La rapina

di
genere
scambio di coppia

Cena estiva a casa di una coppia di amici in una bella villa sul littorale laziale.
Lui è Aldo; mio amico dai tempi dell’università, recentemente divorziato e da qualche mese accompagnato con Monica, una bella brunetta con gambe affusolate e un grazioso seno che decora un corpo asciutto e filiforme.
Le cene a casa di Aldo sono sempre partecipative nel senso che si cucina assieme. Lui si occupa degli alimenti e solitamente ci si vede con qualche ora di anticipo per cucinare tutti assieme sorseggiando un buon vino per aperitivo. In questo momento mia moglie Laura sta preparando delle tartine per antipasto, Monica è impegnata con un piccolo pescespade che sta cuocendo nel forno, mentre io mi sto dedicando ad un contorno di verdure. Aldo, come al solito dirige e ci rallegra con la sua parlata toscana.
Siamo indaffarati nella grande cucina ad isola quando improvvisamente dalla terrazza entrano due uomini. Hanno il volto scoperto. Uno dei due ha una pistola in mano; con accento est europeo ci intima di restare calmi ed evitare stupidi gesti eroici. Si guardano attorno, forse alla ricerca di sistemi di allarme; poi rassicurati ci ordinano di spogliarci.
Ci guardiamo interdetti. Il volto scoperto e la richiesta bizzarra sono fonte di preoccupazione. Io ed Aldo ci sfiliamo cautamente pantaloni e maglietta per rimanere in slip. Sotto il vestitino estivo Monica non c’è nulla e la bella trentenne si ritrova nuda. Mia moglie non sembra invece disposta ad assecondarli.
“Ho detto tutto e subito”. E’ sempre l’uomo con la pistola a parlare, con voce calma ma decisa, rivolto a tutti e particolarmente a mia moglie. Io ed Aldo ci scambiamo uno sguardo di intesa ed abbassiamo gli slip. Laura invece continua ad indugiare. Ci pensa il compare ad afferrarla per un braccio e, senza dire una parola, la strattona a se; le abbassa la gonna e le strappa la camicetta. Lei rimane in slip reggiseno con la camicetta aperta mentre l’uomo con la pistola, quasi divertito, la osserva contorcersi per cercare di nascondere le sue parti più intime.
Ho paura che la situazione possa degenerare. Così suggerisco a mia moglie di assecondare la richiesta del signore. Lei mi guarda terrorizzata; poi acconsente: si toglie la camicetta, si sfila gli slip e si slaccia il reggiseno che libera un paio di tette più che apprezzabili.
Non soddisfatti della situazione, i due tirano fuori dello scotch da pacchi e cominciano a legarci a coppie: in piedi; uno di fronte all’altra; in maniera tale che i rispettivi petti si tocchino. Mi ritrovo legato a Monica con parecchi giri di scotch attorno al dorso, alle braccia ed alle gambe mentre Aldo e Laura subiscono lo stesso trattamento. Soddisfatti, i due uomini spariscono nelle camere, probabilmente all ricerca di oggetti di valore.
Sento i seni di Monica che premono sui miei capezzoli e vedo il sedere di Laura che cerca di allontanarsi dal bacino di Aldo: inarca la schiena, si sposta a destra ed a sinistra, evidentemente sperando che lo scotch ceda.
Anche Monica prova a liberarsi; i nostri visi si toccano, le chiedo di fare piano. Lei continua a muovere il bacino: io ed Aldo ci guardiamo perché entrambi non possiamo che avere la stessa reazione. Sento la mia cappella ingrossarsi e toccare l’inguine di Monica. Lei si arresta istantaneamente e mi guarda contrariata per l'erezione inopportuna ma paradossalmente l’effetto è contro producente.
Anche Aldo è alle prese nella stessa situazione. Sento alcuni sussurri agitati di mia moglie ed un sospiro quando la sua cappella la penetra. Quel sospiro non sembra stizzito ed allevia il mio disagio. Mi sento giustificato a poter fare lo stesso. Probabilmente Monica è nel mio stesso stato d’animo perché, quando la penetro, mi sussurra di non venirle dentro. I nostri visi si fiorano e lei mi bacia con una passione sorprendente. Anche Laura non deve farsi molti problemi perché vedo la sua bocca aperta e le mani piantate sui glutei di Aldo. Il bacino di Monica si muove con maestria ed io godo appieno dell’amplesso di mia moglie e dell’anatomia della vagina di Monica.
Quando i due rapinatori rientrano nella stanza, non si accorgono dell’incredibile situazione che hanno creato. Corrono verso la porta di ingresso e scappano via.
Il sedere di mia moglie continua ad ondeggiare tra le mani di Aldo che le afferrano saldamente le natiche.
Il mio sguardo sale su fino al viso di Aldo ed al suo sorriso beffardo. Quel toscanaccio del mio ex compagno di università è sempre stato un maestro nell'organizzare questo tipo di improbabili giochi di ruolo…
scritto il
2025-05-23
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