Tutti al mare a mostrare le chiappe chiare

di
genere
sentimentali

Mi sveglio alle cinque di mattina, fa ancora buio. Guardo le previsioni, sembra che oggi ci sia una tregua. Forse, anzi è meglio che vada in spiaggia come promesso da tempo alla Bianca. Sta dormendo e penso di svegliarla tra le cinque e mezza e le sei, quando fa capolino la prima luce. Prendo una leggera coperta, la copro e la lascio dormire o meglio la lascio sognare. Quindi quasi in punta di piedi entro in bagno a lavarmi e farmi la barba. Sono curioso di vedere il funzionamento di un rasoio a sei lame, dato che con quello bilama a volte mi taglio. Ad un certo punto mi vedo arrivare la Bianca, deve fare la pipì. Per una forma di pudore le dico che esco, ma lei mi trattiene e dice che posso restare, basta che non la guardi come uno che non ha mai visto una donna fare la pipì. Ad essere sincero non mi è mai capitato. Poi va al bidet a lavarsi tra le gambe ed io quasi mi giro dall'altra parte. Le dico che oggi farà bel tempo e che ne pensa sul fatto di andare al mare o nò. Si alza di colpo, mi abbraccia e dice di essere pronta. Intanto mi ha bagnato d'acqua tutti i pantaloni.
Alle sei e mezza partiamo, ha caricato diversa roba. Porta dei pantaloni corti e una camicia trasparente. La rimando indietro ad indossare un reggiseno, non voglio che tutti le vedano o possano immaginare le forme delle sue tette, che già normalmente sono grandi di loro, una quarta misura. Arriviamo al mare dopo una mezzora, posteggio vicino all'albergo di mio cugino e io e la Bianca ci rechiamo in spiaggia. Non c'è ancora tanta gente, meglio così. Si cambia ed esce dalla cabina, sembra la fata turchina. Al suo confronto io sembrerò sicuramente ad una melanzana. Ci mettiamo a prendere il sole e lei mi dice che sarà la mia fedele servitrice, come nella storia della lampada di Aladino. Sta facendo un pò di commedia, ma mi rincuora il fatto che sia felice. Io ne approfitto e le chiedo di spargermi la crema abbronzante. Lei mi dice che mi sono mangiato uno dei sette desideri a mia disposizione, di stare attento perchè stasera potrei rischiare di andare in bianco. Accidenti, come me la spalma sapientemente e lentamente, c'è il rischio che vada in catalessi. Poi si allontana e va in acqua, ma ritorna di corsa perchè il solito papagallo, vedendola formosa e carina ha cercato di infastidirla. Mi alzo e vado con lei. Si accorge che il tizio si sta allontanando e si siede accanto ad una babbiona, che sembra la sua compagna. Mi avvicino e faccio un po' di commedia, sputtanandolo o meglio facendogli fare una figura di merda davanti alla compagna, che probabilmente conoscendo il suo vizio, si scusa con noi e gli dà due belle sberle, di quelle che lasciano il segno al povero maniaco quasi settantenne. Però faccio una mossa forse falsa e dico che non si permetta più di infastidire la mia signora. Come dico la mia signora, la Bianca ingrassa seduta stante di dieci chili. Andiamo a mangiare all'albergo di mio cugino, vorrebbe non farmi pagare, ma io insisto, non vorrei fare sempre la parte dello scroccone. Al pomeriggio alle tre, dopo esserci un pò rosolati al sole, ripartiamo. Non voglio imbattermi nelle solite code domenicali, quando al ritorno ci voglio tre ore per fare una sessantina di chilometri
La Bianca è tutta raggiante ed ogni tanto in macchina mi disturba alla guida con le sue mani onnipresenti, per fortuna nessun inconveniente, visto che il traffico mi costringe ad andare piano, già quasi in colonna. Mi dice che dei sette desideri ne ho già sprecati sei e me ne resta solo uno che devo esprimere con intelligenza.
Alle sei del pomeriggio arriviamo a casa, facciamo la doccia e stanchi ci mettiamo a letto. Lei pensa certamente che l'ultimo desiderio che esprimerò sarà quello di chiederle di fare l'amore. Ma decido di prenderla in castagna, ovvero di stupirla. Come settimo desiderio le chiedo un bacio. La vedo entrare quasi in crisi, poi piangere. Ora mi resterà l'onere di coccolarla e farle passare la crisi di pianto. Le donne si conquistano anche così. Quasi, quasi vado allo specchio per vedere se mi è cresciuta l'aureola da santo.
scritto il
2023-08-06
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