Il Master del sex shop (8)

di
genere
dominazione

SACHA IL MANIPOLATORE. Arrivando da lui avrei voluto mostrargli le foto di Silvia ma, ora non ne ero più convinto. I toni, le richieste e la prospettiva di trasformare tutto in qualcosa di reale mi facevano paura. Come mi era venuta in mente un’idea così perversa? Sorrisi solo il tempo per sentirmi richiedere cosa aspettassi a mostrargli le foto.

“Sei qui non solo venuto per mostrarmi tua moglie ma perché vuoi che la trasformi lentamente in quello che desidera o dovrei dire che sei tu che vuoi che ne faccia la mia schiava?”
Era vero, arrivando da lui avrei voluto mostrargli le foto di Silvia, ma non avrei mai voluto che potesse spingersi a tanto.
I toni, le richieste e la prospettiva di trasformare tutto in qualcosa di reale mi facevano paura. Come mi era venuta in mente un’idea così perversa? Cambiai il discorso ma di fatto mi stavo affacciando ad un baratro.
Non sapevo cosa rispondergli, meglio lo sapevo, sapevo che se avessi ceduto lui avrebbe potuto trasformare la nostra vita. Cedere avrebbe significato vedere Silvia sottomessa a quell’uomo e lasciare che poco alla volta lui la potesse trasformare in quello che non era mai stata.
Sacha sarebbe diventato il suo Master educandola alle più squallide depravazioni sessuali.
“Quelle foto non ti apparterranno più, perché appena me le cedi le mettiamo sull’album che ti ho fatto vedere anzi direi che nel momento che lo farai sarà come se la stessi già prostituendo, o no?”
La mia smorfia sembrò convincerlo ad essere fu più diretto – insomma anche tua moglie diventa una delle tante “Mogli esibite ed offerte come volgari prostitute” da mostrare ai clienti del mio negozio. Sicuramente le avrai fatto mettere anche la cavigliera . Immagino come si sarà sentita se conosce il significato della scritta.
Con un filo di voce gli dissi che aveva accettato senza protestare pur conoscendone il significato.
“Ne ero certo”
Ero stordito, ora Sacha mi intimidiva, aumentando i miei timori e le mie perplessità
Stringevo la chiavetta tra le mani mentre mi parlava. L’idea che potessi mostrare mia moglie nella sua indecenza ad uno sconosciuto o peggio lasciare che ne esponesse le foto su quell’album mi eccitava ma le sue proposte mi stavano convincendo a non andare oltre. Balbettai qualcosa che potesse esprimere la mia indecisione.

“Allora? Non ho tempo da perdere, deciditi. A me le vostre fantasie non interessano, sei tu che mi vuoi offrire tua moglie per me è solo un’altra troia da traviare”
Sacha non pago rincarò la dose “Le farò vivere un’esperienza di sottomissione sessuale assoluta, la trascinerò nel vizio più perverso”
Ciò che mi stava proponendo rasentava la follia..
“Ne farò non solo la mia schiava ma una volgare puttana, facendola passare da una vita raffinata e di classe ai marciapiedi della periferia, pronta ad essere ceduta a persone che nella sua vita ha sempre evitato e mai si sarebbe sognata di frequentare né tantomeno di farsi sfiorare neppure con un dito”

Se avessi avuto buon senso avrei dovuto andarmene subito invece restai “cercavo quella complicità che mi era parso di cogliere nell’ultimo nostro incontro” risposi frettolosamente.
“Nessuna complicità, o lei diventa mia o te ne vai” .
Restai senza parole, ma allo stesso tempo sentivo i miei battiti accelerare, perché le sue fantasie forse erano veramente quello che lei stava cercando
Non osai controbattere e fu ancora lui ad anticiparmi: “Non è che hai inventato tutto? Inizio a dubitare che tu le abbia mai fatte quelle foto che dici. Se le avessi fatte veramente me le avresti già mostrate. Vedi quando uno comincia a fotografare la moglie come ti ho chiesto, non riesce più a fermarsi e finisce col chiedere alla propria donna sempre qualcosa di più”

