“Una Notte con Emma — Sogno di un Desiderio Vero”
di
Angelo B
genere
sentimentali
Prefazione
Non so bene quando è cominciato. Forse il giorno in cui l’ho vista dal vivo, cantare con quella voce che sembrava graffiarmi dentro. O forse quando, da solo, guardavo i suoi video e mi perdevo nei suoi occhi intensi, in quella forza ruvida e dolce che emana. Non è una fantasia qualsiasi. È un sogno che ritorna, sempre più vivido. Ed è proprio stanotte, mentre mi addormento con le cuffie e la sua voce nelle orecchie, che il confine tra realtà e desiderio si dissolve.
⸻
Il sogno
Mi ritrovo dietro le quinte di un concerto. Il pubblico urla ancora, il palco è avvolto da fumo e luci blu. Lei scende le scale con l’adrenalina ancora addosso, asciugandosi il sudore dal collo. Ci incrociamo. I suoi occhi mi riconoscono come se mi aspettassero.
«Tu sei… quello di prima?» chiede, la voce roca e calda.
Annuisco. «Quello che non riesce a smettere di guardarti.»
Emma sorride. Ma non è un sorriso gentile: è consapevole, malizioso, pericoloso. Mi prende per mano. Non dice altro. Mi conduce nel suo camerino. Chiude la porta. Le luci sono soffuse, l’odore del palco ancora addosso a lei.
Si sfila la giacca, resta con una canottiera aderente e gli occhi puntati nei miei. «Dimmi che è solo un sogno.»
«È il sogno più vero che abbia mai fatto.»
Mi avvicino. Le mie mani la sfiorano prima sulle braccia, poi risalgono, trovando la pelle nuda sotto la maglietta. Lei geme piano, si lascia andare. Le sue labbra incontrano le mie con fame. È un bacio ruvido, carnale, senza attese. I nostri corpi si cercano come se fosse la fine del mondo.
Emma si spoglia davanti a me lentamente, ma con autorità. È bellissima, vera, potente. Quando mi guarda, lo fa come se sapesse tutto di me. Come se sapesse che la desidero da sempre.
«Fammi tua. Ma non sognare soltanto. Godimi davvero.»
Le sue gambe si avvolgono alle mie, le sue unghie mi incidono la schiena. I suoi gemiti sono musica, la sua voce è ritmo, la sua pelle è calore. La penetro mentre mi guarda dritto negli occhi. Lei muove il bacino, mi domina e si lascia dominare. Il tempo scompare. Il mondo non esiste più. Ci siamo solo noi.
Lei urla il mio nome, io sussurro il suo. Siamo sudore, estasi, pienezza.
⸻
Epilogo
Mi sveglio con il cuore che batte forte. La stanza è buia, silenziosa. Solo il respiro affannato e il sapore del suo nome ancora sulle labbra.
Guardo il soffitto. Sorrido. È stato solo un sogno.
Ma un sogno così reale, così intenso, che non voglio dimenticare. Non ho fatto l’amore con Emma Marrone… ma il mio corpo, la mia mente e il mio cuore dicono il contrario.
E forse, in qualche parte del mondo dei sogni, lei lo ha sognato con me.
Non so bene quando è cominciato. Forse il giorno in cui l’ho vista dal vivo, cantare con quella voce che sembrava graffiarmi dentro. O forse quando, da solo, guardavo i suoi video e mi perdevo nei suoi occhi intensi, in quella forza ruvida e dolce che emana. Non è una fantasia qualsiasi. È un sogno che ritorna, sempre più vivido. Ed è proprio stanotte, mentre mi addormento con le cuffie e la sua voce nelle orecchie, che il confine tra realtà e desiderio si dissolve.
⸻
Il sogno
Mi ritrovo dietro le quinte di un concerto. Il pubblico urla ancora, il palco è avvolto da fumo e luci blu. Lei scende le scale con l’adrenalina ancora addosso, asciugandosi il sudore dal collo. Ci incrociamo. I suoi occhi mi riconoscono come se mi aspettassero.
«Tu sei… quello di prima?» chiede, la voce roca e calda.
Annuisco. «Quello che non riesce a smettere di guardarti.»
Emma sorride. Ma non è un sorriso gentile: è consapevole, malizioso, pericoloso. Mi prende per mano. Non dice altro. Mi conduce nel suo camerino. Chiude la porta. Le luci sono soffuse, l’odore del palco ancora addosso a lei.
Si sfila la giacca, resta con una canottiera aderente e gli occhi puntati nei miei. «Dimmi che è solo un sogno.»
«È il sogno più vero che abbia mai fatto.»
Mi avvicino. Le mie mani la sfiorano prima sulle braccia, poi risalgono, trovando la pelle nuda sotto la maglietta. Lei geme piano, si lascia andare. Le sue labbra incontrano le mie con fame. È un bacio ruvido, carnale, senza attese. I nostri corpi si cercano come se fosse la fine del mondo.
Emma si spoglia davanti a me lentamente, ma con autorità. È bellissima, vera, potente. Quando mi guarda, lo fa come se sapesse tutto di me. Come se sapesse che la desidero da sempre.
«Fammi tua. Ma non sognare soltanto. Godimi davvero.»
Le sue gambe si avvolgono alle mie, le sue unghie mi incidono la schiena. I suoi gemiti sono musica, la sua voce è ritmo, la sua pelle è calore. La penetro mentre mi guarda dritto negli occhi. Lei muove il bacino, mi domina e si lascia dominare. Il tempo scompare. Il mondo non esiste più. Ci siamo solo noi.
Lei urla il mio nome, io sussurro il suo. Siamo sudore, estasi, pienezza.
⸻
Epilogo
Mi sveglio con il cuore che batte forte. La stanza è buia, silenziosa. Solo il respiro affannato e il sapore del suo nome ancora sulle labbra.
Guardo il soffitto. Sorrido. È stato solo un sogno.
Ma un sogno così reale, così intenso, che non voglio dimenticare. Non ho fatto l’amore con Emma Marrone… ma il mio corpo, la mia mente e il mio cuore dicono il contrario.
E forse, in qualche parte del mondo dei sogni, lei lo ha sognato con me.
1
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Carmen – Le notti del peccatracconto sucessivo
“Tra i Jeans, il Lago e l’Estasi”
Commenti dei lettori al racconto erotico