Iniquità
di
Marco1973
genere
tradimenti
- Dopo una cena così, manca solo una bella scopata per terminare la serata!
Dopocena a casa di amici. Risata. Mentre i mariti rimangono in sala a discutere di sport, io e Federica ci spostiamo in cucina per preparare il caffè, rassettare e spettegolare in santa pace.
- Michele è un maniaco; non riesco a fargli tenere le mani a posto. Lo hai sentito? Sono sicura che, se non ci foste voi in casa adesso, mi farebbe appoggiare al tavolo e… -
Immaginavo che Michele e Federica avessero una vita sessuale attiva. Conosco Michele da una vita e, da giovane, era noto per le sue presunte doti sessuali. Si diceva addirittura che una volta fosse riuscito a durare per quasi sette ore…
- Sai, è bello sentirsi desiderata, soprattutto dopo una certa età - continua lei - ma ritrovarsi tutte le sere con il suo coso tra le gambe e lui che grugnisce da dietro, da sopra e da sotto… come si dice? Il troppo stroppia; ecco! -
Dicerie, evidentemente, ma ascoltando Federica lamentarsi, sono costretta a celare una certa invidia per un marito così attivo ed ancora piacente. Purtroppo, il mio è invecchiato rapidamente; non ha ancora quarant’anni ma ne dimostra più di sessanta: calvo, grassoccio, flaccido e soprattutto con una libido in quasi ibernazione…
- Per non parlare di quando ho il ciclo. Mi tocca accontentarlo con gli altri orifizi e, quando è quello di sopra, mi va ancora bene…
Eppure, io mi sento ancora giovane ed attraente. Sicuramente non ho più il fascino dei miei vent’anni ma ho ancora delle carte da giocare.
- Pensa che ogni tanto, vorrei che si facesse un’amante…
Caffetteria dell’Ikea. Lui è un bell’uomo vestito elegante. Lei è una donna normalissima, magra, quasi anonima nei suoi jeans, maglione e giubbotto. Prendono un caffè assieme. Escono e salgono sull’auto di lui per raggiungere l’albergo distante poche centinaia di metri.
Lei si ritira in bagno con la sua borsa e ne esce dopo pochi minuti completamente trasformata: due tacchi a spillo accompagnati da un paio di autoreggenti nere, un leggero trucco per valorizzare i suoi grandi occhi scuri ed un rossetto rosso che mette in risalto le sue labbra. Nient’altro.
Due tettine seconda misura si avvicinano, sculettando lentamente, fino a posarsi sulle sue labbra. Se le lascia succhiare accarezzandogli la nuca. Lui sente la voglia montargli: la tira a sé e la mette nella classica posizione del missionario; lei lo cerca con una mano e lo aiuta ad infilarlo. Lui inizia a pomparla, lei asseconda i movimenti col bacino; poi alza le gambe per farsi penetrare in profondità. Sospirando lo incita a continuare; dopo poco comincia a contorcersi, tanto che lui, tronfio per le sensazioni che riesce a trasmetterle, le blocca il viso con i gomiti puntati sul materasso così da poter osservare le sue espressioni mentre continua a scoparla come sa fare. I loro visi si sfiorano. Lei lo bacia. Un intenso orgasmo la travolge. La sua fica è allagata di umori tanto che il cazzo ci sguazza. Inutile continuare. Lo sfila e si sofferma ad accarezzarle le tette, leccarle il collo, giocare con il suo ombelico mentre pian piano lei riemerge e riprende fiato. Quando comincia a titillarle il clitoride, lei gli confida candidamente di avere ancora parecchia voglia di cazzo arretrata da colmare. Lui è stupito da tanta franchezza: si sdraia sopra di lei, la inforca e riprende a chiavarla. Qualche minuto ad un ritmo sostenuto ed i suoi urletti gli fanno capire che è soddisfatta della prestazione. La gira e la mette alla pecorina, le entra dentro, le sue palle sbattono sulle labbra della sua fica, lo sciacquio è osceno e gli umori colano sulle lenzuola. Guardandola da dietro, trova che il suo culetto sia un incanto. Infila un dito per verificare la reazione e scopre che il suo secondo canale è già lubrificato. Evidentemente deve aver già considerato questa possibilità. La stima per questa donna cresce tanto quanto i suoi orizzonti sessuali. Lo sfila dalla fica e punta il suo buchino con delicatezza. Gli calza come un guanto. Non ha mai provato un sedere così ricettivo ed elastico. Inizia a pomparla e si gode la splendida inculata. I gemiti di lei salgono d’intensità: d’istinto lui le tappa la bocca con una mano ed immediatamente se ne rammarica: spera non si offenda. La donna invece sa sbalordirlo perché appoggia le tette sul materasso e incrocia le mani dietro la schiena come se fosse legata. Lui capisce cosa vuole e con la mano libera le costringe i polsi. Così è in sua balia: la scopa nel culo, esce, la ripenetra nella fica per qualche colpo, poi ripassa al culo. L’aria che pompa dentro ai due orifizi fa’ dei rumorini piacevoli quando toglie il cazzo e viene spinta fuori.
