L'incidente - Capitolo 02:
di
Mosec
genere
fantascienza
Dopo la laurea in biologia, Lisa si trovò ad affrontare un percorso non facile. Nonostante le eccellenti credenziali accademiche, le offerte di lavoro nel suo campo scarseggiavano. Le giornate trascorrevano con poche prospettive concrete.
Per mantenersi, Lisa si affidò sempre più spesso alle entrate derivanti dalle sue esibizioni online su un noto sito per adulti. Le luci soffuse della sua camera da letto creavano un'atmosfera intima mentre si preparava per lo spettacolo serale. Indossava solo un sottile accappatoio di seta che lasciava intravedere le curve sensuali del suo corpo.
La musica sensuale riempiva l'aria mentre Lisa iniziava a muoversi a ritmo ipnotico, i fianchi che ondeggiavano e le spalle che ruotavano con grazia. Con gesti languidi, sfilò lentamente l'accappatoio fino a restare in un delicato completo di pizzo trasparente che poco lasciava all'immaginazione.
I suoi movimenti divennero più intensi, le braccia che si allungavano sopra la testa in un sinuoso abbandono. Lisa si esibiva con naturalezza e malizia, consapevole del proprio fascino e dell'effetto che suscitava nei suoi spettatori online. Le danze sensuali e la sua naturale avvenenza attiravano un pubblico fedele che non lesinava con le mance virtuali.
Quelle entrate le permettevano di mantenere una vita agiata, pur conservando un'aria di mistero sull'identità della danzatrice dai movimenti ammalianti. Per gli spettatori, Lisa rappresentava un oggetto di desiderio proibito, un'illusione sfuggente per accarezzare le fantasie più intime. Questo però non bastava per Lisa.
Quando calava il buio, Lisa dominava il palco del club più esclusivo della città, catturando gli sguardi ammaliati del pubblico estasiato. Le luci pulsanti accarezzavano le curve sinuose del suo corpo mentre si muoveva con grazia felina, ogni passo uno studio di sensualità e controllo.
I lunghi capelli ondeggiavano attorno al suo viso mentre ruotava sui tacchi a spillo, il corpetto di pizzo che si sollevava per rivelare l'ombelico inverso. Lisa sapeva come alimentare il desiderio nel pubblico, squadrando gli spettatori con un'occhiata carica di promesse proibite.
"Sei fantastica!" gridavano le voci roche di ammiratori ipnotizzati. Lisa rispondeva con un sorriso ammiccante, completamente calata nel suo ruolo di danzatrice del piacere. I fianchi seguivano il ritmo accattivante della musica in movimenti sinuosi, mentre le mani percorrevano le curve del suo corpo in una carezza tentatrice.
L'atmosfera del club era elettrica, densa di tensione erotica non ancora soddisfatta. Con uno strascico di piume e un guizzo di gambe tornite, Lisa lanciava all'aria la sua ultima velatura, accolta da un ruggito di approvazione dagli spettatori rapiti. Sul palco, la sua figura scolpita brillava di una bellezza luccicante e disarmante, promettendo estasi senza tabù ad ogni palpito di quella danza proibita.
Ad ogni serata il pubblico diventava sempre più esigente nei confronti di Lisa, e quella sera si esibì con la consueta grazia sul palco del night club esclusivo. I movimenti sinuosi e la sensualità eterea della sua danza tennero il pubblico con il fiato sospeso.
Quando calò il sipario, però, Lisa si lasciò andare ai bagordi più del solito, complice qualche drink di troppo per festeggiare. I clienti abituali la circondavano come falene attorno alla fiamma, lusingandola e incoraggiandola a essere sempre più allegra e disinibita.
Con un sorrisetto ammaliante, Lisa si lasciò andare alle loro lusinghe. Ballò con abbandono tra le braccia di ammiratori estasiati, che toccavano con dita audaci la seta della sua pelle sudata. Occhiate provocanti e doppi sensi salivano di tono man mano che gli alcolici offuscavano i suoi freni inibitori.
In un angolo appartato, un gruppo di spettatori particolarmente facoltosi insistette per complimentarsi da vicino. Lisa li raggiunse con passo ondulante, il corpetto di piume che oscillava ad ogni movimento. Accettò sorsate dai loro bicchieri, lasciandosi baciare con foga crescente, le mani che vagavano su curve sempre più intime.
Quando una mano un po' troppo ardita le sfiorò l'interno coscia, Lisa sgranò appena gli occhi, come colta di sorpresa. Poi un sorriso divertito le increspò le labbra: quella sera avrebbe regalato uno spettacolo rimasto impresso a lungo negli occhi di quel pubblico ammaliato.
