scrisse più, lo fece il giorno dopo verso le undici mentre ero indaffarato in giardino lessi il messaggio durante una pausa
- ciao, non resistevo più gli ho detto tutto
- ciao, buongiorno cosa hai detto e a chi?
- a mio marito, gli ho detto di te, di noi, di come mi eccito solo a pensarti, di come mi masturbo continuamente pensando a te e di quanto desiderio abbia di una bella scopata fatta bene e gli ho raccontato anche come ci siamo conosciuti e dei messaggi e delle foto e video che ci scambiamo, è da dopo colazione che ne discutiamo
- come l'ha presa?
- non benissimo come puoi immaginare adesso è andato a farsi un giro, ha detto che deve pensare lo capisco ma non ce la facevo più, mi vedeva sempre nervosa e strana e alla fine gli ho dovuto dire che non era nervosismo ma voglia desiderio ed eccitazione, gli ho detto che lo amo e amo solo lui e sai che è vero ma che mi manca il sesso fatto per bene.
Rimasi un po' interdetto leggendo quelle frasi e le rilessi più volte, non credevo che Ada potesse arrivare a rivelare al marito di noi.
- adesso cosa hai intenzione di fare? le chiesi
- non so, non certo di lasciarlo se non mi lascia lui, sono un po' confusa e comincia ad avere dei dubbi sul fatto di aver fatto bene a dirglielo, ma ero come una leonessa in gabbia e lui se n'era accorto.
Direi che la cosa migliore sia di lasciar passare del tempo, aspetta che ti scriva io, ciao
- ok, aspetto, ciao
per tutto il giorno durante nonostante fossi affaccendato con lavori vari continuai a pensare alla situazione che si era creata.
Attesi tutta la giornata, e il giorno successivo e poi un altro ancora ma da Ada nessuna notizia, tanto che iniziai a preoccuparmi un po' pensando che il marito arrabbiato avesse voluto rientrare a casa, non ci sarebbe stato da stupirsene, oppure che stessero litigando furiosamente e nemmeno quello sarebbe stato sorprendente, dopo tanti anni di matrimonio non è bello scoprire certe cose.
Il quarto giorno in tarda mattinata Ada mi scrisse
- ciao
- ciao, come va ? che sta succedendo?
- succede che stiamo parlando della situazione, del nostro matrimonio e della nostra vita sessuale, ha riconosciuto e compreso che per me non è stata molto gratificante, si sente in colpa e mortificato, già lo era sempre stato per il problema che sai
- capisco
- ha voluto fare l'amore, non lo facevamo da parecchio, mi ha fatto venire leccandomela poi ancora con un ditalino ma quando me lo ha messo dentro è venuto immediatamente come sempre, poi siamo rimasti li abbracciati a parlare e ha voluto che lo rassicurassi sul fatto che non lo lascerò.
- e tu cosa gli hai detto?
- gli ho detto che non ho nessuna intenzione di lasciarlo che l'ho sempre amato anche con il suo problema e che lo amerò sempre, a quel punto mi ha detto che se è davvero così sarebbe disposto a....
- a cosa?
- sarebbe disposto a sopportare il fatto che io mi faccia scopare da te, sempre che tu ne abbia ancora voglia
- non passa giorno che non pensi a quanto sei maiala e vogliosa e anche in questo giorni anche se non ci siamo scritti me lo sono menato riguardando le tue foto e i tuoi video, se a casa tu non avessi avuto problemi sai che ci saremmo già potuti incontrare per una gran bella scopata.
Perché come ho già detto io e Ada oltre a scambiarci messaggi c'eravamo già incontrati qualche volta durante ritagli di tempo, non avevamo potuto fare chissà cosa ma una volta in auto col favore del buio che fa presto in inverno e un'altra ben infrattati tra gli alberi di un boschetto lungo un fiume qualche effusione ce la siamo potuta scambiare.
La prima volta si avventò sul mio cazzo come una furia, segandomi e spompinandomi come nessuna aveva mai fatto, sta di fatto che in men che non si dica mi fece godere in bocca, talmente in fretta che scherzando le dissi che forse era colpa sua se suo marito schizzava in pochi secondi.
Io naturalmente ricambiai come potei praticandole un bel ditalino, ma era ben altro che lei desiderava.
- e tu hai voglia di farlo adesso che hai il suo consenso?
- adesso più che mai mi bagno più volte al giorno pensandoti, mi sveglio eccitata e vado a dormire nelle stesse condizioni, anche mentre ero a letto con lui ho chiuso gli occhi immaginando che fossi tu ad infilarmi il tuo cazzone.
- se non la smetti mi costringi a prenderlo in mano e a menarmelo
mi slacciai in fretta i pantaloni da lavoro che indossavo, abbassai gli slip e le mandai una foto del mio membro in piena erezione
- è bellissimo! io non posso, sono fuori nella veranda della roulotte e lui è seduto poco distante da me, probabilmente intuisce che sto scrivendo a te
- quindi una volta tornati a casa ci dobbiamo organizzare, potremo vedere di trovarci in quel motel poco distante da casa tua, hai presente?
