L’ultimo bacio ( cap. 1)

di
genere
etero

La sveglia suona alle sette come sempre, barba, doccia e caffè, mentre aspetto che la moka mi dia la prima dose di caffeina della giornata guardo le prime mail e controllo se ho impegni particolari in agenda, il caffè esce e mentre preparo la tazzina arriva un messaggio , con la coda dell’occhio noto che il numero non è tra i miei contatti, può attendere, finisco di fare colazione e di prepararmi, scendo e mentre aspetto che il ghiaccio sul parabrezza si sciolga leggo il messaggio.
“Ti ho trovato finalmente “

Rimango a fissare lo schermo qualche minuto per poi rispondere con un semplice
“ chi sei “
La risposta arriva dopo qualche minuto.
“Non sono ne un nemico ne un’amico”

Io li per li non faccio caso all’errore anzi a dire il vero non rispondo proprio , non avevo voglia di giocare con uno sconosciuto e non amo gli enigmi.

Arriva il momento della pausa pranzo e con lei un nuovo messaggio.
“Sei sempre lo stesso anche a distanza di anni, diffidente e anche un po’ stronzo.
Facciamo così, cosa ne dici se ne parliamo a quattr’occhi…anzi sei visto che ora porti gli occhiali… facciamo.. alle 18 in via xxx al bar xxx , è in centro ed pieno dì gente così non puoi pensare a male, senza contare che ti viene di strada per tornare a casa “

Ecco il matto del giorno , allo stesso tempo però sono anche incuriosito, rispondo con un ok e riprendo la mia solita giornata.

Ore 17:45 sono già vicino al bar che mi è stato indicato, faccio un breve sopralluogo guardando in faccia tutte le persone intorno a me alla ricerca di un volto noto ma niente , mi siedo ad un tavolo in un punto dove posso vedere chi arriva e chi va via, ordino un caffè e aspetto.
Ore 18 una persona si para di fronte a me, cappotto con cappuccio e scalda collo fin su la bocca.
“Stai invecchiando male tesoro “

La sola voce mi fà venire un mezzo infarto che diventa intero quando si tira giù il cappuccio e lo scalda collo, non riesco neanche a parlare per la sorpresa e per l’emozione, mi alzo e l’abbraccio.

“Non ci credo ! Ivy porca puttana sei veramente tu?”
La guardo attentamente, in quindici anni non è cambiata per niente, fisico tonico e atletico , se non fosse per qualche ruga sotto gli occhi è come se fosse tornata direttamente dal 2008 .
Si siede al tavolo anche lei e dopo aver ordinato un caffè iniziamo a parlare raccontandoci le nostre vite vissute lontano l’uno dall’altra , con piacere mi viene confermato che la sua famiglia è ancora in piedi al contrario della mia .
“Comunque ti sei rimbambito, quando ti ho mandato il messaggio dovevi capire che ero io, NON SONO NE UN NEMICO NE UN’AMICO, dai era facile ,comunque… ti ricordi che giorno è domani?”

Ci pensai su un attimo
“si è… era il nostro anniversario “

“ esattamente …. Allora non sei così rincoglionito… cosa ne dici di passarlo insieme? … ovviamente poi ognuno riprenderà la propria strada “

È proprio quello il problema, il fatto che ognuno avrebbe ripreso la propria strada, nonostante tutti gli anni passati c’è ancora un forte sentimento reciproco e solo una serie di avvenimenti ci hanno separato lasciandoci un vuoto dentro al cuore , ma poi pensai che rifiutare magari alzandomi e andando via non me lo sarei mai più perdonato .
“Con immenso piacere “
Usciamo dal bar e andiamo alla macchina, mi dice di accompagnarla in albergo per prendere una cosa e una volta arrivati mi dice di seguirla , arriviamo su in camera che sembra più un appartamento.
“Aspettami qui io vado a prepararmi per la cena “
Ritorna dopo una mezz’ora, è bellissima come sempre.
“Tocca a te adesso vai a fare una doccia “
Entro in camera da letto dove trovo un vestito per me, in una busta a mio nome con un messaggio “spero che in questi anni non ti sia allargato troppo.
Lavati vestiti e torna da me “

