Sottomesso -5

Scritto da , il 2023-06-09, genere dominazione

Dopo che il Padrone e i suoi amici furono andati via io e Sara ancora eccitati dalle esperienze vissute iniziammo a baciarci selvaggiamente, rotolandoci nelle pozze dei fluidi che ci avevano versato dentro e addosso, eravamo quasi arrivati ad un punto di non ritorno nella strada della depravazione e non credo che volevamo e/o potevamo tornare indietro, la nostra vita, almeno nella parte sessuale, mi stesi con la schiena a terra e lei si inculò da sola, ormai sembrava non poter fare a meno di avere un cazzo nel culo, si scopò il culo per mezz'ora fino a godere insieme a me e squirtandomi addosso.
Eravamo in uno stato pietoso, sporchi di qualunque cosa, puzzavamo di piscio e sborra, ma decisamente soddisfatti. Pulimmo lo schifo che era in terra e poi andammo a fare una doccia, insieme, in doccia Sara prese l'iniziativa, mi fece sedere e mi mise il culo in faccia, fammi godere con la lingua ti prego spingendo il culo a schiacciarmi contro la parete, infilai la lingua nella fica e la sentì sospirare, la leccai fino a portarla ad un nuovo orgasmo, si accasciò vicino a me con l'acqua che ci scorreva addosso, esausti ma profondamente appagati.
Ci asciugammo e andammo a mangiare, ripresi in mano la situazione con Sara quando ai presentò camminando in cucina dove preparavo il pranzo, aveva un asciugamano in testa e uno che le copriva a malapena il corpo, che cazzo fai in piedi cagna, la apostrofai, sempre nuda e a quatto zampe devi stare a meno di ordini diversi, questi sbalzi di comportamento la destabilizzavano, non capiva perché un attimo prima ero il dolce marito e subuto dopo il suo Padrone, spalancò gli occhioni e subito si levò gli asciugamani e si mise a quattro zampe.
Brava cagna e per punizione mangerai dalla ciotola per terra e senza usare le mani.
Ho finito di preparare, ho apparecchiato solo per me e ho preparato la sua ciotola, sotto il tavolo tra i miei piedi, poi abbiamo iniiato a mangiare, la sentivo grufolare nella ciotola, questo potere su di lei era eccitante, avevo di nuovo il cazzo duro, le poggiai un piede sula testa e la spinsi nella ciotola, un grugnito e un gemito.
Ogni tanto le davo il piede da leccare e lei proprio come i cani leccava, era completamente soggiogata, la feci girare con il culo verso di me, le infilati le dita del piede nella fica, era talmente fradicia che il piede entrò per metà, un oh le usci dalla bocca, feci andare il piede dentro e fuori qualche volta ed ad ogni affondo entrava di più, Sara si lamentava ma spingeva il culo indietro per farlo entrare di più, quando era entrato tutto tranne il calcagno lei scoppiò in un orgasmo squirtando, e appoggiò il viso in terra, ma lasciando il culo in alto con il mio piede ancora piantato dentro, lo sfilai con un flop osceno e un Noooo da parte di Sara che evidentemente si sentiva svuotata, le dissi girati cagna e succhiami, non si fece pregare, lo imboccò competamente infilandoselo profondamente in gola, aveva gli occhi chiusi e la bocca attaccata al mio pube.
Quella era mia moglie e la madre dei miei figli, stavamo insieme da una vita, ma era così cambiata negli ultimi due giorni che quasi non la riconoscevo, questo pensiero mi fece infuriare, volevo farle male, volevo distruggere quella Sara che non era più la mia Sara.
Le tenevo la mano dietro la nuca e faticava a respirare, ma io non mollavo, spingeva con le mani sulle ginocchia, bava le usciva dalla bocca, le strizzai i capezzoli torcendoli, solo suoni indistinti uscivano dalla sua bocca oltre alla bava, era paonazza, quando pensai che stava per soffocare la feci respirare, sputò l'anima, la lasciai riprendere e poi rifeci la stessa operazione, e ogni volta la trattenevo un po' di più, lei resisteva sempre meglio, dopo un po' di questo trattamento non ce la feci più e le inondai lq gola, da brava troia quale era ormai diventata ingoiò tutto senza nemmeno tossire, mi feci ripulire il cazzo e lo mantenni nella sua bocca finche fu moscio, le mi guardava, aveva capito cosa stavo per fare, ma non di mosse, mi guardava come se non aspettasse altro, e io cominciai a pisciare, piccoli getti, per farla abituare, ingoiava senza fiatare,
era una vera latrina ormai, godeva nella peggiore depravazione, presi a fare getti più lunghi per vedere dove sarebbe arrivata, fino a che non riuscì più ad ingoiare e un po' di urina le uscì dalla bocca, finito di pisciare me lo feci ripulire, e senza che io le dicessi niente Sara si mise a succhiare e leccare il piscio che era uscito dalla sua bocca e finito per terra. Finito di pulire si rimise a quattro zampe, mi stupivo della rapidità con cui aveva accettato la sua degradazione, ma in fondo chi ero io pee giudicarla ? Io ero diventato come lei in un solo pomeriggio.
Di certo di questa nostra nuova natura non possiamo più farne a meno ...

Per informazioni e/o consigli scrivete pure a submos1963@gmail.com

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