Il Master del sex shop (10)

di
genere
dominazione

10.FUORI COTROLLO
“Farò tutto quello che vuoi.” riprese a bassa voce .
“Lo sai che è qualcosa che va oltre al tuo modo di essere?”
“lo so - rispose Silvia – ma non posso parlare ora”
“puoi rispondermi però?” .
“certo” fu la risposta telegrafica e sapere che avrebbe potuto trovarsi nello studio tra i suoi colleghi mi sentivo ancor più eccitato a proseguire.
“Quindi farai qualunque cosa anche la più indecente?”
“si, ma ora, credimi non posso continuare questo discorso , comunque non ho niente in contrario, scegli tu” non era seccata ma sembrava imbarazzata e titubante , ed il fatto di sentire alte voci di sottofondo mi confermarono il sospetto.
“Lo sai che non sarò io a scegliere ma Sacha.” Mi sembrava veramente andare oltre ogni ragionevole aspettativa. Ma cosa era restato di ragionevole? Le foto di Silvia erano su quel libro ed era già stata ammirata da uno sconosciuto che l’aveva chiesta a Sacha per una serata. Cos’altro ci si poteva aspettare.
“Se per te va bene il proprietario ne farà ciò che vuole” sembrava un discorso professionale Sacha mi guardò e sorridendo, si accese una sigaretta.
Continuai imperterrito.
“L’ho già fatto e lui ha mostrato le foto ad un suo cliente. Ora sei completamente nelle sue mani e non riuscirò a controllare il limite della sua perversione”.
“ho capito, insomma è già stata venduta, quindi io che posso fare?”.
La sentivo turbata, c’erano altre voci di sottofondo e lei cercava di mantenere un atteggiamento neutro.

Era necessario che finissi la telefonata come mi aveva chiesto Sacha, quindi cercai di essere deciso e sintetico: “ vuole la tua sottomissione e per farlo dovrai cambiare il tuo modo di essere, spingendoti oltre ogni limite di decenza, ti ho ceduta a lui per essere educata ,sarai la sua schiava e diventerai presto anche la sua puttana sei d’accordo?”
“Questo ce lo siamo già detto, per me va bene ma ora però devo andare” e rispose a qualcuno che la chiamava. Non appese si interrupper per parlare con qualcuno.
“VA bene , del resto era quello che ti avevo chiesto questa mattina”
“gliel’ho detto e per questo che vuole una conferma. Vuole vederti uscire da casa vestita e truccata come piace a lui e lasciarti accompagnare in periferia e passeggiare vicino ad una vera prostituta”
Silvia si ammutolì. “ Dove? Quando ? non credo sia possibile” esclamò professionalmente ma apparentemente non molto convinta.
“Dopo la nostra telefonata ti arriverà una mail di Sacha e potrai capire meglio le sue richieste. Vuoi leggerla?” le chiesi immaginandomi una sua risposta negativa.
Al contrario accettò “Sicuramente. Dammi il tempo – abbassò a voce – mi chiudo nel mio studio e poi ti rispondo”
Ancora non capivo se fosse ancora convinta che la risposta non l’avrebbe mandata a me ma a Sacha. Ancora Silvia immaginava che fosse tutto frutto della mia fantasia “non manderai a me la risposta ma a Sacha ormai gli ho consegnato le tue foto sei la sua schiava vuole fare di te la sua docile puttana”
Si limitò ad un distaccato “capisco” e interruppe la comunicazione.

Sacha soddisfatto mi invitò a seguirlo nel retro del negozio. Si accomodò dietro ad un computer avviando la posta elettronica su un nome utente …mastersacha@.....
Mi fornì la password ricordandomi che avrei potuto leggere in ogni momento i messaggi che avrebbe inviato a Silvia.
“Ero sicuro che non ti saresti fermato così avevo preparato una lettera per la mia nuova schiava” Quelle parole così brutali non mi fermarono e lessi tutto d’un fiato. Aprì una bozza di testo

Dire indecente sarebbe stato riduttivo.
“Da quello che so di te sarai anche una signora per bene ,un avvocato di grido, seria e conosciuta ma ti sei fatta fare delle foto come ho voluto io. Sei veramente una gran puttana a posare in quel modo e sono certo che ti stai già eccitando sapendo che tutti i clienti del mio sex shop ti potranno vedere. La tua natura è quella di essere umiliata, appartieni al genere di donne che gode ad essere avvilite alla ricerca di un padrone che la domini e non può essere tuo marito. Lui ha accettato di offrirti completamente alla mia severa educazione abbandonando ogni pretesa di controllo su di te. Mi appartieni. Ti dovrai sentire sola nelle mani di un estraneo senza alcun legame affettivo, imparerai ad ubbidire ciecamente ad ogni mia richiesta anche la più volgare ed indecente per una seria signora come te. Il tuo compito sarà di dare piacere a chiunque io scelga o a cui ti vorrò affidare .Mi devi mostrare quanto tu sappia trasformarti in quella puttana che sogni di essere. Non è poi troppo difficile e vedrai che imparerai presto e proverai il perverso piacere di esibirti senza ritegno sempre più volgarmente, in mezzo ad una strada o incatenata in una stalla. Sono certo che non mi deluderai”

Era come quello che ci eravamo raccontati ma cercai ancora di controbattere. “Silvia giocava con me con le sue fantasie.”
Sacha scosse la testa, sicuro com’era che entrambi saremmo stati disposti a proseguire quella strada fino alla totale sottomissione di Silvia.
“Lo sai bene anche tu, tua moglie non l’ha ancora ammesso apertamente ma ha capito benissimo chi comanda. Ha accettato di spogliarsi davanti a te lasciandosi fotografare in quel modo così volgare eccitandosi sapendo che glielo stava chiedendo io”

