Storia della mia educazione. La mattina dopo il Gala. (11)

Scritto da , il 2023-01-27, genere saffico

Mi risvegliai nuda a letto. Da sola. Thomas era probabilmente tornato nella sua stanza. La sensazione di piacere provata la scorsa notte fu offuscata dalla sua assenza, ma capii subito quanto fosse stato saggio ad andarsene quando la padronà bussò alla porta ed entrò senza attendere risposta "Sveglia bambolina. Ieri sera sei stata bravissima. Non ho mai ricevuto così tanti contatti in tutti questi anni. " Notai il suo sguardo scivolare sul mio corpo nudo e rimanendo sul fianco girai il busto per guardarla e allo stesso tempo mostrarle meglio il mio seno "La ringrazio. Per me è un'onore rappresentare lei e il padrone." Entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di sè, avvicinandosi al letto. "Girati. Voglio farti un massaggio. Quei tacchi devono essere stati una tortura. Te lo meriti." Così dicendo scostò il lenzuolo che mi copriva dalla vita in giù e iniziò a massaggiarmi i polpacci. Avevo i muscoli indolenziti e tesi, ad ogni passaggio gemevo leggermente per il dolore causato dalla sua forte presa, ma era piacevole. "Sai, il padrone ed io abbiamo deciso che da oggi, quando sei da sola con noi, potrai darci del tu. Mai in presenza di altri o se siamo tutti e tre insieme, ma in momenti come questi potrai farlo. Questo per farti distinguere lavoro - scivolò con le mani lungo le mie gambe fino ai glutei che allargò leggermente - e piacere." Rimasi in attesa, ma le mani della padrona non si spostarono dai miei glutei, anzi, iniziarono a massaggiarmi con più convinzione. Ad ogni passaggio divaricava e stringeva. "Ho capito. Vi ringrazio." Le dissi inarcando la schiena per permetterle di vedere meglio quello che stava massaggiando. Apprezzò il movimento perchè si spostò sopra di me, a cavalcioni sulle mie gambe e sentii il contatto della sua pelle nuda sulla mia. Incrociai le braccia sotto il cuscino e mi abbandonai completamente al suo tocco. Quando mi sfiorò con le dita l'ano mi irrigidii ripensando alla sera prima con Thomas. Lei fraintese "Non avere paura. Rilassati." Sorrisi contro il cuscino e rilassai completamente il corpo inarcando ancora di più la schiena "Brava bambolina" mi disse.
Iniziò a massaggiarmi l'ano con movimenti circolari, senza penetrarlo. Poi sentii colarci sopra qualcosa di bagnato e capii che aveva lasciato colare un pò della sua saliva, riprendendo subito a massaggiarmi. Lentamente infilò un dito aspettando che lo sfintere si adeguasse all'intrusione "Male?" mi chiese. Un no incerto uscì dalla mia bocca e lei si fermò per un attimo. Mosse il dito avanti e indietro un pò di volte dentro di me e poi, dopo una seconda colata di saliva, infilò un altro dito. Aspettò di sentire il mio sfintere rilassarsi e ricominciò a muoversi lentamente. Con l'altra mano mi scivolò tra le gambe sentendo tutta la mia eccitazione. Ero completamente bagnata. "Ti piace bambolina?" sentii nella sua voce l'ombra di un sorriso. Non risposi, ma mi mossi sulla sua mano per sfregare il clitoride turgido. "Parla." mi disse fermando la penetrazione. "Non ti fermare." fu la mia immediata risposta. "Voglio sentire le tue dita dentro di me." le dissi girando leggermente la testa per guardarla negli occhi. La mia risposta parve essere di suo gradimento perchè ricominciò a muovere le due dita dentro il mio ano e allo stesso tempo massagggiarmi il clitoride gonfio e umido. "Quante dita vuoi sentire dentro di te bambolina?" mi chiese infilando il pollice nell'unico buco ancora vuoto a sua disposizione. Stavo gocciolando i miei umori sul lenzuolo. "Sei così bagnata, adoro quando ti bagni per me." Le sue parole furono come fuoco, non riuscii a trattenermi e iniziai a muovermi al ritmo delle sue dita che penetravano e massaggiavano e artigliavano. Volevo sentirla ovunque dentro di me e l'orgasmo saliva prepotente mentre spingevo più a fondo le sue dita nel mio ano. "Piano bambolina, piano." mi disse sfilandole "Così ti farai male, non sei ancora pronta." Lasciai sfuggire un gemito di frustrazione "Ti prego padrona, fammi godere." Lei non parlò, ma riprese a muovere il pollice nella mia vagina fradicia e a massaggiarmi il clitoride ormai pronto all'orgasmo. Non ci volle molto, appena qualche movimento e sentii l'ormai famigliare scossa elettrica partire dal centro del mio essere e spandersi per tutto il corpo. Strinsi il suo pollice dentro di me e godendo, ansimai di piacere. Quando le scosse del mio orgasmo finirono la padrona spostò la mano e allargandomi oscenamente passò la lingua lungo tutto il mio sesso, dal clitoride ancora pulsante, alla vagina, fino all'ano insinuandosi dove poteva e assaporando ogni mio umore. Dopodichè si alzò e dandomi una pacca sul sedere disse "Adesso vai a lavarti e preparati. Il padrone vuole passare una giornata con te, per premiare la tua buona condotta di ieri sera." Fece l'occhiolinò e sparì nel corridoio diretta alla sua camera da letto..

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