- si ho capito ma il fatto che si sia detto consenziente non è tutto, quando gli ho spiegato che sei in vacanza non molto distante da noi ha detto che se decidiamo puoi venire a trovarmi qui anche domani e passare qui il fine settimana, se tu venissi sarebbe disposto ad andare via per un paio di giorni, magari trasferendosi in un bungalow qui nel campeggio o in un albergo qui vicino.
Mi presi qualche istante per pensare, la situazione mi sembrava parecchio strana al limite del surreale.
Ero in vacanza da solo e non avevo impegni particolari e quindi tutto sommato avrei potuto andare a trovarla, nonostante tutto la cosa mi stuzzicava parecchio.
- Credo che a parte tutto sia una grande prova d'amore quella che ti ha dato, non penso ci siano molti uomini disposti a far scopare la propria moglie da qualcun altro... a meno che...
- sì lo credo anch'io , a meno che cosa?
- a meno che non sia proprio il fatto che qualcuno gli scopi la moglie che lo eccita
- ma stai scherzando?! come ti viene in mente una cosa simile?
- tutto po' essere, comunque se sei convinta di farlo allora potrei essere lì prima dell'ora di pranzo.
- io sono convintissima e tu lo sei?
- lo sono anch'io, vengo e poi una volta lì vediamo come gestire la situazione, direi comunque che sia il caso di stabilire che se uno di noi tre alla fine non fosse convinto fino all'ultimo potrà tirarsi indietro.
- sono d'accordo facciamo così, adesso vado a preparare il pranzo e a dirgli che per te va bene, ti faccio sapere più tardi, ti saluto con un bacio sul cazzo
- ok, a dopo, una leccata alla tua bella ficona
- non vedo l'ora che tu sia qui per leccarmela davvero ma sopratutto riempirmela.
erano i nostri consueti saluti.
Ormai era quasi mezzogiorno, lasciai i lavori e dopo una doccia veloce cominciai anch'io a prepararmi qualcosa da mangiare.
Dopo pranzo mi concessi un pisolino, faceva parecchio caldo quindi andai in camera mi spogliai completamente e mi buttai nudo a corpo morto sul letto.
Mi addormentai quasi subito e dormii per una buona mezz'ora, fui svegliato dall'avviso di un messaggio, come succedeva a volte dopo aver dormito stavo avendo un'erezione.
- che fai? - era lei
- niente , ho fatto un sonnellino, sono nudo sul letto
- pensavi a me?
- certo - e le mandai una delle consuete foto in cui me lo stringevo in mano
- wow! anch'io pensavo a te, sono in roulotte - e mi mandò una foto ravvicinata dove si vedeva che in mezzo alle gambe aveva le mutandine bagnate
- hai voglia? lui dov'è?
- ho una voglia matta, lui è andato a bere il caffè al bar del campeggio, forse vuole darmi modo di scriverti in pace.
- togliti le mutande, voglio che ti sditalini per me
- le ho già tolte e me la sto toccando e tu?
- mi sto già segando, toccati maialona voglio che ti metti alla pecorina e ti sgrilletti così
- mhhh siiii, mi piace
- immagina che io sia dietro di te, te lo appoggio e te lo strofino sulle labbrone della passera prima di infilartelo dentro tutto.
- lo faccio sei il mio gran maiale, menatelo per me
sapevo che ci sarebbe stata una pausa mentre entrambi godevamo delle nostre masturbazioni, non seguirono altre foto e dopo qualche minuto riprendemmo a scrivere
- sono venuta due volte e tu ha sborrato?
- sì certo adesso vado a lavarmi
- aspetta, spalmati la sborra sulla pancia e fammela vedere
lo feci
- la leccherei tutta quanta, deve essere buonissima
- non lo so , io non l'ho mai assaggiata
aggiunsi un emoticon che rideva
- me lo dirai tu se è buona o no
ci salutammo e fino a sera non scrivemmo più, mi disse che loro sarebbero andati in spiaggia, io avrei continuato col lavoro intrapreso al mattino e che terminai per ora di cena;
il giorno dopo sarei partito per quella che si preannunciava un'esperienza molto particolare
Poco prima di mezzanotte le scrissi, ormai potevo farlo liberamente
- ciao, sto per andare a letto, allora è confermato per domani?
mi rispose dopo una decina di minuti
- ciao, scusa ma siamo andati a cena dai vicini di campeggio, e siamo rientrati adesso, per domani tutto confermato, sempre che tu non abbia dei ripensamenti
- magari i ripensamenti verranno domani, chissà. ci vediamo domani verso le 11, ok?
- va bene, non vedo l'ora che arrivi
- domani vedremo cosa succederà, certo non potrò appena arrivato metterti subito la mano nelle mutande e montarti
- certo che no, anche se è quello che vorrei, buonanotte un bacio con la lingua e uno al tuo bel cazzo
- una slinguata a te e una ciucciata ai tuoi capezzoli , fai la brava
- le tette sono molli ma i capezzoli sono duri e dritti come piace a te, ciao
- ciao, ti scrivo io domani quando parto, mandami l'indirizzo del campeggio
- ok, buonanotte
- buonanotte
Il mattino seguente mi svegliai di buon'ora ma rimasi un po' a letto, i pensieri si accumulavano nella mente, tutti rivolti ad immaginare cosa sarebbe successo in quella giornata e nelle successive, mi chiedevo se qualcuno di noi si sarebbe tirato indietro, pensavo a quanto imbarazzo ci sarebbe potuto essere e a come avremmo approcciato il discorso.
