Mmm ohhh papi 4
di
Simo_monella
genere
incesti
Dopo le prime scopate con papà iniziai a sentirmi diversa e forse ancora più smaliziata di quanto non lo fossi già. Alla mia amica avevo confidato di essermi spinta oltre il limite con lui, che mi aveva posseduta in cameretta ed anche di quando preso dalla foga mi era venuto in faccia. Lei non mi fece mai capire di sentirsi in imbarazzo per tutto quello che le raccontavo, anzi continuava sempre con l'affermare la sua tesi, che gli uomini sono dei gran maiali e per quello che mi era accaduto sicuramente l'avrei già dovuto capire da sola. In effetti aveva ragione, quel poverino di mio padre dopotutto ci aveva proprio provato con me pur essendo io sua figlia. I giorni passavano dopo quel nostro primo approccio e le occasioni per amoreggiare erano sempre pronte ogni qualvolta ne avevamo l'occasione, l'ideale sarebbe stato quello di andare in un albergo ad ore ma vista la mia età non era ancora il caso di provarci. Con lui mi sentivo serena e poi quando mi scopava mi faceva sentire proprio una gran troia ma forse lo ero sempre stata e nessuno mai mi aveva spinta a tanto. Papi aveva sempre fantasie nuove riguardo al sesso con me, desiderava prendermi in ogni luogo ed in ogni posizione e poi il suo chiodo fisso era il mio culetto. Ricordo che una volta parlammo proprio di questo in macchina, era un sabato sera ed era venuto a prendermi dopo che ero uscita con le mie amiche. Mentre lui guidava verso casa nostra mi stava accarezzando con la sua mano la gamba e per farlo risalire dove desideravo dovetti prenderla di peso portandola sulla mia mutandina, cavoli delle volte mi sembra così impacciato. Comunque mi sentiva bagnata sotto la stoffa, a momenti ha creduto che fosse lo sperma di qualcuno ma in realtà erano umori miei. Durante il percorso gli chiesi quando avremmo scopato un'altra volta, erano trascorsi molti giorni ed avevo una gran voglia del suo cazzo dopo avergli detto questo senza badare alle conseguenze appoggiau una mano sul suo pacco che trovai già bello gonfio, il solito porco. Papà a quel tocco iniziò ad insistere con le dita in mezzo le mie gambe, face sopra e sotto lungo tutta la fessura, solo la stoffa lo separava dalla mia pelle. Lo volevo stuzzicare in quel momento così al limite, sfiorai nuovamente la sua erezione e gli dissi che sarebbe stato bello se potevo giocare un po' con il suo cazzo. Mi disse di accomodarmi perché era tutto mio, potevo fargli ciò che volevo, l'importante era che sarei dovuta stare attenta a non sporcare nulla altrimenti mi avrebbe sculacciata sul culo. Aiutandomi a sbottonarsi il pantalone mi diede in mano tutta la sua erezione, sarà stato al massimo visto come svettava in aria, mi abbassai verso quella meraviglia e gli diedi un bacino sulla punta, lui intanto allungò le mani sul mio culo per palparlo un po'. Dopo poco con voce decisa mi disse che voleva incularmi, ne aveva voglia già da tempo, specialmente quando nell'ultimi mesi sculettavo vistosamente a casa, mi disse anche se mi era piaciuto quando in cameretta me lo aveva leccato, se avessi già provato un cosa simile, ovviamente era un no, mai nessuno si era permesso di farlo. Adesso l'intenzione mia però era quella di farlo godere subito, me lo stavo succhiando completamente mentre ascoltavo le sue parole, lo leccavo prima per tutta la sua lunghezza e cercavo il suo sguardo nel momento di prenderlo tutto in bocca, Mi diceva brava e mi dava continuamente della troia, forse aveva dimenticato chi fossi o forse ora mi stava trattando veramente come mi meritavo. Senza che me ne accorgessi eravamo arrivati al cancello del garage, mi disse che aveva corso per evitare di venire, non voleva farlo, perché riparati da occhi indiscreti mi avrebbe scopata lì velocemente. All'interno della nostra alcova segreta mi obbligò a scendere dall'auto, dietro di noi il cancello si richiuse in automatico e finalmente abbracciati mi riempi di baci. La sua lingua frugava nella mia bocca, la sua saliva si univa alla mia, forse avevo anche un retrogusto di cazzo sulle labbra ma a lui non diede per nulla fastidio. Mi palpò in ogni punto, sollevò una mia gamba per stringermi di più a lui e per farmi sentire sotto la gonnellina il suo cazzo che ancota nudo strusciava in mezzo le mie gambe. All'orecchio mi sussurrava che quella sera ero vestita proprio da zoccola e si era eccitato per me già da quando ero scesa da casa prima di uscire con le mie amiche ed ora me lo stava dimostrando. Mi voltai di spalle appoggiando le mani sul cofano grande davanti, mi trovavo in una posizione perfetta piegata a novanta gradi, papà sollevò del tutto la mia gonnellina che indossavo per scoprire le mie nudità. Con lo sguardo rivolto a lui lo stavo implorando di scoparmi, mi piaceva fare la finta sottomessa e sentirmi usata dal suo volere, fregavo la mia mente immaginando che dietro di me non ci fosse mio padre ma un uomo malintenzionato che voleva approfittare di una ragazzina come me. Gli chiedevo pietà, di non farmi troppo male ma lui rispose che ero stata una monella e dovevo anche essere sculacciata, per i primi schiaffi sul mio culetto usò la mani ma per i successivi lo fece con la durezza dl suo cazzo, come una frusta lo usò sulle mie natiche. Questa volta ero io che gli davo del porco, ricordandogli anche che stava scopando me, sua figlia, le parole fecero effetto immediato perché in un attimo mi aprì le gambe ed entrò forte dentro di me. Anche se non era vero cominciai ad implorare dicendogli di fare piano perché era enorme e mi faceva male, ovviamente sentivo con piacere le sue spinte e volevo che fosse stato anche più violento. Prese i miei fianchi con forza ed iniziò a scoparmi, una serata magica era diventata quella per me, una serata in cui quando ero uscita con le mie amiche avevo fatto un pompino ad uno ed ora ero sul cofano della Mercedes di papà a fare la zoccola per lui. Ero quasi all'orgasmo, stavo letteralmente impazzendo, lui non si fermava un attimo era un andamento continuo, mi scopava e ripeteva quanto fossi troia a volte anche sussurrando il mio nome. Poco dopo insieme venimmo travolti dal godimento finale, quella volta però niente schizzata in faccia ma solo dentro di me. Riempi il mio utero con un fiume di sperma che non finiva mai di allagarmi, con destrezza sollevai immediatamente le mutandine per non fare uscire da me quella sua crema buonissima che poi volevo mangiarla la notte stessa nel mio lettone.
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