Il confronto - Capitolo 06
di
Mosec
genere
fantascienza
Mark andò a fare visita a Lisa nella sua stanza d'ospedale. L'atmosfera era inizialmente tesa, con Mark che sembrava a disagio per le conversazioni precedenti che avevano avuto. Lisa, notando il suo imbarazzo, decise di prendere l'iniziativa per alleggerire la situazione.
"Ehi Mark, sono contenta che tu sia venuto," disse Lisa con un sorriso accogliente. "Come stai?"
Mark si rilassò visibilmente al suo tono amichevole. "Sto bene, grazie. Sono qui per vedere come stai tu. Come ti senti oggi?"
Lisa fece un gesto con la mano. "Oh, sai, i soliti alti e bassi. Non credo di poter esibirmi stasera" scherzò Lisa con un sorriso ammiccante, facendo un velato riferimento alle sue provocanti danze del passato "anche se mi piacerebbe vedere le reazioni dei maschietti qui intorno!"
Le battute maliziose tra Lisa e Mark riempivano la stanza di una leggerezza inaspettata. "Non preoccuparti," disse Mark con un sorriso sornione, "sarai il primo cervello artificiale con una spiccata passione per le danze sensuali." Lisa rise. In quel momento, la porta si aprì e comparve la dottoressa Manuela, portando con sé un'aria di professionalità mista a ironia. "Ecco il nostro consulente anonimo!" esclamò, interrompendo il loro scambio. "Ma era almeno un sostenitore generoso?" chiese, rivolta a Lisa con un sopracciglio sollevato e un sorriso accennato. Lisa si girò verso di lei, trattenendo a stento una risata. "Beh, direi di sì," rispose, lanciando un'occhiata complice a Mark. La dottoressa Manuela scosse la testa con un sorriso divertito, aggiungendo una nota di ironia alla situazione e dissipando qualsiasi tensione residua.
Lisa rise scopertamente: "Oh sì, lo era!" replicò con tono scherzoso, gettando altri piccoli imbarazzi su un ormai avvampato Mark. Manuela proseguì quel gioco con un'altra stoccata: "E allora perché non dai un'occhiata al mio profilo privato?"
La provocazione, lanciata con disinvoltura, fece scoppiare Lisa in una risata fragorosa. Mark, sorpreso, sentì un rossore sempre più intenso diffondersi sul suo viso. "Oh, ehm... forse un'altra volta," balbettò, cercando di svincolarsi con una ritirata strategica verso la porta. Ma Manuela, con un sorriso che non lasciava spazio a repliche, lo trattenne per un braccio. "Non così in fretta, consulente anonimo," disse con tono deciso, ma gentile. "Dobbiamo procedere con la visita medica di Lisa." Mark, ancora rosso in volto, annuì goffamente, cercando di recuperare la compostezza. "Certo, naturalmente," rispose, mentre Manuela lo guidava verso il lettino dove Lisa aspettava, divertita dalla scena.
Con la naturalezza di chi ha fatto quel gesto migliaia di volte, Manuela scoprì il corpo di Lisa togliendo le lenzuola e sbottonando la camicia da notte con estrema delicatezza. "Immagino che per lei non ci sia niente di nuovo da vedere, ingegnere Mark," disse, rivolgendogli un'occhiata ammiccante. Mark, inghiottì quelle frecciate ironiche di Manuela mantenendo la calma e non rispondendo, cercando di concentrarsi sui dati clinici di Lisa sul monitor accanto al letto.
Lisa, ancora sorridente, seguiva la scena con interesse, trovando divertente il modo in cui Manuela e Mark interagivano. "Allora, dottoressa, come sta il cervello artificiale oggi?" chiese con tono leggero. Manuela, con professionalità, replicò: "Sembra funzionare perfettamente, ma è sempre bene fare un controllo approfondito. Soprattutto quando ci sono ospiti così speciali anonimi." Lisa, in quel momento non mostrava nessun imbarazzo a mostrare il proprio corpo in tutta la sua integrità.
Manuela continuò con la visita, mantenendo l'atmosfera informale e rilassata. Mark, sebbene leggermente imbarazzato, apprezzava quel tocco di leggerezza che Manuela portava nel processo, rendendo l'esperienza meno stressante per Lisa e per lui stesso. Manuela esaminava con attenzione i parametri vitali di Lisa, annotando con cura ogni dettaglio. "Tutto sembra in ordine," disse, con un sorriso rassicurante. "Ora passiamo ai test cognitivi. Mark, ti dispiace assistere?" chiese con un sorrisetto malizioso.
Mark annuì, cercando di mantenere la compostezza mentre Manuela preparava i materiali per il test. La professionalità di Manuela e la presenza di Mark, con le loro battute e la loro complicità, rendevano la situazione meno opprimente. "Sono pronta," disse Lisa, guardando entrambi con fiducia.
