La spagnola di Francesca
di
DaMe96
genere
etero
Piccola spiegazione: mi chiamo Maicol, classe 1996. Attualmente sono single e ho deciso di raccontare le mie esperienze con le mie 4 storiche ex fidanzate (Francesca del 1996, Martina del 1998, Chiara del 1977, Sandy del 1983) o qualche scappatella bisex successa online negli ultimi tempi. Sono tutti racconti/esperienze vere!
Era un giorno di fine settembre, le ultime ondate di caldo stavano finendo, la vita ormai era tornata alla monotonia dopo le ferie estive. Ero a casa della mia ragazza di allora, Francesca, 21enne formosa tendente al curvy, con una terza abbondante di seno comunque bello sodo e un culo abbastanza grande ma non molto tonico, essendo che non ha mai fatto alcuno sport. Eravamo sdraiati sul divano intenti a guardare una serie TV, ormai eravamo al terzo episodio di fila e la nostra attenzione stava venendo meno. I suoi genitori non erano in casa e sarebbero rientrati solo nel tardo pomeriggio, per cui ci eravamo presi la giornata per stare a casa sua da soli in pace, sapendo poi con calma di poter scopare tranquillamente. A risvegliarci dal torpore della serie TV fu lo squillo del cellulare di Francesca. "Pronto? Si ciao mamma. Sisi siamo qui a casa, c'è anche Maicol. Ah ok, come mai? Mmh va bene, ciao" e mette giù. Mi guarda un po' scazzata "stanno già tornando, la cena con i loro amici è saltata e rincasano subito, 10 forse 15 minuti son qui". Che palle penso io, manco il tempo per giocare un po' e divertirci prima di una bella scopata. "Se vuoi posso comunque farti un pompino, dovremmo fare in tempo almeno quello" dice lei ad un certo punto, sapendo quanto mi piacciano. Io la guardo e sorrido, iniziando già a sbottonarmi i pantaloni. "Sai che non posso non accettare" le dico e lei mi dà una spinta simpatica e mi si avvicina. In un colpo mi abbasso pantaloni e boxer, rimanendo con l'uccello all'aria, a riposo. Francesca allunga una mano e lo prende iniziando a muoverlo piano, facendo su e giù... Ogni colpo che dava mi diventava un po' più duro. Quando ero quasi all'apice dell'erezione completa, si avvicina con il viso, e aprendo la bocca fa colare della saliva sulla mia cappella. Riprese a masturbarmi e contemporaneamente iniziò a leccarmelo. Dapprima solo la cappella per poi passare a tutta l'asta ed infine alle palle, prendendole in bocca. Io socchiusi gli occhi e mi sfuggì un sospiro di godimento a quella visione e sensazione. Dopo aver leccato per bene le palle sale fino alla cappella e la fa sparire nella sua bocca. Piano piano scende fino ad arrivare a metà del mio membro, oltre non riesce ad andare, ed inizia a muovere la testa con cadenza ritmata. Io sono al settimo cielo, completamente rilassato e in balia delle sue mani e bocca. Mentre succhia e lecca il mio cazzo con una mano gioca e massaggia le mie palle. Dopo qualche minuto così si stacca, mi guarda e mi dice "ti ci vuole ancora molto? Dai che i miei tra pochissimo sono qui" e torna a prenderlo in bocca. "Non lo so amore, per adesso non ho ancora lo stimolo dell'orgasmo. Sto godendo ma prova a farmi eccitare un po' di più" le dico io. Allora lei un po' stizzita si toglie la maglietta, vedo che indossa un reggiseno in pizzo blu, uno di quelli che le avevo regalato io. Non era push up ma era molto contenitivo, e faceva risaltare bene il suo seno abbondante. I miei occhi già stavano pregustando di vedere il contenuto del reggiseno, lei probabilmente vide la luce di desiderio ed eccitazione nei miei occhi, e se lo slacciò subito, togliendoselo velocemente. Rimase con le tette al vento, la sua meravigliosa terza, bianca latte a contrasto con la pelle abbronzata dal sole preso nelle settimane precedenti. Quello stacco mi fece impazzire. Iniziai a toccarle piano, massaggiandole per poi stringere sempre più la presa fino a strizzarle. Lei nel frattempo aveva ripreso a segarmi. L'areola del capezzolo era grandissima e rosa chiara, molte volte anche indossando il reggiseno si intravedeva. I suoi capezzoli a furia di toccarli erano diventati turgidi. "Fammi una spagnola amore, così vengo subito, vedrai" le dissi io sempre più arrapato. "Sei il solito porco, doveva essere un pompino veloce e invece sono mezza nuda ormai, però sbrigati