Mi alzai, e andai in cucina a prepararmi un caffè, seguì una doccia durante la quale mi eccitai un po' immaginando di farla assieme a Ada e di insaponarle tutto il suo corpo giunonico non senza dimenticare di sgrillettarla un po';
anche se mi venne voglia non mi masturbai, non volevo arrivare da lei troppo "scarico" , preparai uno zainetto con dentro un paio di cambi di biancheria, due magliette di ricambio, pantaloncini corti, costume da bagno e qualche altra cosa necessaria per star via un paio di giorni.
Verso le nove dopo aver dato una ripassata al percorso da seguire ero pronto per partire, il sole era già alto e si preannunciava una bellissima giornata, le scrissi che partivo e mi avviai senza aspettare risposta, avrei letto alla prima sosta che avrei fatto, avevo tempo e anche se i chilometri da fare non erano moltissimi e avevo stimato che il viaggio sarebbe durato circa un paio d'ore contavo di fermarmi per strada almeno per un caffè.
Quando mi fermai lessi la risposta, mi diceva che mi aspettava e mi salutava mandandomi un bacio.
Ripartii col proposito di non fermarmi più fino all'arrivo, per le undici e trenta arrivai al campeggio, chiesi di loro alla reception dove mi indicarono la loro piazzola;
Il campeggio era grande e a prima vista molto bello, era permesso entrare con auto e moto da lasciare in appositi parcheggi ma per non sbagliare o girare a vuoto la chiamai.
- ciao, sono arrivato , sono all'ingresso del campeggio e mi hanno già registrato come ospite, mi spieghi dove siete?
- aspettami lì vengo a prenderti io, a piedi mi ci vorranno dieci minuti almeno
- ok ti aspetto al parcheggio
Misi la moto nel parcheggio vicino all'ingresso del campeggio levai il casco ed il giubbotto e aspettai, passò quasi un quarto d'ora quando la vidi arrivare a passo svelto, i capelli neri di media lunghezza raccolti in una coda che ondeggiava ad ogni suo passo, indossava una minigonna di jeans che le fasciava le cosce e il culone e un top rosso tenuto con dei lacci annodati dietro al collo e lasciava la schiena scoperta, ai piedi degli zoccoletti anch'essi rossi con un po' di tacco.
Quando mi fu vicina attraverso la stoffa leggera vidi il rigonfiamento dei suoi capezzoli, ci salutammo con un abbraccio ed ebbi subito un brivido di eccitazione, poi si staccò un po' ci guardammo negli occhi e senza nemmeno controllare se ci fosse qualcuno nelle vicinanze ci baciammo:
Fu un bacio appassionato, come quelli che ci scambiammo durante i nostri precedenti incontri e come quelle volte mi provocò subito un principio di erezione, cosa che lei avvertì poiché le premevo il cazzo contro la pancia.
- hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi? - disse parafrasando un film e concludendo con una risata
- sono contentissimo di vederti e lo hai sentito, e tu?
- sono felicissima, non vedevo l'ora che arrivassi, non stavo più nella pelle
- proprio come il mio cazzo - le dissi ridendo a mia volta
- andiamo alla piazzola, mi porti tu in moto? vicino a noi c'è un piccolo parcheggio, di solito è sempre pieno ma un posto per la moto lo trovi sicuramente
- certo sali, lui che dice?- le chiesi mentre procedevamo a passo d'uomo e mi dava indicazioni sul percorso da seguire
- lui è tranquillo, abbiano parlato ancora e sembra ancora convinto di quello che stiamo facendo.
Arrivati al parcheggio sistemai la moto in un angolo e prima di avviarci verso la roulotte ci baciammo ancora, cosa che ravvivò la mia eccitazione anche perché nel frattempo non persi l'occasione per palpeggiarle le tettone.
Mi dovetti coprire col giubbotto, non volevo arrivare a conoscere il marito in evidente stato di eccitazione, una volta arrivati lui non c'era ma in un angolo della piazzola dove erano sistemati c'era già un barbecue pronto con la carbonella che ardeva.
- oggi ha deciso di fare una grigliata, ed è andato presto in paese a prendere la carne, ti va?
- mi va sicuramente, lo sai che mi piace la carne.
Era un chiaro doppio senso riferito alle sue forme
-certo lo so e sai quanto io ne sia contenta.
in quel mentre lui uscì dalla veranda della roulotte con in mano uno shopper da supermercato
- ciao amore- disse lei - lui è Carlo, Carlo lui è Filippo -
Filippo mi porse la mano
- ciao, piacere - gli dissi stringendogli la mano, la sua stretta mi parve un po' moscia
- piacere mio - rispose lui, non ero proprio sicuro che dicesse il vero.
fatte le presentazioni non senza un po' di imbarazzo Ada mi invitò a sistemare la mia roba, la seguii e mentre saliva la scaletta della roulotte prima di me non potei fare a meno di sbirciare sotto la sua

minigonna chiedendomi se portava le mutandine.
