La troia/schiava del condominio - 1

di
genere
etero

Salve sono Antonio 35 anni sposato con Catia 30 anni da 5 anni, siciliani, per lavoro ci siamo spostati al nord, non abbiamo ancora figli, io lavoro come operaio in un industria metalmeccanica e Catia è impiegata amministrativa nella stessa ditta.
Abitiamo in affitto in un appartamento del nostro principale che abita nel nostro palazzo all'attico.
Il palazzo ha 5 piani ed è tutto di proprietà del principale, ci abitano generalmente i suoi dipendenti.
Ma veniamo alla storia che ormai ha segnato le nostre vite.
Io e Catia abbiamo una indole mite e soprattutto lei è vergognosa e arrossisce per niente. La nostra vita sessuale è sempre stata piuttosto noiosa, mai una stranezza, senore la posizione del missionario, niente pompini, anale nemmeno a parlarne, così alla fine mi sono rassegnato, e ho smesso anche di chiedere. Catia si veste sempre molto castigata, e l'intimo è dozzinale e per niente sexy insomma c'è poco da stare allegri.
Sul lavoro i miei colleghi tendono a prendermi in giro, sono l'unico italiano e mi sfottono, e fanno battute sulla mia virilità quando facciamo la doccia, in effetti loro hanno delle dotazioni quasi esagerate, mentre io sono nella media, mi dicono se con quel vermetto riesco a soddisfare la signora Catia come la chiamano loro, io non replico, ma il dubbio che Catia non sia cosi portata al sesso sia per colpa mia diventa un tarlo nella mia mente. Così dopo mille ripensamenti una sera dopo aver fatto il solito sesso sbrigativo e insoddisfacente presi coraggio e ne parlai con lei.
Affrontaii il dicorso alla larga e cominciai proprio dalle prese in giro sotto la doccia al lavoro, dicendo a Catia che in effetti i membri dei miei colleghi erano quasi il doppio del mio, lei disse he non ci credeva, che stavo esagerando, e che a lei comunque non interessava, e chiuse il discorso almeno in apparenza, ma evidentemente le avevo messo la pulce nell'orecchio, così la mattina dopo mentre facevamo
colazione riprese il discorso, Antonio disse, puoi dirmi la verità, quelle di ieri erano bugie sui tuoi colleghi vero ? Io risposi che era tutto vero, e lei mi disse di portarle la prova di quello che dicevo altrimenti le mie erano solo vane parole, detto questo finimmo la colazione nel silenzio e andammo al lavoro.
Quel giorno ero molto pensieroso, il collega con cui lavoravo in coppia era Jason un gigante nigeriano nero e muscolosissimo, se ne accorse e ni chiese il perché, mi vergognavo a patlarne, ma dovevo parlarne con qualcuno, e gli dissi tutto, lui ascoltò, poi mi disse dai hiano gli altri e fai una foto sotto la doccia, o meglio un video e lo fai vedere alla signora Catia cosi capisce che dici la verità, e sistemiamo la faccenda, cosi facemmo foto e video dei loro cazzi e poi ne facemmo una insieme in cui si vedeva la differenza di grandezza.
La sera a cena dissi a Catia che avevo qualcosa da farle vedere, e sul divano ci mette mona guardare le immagini e i video che avevo fatto, mentre scorrevano le immagini dei colleghi che agitavano i loro cazzi Catia rimase in silenzio concentrata, alla fine le dissi mi credi adesso, e lei di risposta altro che se ti credo, e ti chiedo scusa per non averti creduto subito, adesso andiamo a letto che certe visioni mi hanno messo una voglia che devo levarmi, facemmo l'amore lei aveva la fica bollente e stranamente fradicia e io ci sciacquavo dentro, ma comunque lei ebbe un orgasmo mentre diceva più forte io le schizzai sulla pancia.
Non avevo la percezione che quello sarebbe stato il primo passo verso la nostra depravazione.
di
scritto il
2023-02-23
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