"E allora cominciamo," disse Manuela, accendendo il tablet per i test cognitivi. "E ricorda, Lisa, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Sei in ottime mani." Mark, con un sorriso incoraggiante, si avvicinò a Lisa, pronto a offrire il suo supporto mentre iniziavano i test.
Fu durante quell'informale visita che un altro ricordo balenò nella mente di Lisa. Il macchinario inizio a registrare quelle onde celebrali:
(inizio ricordo)
Lisa si ritrovò improvvisamente immersa nel ricordo nitido di quella sera cruciale, quando per la prima volta si era esibita dal vivo in una trasmissione web per un sito per adulti.
Riviveva le sensazioni contrastanti di quel momento, l'eccitazione per una nuova avventura, mescolata all'ansia per l'ignoto che stava per affrontare. Ricordava di essersi preparata con cura, indossando uno speciale completo intimo di pizzo nero che lasciava poco all'immaginazione.
Davanti allo schermo del computer, il suo cuore accelerava i battiti mentre faceva gli ultimi controlli. Le luci soffuse della camera creavano un'atmosfera intima, mentre la connessione si stabiliva trasmettendo la sua immagine in streaming.
I primi istanti furono di assoluto silenzio, poi gli apprezzamenti iniziarono ad affluire nei commenti in tempo reale. Qualcuno la elogiava per la sua avvenenza, altri facevano richieste più audaci. Lisa inspirò profondamente, lasciandosi guidare dall'adrenalina del momento.
(fine ricordo)
Quando il ricordo sbiadì, Lisa si ritrovò negli angusti confini del presente, ma con un nuovo punto di vista su quel lato del suo passato a cui il cervello artificiale l'aveva resa più sensibile ma questa volta senza avvertire dolori lancinanti nelle tempie. Quelle esibizioni non erano state semplicemente un lavoro, ma l'espressione di un antico potere femminile.
Senza alcun imbarazzo, la giovane condivise quel frammento del passato con un candore disarmante.
Terminata la visita, Manuela e Mark salutarono Lisa con calore quasi materno e paterno. Mentre si allontanavano, Mark si scusò con la dottoressa per non averle rivelato prima il suo coinvolgimento con il sito di spettacoli per adulti.
Manuela sventolò quelle scuse con un sorriso bonario: "In passato tutti abbiamo avuto un lato più leggero, non c'è problema." Poi, con un tocco di civetteria, aggiunse: "Che ne diresti di offrirmi una cena per farmi conoscere meglio quel tuo altro lato?".
cybermarinaio.gdr@gmail.com
"Ehi Mark, sono contenta che tu sia venuto," disse Lisa con un sorriso accogliente. "Come stai?"
Mark si rilassò visibilmente al suo tono amichevole. "Sto bene, grazie. Sono qui per vedere come stai tu. Come ti senti oggi?"
Lisa fece un gesto con la mano. "Oh, sai, i soliti alti e bassi. Non credo di poter esibirmi stasera" scherzò Lisa con un sorriso ammiccante, facendo un velato riferimento alle sue provocanti danze del passato "anche se mi piacerebbe vedere le reazioni dei maschietti qui intorno!"
Le battute maliziose tra Lisa e Mark riempivano la stanza di una leggerezza inaspettata. "Non preoccuparti," disse Mark con un sorriso sornione, "sarai il primo cervello artificiale con una spiccata passione per le danze sensuali." Lisa rise. In quel momento, la porta si aprì e comparve la dottoressa Manuela, portando con sé un'aria di professionalità mista a ironia. "Ecco il nostro consulente anonimo!" esclamò, interrompendo il loro scambio. "Ma era almeno un sostenitore generoso?" chiese, rivolta a Lisa con un sopracciglio sollevato e un sorriso accennato. Lisa si girò verso di lei, trattenendo a stento una risata. "Beh, direi di sì," rispose, lanciando un'occhiata complice a Mark. La dottoressa Manuela scosse la testa con un sorriso divertito, aggiungendo una nota di ironia alla situazione e dissipando qualsiasi tensione residua.
Lisa rise scopertamente: "Oh sì, lo era!" replicò con tono scherzoso, gettando altri piccoli imbarazzi su un ormai avvampato Mark. Manuela proseguì quel gioco con un'altra stoccata: "E allora perché non dai un'occhiata al mio profilo privato?"
La provocazione, lanciata con disinvoltura, fece scoppiare Lisa in una risata fragorosa. Mark, sorpreso, sentì un rossore sempre più intenso diffondersi sul suo viso. "Oh, ehm... forse un'altra volta," balbettò, cercando di svincolarsi con una ritirata strategica verso la porta. Ma Manuela, con un sorriso che non lasciava spazio a repliche, lo trattenne per un braccio. "Non così in fretta, consulente anonimo," disse con tono deciso, ma gentile. "Dobbiamo procedere con la visita medica di Lisa." Mark, ancora rosso in volto, annuì goffamente, cercando di recuperare la compostezza. "Certo, naturalmente," rispose, mentre Manuela lo guidava verso il lettino dove Lisa aspettava, divertita dalla scena.
