La nuova vita di Giorgia

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genere
dominazione

Guardo la mail inviatami dall'ufficio che conferma la fine della mia carriera lavorativa. La mia decisione è presa ormai e non voglio tornare indietro.
Mi chiamo Giorgia ed ho 25 anni. Lavoro, o meglio lavoravo, come segretaria nell'ufficio di un avvocato molto affermato di Roma. Quest'ultimo è un uomo estremamente affascinante ed è riuscito a sedurmi e farmi divenire la sua amante. La moglie però ci ha scoperti ed è venuta personalmente in ufficio urlandomi e sbraitandomi davanti a colleghi e clienti. Arrivò addirittura a darmi della puttana e ha schiaffeggiarmi davanti tutti. Io mortificata non esitai a dare le mie dimissioni e non farmi più vedere.
Ora sono disoccupata e in cerca di una strada da seguire.
Ho disperatamente bisogno di soldi e devo trovarmi un lavoro alla svelta, ma non ho nessun tipo di competenza particolare e il mio ultimo (e unico) lavoro lo avevo ottenuto grazie al mio aspetto e non per via di particolari capacità lavorative.
Non sono molto convinta di fare la cosa giusta ma cerco su internet un modo veloce e semplice per fare soldi. Purtroppo la maggior parte dei risultati che trovo sono per lo più di annunci, come dire... vientati ai minori... Decido di aprire quello che mi sembra meno peggio ovvero quello di uno strip club che cerca una ballerina.
Dopo nemmeno mezza giornata ricevo risposta e fisso un colloquio per la sera stessa.
"Signorina lei è sicuramente una bella ragazza ma vede ciò che cerco è una ballerina è lei mi ha detto di non saper ballare, come potrei assumerla?"
Purtroppo il proprietario del locale non sembrava interessato ad una principiante perciò mi ritrovai a dover improvvisare.
"Vede io ho un disperato bisogno di un lavoro e pensavo che lei potesse aiutarmi" dissi mettendo bene in mostra la mia quinta di seno. Al mio interlocutore non passò inosservato il mio comportamento e decise di venirmi incontro.
"Beh signorina sarebbe proprio un peccato sprecare tutto questo ben di Dio non crede?", disse alzandosi in piedi sovrastandomi. Allungò una mano e mi afferrò un seno, che strinse con forza. Sembrò aspettare una mia conferma che gli diedi con uno sgrado ammiccante rispondendo semplicemente "Già, proprio un peccato...".
Gli bastò quello e con la mano libera mi prese per i capelli e spinse la mia faccia contro la sua patta dei pantaloni, facendola strusciare a destra e sinistra finché non senti il suo cazzo duro. Feci per aprire la zip con le mani ma mi fermò.
"Non usare le mani zuccola".
Mi aveva scoperto... avevo sempre avuto un debole per la sottomissione e per il sesso violento e brutale. Con i denti afferrai la zip e la tirai giù. Poi lui mi aiutò tirandosi giù pantaloni e mutande con un gesto secco. Ciò che venne fuori fu un bel cazzo duro che afferai con la bocca e che succhiai e leccai senza timore. Avevo bisogno di un lavoro e se quello era il modo per ottenerlo ben venga. Bastò poco perché il mio futuro datore di lavoro, Mattia, cominciò a fottermi la bocca con veemenza, fino a scaricarmi in gola un fiume di sborra, che bevvi.
"Direi che le doti non mancano, penso che ti potrei mettere a fare la cameriera ai tavoli del prive".
E fu così che ottenni il mio secondo lavoro.
scritto il
2025-04-28
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