La scommessa… continua

di
genere
etero

Ciao io sono Eli,
Sono arrivata di corsa a casa, mi spoglio lasciando tutto per terra, non è un problema il sabato viene la donna delle pulizie, ci penserà lei.
Solo gli slip li butto via dato che sono zuppi di tutto ció che quel ragazzino mi ha lasciato nel mio dolce buchetto.
Mi chiudo in doccia, l’acqua calda lava via il possibile dal mio corpo, non rimane nulla di tutto ció che è successo poco fa, non sul corpo, la mia mente peró lo sente ancora, vengo assalita da mille dubbi, ho dedicato tutta la mia vita al mio lavoro, la mia carriera è tutto per me, è giusto rischiare tutto per questi miei giochi, per queste mie voglie? È giusto passare dall’essere una donna con mille responsabilità e con una carriera in ascesa all’essere quella che accetta una scommessa del genere e diventa vittima dei propri istinti totalmente dipendente dal piacere?
Ci penso mentre mi passo la schiuma sul mio corpo, mi guardo allo specchio che ho di fronte alla doccia, guardo il mio corpo, il mio viso curato e i miei capelli lunghi e rossi che mi sfiorano la schiena, mi tocco il seno, penso a cosa possano provare gli uomini toccandolo sentendone la morbidezza e la setosità, leccandomi i capezzoli grossi e turgidi, osservo il mio ventre piatto e le mie gambe magre e lunghe che terminano con delle caviglie sottili e dei piedini da bambola con le unghie rosse, mi giro e mi guardo il culetto, un culetto tondo e allenato che forma come un cuoricino con la patatina nascosta tra le natiche, ci penso, e mi dico… io sono così, amo il piacere che il mio corpo riesce a dare, amo gli uomini…
Ritorno in me, esco e correndo mi asciugo, mi metto le mie cremine il profumo e mi rivesto, metto due sneakers bianche, le gambe nude e una gonna corta e larga, canottina e giubottino di pelle, prendo le chiavi e volo via.
La mail alla quale ho risposto diceva di andare in un centro commerciale, il tipo è un commesso di un negozietto, diceva di andare lì per le 11 visto che aveva una pausa di quindici minuti, non amo la fretta ma non posso rifiutare.
Arrivo, sto salendo le scale mobili, sento dietro di me dei commentini abbastanza spinti, parlano ad alta voce, sorrido poi penso… cazzo le mutandineeeeeee, ok devo stare calma, in certi casi il segreto è uscirsene da signore… mi giro vedo due pischelli, li guardo negli occhi faccio un occhiolino al più cucciolo schiocco le labbra in un bacetto tenero e mi rigiro… non parlano più… ma non dimenticheranno mai…
Sono fuori dalla vetrina vedo all’interno due ragazzi presumibilmente della mia età, uno si gira mi vede, alzo la mano e muovo le dita per salutarlo, mi indica chiedendomi con un labiale muto se fossi io… annuisco…
Chiama l’altro e gli sussurra qualcosa, sorridono gesticolando come se non credessero a nulla di ció che stava succedendo, il primo mi fa cenno di aspettare, annuisco ancora, sono in anticipo, guardo le vetrine e attendo.
Dopo pochi minuti stranamente esce l’altro collega, mi da due baci sulla guancia e mice che non è stato lui a scrivermi ma che sono bellissima e che non si aspettavano uno spettacolo del genere…
Mi prende la mano e inizia a camminare, cammina veloce, ha fretta, andiamo verso i bagni, sul serio? Devo scopare nel cesso?