“Certo che lo farei?” risposi cadendo nel tranello .
“Allora avanti che aspetti?” disse quasi con senso di sfida, non ero più io a volergliele mostrare ma lui a chiedermele.
“Mi dovrei fidare di te, cosa potrebbe succedere se lo facessi? Sono foto molto spinte, mi sono lasciato prendere la mano….” Risposi molto titubante
“del resto sei venuto qua per questo” troncò il discorso con estrema freddezza.
Mi guardai intorno, i dubbi erano numerosi, tergiversavo senza rispondere, ma la voglia di esibire Silvia come una puttana… si ecco cosa pensavo esibirla come una puttana.
Mostrandogliele avrei lasciato che anche Silvia come la sua amica Lorella comparisse nella raccolta di quelle foto proibite di signore per bene .
Sentivo il mio sesso premere dentro i miei pantaloni e anziché oppormi, ancor più sopraffatto dal racconto ero sempre più tentato di vedere Silvia scivolare verso la depravazione .
Così mi lasciai trascinare nella sua trappola. Estrassi la chiavetta e la appoggiai sul bancone.
Sacha mi scrutò serio e aggiunse “sei sicuro ?”.
Appoggiai la chiavetta sul bancone avvolto da una sensazione di calore. Si appropriò della chiavetta ci giocò pochi secondi e me la riconsegnò.
Quel gesto mi lasciò perplesso “ma non la vuoi vedere?”
“vedere chi?” mi chiese come se non ci fossimo detti nulla fino a quel momento.
“ma le foto di mia moglie” risposi con ingenuità.
“Vuoi dire le foto della nuova puttana per il mio album” – tolse da un cassetto il famoso album – Allora avevo ragione, non vedi l’ora di vedere tua moglie qua sopra per essere offerta a tutti i clienti del mio locale, non è vero?”.
Non mi aspettavo di certo che il discorso degenerasse così.
Mi fermai provando un brivido intenso e quel suo modo volgare se da una parte mi indispettiva, dall’altra mi eccitava.
Vidi uno sguardo perfido stamparsi sul suo volto e quasi ne ebbi paura. La risposta che mi diede mi fece rabbrividire dall’eccitazione.
“ se vuoi veramente che diventi una delle tante puttane di quell’album,una schiava del sesso, voglio che sia tu a chiedermelo”
Quale logica perversa mi spinse non lo seppi mai, tranne nel tempo rimpiangere quelle parole che stavo per dirgli “Va bene Sacha, metti le foto di mia moglie sul tuo album”

Non mi diede un attimo di tregua “Capisci che non ci saranno alternative lei diventa la mia schiava pronta ad essere trasformata in una puttana come quelle che hai visto qua sopra”
Restavo inebetito ad ascoltarlo : mi spiegò che tutte quelle signore oltre ad essere esibite sul suo album si prestavano ad essere fotografate dai clienti versando a Sacha un contributo che aumentava in relazione alle richieste.
Ingenuamente, pur immaginando la risposta, provai a chiedere che tipo di richieste.
Mi sorrise.
“Dal momento che i loro mariti hanno accettato di lasciare le mogli offerte in pose postribolari cosa ti puoi aspettare? Possono essere modelle per nuove foto per i miei clienti o accompagnatrici per una notte, un giorno. Quello che fanno dopo restano fatti loro, sono libere di scegliere, fino al giorno in cui decidono di andare oltre fare il salto del fosso e passare volontariamente a prostituirsi in mezzo ad una strada. E’ quello che questa signora – indicandomi Lorella - ha già fatto, oltre a passare qualche fine settimana a prostituirsi nel bordello di un mio conoscente in Belgio”

Mi aveva tentato esageratamente l’idea di poterla esibire a quell’uomo ma ora capivo quanto fossi pazzo a cedere alle sue richieste
“Io, forse non sono più sicuro di continuare”. Stavo per riprendermi la chiavetta lui alzò le spalle. Restò a fissarmi in silenzio, poi riprese ancora più serio senza scomporsi “anche se tu smettessi prima o poi lei cercherà qualcun altro per realizzare le sue fantasie Te lo ho già detto , sei troppo indeciso, quello che otterrò da lei tu non riusciresti mai ad ottenerlo, non ne saresti capace perché è tua moglie, c’è amore .
Io invece non avrei nessun scrupolo e lentamente la spingerò a fare cose ancora peggiori delle sue fantasie. Allora posso iniziare ad occuparmi di tua moglie?”
Lasciai la chiavetta senza rimorsi lo guardai e a bassa voce accettai di lasciarla nelle sue mani.



Sacha sorrise ,estrasse dal cassetto un foglio “per essere certo che non ritratterai nulla per cui leggi quello che c’è scritto e sottoscrivilo,”
Lo lessi mentre lui inseriva la chiavetta nel suo computer.
Restai senza parole leggendo il foglio che evidentemente aveva preparato sicuro che sarei tornato da lui.

