Grand Hotel ER - Cap. 7 - Mistery Client
di
brigata_er
genere
masturbazione
Autrice: Gioia73
Mi risveglio nella mia bellissima stanza, posta all’ultimo piano di questo piccolo hotel di grande charm. Credo sia il profumo delle zagare che ha risvegliato le mie membra, anche se parrebbe essere un po’ tardi rispetto alla fioritura tradizionale…o forse sono i profumi delle piante aromatiche dello Shameless Bar che ho visitato ieri sera, prima di addormentarmi.
O forse è un’esperienza dell’hotel. Ultimamente i profumi molecolari vanno alla grande. Si costruiscono fragranze a seconda dell’esigenza. E magari questa voglia che mi è tornata, è voluta. Chissà.
O forse è la brezza del mare - che ha note di agrumi, di foglie di cedro, di fiori di questa magnifica terra - che mi inebria. E’ risalita dalla scogliera, è entrata dalla balconata aperta e si è fatta strada, introfulandosi tra le grandi tende damascate, penetrandomi il cervello attraverso le narici.
Quest’immagine riporta la mia mente all’altra notte.
Dopo essersi intrufolato nella mia stanza, lui si è preso ogni parte di me. Caldo, passionale e complice. Ci siamo consumati a vicenda, scherzando e godendo, come se ci conoscessimo da anni. La sua bocca è arrivata ovunque, la sua lingua si è inserita dentro di me, senza che nemmeno me ne accorgessi. Le mie gambe si sono divaricate da sole e lui è entrato come una folata di vento estivo nella mia stanza. Un piacere intenso, del corpo e della mente. Inaspettato.
E pensare che quando sono arrivata ero nervosa e molto poco predisposta al contatto umano. Il mese di agosto è il peggiore per la mia professione, lo stress test di tutti i reparti delle strutture ricettive, dalla fase di prenotazione alla gestione delle strutture, dal ristorante alla Spa. So che in questo periodo i miei reports sono molto più faticosi, densi di informazioni per evidenziare eventuali mancanze da colmare. Quello che faccio, seppure non sempre piacevole, è indispensabile per ottimizzare la gestione delle strutture e migliorare la qualità dell’esperienza degli ospiti durante il loro soggiorno. Me lo devo ripetere tutte le volte, quando mi rendo conto di quanto sono stronza, algida e distaccata…
Ricordo di aver apprezzato sin da subito la grande hall, all'altezza della struttura, accogliente, raffinata e personale. Non sopporto il nuovo trend nordico, molto green, giovane e responsabile di farsi il self check in. Senza alcuna interazione umana. Ritengo l’human touch indispensabile, sempre.
Appena entrata, mi sono recata al desk. Davanti a me c'è una persona che sta chiedendo delle informazioni, sbagliando fila. Questo è il desk del check in, non quello delle informazioni. Iniziamo bene…Guardo con fastidio le due persone che le stanno parlando. Sono fuori luogo e poco attente entrambe, dovrebbero cortesemente invitare la cliente a spostarsi.
Ecco, lo hanno finalmente capito. “Buon giorno, sono Maria Vittoria dell'Acqua. Questo il mio passaporto. Sono cittadina americana, sì, ma con nonni italiani. Per questo parlo l’italiano come una madrelingua.” Ho imparato ad anticipare le domande idiote sulla mia cittadinanza. “Ho prenotato per due notti, piano alto, stanza con piscina.”
So perfettamente che sono arrivata troppo presto rispetto all'orario del check in e so anche che non ci sono stanze con piscina privata in questa struttura, ma voglio vedere come mi gestiscono...
Vedo il panico negli occhi. Mi piace guardare le pupille quando si dilatano sotto stress. Succede lo stesso durante l’eccitazione. Devo ammettere che provo un piacere simile all’atto sessuale quando scateno il panico con le mie richieste. Non sarebbe propriamente il mio carattere ma anni di questo lavoro mi hanno plasmato. Da quando i fondi sono entrati nel settore hotelerie, il lato peggiore si è impossessato di me…
Mentre penso ai miei KPI, noto con piacere che il tema è stato portato all'attenzione di una affascinante giovane donna che mi guarda sorniona. Immagino sia la capo receptionist o una qualche responsabile. Si avvicina con passo felpato e sguardo felino.