- ecco, ti ho liberato un armadietto dove puoi mettere le tue cose, spero che ti basti
disse così mentre apriva lo sportello dell'armadietto che mi aveva indicato e alzando le braccia in punta di piedi la minigonna si sollevò scoprendo la piega delle chiappe, di mutandine nemmeno l'ombra,

forse aveva il perizoma.
preso da un impulso irrefrenabile le misi una mano sotto la corta gonna e iniziando a toccarle le chiappone
- non perdi tempo sei un gran porco
- perché non ti piace gran maialona?
- mi piace da impazzire, non vedevo l’ora che arrivassi
continuai a palpeggiarla arrivando con le dita tra le cosce e sentendo così che innanzi tutto le mutandine c'erano ed inoltre che era bagnata fradicia
- hai messo il perizoma come piace a me?
nel mentre pensavo allo spettacolo che poteva aver dato poco prima nel salire e scendere dalla moto
- si, qui li uso sempre, da quando mi hai chiesto di portarli mi sono abituata e adesso mi trovo comoda
- già, sono molto meglio dei mutandoni della nonna che portavi una volta
Mi guardò sorridendo e massaggiandomi il cazzo da sopra i pantaloni che nel frattempo si era ovviamente risvegliato
- quando me lo dai?
- fosse per me anche subito , ma ti sembra il caso con lui là fuori?
- hai ragione proverò ad aspettare
interrompemmo le nostre effusioni e mi mostrò dove avrei dormito, poi si sistemò alla meglio la minigonna e tornò fuori mentre io rimasi dentro per cambiarmi i jeans con i quali ero arrivato con un paio di pantaloncini corti .
Quando tornai anch'io all'aperto Filippo era indaffaratissimo con il barbecue, al momento stava attizzando la brace con un piccolo mantice, erano attrezzati di tutto punto pensai.
E pensai anche che era venuto il momento fatidico o per lo meno quello di fare un po' di conversazione con lui, vero che ero lì principalmente per scopare sua moglie ma non potevo certo rivolgermi solo a lei come se lui non ci fosse, un minimo di educazione lo imponeva.
Mi allontanai da Ada andando verso il marito soffermandomi a guardare cosa stesse facendo.
- è un gran lavoro badare al fuoco con questo caldo - dissi per aprire il discorso
- sì abbastanza ma ne vale la pena - rispose lui - ho preso della carne favolosa, qui in paese c'è una macelleria che si serve direttamente dagli allevatori, ti piace la carne? - mi chiese
risposi che la carne mi piaceva moltissimo e pensai solamente ma non gli dissi che altrimenti non sarei stato così arrapato dalle curve di sua moglie.
discorremmo ancora un po' del più e del meno, mi parlò un po' del campeggio delle loro vacanze e io gli raccontai delle mie.
Ad un tratto sentimmo la voce di Ada
- vi lascio soli, vado a lavare l'insalata, torno presto
e se ne andò sculettando in modo vistoso, non capii se più a beneficio mio o del marito, probabilmente di entrambi.
Accesi una sigaretta guardandomi un po' attorno, il campeggio era molto grande, le piazzole erano ai bordi di un grande prato con alcuni grossi alberi al centro del quale c'era un'area con i servizi e alcune panchine, molte come quella in cui eravamo erano delimitate da una siepe alta circa un metro che dava un po' privacy.
Filippo mi spiegò che era un campeggio dove come avevano fatto loro, ci si poteva comprare la piazzola e volendo anche lasciare la roulotte tutto l'anno, era un po' più caro degli altri ma ne valeva la pena perché era un posto incantevole.
Discorremmo ancora un po' di cose banali quando fu lui ad introdurre il discorso cardine di quell'incontro.
- sappiamo entrambi perché sei qui inutile continuare a nasconderlo tanto vale parlarne tranquillamente, sei convinto di andare a letto con mia moglie?
- ora più che mai , adesso che tu sei al corrente di tutto mi eccita parecchio
- ti eccita il fatto di farmi cornuto?
non usava proprio mezzi termini pensai
- mi eccita il fatto che possiamo farlo in qualche modo liberamente anche se la clandestinità dava qualche brivido
- ma ti piace proprio? insomma non è una modella, senza offesa per lei è piuttosto rotonda anche se ha fatto la dieta
- ma a te perché piace?
- da giovane era bellissima, quando ci siamo messi insieme era totalmente diversa, magra con uno splendido corpo poi è cambiata è vero che ogni tanto le faccio le menate per indurla a provare a dimagrire ma l'ho sposata e la amo ancora anche se è ingrassata
- io ne sono parecchio attratto, vero che il suo corpo non è da concorso di bellezza ma oltre al fatto che mi sono sempre piaciute le donne in carne mi eccita la sua sensualità, la sua spregiudicatezza , il

suo essere prorompente sessualmente parlando.