“ Master Sacha vi cedo le foto di mia moglie Silvia T nelle pose da puttana che le avete chiesto per essere inserite nell’album “Mogli esibite ed offerte come volgari prostitute” per i clienti del vostro locale. Per questo non mi opporrò a qualunque altro uso ne facciate compresa la pubblicazione in riviste porno all’estero. Io non mi opporrò a tutte le altre vostre richieste per trasformare le sue fantasie in realtà. Sarà solo la vostra schiava così che non mi opporrò sia a qualunque scelta le imporrete per aumentare il suo grado di sottomissione sia a qualunque prestazione sessuale si dovrà offrire a voi a chiunque riterrete opportuno per poterle fare assaporare l’umiliazione della prostituzione .”

“stai scherzando?” fu la logica risposta mentre le foto si aprivano.
In quel momento le foto di Silvia erano di dominio di un’altra persona. Avevo offerto mia moglie alla vista di uno sconosciuto e quel che era peggio mi stavo accorgendo che la mia ribellione era solo di facciata; mi faceva impazzire l’idea che la trasformazione di Silvia potesse essere ancor più vergognosa delle sue fantasie.
“E’ una gran fica “ fu il primo commento di Sacha e scorrendole aggiunse lasciandomi senza parole “Che zoccola di moglie hai? dovrei mandarla subito a battere, ma con le altre foto che ho in mente farò un album solo per lei”.
Restai immobile con la penna in mano senza sapere cosa fare.
“Non ho mai visto una principiante offrirsi in quel modo. Altro che signora per bene è una puttana nata e vedrai fin dove la saprò guidare la tua troia” continuò con quel linguaggio così crudo ed in modo distaccato. Era diventata una persona diversa dal complice che avevo trovato le sere precedenti.
Senza lasciarmi controbattere continuò: “Chissà quanto tempo che la tua puttana desiderava offrirsi in questo modo. Avanti firma mi serve il tuo consenso, per il suo ci penseremo più avanti”

Scosso da quel turbinio di parole ,senza riflettere oltre firmai e alzando lo sguardo dal monitor mi strappò il foglio.
Mi sentii raggelare ed ebbi la certezza di aver commesso un madornale errore senza più vie d’uscita.
Invece lui continuò come se niente fosse “sai - continuò – non immaginavo che sarebbe arrivata a tanto, sono certo che avrà un successone tra i miei clienti”
“Non voglio che corra il rischio di essere riconosciuta e che si rovini la reputazione – lo interruppi - mi accontenterei che restasse un segreto tra noi due”
“Una puttana del genere non aspetta altro che mostrarsi e vedrai il successo sulle riviste internazionali. Mi divertirò a mandarla in giro seminuda e poi vedrai che si abituerà presto alla sua nuova condizione di puttana”.
“non è una puttana…” cercai di controbattere
Continuava a sfogliare le foto sul suo computer “però si lascia fotografare come una puttana, e da offrirla ai miei clienti su quest’album sai anche tu che il passo a prostituirsi sarà breve .
Me ne intendo di puttane. Ha accettato che tu mi mostrassi le sue foto ,uno sconosciuto. Ha camminato sul tuo pianerottolo nuda davanti alla porta del vostro vicino come una puttana lasciandosi esibire in altre foto laide… guardala quanto è troia, con il tuo cazzo in bocca e il volto impiastrato dal tuo sperma…. ti posso assicurare che gode nel sentirsi umiliata”
Quel suo modo volgare se da una parte mi indispettiva, dall’altra , sentirlo parlare di Silvia come se veramente fosse già la sua puttana, mi procurava una perversa eccitazione.
Tuttavia un altro sussulto me lo provocò sentendolo chiamare per nome il notaio. Lo conosceva? Il giro delle persone che conoscevano Silvia si stava allargando paurosamente lasciandomi immaginare il disastro che ne sarebbe conseguito.

“Non penso che sarebbe mai possibile trasformare dal vero le sue fantasie, io non potrei mai accettare che venga riconosciuta” mi fermai quasi avessi rotto un muro ed ora avessi paura a valicarne le macerie.
Protestare non sarebbe servito e quello che continuò a dire questa volta mi spaventò veramente.
“La vedrai scendere tanto in basso da non riconoscerla più, la saprò umiliare e farle accettare ogni vergognosa depravazione.”.
Alla fine usando un tono più bonario, quasi complice mi rimproverò.
“Farla uscire sul tuo pianerottolo è solo un gioco innocente. Io sarò più severo e quando sarà calda al punto giusto non si opporrà a nulla, pronta per essere offerta a qualunque richiesta senza potere o volere più tornare indietro, anzi sarà lei stessa che correrà da me ad implorarmi di continuare”.

