La nostra crociera-2
di
Lane1902
genere
etero
Ciao. Mi piace “provare” a scrivere racconti erotici.
La sera prima andammo a letto presto, la giornata era stata lunga e calda.
La mattina mi svegliai prestino e decidetti di spararmi un’oretta nella palestra della nave.
Mi preparai, diedi un bacio a Marghe ancora intenta a dormire.
Feci la mia oretta di allenamento pensando ogni tanto alla mia bella Margherita, alle sue gambe e al suo corpo.
Tornai in cabina, accarezzai ancora il corpo di Marghe avvolto dal lenzuolo bianco, mi denudai e andai in doccia.
Una bella doccia fresca per iniziare al meglio una giornata, uscii, mi infilai l’accappatoio e aprii la porta del bagno, mi ritrovai davanti Marghe, mi avvolse le sue braccia al collo e mi bació, un bel bacio passionale, le aferrai le chiappe sode già nude, lei fece lo stesso con le mie.
Le presi le tette tra le mani, continuai a baciarla, strizzai i suoi capezzoli con le dita e le mordicchiai le labbra.
Due dita penetrarono la sua figa bagnata, il rumore inconfondibile dei suoi umori quando le mie dita la penetravano era eccitante, una sua gamba si alzò per facilitare la mia mano. Le nostre labbra si toccavano ancora, i primi gemiti cominciarono ad arrivare.
La cintura del mio accappatoio si allentó, il mio cazzo svettó fuori dai lembi bianchi, Marghe lo afferrò senza pensarci.
Mi segó delicatamente, lentamente e parecchio sensualmente, il suo sguardo mi fece eccitare a più non posso, il suo labbro pizzicato dei suoi denti mi faceva drizzare sempre di più il cazzo, “Non sai quanto di voglio” le dissi baciandola subito dopo.
Lei appoggió il mio cazzo alla sua figa facendolo strofinare su di essa.
Il mio accappatoio cadde per terra, Marghe mi trascinó con sè, si sedette sul bordo del letto, mi avvicinai portando il cazzo alle sue labbra, lei lo guardó e lo prese in bocca.
Con una mano le presi i capelli e poggiai la mano sulla sua testa, lei con le mani teneva il cazzo e toccava le palle.
Marghe si mise a pecora sul letto, mi chinai per leccare quei due suoi bei buchi, le mani sditalinavano la sua figa e la lingua stimolava il suo ano. Leccai per un po’, la voglia di fotterla divenne troppa e in fretta.
Mi alzai, puntai il cazzo e penetrai in modo deciso la sua figa, gememmo entrambi.
Le presi i capelli e li tirai a me cominciando a scoparla a più non posso, facendola gemere sempre di più. Un dito le penetró il sedere e continuai a scoparla.
Tolsi il cazzo, le leccai la figa e la portai a me. La preso in braccio e la baciai senza sosta, lei mi mordeva le labbra e le guance.
La feci sedere sul tavolino della stanza, le allargai le gambe e la penetrai di nuovo.
La scopai baciandola, non staccai le labbra dalle sue mentre il cazzo continuó ad entrare ed uscire dalla sua graziosa figa.
Gememmo assieme, “Posso venirti in faccia?” chiesi super eccitato, mi sorrise e fece un cenno con il capo.
Non resistetti all’idea, tolsi il cazzo, lei si inginocchiò e menai il mio cazzo. Venni, i fiotti uscirono forti e quasi andarono oltre il suo viso, solo gli ultimi caddero nel mento e nelle labbra.
Con le gambe tremolanti mi portai vicino al letto e mi sedetti dopo quel poterne orgasmo.
Ero sudatissimo e anche lei lo era parecchio, “Mi sono appena fatto la doccia e sono sudatissimo”, M”È una scusa per farla di nuovo ma con me”, strizzò l’occhiolino e andó in bagno.
Entrammo in doccia, il mio cazzo era ancora in ripresa. Mi concentrai su di lei, la masturbai a più non posso, usai anche il doccino per stimolarla al massimo.
La presi in braccio e con le mani la masturbai, lei poggió la testa sulla mia spalla e con le mani si aggrappò a me.
Stimolai la sua figa ma anche il suo ano, il suo respiro divenne più corto e qualche gemito le uscì.
Dopo svariati minuti liberó anche lei il suo orgasmo gemendo e stringendo le sue mani sulla mia pelle.
Mi prese la testa e mi bació, M”Quanto amo questi momenti” mi sussurró.
Il mio cazzo con il suo orgasmo tornó a vita.
Mi segó con la sua delicatezza mentre con le sue labbra mi baciava il collo e le guance.
La mia mano tornó a stimolarle la figa.
Accarezzai le sue tette, i suoi fianchi, il suo viso, i suoi capelli e anche le sue cosce.
Lei con una mano teneva il cazzo e con l’altro massaggiava le palle.
Andó avanti così un po’, io più la guardavo e più la immaginavo con i la mia sborra in faccia.
L’immagine aiuto molto e dopo alcuni minuti venni sborrandole sulle mani.
La baciai nuovamente e ci lavammo.
Felici e spensierati ci cambiammo dopo la doccia, facemmo colazione e ci godemmo una bella giornata di sola navigazione.