Sono oramai quasi due ore che scopano. Lui vuole venirle dentro. Nella foga del momento, non le ha chiesto se è protetta da gravidanze indesiderate; così opta pragmaticamente per il buco più stretto e la sensazione del suo sperma che le inonda il culo è magica. Si stende sul fianco per recuperare le forze, mentre lei resta in ginocchio con le gambe aperte. La sua mano destra corre sulla fica e comincia a masturbarsi. È un bello spettacolo a cui assistere fino a quando gode di nuovo e finalmente anche lei decide di riprendere fiato.
Durante la pausa fanno una doccia assieme, discutono superficialmente delle rispettive vite coniugali, mangiano le poche porcherie presenti nel frigo bar ed, ancora assetati di sesso, riprendono a scopare. Lui è decisamente all’altezza della sua nomea. Lei, esile e leggera, è una bambola perfetta tra le sue braccia. Lei non gli concede tregua; lui non la chiede.
Quando escono dall’albergo, il pomeriggio sta lasciando il posto alla sera. Sul parcheggio dell’Ikea si salutano ripromettendosi di rivedersi. Lui è ridotto uno straccio: il suo membro ha le dimensioni di un fagiolo. Anche lei è disfatta: sul suo viso non c’è più traccia del trucco e la camminata è meno naturale.
Lei arriva a casa e si dirige direttamente a letto millantando qualche linea di febbre. Indolenzita ma soddisfatta, si addormenta come un sasso: da quel giorno avrebbe ascoltato le lamentele dell’amica con maggiore comprensione e consapevolezza.
Lui, stremato, concede una pausa alla moglie che, ingenuamente, apprezza la cortesia. Il mattino dopo però è già pronto a ricominciare e lei se ne accorge al risveglio. Fosse che si facesse un’amante pensa mentre lui le grugnisce da dietro…
Dopocena a casa di amici. Risata. Mentre i mariti rimangono in sala a discutere di sport, io e Federica ci spostiamo in cucina per preparare il caffè, rassettare e spettegolare in santa pace.
- Michele è un maniaco; non riesco a fargli tenere le mani a posto. Lo hai sentito? Sono sicura che, se non ci foste voi in casa adesso, mi farebbe appoggiare al tavolo e… -
Immaginavo che Michele e Federica avessero una vita sessuale attiva. Conosco Michele da una vita e, da giovane, era noto per le sue presunte doti sessuali. Si diceva addirittura che una volta fosse riuscito a durare per quasi sette ore…
- Sai, è bello sentirsi desiderata, soprattutto dopo una certa età - continua lei - ma ritrovarsi tutte le sere con il suo coso tra le gambe e lui che grugnisce da dietro, da sopra e da sotto… come si dice? Il troppo stroppia; ecco! -
Dicerie, evidentemente, ma ascoltando Federica lamentarsi, sono costretta a celare una certa invidia per un marito così attivo ed ancora piacente. Purtroppo, il mio è invecchiato rapidamente; non ha ancora quarant’anni ma ne dimostra più di sessanta: calvo, grassoccio, flaccido e soprattutto con una libido in quasi ibernazione…
- Per non parlare di quando ho il ciclo. Mi tocca accontentarlo con gli altri orifizi e, quando è quello di sopra, mi va ancora bene…
Eppure, io mi sento ancora giovane ed attraente. Sicuramente non ho più il fascino dei miei vent’anni ma ho ancora delle carte da giocare.
- Pensa che ogni tanto, vorrei che si facesse un’amante…
Caffetteria dell’Ikea. Lui è un bell’uomo vestito elegante. Lei è una donna normalissima, magra, quasi anonima nei suoi jeans, maglione e giubbotto. Prendono un caffè assieme. Escono e salgono sull’auto di lui per raggiungere l’albergo distante poche centinaia di metri.
Lei si ritira in bagno con la sua borsa e ne esce dopo pochi minuti completamente trasformata: due tacchi a spillo accompagnati da un paio di autoreggenti nere, un leggero trucco per valorizzare i suoi grandi occhi scuri ed un rossetto rosso che mette in risalto le sue labbra. Nient’altro.