“Le devo chiedere scusa Signora dell'Acqua, ci deve essere stato un problema in fase di prenotazione; in questa sede non ci sono stanze con piscina privata. Per rendere la Sua esperienza comunque unica e indimenticabile, sono felice di offrirle un trattamento alla nostra SPA. Siamo l’unica struttura in Europa continentale dove poter effettuare la sauna ad infrarossi e se lo desidera può trovare un'ampia offerta di terapie di complementi via intravenosa, incluso il NAD+.”
Woaw, brava la mia ragazza – penso - ha risolto il tema in maniera eccellente e oltre tutto sta cercando di vendermi una sessione di trattamenti, molto speciale. L’ultima volta che li ho testati, ero a NY e il costo si aggirava sui 1.500$. Bene, sono soddisfatta. Posso procedere con i successivi test.
Salgo in stanza, faccio un veloce controllo di igiene e ordine, infilo costume, accappatoio e ciabattine e vado verso la piscina centrale. Già che ci sono, colgo l’occasione e faccio un piccolo tour per la SpA. Voglio chiedere quando è stata l'ultima volta che hanno fatto il trattamento igienico richiesto dai protocolli e un paio di altre informazioni. Poi mi concederò un'ora di relax, solo per me.
Tutto ok. Bene, bravo il management di questa struttura. Arrivo alla piscina centrale. Bella, ma non per me, troppa gente. Sì, lo ammetto, anche tre sole persone mi infastidiscono. Guardo l’app e decido di indirizzarmi verso quella più isolata. Non c’è praticamente nessuno se non il personale del bar. Scelgo un lettino laterale e decido di entrare in acqua. La temperatura è perfetta. Mentre scendo i gradini, entro nel mood relax; oltre all’accappatoio, mi sono spogliata anche del ruolo di tester e posso rilassarmi. Mi dirigo verso l’area dove c'è l'idromassaggio. Molto piacevole e in armonia con il resto degli spazi. Un giusto lusso, mai sfrontato e armonico con l’ambiente.
Ho in mente cosa fare per rilassarmi. Arrivo al mio getto d’acqua preferito. E, guardandomi attorno per vedere chi è presente, mi posiziono di fronte. Invece di sedermi o mettermi di schiena alla parete, come di solito succede, mi siedo di fronte. Nella parte più alta della piscina non c’è la seduta in marmo e posso avvicinarmi molto al getto, piegando le gambe e appoggiandole alla parete. Sorrido. In questa posizione sembro proprio una rana appollaiata.
Posso sempre dire che è un esercizio di idroterapia per irrobustire vene e capillari, che stimola la circolazione, contrastando la cellulite, ma così non è… E’ una masturbazione lenta, fluida e costante. Il flusso di acqua che batte contro il clitoride e poi entra nel corpo è un piacere delicato che cresce, come un’onda del mare, e si trasmette a tutto il corpo. Mi piace questo massaggio dell’acqua. Ho la regolazione del getto a portata di mano. Posso alzarlo e rendere il getto d’acqua più forte, intenso, quasi selvaggio, oppure posso rallentarlo e renderlo delicato e leggero, come una carezza. E mentre gioco regolando in su e in giù la potenza del getto dell’acqua, provo una serie di sensazione ed emozioni sempre più forti e coinvolgenti. Mi si offusca la vista, mi sento quasi ubriaca, è il piacere dell’autoerotismo che mi porta via con sé. Quando apro gli occhi, vedo un’ombra davanti a me. No, non è un’ombra. E’ una figura maschile che mi guarda e mi ha accompagnato nel mio viaggio solitario. Gli sorrido, mi sorride. Esco e vado a farmi una doccia. Questo hotel ha in riserbo ancora un sacco di sorprese…
Nomino Chicken1973
Per info, critiche, suggerimenti e iscrizioni; brigata_er@libero.it
Mi risveglio nella mia bellissima stanza, posta all’ultimo piano di questo piccolo hotel di grande charm. Credo sia il profumo delle zagare che ha risvegliato le mie membra, anche se parrebbe essere un po’ tardi rispetto alla fioritura tradizionale…o forse sono i profumi delle piante aromatiche dello Shameless Bar che ho visitato ieri sera, prima di addormentarmi.