È il bagno dello staff, chiude a chiave, all’interno c’è un lavandino e due cabine con il wc, questo cow boy si fionda su di me, mi inizia a baciare il collo leccandomelo, e mordendomi, con una mano mi prende un seno e lo tira fuori dalla canotta, e con l’atra mi prende una chiappa palpandola gustandosene la morbidezza, ripete che sono bellissima, che non ha mai scopato con una ragazza così, sorrido, lo lascio fare, è in affanno, non capisce più nulla, mi tiro su la gonna e mi siedo sul lavandino, lo guardo negli occhi e dico…
-oggi puoi fare quello che vuoi…
Prova a baciarmi ma mi sposto, si butta sui seni godendosi i capezzoli che ormai erano diventati di pietra, si abbassa i pantaloni lo sento che inizia a toccarsi, capisco…
Certe volte un uomo troppo eccitato va in confusione e deve solo rilassarsi e respirare, lo fermo, lui è nel panico, lo prendo per le guance e dico…
-tranquillo rilassati adesso ci penso io a te, mi piace di più se ti faccio crescere io…
Si rilassa, scendo e mi abbasso, vedo un pisello normale, bello e venoso, lo prendo in mano e inizio a giocarci piano, è caldo e profuma di buono, si sente che ha lavorato tutto il giorno, inizio a leccarlo come un gelato, usando tutta la lunghezza della lingua sulla cappella, lui trema, sento di nuovo il suo sangue tornare nel suo sesso, cambia peso, cambia volume, la sua lunghezza è uguale ma sembra molto largo, inizio a prenderlo tra le labbra, in bocca e me lo passo sul seno per poi rileccarlo, amo queste fragilità nell’uomo, amo fargli sentire che non devono pensare a nulla e che io posso risolvere tutto…
Lo sento crescere nella mia bocca sempre di più, diventa durissimo e me lo gusto volentieri, mi rialzo prendo un preservativo dalla borsa e glielo metto piano, continuando a toccarlo bene, mi giro di schiena urtando con le natiche il suo pisello duro e guardandolo nello specchio gli dico…
-ora fottimi bene…
Non se lo fa ripetere, lo prende in una mano mentre con l’altra mi tiene i fianchi, lo direziona bagnandolo con i miei umori, fa su e giù, è delicato, non vuole farmi del male, poi entra, lento ma forte in profondità, inizia un sesso diverso, si muove in maniera fluida ma lenta facendomi aderire perfettamente a lui, mi piace, mi sento coccolata dal suo modo di possedermi, entra ed esce, aumentando il ritmo per poi rallentare ancora, i miei gemiti gli piacciono, lo sento da come ringhia quando mi sente, lo guardo allo specchio donandogli un volto ai versi che sente e questo lo fa impazzire, chiude gli occhi poi inizio a subire dei colpi più convinti e profondi, sempre più veloci, sento che mi sta aspettando ed io non voglio deluderlo, il volume dei miei sospiri aumenta mentre lui mi possiede sempre più ferocemente, sta per venire, ha iniziato a darmi dei colpi singoli, forti distanziati uno dall’altro, vuole sfondarmi, glielo faccio credere, ansimo forte sempre più forte e con suoni sempre più lunghi…
Ahhh! Ahhhh! Vengo Ahhh! Ahhhh
Lo sento venire nel preservativo e io vengo con lui in un orgasmo romantico, dolce… lui mi accarezza il culo mentre è ancora dentro di me, io sento il calore del suo seme che si ritira mentre esce, ultimo sospiro, lo guardo e sorridiamo complici.
Sentiamo bussare… lui si riveste, ed io mi ricompongo, entra il suo collega, aveva le chiavi, dice che deve rientrare e che si è fatto abbastanza i cazzi suoi, il mio amante va via di fretta e chiudendo la porta mi saluta io ricambio e sorrido.
Mi giro verso lo specchio per rifarmi il trucco, ma sento un rumore di chiavi, la porta è chiusa, di nuovo…
Mi giro confusa verso la porta, vedo l’altro commesso che si avvicina facendo il vago, è un tipo bruttino, biondino e non molto alto, lo guardo un po’ indisposta dicendo…
- non hai capito nulla… apri per favore.
Lui sghignazzando risponde…
- ma come a me non mi tocca niente?
Il suo italiano era pessimo come lui.
