Barbara

di
genere
saffico

La guardo in silenzio, seduta si sta rimettendo il perizoma, è un velo quasi trasparente…
La camera, nel silenzio del pomeriggio, è illuminata di rosso dal sole che comincia il declino..
Poi si alza, è alta e magra, mi gira le spalle… i miei occhi si fermano sopra il suo culo…
Barbara ha un culo che parla, come direbbero molti uomini e, si, anche mio marito… ma ho idea che lui rimarrebbe senza parole se vedesse sua moglie nuda su un letto che non conosce mentre mangia con gli occhi questa giovane donna..
Lei si guarda nel lungo specchio dell’armadio, il viso un po’ imbronciato come sempre quando si vede riflessa… poi si accorge che la seguo con gli occhi e accenna un sorriso che arriccia gli angoli della sua morbida bocca di ragazza poco più ventenne…
Si gira verso di me.. mi innamoro di nuovo di quel lampo azzurro, di quei candidi denti, dei suoi piccoli seni, di quei capezzoli chiari che poco fa ho tenuto tra le labbra, che ho stretto tra i denti strappandole un piccolo gemito che sapeva di dolce dolore…
Non ci riesco.. quando la vedo così, nuda per me, quando vedo il suo pube perfettamente rasato che profuma di lei e del suo piacere che mi ha invaso la bocca…quando la vedo così, la mia mano rapida scende tra le mie cosce, sono di nuovo bagnata, sento la figa bollente, le labbra gonfie di nuova lussuria..
Lei torna da me, si inginocchia in mezzo alle gambe.. la sua bocca scende di nuovo a mangiarmi, le sue labbra e i suoi denti diventano ancora padrone del mio clitoride eretto che sporge curioso… I suoi occhi nei miei mi incatenano ancora una volta.. Le afferro i folti e corti capelli, li tiro con forza, la costringo a prendermi ancora, a frugare ancora una volta con la lingua nel mio umido nido.. Le sue dita risalgono a stringermi i seni che le riempiono caldi le mani e nel farlo mi guarda di nuovo negli occhi, Barbara, la mia Barbara…
Quanto tempo è passato? Un mese? Forse di meno….
Mi camminava davanti in Corso Vercelli..
Era alta, con i capelli tagliati corti, castani, chiari…
Poca gente sui marciapiedi in quella mattina di inizio primavera, lei si fermava distratta a dare un’occhiata a ogni vetrina.. Non sembrava cercare qualcosa ma solo respirare nell’aria leggera che cominciava a profumare di vita che nasce..
Era alta, era magra.. ma con quel culo perfetto sotto i jeans aderenti… Il culo parlava ad ogni suo passo, libero da evidenti costrizioni… quel culo che ho imparato a conoscere in ogni sua perfetta imperfezione…
Non vedevo il suo viso…lei camminava davanti… ma gli uomini, e anche le donne, che incrociavano il suo cammino la guardavano con malcelata curiosità…
Ora, io sono una donna sposata che da poco ha superato i 40 e che guardava con crescente e inatteso interesse le donne… Le guardavo con attenzione facendo finta di niente, a volte le immaginavo nelle loro case, nella loro intimità, con i loro mariti o, perché no!?, con le loro compagne.. a volte le immaginavo nude davanti a me.. Si, sempre più spesso le immaginavo nude ma non avevo mai avuto esperienze reali, le mie erano solo fantasie che, da qualche tempo però, tendevano a riempire la testa quando, da sola, cucinavo o mi lavavo o riordinavo la casa… Beh, dai, ammettiamolo, soprattutto quando mi facevo la doccia e la spugna si fermava un po’ più del necessario in mezzo alle cosce…
Poi, quel mattino di primavera lei camminava davanti.. si è fermata di fronte alla vetrina di un negozio di scarpe… Con aria distratta, forse annoiata dagli sguardi che si posavano troppo spesso su di lei, si è messa a guardare un paio di Louboutin dal tacco per me improbabile…
Finalmente mi sono affiancata e nel riflesso del vetro ho visto quello che ancora non avevo ammirato… un viso dai lineamenti aggraziati, due morbide labbra e due luci accecanti d’azzurro… un seno morbido e poco accennato, due capezzoli che dolcemente si facevano immaginare sotto il maglione leggero di cashmere…
Non riuscivo a staccarmi da quella visione, né trovavo il coraggio di dire qualcosa…
“Ma come si fa ad andare in giro con quelle??!!” la sua voce ha rotto gli indugi, era morbida e dolce come lei… Ci siamo messe a parlare di scarpe sebbene quella fosse l’ultimo mio interesse con lei… Accendeva quelle mie fantasie come nessuna aveva fatto finora.. era lei la donna sognata!
