Una bella giornata

di
genere
gay

Un giorno andai in un paese vicino dove c’era anche un bel monastero , andai al mercato e girando a perso fui colpito da una ragazza che aveva un so che di mascolino che mi eccitava. La seguii tra i banchi e dopo poco lei si accorse di me che non gli toglievo gli occhi di dosso e mi sorrise incoraggiandomi. La seguii ancora e quando si infilo’ nelle stradine del paese presi coraggio e provai ad abbordala. Quando mi parlo’ rimasi di stucco e capii perche’ mi attirava, era una trans e la cosa mi eccito’ molto. Non ne avevo mai conosciuta una, lei senza imbarazzo mi chiesi se volevo conoscerla ancora, visto che avevo capito . Io risposi affermativamente e lei mi sorrise , piacere Guenda, piacere mio luca. Che di bello in questo paese. Ci abito da poco e sono tanto sola. Non mi dire allora è il tuo giorno fortunato ci sono io per farti compagnia. Che carino sei. Stavo andando verso il monastero a fare una passeggiata nel parco circostante mi accompagni cosi ci conosciamo. Non chiedo di meglio, una volta arrivati ci fermammo a sedere su un plaid che lei aveva portato e non riuscivo a togliere gli occhi dalle sue gambe e dal suo seno prorompente. Vedo che ti piaccio molto da come mi guardi. Hai ragione ma le cose belle vanno guardate spero non ti dispiaccia. No mi fa piacere ma hai capito vero che sono una trans sia attiva che passiva. Wow non credo alla mia fortuna io sono particolarmente passivo ma mi fai eccitare cosi’ tanto che non so da quale parte inizierei. Non correre cosi’ sei carino e se mi dici cosi’ mi eccito anche io, vedi. E cosi’ allargando le gambe mi fece intravedere il suo cazzo molto grosso che non riusciva a stare nel perizoma . WOW sei fantastica lo assaggerei proprio volentieri. Accomodati pure tanto siamo soli. Per nulla imbarazzato mi chinai sulle sue cosce e appena si tiro’ su la gonna glielo presi in mano ed iniziai a leccarlo come un gelato.MMMMMMMMMM sei bravo disse appena lo imboccai iniziando a farmi riempire la bocca da tanto cazzo.Lei appoggiata sulle braccia con la testa all’indietro si godeva il pompino che gli stavo praticando ed io sbavavo con quel bel cazzo in bocca che non smetteva di ingrossarsi. Eravamo in un posticino defilato e dietro un cespuglio intravidi una persona che i guardava e si masturbava ma la mia sorpresa fu ancora maggiore quando vidi che era una frate sicuramente del monastero vicino che sfoderava un cazzo di belle dimensioni che non fece altro che eccitarmi ancora di piu’ aumentando il ritmo del pompino. Guenda mugolava di piacere dicendo che non avrebbe resistito tanto, non si era accorta del guardone, ed io da troia che ero mi davo un grand’ affare mentre vedevo il gran cazzo del frate anche lui sull’orlo di venire. Guenda mi pigio la testa sul suo cazzo e venne riempiendomi la bocca del suo seme saporito del quale non persi nemmeno una goccia mentre anche il frate venne con lunghi schizzi che mi fecero eccitare e palpitare il buchetto. Il frate si ripulì con un fazzoletto mentre io ripulivo il cazzo di Guenda che si congratulo’ con me per il piacere che gli avevo dato. Sei bravo ma ora devo andare facciamo cosi’ ti lascio il mio numero perche’ voglio farti godere come tu hai fatto con me. Io ero gia’con la testa a pensare al cazzone del frate e la salutai indirizzandomi nella direzione che aveva preso il frate. Arrivato nel piazzale del monastero mi guardai intorno e passando davanti ad un ufficio con le vetrate vidi dentro il mio frate e visto che era solo mi feci coraggio ed entrai. Fui piuttosto sfacciato perhe’ dopo il buongiorno lo feci arrossire chiedendogli se gli era piaciuto lo spettacolo. Mi prego’ di scusarlo se aveva ceduto alla tentazione ma io gli risposi che adesso era venuta a me una grande tentazione dopo che avevo visto che bel cazzone che aveva. Lui rimase zitto per un momento poi si alzo’ ando alla porta la chiuse a chiave e mi disse, seguimi. Attraverso una porta salimmo al piano superiore dove c’erano delle camere , m i disse lui , per i viandanti, ma ora erano vuote. Ne apri’ una e ci sdraiammo sul letto , spogliati mi disse sei cosi’ bello. Non me lo feci dire due volte mentre anche lui si spogliava mettendo in mostra un petto villoso e robusto due cosce muscolose su cui pendeva un bel cazzone ancora semiturgido. Ci abbracciamo e iniziando a baciarci di sdraiammo sul letto e mentre continuavamo a baciarci sentii le sue manone scendere a palparmi il culo mentre io gli impugnavo il cazzo che stava riprendendo vigore fra le mie mani. Andammo avanti cosi’ finche’non lo sentii