Passaggio da Mario

di
genere
etero

Ciao io sono Eli,
Dopo anni di amore per il sesso e per gli uomini ho deciso di condividere il mio primo ricordo, si perchè da sempre sono stata un’esteta del sesso, provando su di me qualsiasi cosa senza limitarmi mai e dedicandomi totalmente al piacere altrui.
Adoro mettermi in mostra, lavorando in ufficio posso mettermi sempre in ghingheri e dare sfoggio del mio corpo provocando e lasciandomi guardare.
Mi piace mostrare le mie gambe lunghe con delle auto reggenti scure e delle scarpe eleganti, uso spesso delle camicie che rendano visibile lla mia quarta di seno, le mie gonne sono sempre corte fino a limite della decenza… per non parlare dei miei capelli lisci e rossi che scendono sulle spalle fino a metà della schiena.
Un giovedì pomeriggio dopo una giornata di lavoro come tante decido di prepararmi per andare via, mi siedo quindi sul divano del mio ufficio per rimettermi i miei tacchi, passo la maggior parte del tempo scalza mentre lavoro, proprio in quel momento sento aprire la porta, è Mario, un mio sottoposto visibilmente in sovrappeso e con una timidezza fuori dal normale, rimane immobile sulla porta guardandomi senza riuscire a dire una parola mentre io con una gamba accavallata all’altra e con una chiappa e l’elastico dell’autoreggente completamente esposte alla sua vista aspetto che inizi a parlare.
Vari istanti dopo riesce a sbloccarsi e mi dice che il mio ncc è in ritardo e che mi avrebbe portato lui a casa se avessi voluto.
Dieci minuti dopo mi trovo in questa vecchia passat con accanto Mario e un piccolo peluche che dondolava al ritmo delle buche…
Parliamo del più e del meno fini a quando non viene fuori il classico discorso della fidanzata e del fidanzato, lui ovviamente risponde che è single mentre io stupidamente rispondo che ho ancora voglia di divertirmi, da lì in poi il suo viso cambia e cambia anche la sua voce, il mario timido che conoscevo è scomparso lasciando spazio ad una persona diversa…
Mi dice… che lo sa che mi diverto e sa che quello che mi piace, lo dice mentre mi poggia la sua manona sulla coscia e muovendola su e giù fino all’interno coscia, dapprima mi ritraggo dicendogli che si era totalmente rincoglionito, ma poi… sentendo le sue dita calde che massaggiavano le mie gambe e i suoi occhi che mi guardavano affamati come quelli di un porco, ho sentito le pareti della mia fichetta contrarsi mentre un brivido mi ha pervaso lo stomaco e lì ho iniziato a tradirmi, la mia voce è diventata sempre meno convincente mentre gli ordinavo di smetterla e le mie mani avevano sempre meno forza cercando di liberarmi da quelle zampone viscide.
Guardo lui e riguardo la strada, non era quella che portava a casa mia, ma non riesco a dire nulla se non di riportarmi a casa pregandolo in tutti in modi ma con la credibilità di un cincilla che combatte contro un lupo…
È buio, si ferma, siamo in campagna non c’è nessuno per chilometri, lui tira indietro il sedile e si lancia in un disperato tentativo di baciarmi, io mi tiro indietro e lui subito dopo si sbottona e si tira fuori il cazzo, nonostante il pancione e i peli vedo subito un serpentone assurdo con una pelle alla fine della cappella di almeno due centimetri, inizia a toccarsi e mi chiede di mostrarli il seno, io rifiuto ma lui allunga la mano e inizia a palparmi, mi sento un lago nelle mutandine ma non posso dargliela vinta, continua e mi sbottona io inizio ad ansimare mentre mi tira fuori un seno, lo fermo e gli dico che faccio da sola, mi tolgo il reggiseno e metto in mostra entrambi i miei seni, lui impazzisce il suo cazzo cresce in pochi secondi diventando enorme e facendo sentire il suo odore per tutta l’auto, lo sento ansimare mi guarda fissa e si tocca, poi mi prende la mia mano e se la porta sul pisello guidandola con la sua, lo sento viscido e pesante, largo e lungo, le mie mutandine sono bagnatissime mi arriva un’altra ventata del suo odore e perdo il controllo, lo voglio e glielo dico, sono subito con il viso su quel ben di Dio, me lo porto alle labbra sentendo finalmente anche il suo sapore esterno, tiro la pelle per mostrare tutta la sua cappella, appena fuori la lecco sentendo un sapore acre di uomo, sento il sapore di chi si è masturbato ed è rimasto così, magari si masturba a lavoro pensando a me, continuo a leccarlo poggio le labbra e lo metto in bocca leccando ogni volta le sue goccioline che timide escono ogni tanto presagendo fiotti e fiotti di sperma, lo metto tutto in bocca non arrivando nemmeno a metà, ma voglio sentirlo dentro di me voglio farlo impazzire.