Si appiccica a me come un polpo, provo a divincolarmi, ma lui mi stringe mi tocca, mi palpa, inizio ad incazzarmi, lui invece inizia a strizzarmi i seni e mi bacia il collo con foga, chiudo gli occhi e sospiro portando il mio viso verso il soffitto, non farlo ti prego, perdo la testa, Eli non cedere, raccolgo tutte le forze e lo spingo, lui fa un passo indietro, imbronciato è ancora meno piacevole, si slaccia la cintura e si sbottona, si abbassa i boxer e tira fuori un pisello lungo e con una carnagione chiarissima, totalmente incappucciato, anche lì potrei impazzire ma non voglio, si riavvicina con questo coso penzolante e lungo, si riattacca a me, lo prende in mano e me lo struscia sulla coscia nuda, io mi ribello, mi prende una mano e con forza se la porta sul cazzo, la tengo chiusa ma sento che se passo sul pisello mentre io avverto la sua umidità sulla pelle, rilasso la mano, così me lo poggia sul palmo, inizio a muoverla, lo sapevo, cazzo lo sapevo, la muovo piano ma lo sento ugualmente crescere, sale un odore forte, non è il classico pulitone almeno non lì, diventa duro e lo sento lunghissimo anche se non troppo grosso, mi inizia a toccare tra le grandi labbra mentre con la lingua mi lecca il mento e la guancia, mi sente bagnatissima e lo sento ridere, mi sposto e mi siedo sul lavandino, lo guardo ed apro le gambe verso di lui esponendogli la mia fichettta, mi tiro su la gonna.
- fai presto…
Ho aperto di nuovo le gambe, a me solo fare quel gesti mi eccitava tantissimo,
Lui si butta con un viso infoiato verso di me, mi prende per le cosce e dice…
-mettilo dentro tu se davvero lo vuoi…
Rispondo…
- sei uno stronzo…
Lo prendo lo direziono bene e lui spinge dentro… ha vinto lui…
Inizia a fottermi… si fottermi perchè non esiste un altro vocabolo idoneo ad esprimere quello che stava facendo…
Mi fotteva… entrava ed usciva come se mi stesse scopando un cane, dando colpi secchi decisi, non voglio godere ma mi sento eccitata, ansimo anche se non vorrei dargli soddisfazione, poi mi chiede se usassi la pillola, dico un si strozzato mentre sento partire una vibrazione nel basso ventre, non posso venire, ma che problema ho, lui inizia a ripetermi…
-adesso ti farcisco per bene, ti schizzo nella fica, ti schizzo dentro
Lo ripeteva a ripetizione e pensavo che fossero delle parole viscide e schifose ma in quel momento pur odiandole mi provocavano delle contrazioni fortissime, lo sento tutto dentro lo sento toccare la fine della mia fichetta, fino a sentire letteralmente esplodere quello stronzo dentro di me, io sono fuori controllo, e con quel liquido caldo schizzatomi dentro mi abbandono ad un orgasmo assolutamente non desiderato ma forte fortissimo, lo sento ansimare ed io sono confusa, mi bacia i seni li lecca mentre il suo affanno si placa, poi esce raccoglie il suo sperma con la cappella dalle grandi labbra e mi tira giù, mi dice…
-Puliscilo tutto che devo tornare a lavoro…
Io come una lobotomizzata lo faccio e lo faccio bene, lo lecco tutto fino alla fine anche le palle, lo odiavo ma in quel momento ero sua totalmente sotto il suo controllo… si alza si riveste e va verso la porta, prima di richiudersela alle spalle dice
- chiudi la porta quando vai via
Senza nemmeno guardarmi chiude e se ne va…
Io rimango lì immobile alcuni minuti, non sto capendo nulla, il mio corpo ormai decide da solo cosa fare… mi alzo e mi guardo allo specchio… sento vibrare il telefono…
Lo prendo…
Una nuova mail…



scritto il
2023-02-13
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