per favore" mi rispose lei. Scese dal divano e si mise in ginocchio di fronte a me. Sollevò il suo seno e ad altezza del mio cazzo e lo infilò in mezzo. Dei miei 19 cm usciva solo la cappella dalle sue tette, che a contrasto era rosso fuoco. Solo la visione ni mandava al paradiso. Al contatto erano fredde, probabilmente perché il mio cazzo invece era bollente. Mi venne un brivido. Francesca fece colare della saliva sulla mia cappella che poi scivolò sull'asta in mezzo al suo seno. Con le mani se lo strinse e iniziò quindi a muoversi su e giù, guardandomi negli occhi. Io non riuscivo a tenere il contatto visivo, dovevo per forza guardare il mio cazzo che scompariva tra le sue tette bianche, con i due capezzoli che puntavano verso di me. Era una vista e sensazione impagabile. Sentivo sempre di più che la mia cappella si gonfiava e il mio cazzo che si ingrossava, ormai ero al culmine, non sarei resistito a lungo. Lei lo capì dalle mie espressioni e sputò ancora una volta sul cazzo, e ogni volta la cappella sbucava dalle sue tette davanti un paio di colpi di lingua veloce. Ero al settimo cielo, ormai ero pronto per l'orgasmo... Che arrivò, potente. Uno, due, tre schizzi colpirono le sue labbra e il seno. Continuò ancora qualche secondo fino a che non uscì l'ultima goccia, aveva le tette ricoperte della mia sborra. Mi guardò sorridendo, si alzò e andò in bagno per sciacquarsi. Io rimasi li così intontito, fino a che non suono il citofono. Mi alzai di scatto e andai alla porta, erano i genitori di Francesca. Mi ricomposi il più in fretta possibile, e mi sedetti sul divano nella maniera più normale. Avevo il cazzo ancora sporco di sborra e a contatto con le mutande si inumidirono. I genitori entrarono in casa e mi salutarono chiedendomi dove fosse Francesca. "Ciaooo, Sono in bagno, 2 minuti e son lì" rispose lei dal bagno. Solo allora mi accorsi che il televisore fosse spento... Probabilmente mentre ci eravamo spostati sul divano dovevamo aver schiacciato il telefono inavvertitamente senza accorgercene. Chissà che hanno pensato i suoi genitori vedendomi sul divano senza fare nulla con la tv spenta. Io nel frattempo continuavo a pensare alla spagnola appena ricevuta.
Era un giorno di fine settembre, le ultime ondate di caldo stavano finendo, la vita ormai era tornata alla monotonia dopo le ferie estive. Ero a casa della mia ragazza di allora, Francesca, 21enne formosa tendente al curvy, con una terza abbondante di seno comunque bello sodo e un culo abbastanza grande ma non molto tonico, essendo che non ha mai fatto alcuno sport. Eravamo sdraiati sul divano intenti a guardare una serie TV, ormai eravamo al terzo episodio di fila e la nostra attenzione stava venendo meno. I suoi genitori non erano in casa e sarebbero rientrati solo nel tardo pomeriggio, per cui ci eravamo presi la giornata per stare a casa sua da soli in pace, sapendo poi con calma di poter scopare tranquillamente. A risvegliarci dal torpore della serie TV fu lo squillo del cellulare di Francesca. "Pronto? Si ciao mamma. Sisi siamo qui a casa, c'è anche Maicol. Ah ok, come mai? Mmh va bene, ciao" e mette giù. Mi guarda un po' scazzata "stanno già tornando, la cena con i loro amici è saltata e rincasano subito, 10 forse 15 minuti son qui". Che palle penso io, manco il tempo per giocare un po' e divertirci prima di una bella scopata. "Se vuoi posso comunque farti un pompino, dovremmo fare in tempo almeno quello" dice lei ad un certo punto, sapendo quanto mi piacciano. Io la guardo e sorrido, iniziando già a sbottonarmi i pantaloni. "Sai che non posso non accettare" le dico e lei mi dà una spinta simpatica e mi si avvicina. In un colpo mi abbasso pantaloni e boxer, rimanendo con l'uccello all'aria, a riposo. Francesca allunga una mano e lo prende iniziando a muoverlo piano, facendo su e giù... Ogni colpo che dava mi diventava un po' più duro. Quando ero quasi all'apice dell'erezione completa, si avvicina con il viso, e aprendo la bocca fa colare della saliva sulla mia cappella. Riprese a masturbarmi e contemporaneamente iniziò a leccarmelo. Dapprima solo la cappella per poi passare a tutta l'asta ed infine alle palle, prendendole in bocca. Io socchiusi gli occhi e mi sfuggì un sospiro di godimento