Quella volta al bar con Francesca

di
genere
prime esperienze

Piccola spiegazione: mi chiamo Maicol, classe 1996. Attualmente sono single da qualche mese e ho deciso di raccontare le mie esperienze con le mie 4 storiche ex fidanzate (Francesca del 1996, Martina del 1998, Chiara del 1977, Sandy del 1983) o qualche scappatella bisex successa online successa negli ultimi anni. Sono tutti racconti/esperienze vere!

Era un giorno di primavera inoltrata, avevo 21 e stavo andando dalla mia ragazza Francesca, mia coetanea. Era un Sabato pomeriggio e lei lavorando in un bar aveva il turno fino alle 19. Solitamente stavo con lei un paio d'ore e le davo una mano a chiudere il locale e poi andavamo a cena insieme. Prima però mi presento, sono Maicol sono alto circa 1.80 e sono abbastanza magro, asciutto Ma non secco. Ho delle belle spalle larghe grazie ad anni di basket e nuoto, capelli corti castani e occhi nocciola chiaro, barba corta e curata. Il classico ragazzo nella media. La mia ragazza di quel periodo, Francesca, era circa 1.65, bionda scuro con occhi grandi e verdi. Era tendente al curvy, aveva una terza abbondante di seno, sodo essendo appena ventenne e un culo bello pieno ma non molto tonico, essendo poco sportiva, che mi faceva impazzire. Ma ora torniamo alla storia.
Parcheggio ed entro nel bar, la vedo come sempre raggiante e luminosa. Sempre sorridente e con una battuta per tutti. Indossa una t-shirt nera aderente che risalta il suo bel seno prosperoso, ed un paio di leggins grigi che fasciano le sue gambe, essendo comodi per il suo tipo di lavoro. La saluto sorridendo e le do un rapido bacio, dopodiché mi siedo e mi guardo intorno. Ci sono due signore sulla cinquantina intente a bere uno spritz con patatine e arachidi, un signore che sfoglia il giornale sportivo mentre sorseggia un bianchino e un altro signore che è un cliente abituale in piedi al bancone che beve il caffè e scherza con la mia lei. Ordino un cappuccino con un paio di biscotti freschi e il tempo passa scambiando qualche chiacchiera con i clienti e ogni tanto dando una mano a Francesca per sistemare i tavolini. Si sa come sono i signori più maturi con le ragazzine, battutine un po' esplicite, qualche avance, complimenti a profusione "oggi questi pantaloni ti stanno meglio", "ma le hai sempre avute tutte quelle tette", "fortunato il tuo ragazzo, giovani e belli, chissà come vi divertite". Io e lei stiamo al gioco, rispondiamo a tono, ci divertiamo e poi comunque a me piace sapere che la mia ragazza sia apprezzata. All'orario di chiusura il baretto si svuota e le do una mano a chiudere. Qua e la ci scambiamo qualche bacio che con i clienti non abbiamo potuto darci. Dovete sapere che io sono un bel porco... Mi diverto a stuzzicare, a giocare, mi piace parlare di sesso, non mi faccio troppi problemi anche in pubblico. Lei invece è un po' più timida e chiusa, ma mi è comunque sempre piaciuto anche questo suo lato. Mentre puliamo la vedo piegata a 90 intenta a raccogliere da terra qualcosa dietro il bancone, allora mi avvicino e le tiro una bella sculacciata a mano pieno che riecheggia in tutto il bar ormai silenzioso. "Aia scemo!" Mi dice lei tirandosi su di scatto toccandosi la chiappa, ma sorridendo. "Eddai lo sai che con quel ben di dio sono stato fin troppo con le mani a posto" le dico facendole l'occhiolino. Una volta finito di sistemare tutto, non resta che sistemarci un po' in bagno e poi tirare giù la serranda del locale. Ci dirigiamo in bagno per fare pipì e lavarci le mani, tirare giù la tapparella della finestra e poi siamo pronti. Mentre lei si lava le mani mi posizione dietro di lei, le metto le mani sui fianchi e le bacio il collo. La vedo allo specchio sorridere, so che le piace il mix di solletico e sensazione eccitante che causa. Mentre lei ancora si sta sciacquando le mani dal sapone, io sposto le mie mani, le faccio risalire sul suo corpo fino al seno. Una volta arrivato lo le do una bella palpata, le strizzo, ci gioco. "Basta amore, non è il momento, facciamo dopo a casa con calma" mi dice lei un po' stizzita stavolta. Io allora tolgo le mani, ma anziché smettere le appoggio sul suo bel culone, e inizio a palpare anche questo. Lei si gira di scatto con sguardo serio, ma la luce nei suoi occhi verdi che io amavo era inequivocabile, e mi dice "Maicol, c'è ancora su la serranda dai, potrebbero vederci. Non si sa mai qualcuno