Mi alzo mi apro totalmente la camicia e mi metto a cavalcioni su di lui, gli apro le gambe, adoro aprire le gambe, sono impazzita lo voglio, lo sento duro bussare alla mia fichetta ci sono solosolo le mutandine ad impedire che entri, le sposto e lo prendo in mano, ma non lo faccio entrare, mi ci masturbo facendolo roteare tra le grandi labbra e il clitoride avanti e indietro mentre gli lecco il faccione, lo muovo velocemente e dopo pochi istanti mi sento schizzare sul clitoride e su tutto il mio sesso fiotti infiniti, lui mi stringe il culo fortissimo ed io sono fuori di me con la figa sporca del suo piacere e il suo cazzo bagnato ancora duro pronto alle porte del paradiso…
Continuo a baciarlo legandogli le labbra, lo posiziono bene sentendo la mia mano sempre più bagnata e mi abbasso facendolo entrare, pensavo di soffrire di più la sua grandezza ma quel misto di umori lo ha fatto scivolare dentro di me molto troppo bene, mi inizio a muovere col bacino per ospitarlo tutto mentre la sua testa e tra i miei seni, li lecca voracemente come se non ne avesse mai visti di così morbidi e belli, io mi godo quel palo tra le gambe facendo su e giù e sentendolo pulsare mentre aderisce completamente alle mie pareti, lo voglio tutto quindi inizio a scendere con forza, lo sento fino alla fine, sento la pelle finale toccarmi e premere forte contro la bocca dell’utero, premo contro di lui con sempre più forza fino a farmi male, lo sento tantissimo e lui ansima come un porco non sapendo più dove toccarmi, perde il controllo prendendomi con un braccio dietro al collo e con l’altro sul culo, senti il suo pancione e lui che inizia a portarmi su e giù seguendo il suo ritmo, con sempre più veemenza, mi bacia e senti la sua lingua riempirmi la bocca, mi sento sfondare finchè non raggiungo un orgasmo fortissimo, stupendo, lo sento gonfiarsi e pulsare ancora più forte mentre i suoi colpi diventano sempre più decisi e dolorosi fino a quando entra completamente sfondandomi quasi totalmente l’utero e schizzando dentro di me una quantità di sperma abnorme e caldissima, mi tiene lì impalata per qualche secondo, lo sento ammorbidirsi, mi alzo e lo lascio respirare, sento la mia fichetta dolorante e il mio basso ventre gonfio di tutto il piacere che è riuscito a esplodermi dentro.
Il suo cazzo è moscio ma ancora grosso, mi chino verso di lui e lo riprendo in bocca per pulirlo, lo pulisco con gusto sentendo i miei umori misti ai suoi, moltissimi umori, è praticamente pieno di sperma, ed io lo lecco avidamente, lo sento crescere di nuovo, lo guardo e gli dico di fottermi ancora, mi lascia fare e inizio un pompino fantastico che mi sono gustato tantissimo fino a quando finalmente non mi riempie anche la bocca, lo ingoio assaporandolo e facendone scendere un pochino sul seno, volevo sentire l’odore del suo piacere anche a casa.
Mi ricompongo e mi faccio accompagnare a casa, non prima di prendere il suo telefono e di scattarmi una foto del seno per i suoi momenti di solitudine…
scritto il
2023-02-11
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