I nostri discorsi furono interrotti dalla risposta di Silvia che sembrava confermare quanto lei fosse presa dal nostro gioco, anche se più andavamo avanti più smetteva di esserlo.
“Lo sai che nel solo leggere queste parole mi hai eccitato e continui ad eccitarmi mi ha fatto provare qualcosa di più intenso delle nostre fantasie, non immaginavo di lasciarmi prendere così. Mi piace mostrarti il mio lato nascosto di femmina sottomessa e desiderosa di essere offerta e subire le più vergognose perversioni”
Sacha prese il controllo della tastiera “Smettila, hai capito benissimo che non sono tuo marito, non è forse vero?”
“Ha ragione, era un gioco tra di noi con le nostre fantasie. Non immaginavo che mi avrebbero fatto questo effetto ed ho fino per accettare che mi offrisse a voi prima in quelle foto in quelle pose volgari fino ad arrivare a scrivervi. Mi ha fatto vergognare e nello sesso tempo….”
Non c’era più spazio per tornare indietro, si stava abbandonando consapevolmente ad uno sconosciuto
Sacha continuò imperterrito “Vuoi una facciata di signora per bene mentre sotto sotto ti piace sentirti puttana ed io, non tuo marito, ti farò toccare il fondo realizzando tutte quelle oscenità che nascondevi nelle tue fantasie. Diventerai la mia puttana personale e vedrai che ti piacerà”.
Sembrava l’ennesimo tentativo per misurare la sua disponibilità a continuare

Silvia non si ribellò neppure ad essere insultata dimostrando la disponibilità ad accettare tutto. Infatti la risposta non si fece attendere. "E’ vero mi eccita l’idea ma non metterei in pratica quello che mi chiedete, non sono una puttana”
Sacha divenne più aggressivo ed arrogante “ Non solo lo sei ma mi appartieni. Sarai a mia disposizione permanente o delle persone a cui vorrò offrirti come una puttana e tutto servirà per educarti alla totale ed incondizionata obbedienza. Non ci possono essere vie di mezzo o accetti tutto incondizionatamente o smetti in questo momento dopo ti sarà impossibile, ma so già che tu vuoi continuare.”
Era ad un bivio capitolare o abbandonare per sempre quell’esperienza così totalizzante.

Io seguivo quegli scambi di mail come se mi stessi calando in una lettura da romanzo porno.
Lei non rispondeva e Sacha riprese più incalzante “capisco che la vergogna di abbandonarti nelle mie mani ti possa trattenere nel confessare a tuo marito quanto ti ecciti l’idea di essere umiliata e dominata da un padrone”
La sua risposta dimostrò un minimo pudore “Mi ha eccitato sentirmi offerta da mio marito ad un estraneo, ma vi prego non deve sapere quanto mi stia eccitando nel sentirmi abbandonata nelle mani di qualcuno che non conosco come se foste diventato il mio….. “
Interruppe la mail lasciando la frase in sospeso.
Sacha si girò verso di me “tua moglie è pienamente cosciente di quanto la strada che sta percorrendo la stia cambiando . Si sta vergognando ma non sarà più capace di sfuggire alle sue pulsioni. Tu hai iniziato qualcosa che non riuscirai più a tenere sotto controllo.”
Era vero, la responsabilità di tutto era mia ma lei sembrava non avesse alcuna difficoltà a continuare .
Così lessi la frase successiva che le mandò “Ti sei interrotta ? cosa stavi dicendo che ero diventato il tuo ?”


La risposta di Silvia pose fine ad ogni dubbio “ Padrone”, con Sacha che gongolando le inviò la risposta “Vedi non è difficile. Ci hai messo molto a scriverlo. Scommetto che mentre lo scrivevi hai sentito dei brividi scuoterti. Allora sai cosa sei, vero?”
Così il suo commento successivo mi procurò un intenso e perverso piacere “la vostra schiava Padrone e la vostra puttana”
Il dado era tratto non c’erano altre scelte.
Quell’uomo era riuscito a cavar fuori dalla mente di mia moglie cose che in anni di matrimonio io non c’ero mai riuscito andando oltre alle nostre fantasia e lasciando che una terza persona si calasse tra noi due.
Era capitolata si stava offrendo ad uno sconosciuto.
Ero allibito da questa sua sottomissione.


Non pago di quello scambio di mail le ordinò di passare a comunicare in chat.
“Sono certo che non accetterà” dissi convinto, non era possibile che Silvia al lavoro si ritagliasse dello spazio per intraprendere una chat dopo aver già risposto a delle mail così sfrontate e volgari
Sapevo quanto Silvia non amasse comunicare in quel modo, eppure pochi secondi entrò in linea

Silvia: “Eccomi padrone”




Breve interludio introspettivo. Silvia crede di giocare col marito o ha capito che c’è uno sconosciuto dall’altra parte della linea? Continuerà a pensare di vivere solo delle fantasie che si stanno trasformando in qualcosa di diverso da un gioco? La chat sarà la svolta?
Tempo, ed altri impedimenti, permettendo continuerò il racconto.
L’attesa renderà più intenso il desiderio di vedere cosa potrà succedere.
Ma se annoia smetto, ditemelo.
Serendipi2016@libero.it
scritto il
2025-06-06
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