Nell'euforia del momento, con la mente annebbiata dall'alcol e dal desiderio insoddisfatto, Lisa commise un gravissimo errore di valutazione. Troppo alticcia per guidare in sicurezza, salì ugualmente in auto per tornare a casa, gli ormoni ancora in tumulto dopo le effusioni della serata.
La strada buia si snodava deserta di fronte a lei, le luci dei lampioni che strisciavano ipnotiche sul parabrezza. Lisa aumentò l'audio della musica ad alto volume, lasciandosi nuovamente andare ai movimenti danzanti che aveva esibito sul palco poco prima. I fianchi ondeggiavano, i capelli volavano ad ogni curva affrontata troppo veloce.
Un rossetto sbavato le macchiava le labbra esauste dai baci ruggenti di quei clienti esigenti. Le sembrava di sentire ancora le loro mani ruvide percorrerle la pelle, accarezzarla con foga crescente in luoghi sempre più intimi. Un brivido le percorse la schiena ripensando a quelle audaci carezze proibite.
Sopraffatta da quei ricordi inebrianti, Lisa non si accorse della svolta improvvisa della strada, percorsa a velocità troppo sostenuta. Il veicolo sbandò violentemente, scaraventandola contro il volante nonostante la cintura allacciata. Un gemito le sfuggì dalle labbra mentre l'auto sbandava fuori controllo prima di impattare contro il guardrail con un boato assordante.
Un forte boato squarciò il silenzio della notte quando l'auto di Lisa si schiantò contro un albero. Il violento impatto lasciò la giovane donna immobile, intrappolata tra le lamiere contorte.
Un passante allertò immediatamente i soccorsi che accorsero tempestivi. I paramedici estrinsecarono Lisa dalle macerie e la trasportarono d'urgenza al pronto soccorso più vicino.
Al pronto soccorso, fu la dottoressa Emma, una stimata neurochirurga, a prendere in carico il caso critico di Lisa. Dopo accurate analisi, con estremo rammarico dovette dichiararne la morte cerebrale.
Il responso fu come un pugno allo stomaco per chi conosceva la vitalità e la giovane età di Lisa. Una vita spezzata troppo presto da una catena di scelte sbagliate.
In quel drammatico frangente, nessuno avrebbe mai immaginato le incredibili implicazioni che avrebbe avuto quel tragico incidente.
Lo ammetto, questa è la parte più triste della storia difficile da leggere.
Per mantenersi, Lisa si affidò sempre più spesso alle entrate derivanti dalle sue esibizioni online su un noto sito per adulti. Le luci soffuse della sua camera da letto creavano un'atmosfera intima mentre si preparava per lo spettacolo serale. Indossava solo un sottile accappatoio di seta che lasciava intravedere le curve sensuali del suo corpo.
La musica sensuale riempiva l'aria mentre Lisa iniziava a muoversi a ritmo ipnotico, i fianchi che ondeggiavano e le spalle che ruotavano con grazia. Con gesti languidi, sfilò lentamente l'accappatoio fino a restare in un delicato completo di pizzo trasparente che poco lasciava all'immaginazione.
I suoi movimenti divennero più intensi, le braccia che si allungavano sopra la testa in un sinuoso abbandono. Lisa si esibiva con naturalezza e malizia, consapevole del proprio fascino e dell'effetto che suscitava nei suoi spettatori online. Le danze sensuali e la sua naturale avvenenza attiravano un pubblico fedele che non lesinava con le mance virtuali.
Quelle entrate le permettevano di mantenere una vita agiata, pur conservando un'aria di mistero sull'identità della danzatrice dai movimenti ammalianti. Per gli spettatori, Lisa rappresentava un oggetto di desiderio proibito, un'illusione sfuggente per accarezzare le fantasie più intime. Questo però non bastava per Lisa.
Quando calava il buio, Lisa dominava il palco del club più esclusivo della città, catturando gli sguardi ammaliati del pubblico estasiato. Le luci pulsanti accarezzavano le curve sinuose del suo corpo mentre si muoveva con grazia felina, ogni passo uno studio di sensualità e controllo.
I lunghi capelli ondeggiavano attorno al suo viso mentre ruotava sui tacchi a spillo, il corpetto di pizzo che si sollevava per rivelare l'ombelico inverso. Lisa sapeva come alimentare il desiderio nel pubblico, squadrando gli spettatori con un'occhiata carica di promesse proibite.