Con la naturalezza di chi ha fatto quel gesto migliaia di volte, Manuela scoprì il corpo di Lisa togliendo le lenzuola e sbottonando la camicia da notte con estrema delicatezza. "Immagino che per lei non ci sia niente di nuovo da vedere, ingegnere Mark," disse, rivolgendogli un'occhiata ammiccante. Mark, inghiottì quelle frecciate ironiche di Manuela mantenendo la calma e non rispondendo, cercando di concentrarsi sui dati clinici di Lisa sul monitor accanto al letto.
Lisa, ancora sorridente, seguiva la scena con interesse, trovando divertente il modo in cui Manuela e Mark interagivano. "Allora, dottoressa, come sta il cervello artificiale oggi?" chiese con tono leggero. Manuela, con professionalità, replicò: "Sembra funzionare perfettamente, ma è sempre bene fare un controllo approfondito. Soprattutto quando ci sono ospiti così speciali anonimi." Lisa, in quel momento non mostrava nessun imbarazzo a mostrare il proprio corpo in tutta la sua integrità.
Manuela continuò con la visita, mantenendo l'atmosfera informale e rilassata. Mark, sebbene leggermente imbarazzato, apprezzava quel tocco di leggerezza che Manuela portava nel processo, rendendo l'esperienza meno stressante per Lisa e per lui stesso. Manuela esaminava con attenzione i parametri vitali di Lisa, annotando con cura ogni dettaglio. "Tutto sembra in ordine," disse, con un sorriso rassicurante. "Ora passiamo ai test cognitivi. Mark, ti dispiace assistere?" chiese con un sorrisetto malizioso.
Mark annuì, cercando di mantenere la compostezza mentre Manuela preparava i materiali per il test. La professionalità di Manuela e la presenza di Mark, con le loro battute e la loro complicità, rendevano la situazione meno opprimente. "Sono pronta," disse Lisa, guardando entrambi con fiducia.
"E allora cominciamo," disse Manuela, accendendo il tablet per i test cognitivi. "E ricorda, Lisa, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Sei in ottime mani." Mark, con un sorriso incoraggiante, si avvicinò a Lisa, pronto a offrire il suo supporto mentre iniziavano i test.
Fu durante quell'informale visita che un altro ricordo balenò nella mente di Lisa. Il macchinario inizio a registrare quelle onde celebrali:
(inizio ricordo)
Lisa si ritrovò improvvisamente immersa nel ricordo nitido di quella sera cruciale, quando per la prima volta si era esibita dal vivo in una trasmissione web per un sito per adulti.
Riviveva le sensazioni contrastanti di quel momento, l'eccitazione per una nuova avventura, mescolata all'ansia per l'ignoto che stava per affrontare. Ricordava di essersi preparata con cura, indossando uno speciale completo intimo di pizzo nero che lasciava poco all'immaginazione.
Davanti allo schermo del computer, il suo cuore accelerava i battiti mentre faceva gli ultimi controlli. Le luci soffuse della camera creavano un'atmosfera intima, mentre la connessione si stabiliva trasmettendo la sua immagine in streaming.
I primi istanti furono di assoluto silenzio, poi gli apprezzamenti iniziarono ad affluire nei commenti in tempo reale. Qualcuno la elogiava per la sua avvenenza, altri facevano richieste più audaci. Lisa inspirò profondamente, lasciandosi guidare dall'adrenalina del momento.
(fine ricordo)
Quando il ricordo sbiadì, Lisa si ritrovò negli angusti confini del presente, ma con un nuovo punto di vista su quel lato del suo passato a cui il cervello artificiale l'aveva resa più sensibile ma questa volta senza avvertire dolori lancinanti nelle tempie. Quelle esibizioni non erano state semplicemente un lavoro, ma l'espressione di un antico potere femminile.
Senza alcun imbarazzo, la giovane condivise quel frammento del passato con un candore disarmante.
Terminata la visita, Manuela e Mark salutarono Lisa con calore quasi materno e paterno. Mentre si allontanavano, Mark si scusò con la dottoressa per non averle rivelato prima il suo coinvolgimento con il sito di spettacoli per adulti.
Manuela sventolò quelle scuse con un sorriso bonario: "In passato tutti abbiamo avuto un lato più leggero, non c'è problema." Poi, con un tocco di civetteria, aggiunse: "Che ne diresti di offrirmi una cena per farmi conoscere meglio quel tuo altro lato?".
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