Entro in doccia sperando che tutto questo non sia un sogno , dopo qualche minuto sono vestito e pronto a vivere questa serata magica e per certi versi surreale , lei mi sta aspettando e mi accoglie con un sorriso.
“ vestito così hai quasi un aspetto umano “
“ grazie ET “
Mi avvicino a lei , sono ad un palmo del suo viso , reprimo la voglia di baciarla , lei si avvicina ma si allontana.
“Il tuo odore… non è cambiato per nulla…no tutto a suo tempo …andiamo a cena ho prenotato per le 20”
Cena a base di pesce nel ristorante dell’albergo ed è tutto buonissimo,la guardo negli occhi, quegli occhi verdi che mi hanno fatto impazzire sin da quando eravamo bambini, poi dopo un momento di silenzio gli faccio la domanda da un milione di euro.
“Sei felice?”
Lei distoglie lo sguardo per qualche secondo.
“ Si in questo momento sono la persona più felice del mondo “

“Non è quello che ti ho chiesto Ivy”

Mi sorride

“Tu lo sei ? “

Io la fisso dritto negli occhi.

“ no “

“Ecco appunto…. Fra… non roviniamo questo momento “

Abbiamo tutti e due gli occhi lucidi, vorremmo che questa serata non finisse mai , il cameriere rompe quel momento triste riempiendo i nostri calici , brindiamo e finiamo di cenare , ci gustiamo ogni momento parlando di tutto, dopo più di quindici anni gli argomenti non mancano e quello che accadrà dopo per quanto lo desideriamo cerchiamo di rinviarlo il più possibile , come a volerlo gustare per ultimo col massimo della passione e del desiderio.
Saliamo in camera con calma mano nella mano , una volta dentro la tiro a me prendendo il suo viso tra le mani, lei le sposta attaccandosi al mio collo.
“Non immagini quante volte l’ho desiderato e quante volte ho fantasticato su un nostro incontro “
Appena finisce la frase mi infila la lingua in bocca, il bacio diventa sempre più profondo… più irruento , si aggrappa a me saltandomi letteralmente addosso intrecciando anche le gambe su di me, mi mordicchia il labbro, sento già i suoi capezzoli sul mio petto, ci stacchiamo solo per spogliarci lasciando i vestiti lungo l’appartamento segnare il percorso verso la camera da letto , come in una versione erotica della favola di pollicino, arriviamo ai piedi del letto con solo l’intimo, a quarantatré anni lei ha ancora il fisico di una diciottenne al contrario di me che ho messo su qualche chilo.
Sul letto lei sale sopra di me, mi accarezza, mi annusa, mi assapora e lo stesso faccio io , provo una sensazione strana difficile da spiegare… è come quando risali sulla tua auto dopo che l’hai prestata o rientri nella casa dove un tempo ci vivevi, un misto di familiarità ed estraneità , la prendo per i fianchi e con un colpo di reni la metto sotto la bacio mentre una mano inizia ad esplorare la sua intimità, è fradicia, porto le dita in bocca.
“Anche il tuo sapore non è cambiato “
L’intimo che ancora ci copriva sparisce, è il momento che desideravamo da anni , il momento che più e più volte abbiamo sognato a volte mentre eravamo con i nostri partner, entro dentro di lei delicatamente , è più larga di quanto ricordassi ma dopo tre gravidanze direi che è normale, inizio a pompare con le sue dita ben piantate nella mia schiena, ansima e ben presto anche io , la voglia e talmente tanta che veniamo subito tutti e due ma rimaniamo ancora attaccati per un bel po’ fino a quando non sentiamo bussare alla porta, il cameriere ha portato la bottiglia di vino che avevamo ordinato e che beviamo a letto, la notte è ancora lunga…..



di
scritto il
2024-01-26
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