O forse è un’esperienza dell’hotel. Ultimamente i profumi molecolari vanno alla grande. Si costruiscono fragranze a seconda dell’esigenza. E magari questa voglia che mi è tornata, è voluta. Chissà.
O forse è la brezza del mare - che ha note di agrumi, di foglie di cedro, di fiori di questa magnifica terra - che mi inebria. E’ risalita dalla scogliera, è entrata dalla balconata aperta e si è fatta strada, introfulandosi tra le grandi tende damascate, penetrandomi il cervello attraverso le narici.
Quest’immagine riporta la mia mente all’altra notte.
Dopo essersi intrufolato nella mia stanza, lui si è preso ogni parte di me. Caldo, passionale e complice. Ci siamo consumati a vicenda, scherzando e godendo, come se ci conoscessimo da anni. La sua bocca è arrivata ovunque, la sua lingua si è inserita dentro di me, senza che nemmeno me ne accorgessi. Le mie gambe si sono divaricate da sole e lui è entrato come una folata di vento estivo nella mia stanza. Un piacere intenso, del corpo e della mente. Inaspettato.
E pensare che quando sono arrivata ero nervosa e molto poco predisposta al contatto umano. Il mese di agosto è il peggiore per la mia professione, lo stress test di tutti i reparti delle strutture ricettive, dalla fase di prenotazione alla gestione delle strutture, dal ristorante alla Spa. So che in questo periodo i miei reports sono molto più faticosi, densi di informazioni per evidenziare eventuali mancanze da colmare. Quello che faccio, seppure non sempre piacevole, è indispensabile per ottimizzare la gestione delle strutture e migliorare la qualità dell’esperienza degli ospiti durante il loro soggiorno. Me lo devo ripetere tutte le volte, quando mi rendo conto di quanto sono stronza, algida e distaccata…
Ricordo di aver apprezzato sin da subito la grande hall, all'altezza della struttura, accogliente, raffinata e personale. Non sopporto il nuovo trend nordico, molto green, giovane e responsabile di farsi il self check in. Senza alcuna interazione umana. Ritengo l’human touch indispensabile, sempre.
Appena entrata, mi sono recata al desk. Davanti a me c'è una persona che sta chiedendo delle informazioni, sbagliando fila. Questo è il desk del check in, non quello delle informazioni. Iniziamo bene…Guardo con fastidio le due persone che le stanno parlando. Sono fuori luogo e poco attente entrambe, dovrebbero cortesemente invitare la cliente a spostarsi.
Ecco, lo hanno finalmente capito. “Buon giorno, sono Maria Vittoria dell'Acqua. Questo il mio passaporto. Sono cittadina americana, sì, ma con nonni italiani. Per questo parlo l’italiano come una madrelingua.” Ho imparato ad anticipare le domande idiote sulla mia cittadinanza. “Ho prenotato per due notti, piano alto, stanza con piscina.”
So perfettamente che sono arrivata troppo presto rispetto all'orario del check in e so anche che non ci sono stanze con piscina privata in questa struttura, ma voglio vedere come mi gestiscono...
Vedo il panico negli occhi. Mi piace guardare le pupille quando si dilatano sotto stress. Succede lo stesso durante l’eccitazione. Devo ammettere che provo un piacere simile all’atto sessuale quando scateno il panico con le mie richieste. Non sarebbe propriamente il mio carattere ma anni di questo lavoro mi hanno plasmato. Da quando i fondi sono entrati nel settore hotelerie, il lato peggiore si è impossessato di me…
Mentre penso ai miei KPI, noto con piacere che il tema è stato portato all'attenzione di una affascinante giovane donna che mi guarda sorniona. Immagino sia la capo receptionist o una qualche responsabile. Si avvicina con passo felpato e sguardo felino.