- con me non lo è mai stata, o per lo meno non e lo ha mai fatto capire, so che ti detto del mio problema e ho sempre immaginato che la rendesse insoddisfatta ma non si è mai lamentata prima di adesso, non pensavo ne soffrisse così tanto e a questo punto ho capito che sbagliavo
- Che centra tu sei il marito, anche lei ti ama per come sei , non ha nessuna intenzione di lasciarti e me lo ha detto molte volte, ma le manca il sesso fatto in una certa maniera, diciamo con soddisfazione ecco, per rispetto non sto a dirti dei messaggi che ci scambiamo ma se li vedessi capiresti la vera natura di tua moglie
- non me li ha fatti vedere ma mi ha raccontato tutto, in questi giorni abbiamo parlato molto, inizialmente sono rimasto parecchio sbalordito ed ero arrabbiato, poi mi ha spiegato e ho capito il perché lo

fa e che per lei la mancanza di rapporti sessuali soddisfacenti è diventato un grosso problema, una necessità e per quello alla fine mi ha raccontato tutto, quindi le ho proposto di incontrarti col mio benestare, la amo e voglio che sia felice
- è stato un gran gesto da parte tua, si capisce che la ami molto, pochi uomini sopporterebbero e anzi proporrebbero una situazione del genere, sarei curioso di sapere però una cosa
- dimmi
- ti eccita il fatto che qualcuno faccia sesso con tua moglie?
-non ti so dire non ci ho mai pensato,avete deciso quando farlo? -
- assolutamente no, non abbiamo programmato niente ci mancherebbe, nonostante tutto sono cose che devono venire spontanee ma il desiderio c'è, dato che giochiamo a carte scoperte ti dico che prima in roulotte le ho messo la mano sul culo e tra le cosce e ci siamo baciati, eravamo entrambi eccitati e non vediamo l'ora di farlo
- sì vi ho intravisti, si vedevano le vostre ombre attraverso la tendina della finestra -
- mi spiace, se non te la senti più posso andarmene anche subito senza aspettare che lei torni, senza nemmeno salutarla e se vuoi posso dirle che non ci vedremo e non ci scriveremo più, non voglio mancarti di rispetto
- no, non ti preoccupare andiamo avanti, per adesso sono ancora convinto della cosa
Ada stava tornando, trotterellante sui suoi sandaletti, in mano la terrina e lo scolapasta con i quali aveva lavato l'insalata, la minigonna le saliva su per le cosce mentre camminava e sul top aveva vistose macchie di acqua dovute agli schizzi del lavandino.
Nel vederla e al pensiero costante di poterla scopare mi prese un principio di eccitazione che cercai di scacciare, va bene il consenso del marito ma non volevo esagerare.
- ragazzi a che punto siete? io condisco l'insalata, la carne è pronta?
- due minuti e metto in tavola le prime cose e possiamo iniziare
disse Filippo
Ci sedemmo a tavola io su un lato e loro due uno di fronte all'altra, pranzammo discorrendo del più e del meno parlando un po' di tutto;
ogni tanto Ada si alzava per prendere qualcosa e ogni volta che si sollevava dalla seggiola doveva sistemarsi la minigonna che immancabilmente le saliva, e tutte le volte che si girava prima che la sistemasse facevo in tempo a vederle l'attaccatura delle chiappe;
credo lo facesse apposta anche perché più di una volta da seduti con gli zoccoletti sfilati mi fece piedino sotto al tavolo.
Finimmo il pranzo tra caffè e ammazzacaffè dichiarai che avrei fatto volentieri un riposino su una delle sdraio posizionate all'ombra di un albero nello spazio che c'era tra il retro della roulotte e l'alta siepe che delimitava il campeggio oltre la quale c'erano solo campi;
Filippo che non sentiva il bisogno di rilassarsi un po' disse che sarebbe andato al bar del campeggio a fare una partita a carte con gli amici che conosceva da anni.
Ada disse:
- Fate pure tranquilli, intanto io sparecchio e vado a lavare i piatti
Le proposi di darle una mano ma lei rifiutò dicendo
-no grazie faccio da sola, magari una mano me la potrai dare dopo
il senso mi sembrò chiaro.
uscirono assieme dal cancelletto che chiudeva la piazzola e prima di dividersi per andare ognuno per la propria destinazione vidi che si scambiavano un tenero bacio sulle labbra.
Ada tornò dopo una venti minuti, sistemò le stoviglie e presa una stuoia da spiaggia la mise accanto alla mia sdraio e vi ci sedette sopra a gambe incrociate, la minigonna salì sui fianchi ed ebbi una perfetta visione delle sue cosce divaricate, vidi che il perizoma che portava era rosso come il top ed infilato tra le labbra della sua grossa ficona
-se me la fai vedere così mi fai venire voglia di scoparti subito.
- e così?
si sfilò velocemente il perizoma lanciandolo verso di me, lo afferrai al volo lo srotolai e lo annusai, era umido e non solo di sudore
- mhhhhhhh , che buon profumo ha la tua fica
- insomma è un po' sudata ,magari non è il massimo
- invece è molto buono, tuo marito ci ha lasciati da soli di proposito?