possa ancora passare". Ora che è girata verso di me le sorrido, sono arrapato, ho voglia di lei e quella situazione mi eccita... Le prendo la faccia e inizio a baciarla, lei inizialmente si ritira, ma non la lascio. Piano piano si lascia andare, la sento rilassarsi e mi abbraccia. Io ne approfitto per abbracciarla e tornare con le mani sul suo culo. Le infilo una mano nei leggins, prendo il suo tanga e lo tiro un po' verso l'alto... Lei fa un urletto di gradimento, ma si stacca subito dal mio abbraccio. "Dai andiamo che mi fai venire voglia, di sto passo scopiamo in macchina prima di cenare" e prova ad allontanarsi in direzione dell'uscita per chiudere definitivamente il bar. La prendo per un braccio e la tiro a me "io ho già troppa voglia, non resisto. Di sto passo non ci arrivo né a casa né alla macchina. Ti voglio ora" le dico guardandola serio e eccitato, Francesca mi guarda titubante poi rivolge lo sguardo alla serranda, scuote la testa e prova nuovamente ad andarsene. Io non resisto più, la inseguo, mi ci avvinghio manco non scopassi da anni. La voglio lì ed ora. Inizio a metterle le mani ovunque, prima le tette, poi il culo, le bacio e lecco il collo e le orecchie. Sento che fa resistenza, che prova a ribellarsi. "Amore smettila ti prego, ci posso vedere e sentire, vuoi farmi licenziare cazzo?" Mi dice, ma sento che inizia a lasciarsi andare, che fa sempre meno resistenza, il suo corpo si rilassa, chiude gli occhi e si gode le mie mani sul suo corpo. Dopotutto era la nostra prima volta in luogo pubblico, e il brivido e il rischio di essere visti o sentiti ci stava eccitando troppo, era una sensazione nuova. Una mia mano si infila nei sui leggins, e subito dentro anche al tanga. Mi dirigo verso il suo frutto proibito, quello che più voglio in questo momento. Con due dita sento le labbra, ci passo sopra, le dilato, ci gioco un po', stimolandole il clitoride... Lei apre gli occhi di scatto, inizia a baciarmi. Le nostre lingue sono un vortice. Sfilo la mano, lei mi guarda un po' delusa come a dire ora che godo smetti?, ma non sa che il bello izia ora. La giro, mi ci appoggio contro, il mio cazzo in piena erezione dentro i jeans so che lo sente sul culo, lo strofinò, faccio pressione. E poi senza che posse fare qualcosa, le abbasso i pantaloni e l'intimo. Lei fa un piccolo urlo, non se lo aspettava, cerca di coprirsi ma la blocco subito. La faccio appoggiare al bancone... Con una mano le infilo due dita in figa, è un lago di umori. Con l'altra mano mi slaccio i pantaloni e tiro fuori il mio cazzo. 19 cm in piena erezione, con le palle gonfie che mi fanno male da quanto sono eccitato. Appoggio la cappella alla sua figa e struscio, la sento ansimare ma nonostante questo mi dice "no, no, amore ci sentono, è ancora aperto il bar, ti prego può entrare qualcuno". Io senza esitazione lo metto dentro tutto in un colpo. Lei urla, le devo tappare la bocca. Inizio a spingere dapprima piano, delicato, lentamente. Sento che gocciola umori, e che torna a rilassarsi. Allora la prendo per i fianchi e inizio a pomparla sempre più forte. Dentro fuori, dentro fuori... Più deciso, più in fondo, lei ha il fiato corto, trattiene a stento delle urla di godimento. Vedo che tiene lo sguardo sulla serranda ancora aperta, ma ormai è in balia del suo stesso piacere. Dopo 10 minuti le dico che sto per venire. "Dio, prima fai venire me, mi manca pochissimo. Ah aah aaah" mi sussurra tra un sospiro e l'altro lei. Allora io infervorato do gli ultimi colpi ancora più veloci e decisi, sento le mie palle che sbattono contro di lei. Ansima sempre più forte, fa un sospiro lunghissimo poi trattiene il fiato, sento che le tremano le gambe. Sta avendo l'orgasmo, le colano umori sulle cosce dalla figa. Una volta finito la vedo quasi che si accascia sul bancone, allora sfilo il cazzo e le vengo sulle sue chiappe bianche e morbide, le riempio, alcuni schizzi colano in terra. "sei un pazzo Maicol, mamma mia wow" mi dice lei pulendosi e sistemandosi. "Sono pazzo di te" le dico dandole un ultimo bacio passionale come so che piace a lei, prima di chiudere definitivamente il bar e dirigerci alla macchina, affamati come dei lupi, con le nostre voglie momentaneamente placate, ma già pensando a come divertirci nel dopo cena.
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scritto il
2024-04-06
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