"Sei fantastica!" gridavano le voci roche di ammiratori ipnotizzati. Lisa rispondeva con un sorriso ammiccante, completamente calata nel suo ruolo di danzatrice del piacere. I fianchi seguivano il ritmo accattivante della musica in movimenti sinuosi, mentre le mani percorrevano le curve del suo corpo in una carezza tentatrice.
L'atmosfera del club era elettrica, densa di tensione erotica non ancora soddisfatta. Con uno strascico di piume e un guizzo di gambe tornite, Lisa lanciava all'aria la sua ultima velatura, accolta da un ruggito di approvazione dagli spettatori rapiti. Sul palco, la sua figura scolpita brillava di una bellezza luccicante e disarmante, promettendo estasi senza tabù ad ogni palpito di quella danza proibita.
Ad ogni serata il pubblico diventava sempre più esigente nei confronti di Lisa, e quella sera si esibì con la consueta grazia sul palco del night club esclusivo. I movimenti sinuosi e la sensualità eterea della sua danza tennero il pubblico con il fiato sospeso.
Quando calò il sipario, però, Lisa si lasciò andare ai bagordi più del solito, complice qualche drink di troppo per festeggiare. I clienti abituali la circondavano come falene attorno alla fiamma, lusingandola e incoraggiandola a essere sempre più allegra e disinibita.
Con un sorrisetto ammaliante, Lisa si lasciò andare alle loro lusinghe. Ballò con abbandono tra le braccia di ammiratori estasiati, che toccavano con dita audaci la seta della sua pelle sudata. Occhiate provocanti e doppi sensi salivano di tono man mano che gli alcolici offuscavano i suoi freni inibitori.
In un angolo appartato, un gruppo di spettatori particolarmente facoltosi insistette per complimentarsi da vicino. Lisa li raggiunse con passo ondulante, il corpetto di piume che oscillava ad ogni movimento. Accettò sorsate dai loro bicchieri, lasciandosi baciare con foga crescente, le mani che vagavano su curve sempre più intime.
Quando una mano un po' troppo ardita le sfiorò l'interno coscia, Lisa sgranò appena gli occhi, come colta di sorpresa. Poi un sorriso divertito le increspò le labbra: quella sera avrebbe regalato uno spettacolo rimasto impresso a lungo negli occhi di quel pubblico ammaliato.
Nell'euforia del momento, con la mente annebbiata dall'alcol e dal desiderio insoddisfatto, Lisa commise un gravissimo errore di valutazione. Troppo alticcia per guidare in sicurezza, salì ugualmente in auto per tornare a casa, gli ormoni ancora in tumulto dopo le effusioni della serata.
La strada buia si snodava deserta di fronte a lei, le luci dei lampioni che strisciavano ipnotiche sul parabrezza. Lisa aumentò l'audio della musica ad alto volume, lasciandosi nuovamente andare ai movimenti danzanti che aveva esibito sul palco poco prima. I fianchi ondeggiavano, i capelli volavano ad ogni curva affrontata troppo veloce.
Un rossetto sbavato le macchiava le labbra esauste dai baci ruggenti di quei clienti esigenti. Le sembrava di sentire ancora le loro mani ruvide percorrerle la pelle, accarezzarla con foga crescente in luoghi sempre più intimi. Un brivido le percorse la schiena ripensando a quelle audaci carezze proibite.
Sopraffatta da quei ricordi inebrianti, Lisa non si accorse della svolta improvvisa della strada, percorsa a velocità troppo sostenuta. Il veicolo sbandò violentemente, scaraventandola contro il volante nonostante la cintura allacciata. Un gemito le sfuggì dalle labbra mentre l'auto sbandava fuori controllo prima di impattare contro il guardrail con un boato assordante.
Un forte boato squarciò il silenzio della notte quando l'auto di Lisa si schiantò contro un albero. Il violento impatto lasciò la giovane donna immobile, intrappolata tra le lamiere contorte.
Un passante allertò immediatamente i soccorsi che accorsero tempestivi. I paramedici estrinsecarono Lisa dalle macerie e la trasportarono d'urgenza al pronto soccorso più vicino.
Al pronto soccorso, fu la dottoressa Emma, una stimata neurochirurga, a prendere in carico il caso critico di Lisa. Dopo accurate analisi, con estremo rammarico dovette dichiararne la morte cerebrale.
Il responso fu come un pugno allo stomaco per chi conosceva la vitalità e la giovane età di Lisa. Una vita spezzata troppo presto da una catena di scelte sbagliate.
In quel drammatico frangente, nessuno avrebbe mai immaginato le incredibili implicazioni che avrebbe avuto quel tragico incidente.
Lo ammetto, questa è la parte più triste della storia difficile da leggere.
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