Inutile ogni mia opposizione. Mi riconsegnò la chiavetta ma ormai aveva tutte le immagini in memoria.
“Ricordi cosa ti ha detto tua moglie questa mattina?”
Eccome se me lo ricordavo “…ormai sono la schiava di Sacha e farò tutto quello che mi chiede anche la puttana”
Gli feci un cenno di assenso.
Sacha intanto scorreva le foto. La vergogna di aver mostrato le foto di Silvia mi faceva stare male.
Mi chiedevo ancora se lei avesse giocato con me o fosse convinta che avrei mostrato quelle foto ad uno sconosciuto.
“Dovremmo migliorare qualcosa – borbottò Sacha – il sesso depilato, rendere le labbra più carnose, il silicone fa miracoli e poi un tatuaggio da schiava e dei percing tanto per cominciare quella che sarà una trasformazione lenta per farla abituare al suo nuovo modo di essere”
Ormai temevo che Sacha non avrebbe avuto limiti di decenza. A tutti gli effetti era diventato il suo Master, il padrone del destino di Silvia.
“Ora devi portarla da me la voglio vedere, toccare. Deve imparare ad essere offerta ad uno sconosciuto come l’hai fotografata e farla entrare completamente nel suo ruolo mentre tu devi imparare a vederla tra le braccia di un altro”

Mi chiedevo se volessi fermare tutto. Se anche avessi voluto sentivo di non avere altre scelte o non volevo averne. Quello che mi stava dicendo andava oltre ad ogni mia immaginazione ma non volevo che smettesse .
Forse per apparenza balbettai “non credo che riuscirei mai a portarla da te… e poi non è quello che voglio e lei non accetterebbe mai.”
Ma fu solo per sentirmi dire qualcosa che ormai avevo capito e che Silvia aveva espresso con le sue fantasie.
“Lei è il genere di donna abituata a comandare, la seria signora borghese con la puzza sotto il naso, sentirsi sottomessa le piace. Del resto tu le hai già detto che diventerà la mia schiava e lei non si è ribellata e le sue fantasie parlano chiaro”
Ci aveva preso in pieno.

Tentai di ribellarmi alle sue farneticazioni alzando il tono della voce. “Ho voluto giocare e mostrartela un po’ sexy” gli ripetei cercando di mantenere una certa dignità, ma lui a sua volta mi corresse “Ma lo vedi anche tu che in quelle foto, non vuole giocare a fare la zoccola, lo è. Sembra una puttana da vecchio bordello pronta a battere il marciapiede se glielo chiedessi”. Lo stavo ad ascoltare turbato spaventato ma compiacente .
“Abbiamo detto senza condizioni, è la mia schiava e dovrà abituarsi a comportarsi come una puttana. Vedrai sarà più facile di quanto si possa immaginare e le sue foto da bordello riscuoteranno un gran successo tra i miei clienti”
Protestai “non puoi farle questo, la potrebbero riconoscere, che figura ci farebbe?”
“Finalmente saprebbero che tipo di donna è - scoppiò in una fragorosa risata - io pensavo già di mostrare l’album a Vito e al tuo vicino di casa, il notaio ”e dicendo il suo cognome mi dimostrò che lo conosceva veramente.
Quella frase mi inquietò. Protestai, facendo un passo indietro, non avrei potuto accettare che Silvia venisse esposta in quella collezione di troie e peggio mostrata a due suoi conoscenti.
Mi volle tranquillizzare “Se tu farai quello che ti ho detto e vedrai che non sarà difficile, io mi preoccuperò della vostra riservatezza, almeno fino a quando tua moglie non avrà completato la sua educazione e credimi non ci sarà molto da aspettare”
Mi aveva tentato esageratamente l’idea di poterla esibire a quell’uomo ma ora capivo quanto fossi stato un pazzo a cedere alle sue richieste e consegnargli le foto di Silvia. La possibilità che venisse messa in mostra a chiunque mi spaventava. Che poi potesse lei stessa chiedere di offrirsi come una puttana a Vito era un’ipotesi impossibile ma allo stesso tempo preoccupante.

La nostra conversazione fu però interrotta dall’ingresso di un nuovo cliente che si avvicinò al banco così che Sacha mi lasciò per intrattenersi con lui.




“ …. erotismo e spiritualità hanno a che fare con l’estasi… Entrambe sono soggette agli eccessi della perversione, della bramosia, del sadismo, dell’ossessione e della follia.” (Deng Ming-Dao)

Lenta e lunga la strada che dalla sobrietà porta alla vizio e alla perversione
Serendipi2016@libero.it
scritto il
2025-05-07
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