- si, è vero che va al bar a giocare a carte ogni tanto ma di solito la sera e quasi mai dopo pranzo, credo abbia voluto darci un'occasione
- e vedo che non la stai sprecando
dissi finendo con una risata
- certo che non voglio sprecarla, lo sai che non vedo l'ora, se prima ero sempre eccitata al tuo pensiero da quando sei arrivato ho la passera che gronda come una fontana , sono stufa di sfondarmela a furia di ditalini
- ho sentito quanto era bagnato il tuo perizoma e mi è diventato duro
- fammelo sentire allora
si sollevò in ginocchio la gonna restò sui fianchi lasciando scoperte le cosce la passerona e il culone , mise una mano sul mio cazzo da sopra i pantaloncini iniziando a massaggiarlo, contemporaneamente mi baciò infilandomi la lingua in bocca, ricambiai con piacere spingendole a mia volta la lingua dentro profondamente come per simulare una scopata.
- è bello grosso e duro come piace a me, non vedevo l'ora di averlo di nuovo tra le mani e non solo
disse in una pausa del bacio senza smettere di toccarmi il cazzo.
- se vai avanti così mi fai venire nelle mutande
- allora tiriamolo fuori
afferrò l'orlo dei pantaloncini e degli slip e inizio a tirare giù con forza, con la foga di un desiderio covato da molto tempo, sollevai i fianchi per facilitarle la cosa e subito mi venne in mente il posto in cui eravamo
- ti sembra il caso di farlo qui? è vero che c'è la siepe e siamo nascosti ma se ci vede qualcuno come minimo ci prendiamo una denuncia!
- non ti preoccupare qui non ci vede nessuno, basta che non facciamo troppo rumore
- ok , se lo dici tu mi fido
Naturalmente questi discorsi li facemmo a bassa voce quasi bisbigliando dato che eravamo all'aperto;
un po' tranquillizzato mi liberai completamente dei pantaloncini e degli slip, immediatamente Ada me lo afferrò, questa volta stringendolo con forza e facendo scorrere su e giù la mano da metà dell'asta con movimenti lenti faceva salire la mano fino a coprire il glande col prepuzio per poi scendere lentamente ma con decisione scappellandolo completamente, anzi andava più giù sembrava mi volesse strappare la pelle, quando arrivava in fondo il frenulo tirava talmente tanto da farmi quasi male;
Il movimento però dava i suoi risultati, ogni volta che la mano di Ada scendeva il glande si gonfiava sempre di più, era ormai enorme come non lo avevo mai avuto, violaceo lucido e gonfio.
Raggiunto il suo scopo di farmelo diventare duro all'inverosimile Ada visibilmente eccitata mi fece sdraiare sulla stuoia e subito si mise a cavalcioni sopra di me, tentai di toccarla tra le cosce ma me lo impedì fermandomi la mano.
Si strofinò invece sul mio bacino con movimenti lenti, il mio cazzo era costretto tra la sua meravigliosa ficona gonfia e il mio ventre.
Poi mettendosi una mano tra le gambe lo mise dritto e in men che non si dica se lo infilò, scendendo lentamente mettendolo tutto dentro tra mugolii e sospiri
Fu un attimo, mi sentii come avvolgere dal suo ventre che mi accoglieva, non la penetrai io fu lei a penetrarsi, scivolai dentro di lei senza difficoltà, era eccitatissima e molto bagnata, i suoi umori grondavano fuori dalla vagina e mi stavano inondando
- ahhhhh! era ora che me lo dessi questo bel cazzo, lo voglio tutto
iniziò ad andare su e giù con piccoli movimenti, mi sentivo scorrere dentro di lei , sentivo il suo calore e il suo umido desiderio, successivamente si appoggiò completamente su di me , ero tutto dentro di lei ed iniziava ad avere qualche spasmo , di quelli che precedono l'orgasmo;
così appoggiata iniziò un movimento del bacino, avanti e indietro, tenendo il mio cazzo ben piantato nelle sue profondità, la afferrai per le natiche e con le mani assecondai i suoi movimenti.
la tiravo e la spingevo avanti e indietro la sua fica era incollata a me, non la vedevo perché la sua pancia mi oscurava la visuale, anche la sua pancia mi eccitava, mentre si muoveva sopra di me glie la toccavo , la strizzavo e la massaggiavo.
- quanta voglia avevi porcona?
- tanta, da impazzire, non vedevo l'ora che tu mi scopassi
- mi sembra che non sono io a scopare te, ma il contrario
- ti spiace?
- niente affatto, anzi mi piace molto
- e allora zitto, lasciami fare che sto già per venire
-sapevo che sei molto sensibile ma non mi aspettavo tanto
- ho tanta voglia arretrata, sento il tuo bel cazzo fino in gola
detto questo aumentò il ritmo della sua cavalcata alternando movimenti che facevano sì che il mio membro uscisse da lei per oltre la metà e poi vi rientrasse, a strofinamenti fica contro il mio ventre col cazzo ben infilato in fondo.
ero eccitatissimo, da tempo aspettavo quel momento, non sapevo dove toccarla, le afferravo le chiappe, le accarezzavo le cosce, le stringevo i fianchi mentre si muoveva sopra di me.
Durante quei movimenti le sue tette ancora coperte dal top mi ballavano davanti agli occhi, le sciolsi i lacci dietro al collo e le sfilai il top, immediatamente ebbi le sue mammelle davanti al viso mentre lei continuava a muoversi sopra di me, le afferrai con entrambe le mani e alternativamente le portai alla bocca per succhiare i capezzoli.
