Una insolita nuotata

di
genere
etero

Un paio di volte la settimana mi rilasso in pausa pranzo andando in piscina. Per circa un ora mi isolo dal mondo esterno ascoltando della buona musica e liberando la mente da tutti i pensieri che la riempiono mentre affondo le bracciate in acqua con ritmo lento ma costante.
Ieri, come ogni lunedì, parcheggio la mia auto fuori dall'edificio e mi reco verso l'ingresso distratto dai soliti inutili messaggi di twitter e non mi accorgo delle persone che ho davanti alla biglietteria. Nell'entrare sento una sensazione strana, diversa dal solito, forse il riscaldamento più caldo, forse i vestiti che indosso più pesanti, sta di fatto che una vampata di calore mi sale per tutto il corpo ma non ci penso più di tanto. Stacco il mio biglietto e mi reco nello spogliatoio dove mi cambio e faccio la doccia prima di entrare in acqua.
Nella corsia accanto a quella in cui nuoto c'è quasi sempre una ragazza, una di quelle donne tra i 40 e i 50 anni (con cuffia e occhialini è difficile stabilirne con certezza l'età) quasi sicuramente divorziata perchè non porta la fede, che possiede un suv, classica auto da donna in carriera a cui non manca nulla tranne un po' di sano cazzo in culo. Questo è quello che pensiamo noi maschietti quando ci faccciamo in testa le nostre fantasie senza senso.
Da qualche settimana a questa parte, quando incrocio il suo viso sott'acqua mentre espiro prima di risalire a prendere fiato, mi sembra di intravedere i suoi occhi girarsi velocemente verso di me prima di ritornare con lo sguardo fisso in avanti e riprendere la sua corsa.
Lei esce dalla vasca sempre mezz'ora prima di me e nella mezz'ora in cui le nostre bracciate si incrociano questi sguardi (penso più i miei che i suoi) non sono così rari come sembra.
Indossa un costume intero a volte a colorato a volte tinta unita, ha un seno appena accennato e poco vistoso, forse una seconda abbondante o una terza coppa piccola. Adoro quando la vedo nuotare a rana perchè i muscoli dei glutei le fanno rientrare leggermente il costume e quando piega le ginocchia per ridare la spinta successiva la si può immaginare a candelabro mentre saltella ansimante sopra un dildo di gomma.
Già... Perchè la signora è sicuramente una con la puzza sotto il naso, quelle a cui non va bene nulla, un po' acide e pretenziose in generale ma che alla fine non sanno nemmeno scopare come si deve e nessun uomo può essere alla sua altezza.
Con Money dei Pink Floyd di sottofondo la vedo uscire dalla scaletta accanto al bordo vasca e non riesco a toglierle gli occhi di dosso mentre un po' impacciata sposta il costume dalle natiche con un gesto quasi impercettibile. La differenza di temperatura le inturgidisce i capezzoli che spingono sul costume mostrandosi in tutto il loro splendore. Con passo svelto prende l'accappatoio dall'appendiabiti e toglie la cuffia scrollando l'acqua dai capelli con quel gesto da "figa" che vuol farsi guardare ma non toccare. Che stronza.
Per il restante tempo fischietto mentalmente il resto delle canzoni che casualmente il lettore mp3 mi propone e non mi accorgo che il mio amico è più "presente" del solito. Quando faccio sport difficilmente si ingrossa anzi, solitamente scompare sotto la fatica stretto nel costume come se nemmeno ci fosse.
Esco come al solito dalle vasche all'ultimo minuto disponibile e mi reco in doccia stanco ma soddisfatto con il bagnoschiuma che mi inebria del suo profumo mentre con un pizzico di orgoglio mi massaggio in intimità con la schiuma creata.
Oggi sono l'ultimo della giornata, davanti a me due ragazzi mi salutano e se ne vanno dagli spogliatoi mentre resto da solo con l'asciugamano legato al ventre e mi dirigo verso gli armadietti per prendere i vestiti.
Dopo un paio di minuti, con la sola canottiera addosso e i pantaloni appena allacciati sento la porta degli spogliatoi chiudersi e tra me e me penso: "strano... credevo fossero già usciti tutti".
Le vasche vanno lasciate mezz'ora prima della chiusura quindi con calma mi siedo sulle panchine per indossare le scarpe e quando alzo lo sguardo mi trovo di fronte la ragazza della vasca accanto con la sacca a mezza spalla, un paio di stivaletti neri appena sopra le caviglie e una gonnellina rosa con piega a soffietto che ha un piccolo spacco a lato appena coperto dal piumino a vita alta ton sur ton che le sta d'incanto.
Mi guarda e mi dice: "sono usciti tutti..." mentre gettando lo zaino a terra mi salta addosso mettendomi la lingua in bocca fino quasi a togliermi il fiato.
Le mani veloci mi slacciano i pantaloni mentre il pene inizia a pulsare come un forsennato. La gonna mi copre la visuale, complice la lingua che continua ad agitarsi sulle mie labbra, ma sento il membro bagnarsi in un istante.
Lei, senza mutandine, la donna acida in carriera che non sa nemmeno scopare bene, con la mano destra che mi scappella quasi a farmi male si infila il mio pene nel culo con una facilità disarmante, quasi senza opporre resistenza, mentre inginocchiata sopra di me spinge con possenti falcate le sue natiche sopra le mie cosce.
Vedo il viso arrossarsi mentre i suoi sospiri si fanno più frequenti. Non resisto e le abbasso la zip del piumino trovandomi di fronte due seni piccoli ma scolpiti nel marmo, simili alle statue di Afrodite, mentre i capezzoli tra le dita si fanno sempre più grandi. Con scatto felino aumenta sensibilmente il ritmo della cavalcata con la mia testa che ritrova in un istante i sinuosi movimenti visti un attimo prima in vasca.
Mentre cerco di capire cosa succede la sento esplodere in un orgasmo e non posso che accompagnarla in questo piacere venendole dentro al culo.
A fatica riesce a piegare le gambe per altre due o tre volte con colpi decisi prima di fermarsi sopra di me stremata e alzando gli occhi verso il soffito, come se volesse far finta di non essere lei, come se non fossi nessuno.
Dopo qualche istante, si sfila l'oggetto del piacere e con abili leccate lo ringrazia pulendo per bene ogni antro del mio glande arrossato per il trattamento ricevuto.
Come se nulla fosse si abbassa la gonna e riallacciando il piumino si dirige verso la porta con il mio sguardo incredulo che ancora non ha realizzato quanto appena successo.
Si gira, mi scruta per un secondo e vede il mio volto soddisfatto ma pieno di quesiti.
Con nonchalance, riportandosi la saccca a mezza spalla, mi lascia con un: "hai visto che, quando ho voglia, posso scopare con chi voglio e come voglio".
E girandosi come se nemmeno esistessi alza leggera la mano mentre lo smalto verde acido mi saluta e mi lascia un ricordo indelebile di questa splendida nuotata.
di
scritto il
2023-12-13
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