Due tettine seconda misura si avvicinano, sculettando lentamente, fino a posarsi sulle sue labbra. Se le lascia succhiare accarezzandogli la nuca. Lui sente la voglia montargli: la tira a sé e la mette nella classica posizione del missionario; lei lo cerca con una mano e lo aiuta ad infilarlo. Lui inizia a pomparla, lei asseconda i movimenti col bacino; poi alza le gambe per farsi penetrare in profondità. Sospirando lo incita a continuare; dopo poco comincia a contorcersi, tanto che lui, tronfio per le sensazioni che riesce a trasmetterle, le blocca il viso con i gomiti puntati sul materasso così da poter osservare le sue espressioni mentre continua a scoparla come sa fare. I loro visi si sfiorano. Lei lo bacia. Un intenso orgasmo la travolge. La sua fica è allagata di umori tanto che il cazzo ci sguazza. Inutile continuare. Lo sfila e si sofferma ad accarezzarle le tette, leccarle il collo, giocare con il suo ombelico mentre pian piano lei riemerge e riprende fiato. Quando comincia a titillarle il clitoride, lei gli confida candidamente di avere ancora parecchia voglia di cazzo arretrata da colmare. Lui è stupito da tanta franchezza: si sdraia sopra di lei, la inforca e riprende a chiavarla. Qualche minuto ad un ritmo sostenuto ed i suoi urletti gli fanno capire che è soddisfatta della prestazione. La gira e la mette alla pecorina, le entra dentro, le sue palle sbattono sulle labbra della sua fica, lo sciacquio è osceno e gli umori colano sulle lenzuola. Guardandola da dietro, trova che il suo culetto sia un incanto. Infila un dito per verificare la reazione e scopre che il suo secondo canale è già lubrificato. Evidentemente deve aver già considerato questa possibilità. La stima per questa donna cresce tanto quanto i suoi orizzonti sessuali. Lo sfila dalla fica e punta il suo buchino con delicatezza. Gli calza come un guanto. Non ha mai provato un sedere così ricettivo ed elastico. Inizia a pomparla e si gode la splendida inculata. I gemiti di lei salgono d’intensità: d’istinto lui le tappa la bocca con una mano ed immediatamente se ne rammarica: spera non si offenda. La donna invece sa sbalordirlo perché appoggia le tette sul materasso e incrocia le mani dietro la schiena come se fosse legata. Lui capisce cosa vuole e con la mano libera le costringe i polsi. Così è in sua balia: la scopa nel culo, esce, la ripenetra nella fica per qualche colpo, poi ripassa al culo. L’aria che pompa dentro ai due orifizi fa’ dei rumorini piacevoli quando toglie il cazzo e viene spinta fuori.
Sono oramai quasi due ore che scopano. Lui vuole venirle dentro. Nella foga del momento, non le ha chiesto se è protetta da gravidanze indesiderate; così opta pragmaticamente per il buco più stretto e la sensazione del suo sperma che le inonda il culo è magica. Si stende sul fianco per recuperare le forze, mentre lei resta in ginocchio con le gambe aperte. La sua mano destra corre sulla fica e comincia a masturbarsi. È un bello spettacolo a cui assistere fino a quando gode di nuovo e finalmente anche lei decide di riprendere fiato.
Durante la pausa fanno una doccia assieme, discutono superficialmente delle rispettive vite coniugali, mangiano le poche porcherie presenti nel frigo bar ed, ancora assetati di sesso, riprendono a scopare. Lui è decisamente all’altezza della sua nomea. Lei, esile e leggera, è una bambola perfetta tra le sue braccia. Lei non gli concede tregua; lui non la chiede.
Quando escono dall’albergo, il pomeriggio sta lasciando il posto alla sera. Sul parcheggio dell’Ikea si salutano ripromettendosi di rivedersi. Lui è ridotto uno straccio: il suo membro ha le dimensioni di un fagiolo. Anche lei è disfatta: sul suo viso non c’è più traccia del trucco e la camminata è meno naturale.
Lei arriva a casa e si dirige direttamente a letto millantando qualche linea di febbre. Indolenzita ma soddisfatta, si addormenta come un sasso: da quel giorno avrebbe ascoltato le lamentele dell’amica con maggiore comprensione e consapevolezza.
Lui, stremato, concede una pausa alla moglie che, ingenuamente, apprezza la cortesia. Il mattino dopo però è già pronto a ricominciare e lei se ne accorge al risveglio. Fosse che si facesse un’amante pensa mentre lui le grugnisce da dietro…
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