- adoro le tue tettone
- sono molli
- lo sai che mi piacciono anche se molli, io piuttosto direi morbide
- allora baciale , succhiale, maiale
-sbattimele in faccia , porcona
si abbassò su di me senza fermare i suoi movimenti e cominciò a sbattermi le tette sul viso mentre cercavo di baciarle e leccarle
- ti piace così?
- tantissimo, non fermarti
- non mi fermo, sto per venire
- allora continua, cavalca porcona, e dimmi cosa sei
- come quando ci scriviamo?
- si
- sono la tua porca
- di più
- sono la tua maiala
- ancora di più
- sono la tua troia e sto per venire
- dai vieni, cosa aspetti?
- baciami
detto questo aumentò il ritmo continuando a cavalcarmi mentre chinata mi infilò la lingua in bocca per una limonata forsennata che ebbe il risultato di tapparle la bocca mentre godeva appassionatamente, ansimava e mugolava mentre stava raggiungendo l'apice del piacere, tutta rossa in viso e col respiro affannoso.
Il suo orgasmo durò forse in tutto una ventina di secondi e fu molto intenso, piano piano il suo respiro si fece più regolare mentre restando sdraiata sopra di me abbandonata completamente
- ho goduto come non mai, adoro il tuo bel cazzone e lo sento ancora bello duro e grosso dentro, tu non sei venuto, sai prendo la pillola e puoi venirmi dentro
- sì lo so ma per me non era ancora il momento, anzi se ti va....
Le afferrai le natiche facendo in modo che si sollevasse un po' in modo che potessi avere possibilità di movimento e cominciai allora a muovermi io;
lei praticamente restava ferma a cosce larghe col mio membro infilato dentro e fui io a iniziare a muovermi sollevando il bacino ritmicamente comincia a scoparla restando sotto, dapprima lentamente in seguito aumentando sempre di più il ritmo.
Scivolavo dentro e fuori senza fatica nella sua ficona ancora bagnata, avevo voglia di godere anch'io ma volevo farla venire di nuovo e a quanto pareva ci stavo riuscendo.
- così mi fai godere di nuovo, lo sai che ne sono capace.
- lo so e voglio che tu lo faccia
a quel punto si sfilò da sopra e si sdraiò di fianco a me divaricando oscenamente le cosce, e allargando con le dita di entrambe la mani le labbra della sua grossa ficona dalla quale grondavano gocce di umori
- vieni sopra, scopami, montami mettimelo dentro tutto
quando mi misi sopra di lei in un attimo me lo afferrò con una mano e si strofinò la cappella tra le cosce lungo la fessura delle labbra della fica per dischiuderle un po', la penetrai in un colpo solo, non violento ma deciso e quando arrivai fino in fondo le scappò un mugolio
- mhhhh! Dio quanto è bello, mi sento piena del tuo bel cazzone
- te la riempio tutta la tua bella passerona
- si dai scopami non fermarti, fammi godere ancora sei il mio toro
- e tu cosa sei
- dimmelo tu , mi piace
- sei la mia vacca
Continuai a scoparla senza più parlare, alternavo movimenti lenti durante i quali glie lo infilavo e quasi glielo sfilavo tutto per poi affondare lentamente a movimenti più veloci e bruschi arrivando a rimetterglielo tutto dentro;
ogni volta che la penetravo si lasciava andare a sospiri e mugolii cercando di non fare troppo rumore.
la baciavo infilandole la lingua in bocca, le afferravo le morbide tettone succhiandole i capezzoli dritti e duri, mi adagiavo completamente su di lei toccandola dove potevo, le cosce, i fianci le grosse chiappone che mi riempivano le mani.
ad un tratto cingendomi la vita con le gambe sollevando il bacino mi afferrò i fianchi guidando i miei movimenti
- svelto adesso non ti fermare, godi, vieni, sborrami dentro
Dopo qualche altro colpo non riuscii più a trattenermi e mi lasciai andare, le riversai nel ventre tutta la mia eccitazione continuando per un po' a pomparla mentre anche lei veniva nuovamente.
Mi accasciai su di le sfinito e svuotato, a corpo morto e badando di non esserle troppo di peso mi misi un po' di lato
- non lo togliere, resta dentro, voglio sentirlo ancora dentro di me
mi sussurrò all'orecchio
- non ho mai goduto così, intendo durante una vera scopata, quando mi sono sditalianata per te ho goduto anche quattro volte di fila ma era diverso, ero sola e l'ho fatto con le dita, stavolta con te dentro credo di aver raggiunto il massimo del piacere.

restammo un po' così, io sopra di lei col cazzo ancora tra le sue cosce che piano piano andava afflosciandosi, ci baciammo ancora , baci lievi alternati a lingue in bocca, nonostante l'appagamento di entrambi il desiderio non si affievoliva.
Mi teneva afferrato per le natiche in modo che non potessi staccarmi da lei, mentre le accarezzavo le cosce, le chiappone, la pancia che mi eccitava tanto, mi riempivo le mani con le sue tettone morbide e le pizzicavo i capezzoli.