La sera prima andammo a letto presto, la giornata era stata lunga e calda.
La mattina mi svegliai prestino e decidetti di spararmi un’oretta nella palestra della nave.
Mi preparai, diedi un bacio a Marghe ancora intenta a dormire.
Feci la mia oretta di allenamento pensando ogni tanto alla mia bella Margherita, alle sue gambe e al suo corpo.
Tornai in cabina, accarezzai ancora il corpo di Marghe avvolto dal lenzuolo bianco, mi denudai e andai in doccia.
Una bella doccia fresca per iniziare al meglio una giornata, uscii, mi infilai l’accappatoio e aprii la porta del bagno, mi ritrovai davanti Marghe, mi avvolse le sue braccia al collo e mi bació, un bel bacio passionale, le aferrai le chiappe sode già nude, lei fece lo stesso con le mie.
Le presi le tette tra le mani, continuai a baciarla, strizzai i suoi capezzoli con le dita e le mordicchiai le labbra.
Due dita penetrarono la sua figa bagnata, il rumore inconfondibile dei suoi umori quando le mie dita la penetravano era eccitante, una sua gamba si alzò per facilitare la mia mano. Le nostre labbra si toccavano ancora, i primi gemiti cominciarono ad arrivare.
La cintura del mio accappatoio si allentó, il mio cazzo svettó fuori dai lembi bianchi, Marghe lo afferrò senza pensarci.
Mi segó delicatamente, lentamente e parecchio sensualmente, il suo sguardo mi fece eccitare a più non posso, il suo labbro pizzicato dei suoi denti mi faceva drizzare sempre di più il cazzo, “Non sai quanto di voglio” le dissi baciandola subito dopo.
Lei appoggió il mio cazzo alla sua figa facendolo strofinare su di essa.
Il mio accappatoio cadde per terra, Marghe mi trascinó con sè, si sedette sul bordo del letto, mi avvicinai portando il cazzo alle sue labbra, lei lo guardó e lo prese in bocca.
Con una mano le presi i capelli e poggiai la mano sulla sua testa, lei con le mani teneva il cazzo e toccava le palle.
Marghe si mise a pecora sul letto, mi chinai per leccare quei due suoi bei buchi, le mani sditalinavano la sua figa e la lingua stimolava il suo ano. Leccai per un po’, la voglia di fotterla divenne troppa e in fretta.
Mi alzai, puntai il cazzo e penetrai in modo deciso la sua figa, gememmo entrambi.
Le presi i capelli e li tirai a me cominciando a scoparla a più non posso, facendola gemere sempre di più. Un dito le penetró il sedere e continuai a scoparla.
Tolsi il cazzo, le leccai la figa e la portai a me. La preso in braccio e la baciai senza sosta, lei mi mordeva le labbra e le guance.
La feci sedere sul tavolino della stanza, le allargai le gambe e la penetrai di nuovo.
La scopai baciandola, non staccai le labbra dalle sue mentre il cazzo continuó ad entrare ed uscire dalla sua graziosa figa.
Gememmo assieme, “Posso venirti in faccia?” chiesi super eccitato, mi sorrise e fece un cenno con il capo.
Non resistetti all’idea, tolsi il cazzo, lei si inginocchiò e menai il mio cazzo. Venni, i fiotti uscirono forti e quasi andarono oltre il suo viso, solo gli ultimi caddero nel mento e nelle labbra.
Con le gambe tremolanti mi portai vicino al letto e mi sedetti dopo quel poterne orgasmo.
Ero sudatissimo e anche lei lo era parecchio, “Mi sono appena fatto la doccia e sono sudatissimo”, M”È una scusa per farla di nuovo ma con me”, strizzò l’occhiolino e andó in bagno.
Entrammo in doccia, il mio cazzo era ancora in ripresa. Mi concentrai su di lei, la masturbai a più non posso, usai anche il doccino per stimolarla al massimo.
La presi in braccio e con le mani la masturbai, lei poggió la testa sulla mia spalla e con le mani si aggrappò a me.
Stimolai la sua figa ma anche il suo ano, il suo respiro divenne più corto e qualche gemito le uscì.
Dopo svariati minuti liberó anche lei il suo orgasmo gemendo e stringendo le sue mani sulla mia pelle.
Mi prese la testa e mi bació, M”Quanto amo questi momenti” mi sussurró.
Il mio cazzo con il suo orgasmo tornó a vita.
Mi segó con la sua delicatezza mentre con le sue labbra mi baciava il collo e le guance.
La mia mano tornó a stimolarle la figa.
Accarezzai le sue tette, i suoi fianchi, il suo viso, i suoi capelli e anche le sue cosce.
Lei con una mano teneva il cazzo e con l’altro massaggiava le palle.
Andó avanti così un po’, io più la guardavo e più la immaginavo con i la mia sborra in faccia.
L’immagine aiuto molto e dopo alcuni minuti venni sborrandole sulle mani.
La baciai nuovamente e ci lavammo.
Felici e spensierati ci cambiammo dopo la doccia, facemmo colazione e ci godemmo una bella giornata di sola navigazione.
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