Poi l’ho seguita come fossimo insieme, abbiamo guardato vetrine mentre io sbirciavo il suo viso, abbiamo riso di altri modelli di maglie e maglioni mentre io sbriciavo il suo seno che morbidamente danzava sotto il pullover…
Un caffè americano per me, una spremuta d’arancia per lei in quel caffè di una nota catena all’angolo di Corso Vercelli e Piazzale Baracca.. Chiacchierando come due vecchie amiche ci siamo raccontate di noi.. di sogni e paure, di fantasie e speranze…
Il casuale incontro è diventato abitudine settimanale e poi quotidiana, le telefonate e i messaggi insopprimibili bisogni, la simpatia e la confidenza sono rapidamente virate nell’affetto tra donne…
L’affetto tra donne è infine esploso nel desiderio di lei, nel desiderio di me…
Baci accennati e rubati in qualche sala di cinema dove proiettavano film che non abbiamo mai visto, mani che si cercavano, profumi che si mescolavano, pelli nude che si lasciavano accarezzare… senza mai dire quello che avremmo dovuto.. senza mai rivelare il desiderio d’amore…
Baci profondi nel chiuso della mia piccola auto.. lo spazio ridotto favoriva i contatti dei corpi, il giorno morente e gli alberi ombrosi nascondevano le carezze via via più profonde…
E poi, finalmente, trovato il coraggio, ci siamo chiuse in quella stanza d’albergo… Io l’ho spogliata e sono rimasta come annullata da quel suo giovane corpo nudo, nudo per me, per le mie mani, per la mia bocca assetata di lei… Le ho tolto il piccolo perizoma nero quasi strappandolo, nulla doveva ostacolare il mio desiderio di lei..
Mi sono fatta spogliare dalle sue mani nervose, mi ha tolto tutto, anche l’anima che era già sua.. L’ho guidata sul letto, timorosa di quella prima volta..
Nude, ci siamo baciate, un bacio colmo d’amore, di desiderio e si, anche di lussuria.. era la prima volta per me, forse per lei… non gliel’ho mai chiesto..
Quando la mia bocca si è chiusa sulla sua figa perfettamente depilata, quando la mia lingua l’ha penetrata dove mai era entrata, quando i miei sensi hanno assaporato quello che avevano sognato, desiderato e mai posseduto…ecco, allora ho capito che era lei, Barbara, quella che avevo atteso da tempo…
Le sue dita mi hanno posseduta, sapienti nel cercare i miei oscuri segreti… La sua bocca mi ha dato il piacere che nessuno mi aveva donato così…. intenso, feroce, rabbioso, quasi violento e crudele…
Da allora tutto è cambiato… la signora borghese continua la sua vita di sempre, tra figli che ossessivi richiedono le tue attenzioni, mariti che vogliono il tuo corpo per soddisfare esclusivi ed egoistici bisogni, parenti che ti chiedono se tutto va bene…
Si, tutto va bene… ora si, mentre guardo i suoi occhi azzurri che mi lanciano lampi di cielo mentre riprende a divorarmi la figa….
di
scritto il
2023-03-31
3 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.