a quella visione e sensazione. Dopo aver leccato per bene le palle sale fino alla cappella e la fa sparire nella sua bocca. Piano piano scende fino ad arrivare a metà del mio membro, oltre non riesce ad andare, ed inizia a muovere la testa con cadenza ritmata. Io sono al settimo cielo, completamente rilassato e in balia delle sue mani e bocca. Mentre succhia e lecca il mio cazzo con una mano gioca e massaggia le mie palle. Dopo qualche minuto così si stacca, mi guarda e mi dice "ti ci vuole ancora molto? Dai che i miei tra pochissimo sono qui" e torna a prenderlo in bocca. "Non lo so amore, per adesso non ho ancora lo stimolo dell'orgasmo. Sto godendo ma prova a farmi eccitare un po' di più" le dico io. Allora lei un po' stizzita si toglie la maglietta, vedo che indossa un reggiseno in pizzo blu, uno di quelli che le avevo regalato io. Non era push up ma era molto contenitivo, e faceva risaltare bene il suo seno abbondante. I miei occhi già stavano pregustando di vedere il contenuto del reggiseno, lei probabilmente vide la luce di desiderio ed eccitazione nei miei occhi, e se lo slacciò subito, togliendoselo velocemente. Rimase con le tette al vento, la sua meravigliosa terza, bianca latte a contrasto con la pelle abbronzata dal sole preso nelle settimane precedenti. Quello stacco mi fece impazzire. Iniziai a toccarle piano, massaggiandole per poi stringere sempre più la presa fino a strizzarle. Lei nel frattempo aveva ripreso a segarmi. L'areola del capezzolo era grandissima e rosa chiara, molte volte anche indossando il reggiseno si intravedeva. I suoi capezzoli a furia di toccarli erano diventati turgidi. "Fammi una spagnola amore, così vengo subito, vedrai" le dissi io sempre più arrapato. "Sei il solito porco, doveva essere un pompino veloce e invece sono mezza nuda ormai, però sbrigati per favore" mi rispose lei. Scese dal divano e si mise in ginocchio di fronte a me. Sollevò il suo seno e ad altezza del mio cazzo e lo infilò in mezzo. Dei miei 19 cm usciva solo la cappella dalle sue tette, che a contrasto era rosso fuoco. Solo la visione ni mandava al paradiso. Al contatto erano fredde, probabilmente perché il mio cazzo invece era bollente. Mi venne un brivido. Francesca fece colare della saliva sulla mia cappella che poi scivolò sull'asta in mezzo al suo seno. Con le mani se lo strinse e iniziò quindi a muoversi su e giù, guardandomi negli occhi. Io non riuscivo a tenere il contatto visivo, dovevo per forza guardare il mio cazzo che scompariva tra le sue tette bianche, con i due capezzoli che puntavano verso di me. Era una vista e sensazione impagabile. Sentivo sempre di più che la mia cappella si gonfiava e il mio cazzo che si ingrossava, ormai ero al culmine, non sarei resistito a lungo. Lei lo capì dalle mie espressioni e sputò ancora una volta sul cazzo, e ogni volta la cappella sbucava dalle sue tette davanti un paio di colpi di lingua veloce. Ero al settimo cielo, ormai ero pronto per l'orgasmo... Che arrivò, potente. Uno, due, tre schizzi colpirono le sue labbra e il seno. Continuò ancora qualche secondo fino a che non uscì l'ultima goccia, aveva le tette ricoperte della mia sborra. Mi guardò sorridendo, si alzò e andò in bagno per sciacquarsi. Io rimasi li così intontito, fino a che non suono il citofono. Mi alzai di scatto e andai alla porta, erano i genitori di Francesca. Mi ricomposi il più in fretta possibile, e mi sedetti sul divano nella maniera più normale. Avevo il cazzo ancora sporco di sborra e a contatto con le mutande si inumidirono. I genitori entrarono in casa e mi salutarono chiedendomi dove fosse Francesca. "Ciaooo, Sono in bagno, 2 minuti e son lì" rispose lei dal bagno. Solo allora mi accorsi che il televisore fosse spento... Probabilmente mentre ci eravamo spostati sul divano dovevamo aver schiacciato il telefono inavvertitamente senza accorgercene. Chissà che hanno pensato i suoi genitori vedendomi sul divano senza fare nulla con la tv spenta. Io nel frattempo continuavo a pensare alla spagnola appena ricevuta.
8
voti
voti
valutazione
3.9
3.9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Quella volta al bar con Francescaracconto sucessivo
In hotel al mare con Francesca
Commenti dei lettori al racconto erotico