bello duro e staccatomi mi riempii gli occhi con quel ben di dio. Iniziai a fargli un pompino riempiendomi la bocca di cotanto cazzo ma lui mi fermo’ un attimo e ci mettemmo a 69 cosi’ inizio mentre lo pompavo ad allargarmi il buchetto con grandi slinguate accompagnate dai sui diti che mi allargavano piacevolmente. Ogni tanto si fermava e sbuffava per il piacere che gli davo ed io mi dimenavo perche’ la sua lingua ed i suoi diti mi facevano godere facendo rilassare ed aprire il mio buchetto voglioso. Non resistetti oltre mi rialzai e montatogli addosso iniziai a strusciarmi quel gran cazzo sul buchetto mentre lui mi solleticava i miei capezzoli sensibili che mi fecero eccitare ancora di piu’ La cappella era grossa ed io era tanto he non prendevo un bel cazzo ma piano piano , provando un attimo di dolore , riuscii a farmi penetrare, mi fermai fino a sentire solo piacere eppoi piano piano mi calai su quel cazzone che mi stava riempiendo facendomi godere. Non resistetti molto ed appena ne fui pieno iniziai a venire bagnandogli la pancia del mio seme. Mi tiro’ a se e mi bacio’ mentre le sue mani mi accarezzavano il culo. Limonammo un po poi la voglia prese il sopravvento e mentre lui mi pizziacava i capezzoli presi a cavalcarlo come un amazzone beandomi di quel cazzone che mi riempiva facendomi venire ancora come se squirtassi. Mi prese per le chiappe e mentre lo cavalcavo lui mi spingeva verso il suo cazzo facendomi provare delle scosse di piacere quando arrivava a fine corsa . Ero in continuo godimenti e lui non accennava a venire Poi mi fece mettere a pecorina mi spinse il viso sul cuscino e montato sul letto dette il via ad una cavalcata che quasi mi sollevava tutte le volte che mi infilava tutto il suo cazzone. Venni ancora mentre lo sentivo sbuffare come un toro ed il suo sudore mi bagnava la schiena. Piccola troia tentatrice guarda cosa mi fare mi hai fatto cadere in tentazione non ho resistito ed adesso ti riempio del mio seme e spingendo quasi a volermi sventare dette una serie di colpi che mi fecero vedere le stelle dal piacere che provavo e mentre gli dicevo che ero la sua troia mi riempi di una bordata di sperma caldo che sembrava non finisse mai fino a che si accascio’ sulla mia schiena per il gran godimento.Io mi sdraiai e lui mi venne dietro tenedomi bel infilzato fino a che il suo gran cazzo perse un po’ di vigore ed usci dal mio buchetto lasciando bello slabbrato. Rimasi sdraiato e mi girai verso di lui che sdraiato sulla schiena si teneva il cazzo in mano facendo uscire le ultime gocce. A quella vista non resistetti e glielo presi in bocca per gustarmi il suo semme. Sei prorpio una troia i disse mentre gli ripulivo il cazzo e poi tappandomi il buco con una mano corsi in bagno. Lui mi seguii e mentre ero accovacciato a far fluire quel fiume di sperma lui si lavo’ al lavandino dicendomi che era tanto che non trovava una troia come me neanche fra le brave signore che confessava e che assolveva a colpi di cazzo. Ci rivestimmo e scesi nell’ufficio constatammo che nessuno l’aveva cercato e ci sdemmoa parlare mentre sentivo il buchetto molto aperto palpitare ancora per la gran scopata che avevamo fatto. Mi raccomando mi disse quello che abbiamo fatto non deve essere risaputo in giro. Stai tranquillo gli dissi fino a che mi scoperai cosi’ nessuno lo sapra’. Sembra quasi un ricatto ma mi piaci e quando vorrai torna a trovarmi e se potro’ ti daro’ la mia personale assoluzione, pero’ la prossima volta mi piacerebbe che tu indossassi della calze autoreggenti ed un perizoma. Perche’ no risposi se questo ti fa eccitare ancora di piu’ lo faccio. Brava la mia troietta hai preso il cazzo senza lamentarti ed il tuo culo è cosi’ caldo ed accogliente che a pensarci mi eccito ancora. Io da vera troia gli dissi che potevamo tornare su ora che ero bello aperto sarebbe stato ancora meglio e chissa’ quanto sarebbe durato ora che era venuto gia’ due volte. Ma sei proprio una troia insaziabile ma adesso non è possibile torna e ci divertiremo , ovviamente non ti lascio e non ti chiedo il telefono e quando vieni dovrai stare alla sorte di trovarmi e di vedere se posso. Mi troverai o qui intorno nel parco oppure qui in ufficio quando saro’ disponibile e mi raccomando ricordati cosa devi indossare. Gli strinsi la mano ed ancora piacevolmente eccitato lo salutai incamminandomi verso l’uscita mentre sculettavo a gambe un po larghe inconsapevole dello spettacolo che stavo dando.

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scritto il
2025-02-18
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