“Le devo chiedere scusa Signora dell'Acqua, ci deve essere stato un problema in fase di prenotazione; in questa sede non ci sono stanze con piscina privata. Per rendere la Sua esperienza comunque unica e indimenticabile, sono felice di offrirle un trattamento alla nostra SPA. Siamo l’unica struttura in Europa continentale dove poter effettuare la sauna ad infrarossi e se lo desidera può trovare un'ampia offerta di terapie di complementi via intravenosa, incluso il NAD+.”
Woaw, brava la mia ragazza – penso - ha risolto il tema in maniera eccellente e oltre tutto sta cercando di vendermi una sessione di trattamenti, molto speciale. L’ultima volta che li ho testati, ero a NY e il costo si aggirava sui 1.500$. Bene, sono soddisfatta. Posso procedere con i successivi test.
Salgo in stanza, faccio un veloce controllo di igiene e ordine, infilo costume, accappatoio e ciabattine e vado verso la piscina centrale. Già che ci sono, colgo l’occasione e faccio un piccolo tour per la SpA. Voglio chiedere quando è stata l'ultima volta che hanno fatto il trattamento igienico richiesto dai protocolli e un paio di altre informazioni. Poi mi concederò un'ora di relax, solo per me.
Tutto ok. Bene, bravo il management di questa struttura. Arrivo alla piscina centrale. Bella, ma non per me, troppa gente. Sì, lo ammetto, anche tre sole persone mi infastidiscono. Guardo l’app e decido di indirizzarmi verso quella più isolata. Non c’è praticamente nessuno se non il personale del bar. Scelgo un lettino laterale e decido di entrare in acqua. La temperatura è perfetta. Mentre scendo i gradini, entro nel mood relax; oltre all’accappatoio, mi sono spogliata anche del ruolo di tester e posso rilassarmi. Mi dirigo verso l’area dove c'è l'idromassaggio. Molto piacevole e in armonia con il resto degli spazi. Un giusto lusso, mai sfrontato e armonico con l’ambiente.
Ho in mente cosa fare per rilassarmi. Arrivo al mio getto d’acqua preferito. E, guardandomi attorno per vedere chi è presente, mi posiziono di fronte. Invece di sedermi o mettermi di schiena alla parete, come di solito succede, mi siedo di fronte. Nella parte più alta della piscina non c’è la seduta in marmo e posso avvicinarmi molto al getto, piegando le gambe e appoggiandole alla parete. Sorrido. In questa posizione sembro proprio una rana appollaiata.
Posso sempre dire che è un esercizio di idroterapia per irrobustire vene e capillari, che stimola la circolazione, contrastando la cellulite, ma così non è… E’ una masturbazione lenta, fluida e costante. Il flusso di acqua che batte contro il clitoride e poi entra nel corpo è un piacere delicato che cresce, come un’onda del mare, e si trasmette a tutto il corpo. Mi piace questo massaggio dell’acqua. Ho la regolazione del getto a portata di mano. Posso alzarlo e rendere il getto d’acqua più forte, intenso, quasi selvaggio, oppure posso rallentarlo e renderlo delicato e leggero, come una carezza. E mentre gioco regolando in su e in giù la potenza del getto dell’acqua, provo una serie di sensazione ed emozioni sempre più forti e coinvolgenti. Mi si offusca la vista, mi sento quasi ubriaca, è il piacere dell’autoerotismo che mi porta via con sé. Quando apro gli occhi, vedo un’ombra davanti a me. No, non è un’ombra. E’ una figura maschile che mi guarda e mi ha accompagnato nel mio viaggio solitario. Gli sorrido, mi sorride. Esco e vado a farmi una doccia. Questo hotel ha in riserbo ancora un sacco di sorprese…
Nomino Chicken1973
Per info, critiche, suggerimenti e iscrizioni; brigata_er@libero.it
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