- se continuiamo così potrei avere ancora voglia
- a me fai venire sempre voglia ma dovremo avere un po' di tempo e forse adesso è meglio che ci ricomponiamo
- hai ragione, vado a sistemarmi
si alzò, si rimise a posto in qualche modo il top e raccolto il perizoma entrò nella roulotte, notai che si teneva una mano tra le gambe.
subito dopo sbucò fuori di nuovo lanciandomi un pacchetto di fazzolettini di carta
- intanto se vuoi puoi usare questi
ne adoperai un paio per pulirmi il membro ancora umido del mio sperma e dei suoi umori
tornò dopo qualche minuto, tutta raggiante
- è stato bellissimo
- anche per me
-voglio rifarlo
-lo rifaremo sicuramente, ma dimmi una cosa, perché prima ti tenevi una mano tra le cosce?
- telo dico volgarmente o devo trovare un modo elegante?
- sai che più volgare sei e più mi piace
- quando mi sono alzata e lo hai tirato fuori la tua sborra ha cominciato a colarmi fuori giù per le gambe
- e quindi?
- e quindi come prima cosa è stata una bella sensazione e come seconda cosa mi tenevo chiusa la patata per non far uscire tutto prima di andare a sistemarmi.. e devo confessarti una cosa sconcia che ho fatto
- più sconcia di quello che abbiamo fatto adesso o quando ci siamo scritti?
- si, quando mi sono seduta sul water prima di lavarmi ho passato le dita sulla fica, ho raccolto la tua sborra che mi colava fuori e me le sono leccate
Non rimasi molto stupito dalla cosa e le chiesi:
- era buona?
- si, raccolta così forse non aveva il suo sapore originale ma avevo voglia di farlo e mi è piaciuto e sono ancora eccitata, pensi che io sia una gran porca?
- sì , penso che tu lo sia e mi piace molto, magari se avremo il modo potrai bere direttamente dalla fonte
- vai a sistemarti un po'?
- ho già fatto abbastanza con i fazzolettini, vado ai bagni del campeggio, devo anche pisciare
- pensa a me mentre la fai
- sicuramente
e questo era riferito alle cose che ci eravamo scritti in passato
Mi diede un asciugamano e mi avviai.
Al ritorno la trovai seduta all'aperto che trafficava col telefonino, con una gamba sollevata e il tallone appoggiato al bordo della sedia, la posizione mi diede modo di vedere che non si era rimessa il perizoma e quindi la fessura della sua morbida ficona.
- non pensi sia meglio che tu ti rimetta le mutande prima che arrivi tuo marito? se ti trova così capirà cosa è successo.
- non importa tanto lo sa già, sto scrivendo a lui e gli ho detto che lo abbiamo fatto
- cosa ti ha risposto?
- mi ha chiesto se mi è piaciuto
- e tu?
-gli ho scritto che mi è piaciuto moltissimo e che lo amo
la cosa mi spiazzò parecchio e al momento non seppi cosa dire, va bene che sapeva che lo avremmo fatto, va bene che avevamo il suo consenso ma addirittura scrivergli che le era piaciuto mi sembrò eccessivo
- Filippo tornerà tra una mezz'ora circa poi penso che andremo in spiaggia, vuoi venire anche tu?
- certo vado a mettermi il costume
- stai lì vado a prendertelo io e poi ti puoi cambiare dietro dov'eravamo prima
- ce ne sono due tra le mie cose, scegli tu
Tornò in un attimo con uno dei miei slip da bagno
- vieni che lo mettiamo
la seguii e mi levai in un colpo solo slip e pantaloncini, si accovacciò davanti a me con il mio costume in mano, sollevai i piedi uno alla volta per darle modo di infilarmelo e sollevandosi in ginocchio per infilarmelo si trovò col mio cazzo che le penzolava proprio davanti al viso.
- è proprio un peccato metterlo via
e detto questo mentre teneva ancora il mio costume a metà delle mie cosce si mise a baciarmi e leccarmi la cappella con la punta della lingua
- sei una golosona
- mi piace baciarlo
riavvicinò la bocca e stavolta lasciandomi col costume a mezza coscia, scappellandolo con una mano mi diede una succhiatina alla cappella
- non ti aspettare che torni subito duro, e poi dobbiamo andare, tra poco arriva tuo marito e va bene tutto ma credo sia il caso di non farci trovare così
- mi piace anche così molle il tuo bel cazzone ma confesso che non vedo l'ora che torni bello in forma
- se non cambiano le cose avrai modo di riaverlo ancora bello duro, sopratutto nella posizione che ti piace tanto
- adoro la pecorina e non vedo l'ora
Mi infilai completamente il costume da bagno e i pantaloncini, lei andò a prepararsi e tornò alcuni minuti dopo proprio mentre tornava il marito.
- ciao amore noi siamo pronti per la spiaggia se ti prepari anche tu andiamo.
- ok, dammi cinque minuti e sono pronto
disse Filippo dandole un bacetto sulle labbra
Quando fummo pronti ci avviammo verso la spiaggia privata del campeggio distante solo un centinaio di metri e mentre Ada trotterellava dimenando in modo vistoso e ostentato il suo culone davanti a noi già pensavo a come l'avrei potuta scopare nei due giorni seguenti.
scritto il
2025-11-15
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