Moglie e sorella si amano.

di
genere
incesti

Sono rappresentante di articoli sportivi di marche diverse, una di queste in funzione dei risultati ottenuti offrì un soggiorno per tre persone a Palermo. Sempre innamorato della Sicilia con Ebe mia moglie ci parve una bella occasione per staccare dagli impegni. Mancava il terzo fu lei stessa a proporre mia sorella sua coetanea Melissa. In fase di programmazione si valutano i pro ed i contro ed io chiaramente espressi il problema che con mia sorella non avremmo potuto avere una vita intima. Giustamente lei rispose che comunque la vita intima non avremmo potuto averla con qualsiasi terzo, anzi Melissa le sembrava la più disponibile perché di mentalità aperta.
“Decidi tu vuol dire che mi farò delle seghe in bagno”. “La tua volgarità è inversamente proporzionale alla tua intelligenza”. “Amore i tuoi complimenti sono sempre gratificanti”.
Il 28 giugno, ancora bassa stagione, arrivammo come previsto portando mia sorella. Albergo a pochi passi dalla spiaggia del Mondello. Temperatura circa 40°, mare fermo, sole immacolato “Ragazze oggi stiamo al mare, troppo bello” Non si opposero, mi parve strano. Percorso di pochi metri con maglietta costume e infradito. Tardavano a spogliarsi, in spiaggia non c’era tanta gente, anzi erano in pochi, forse perché un giorno feriale. “Avete freddo vado a prendervi un maglione”? Scoppiarono a ridere tolsero la maglietta e seno al vento con mini perizoma per entrambe. Dopo
aver stropicciato gli occhi “Siete pazze”? “Tranquillo si può stare così, ci siamo informate”. Guardando bene anche qualche altra era abbigliata, cioè nuda, allo stesso modo. Due fighe stratosferiche “Ragazze qui siamo in Sicilia state attente” Mi preoccupavo della vita intima ed invece il cazzo fece capolino dal costume. Ebe subito mi appioppò “Porco” Melissa fu più diplomatica “Tiralo fuori in tutto” Bella compagnia pensai. Entrammo in acqua per evitare cattivi pensieri appena l’acqua copriva la figa tolsero anche il perizoma. “Togliti il costume anche tu” “Vi siete messe d’accordo”? Si avvicinarono e loro stessi tolsero il costume, uno slip sdrucito che avevo da ragazzo. Melissa mi prese il cazzo e mi tirava dove l’acqua era più alta. “Che cazzo
fai”? Ebe rideva a crepapelle “Siete due troie” “Finalmente l’hai capito” Cominciammo a sguazzare nell’acqua si stava benissimo, quel senso di nudo che avevamo addosso era stupendo. Ebe si avvicinò mi abbracciò mise la lingua in bocca ed il cazzo la riconobbe, si spostò e Melissa fece la stessa cosa, lingua in bocca. Ero abbastanza sorpreso però trattandosi di due fighe ritenni utile assecondarle, sicuramente si erano accordate a fare qualcosa di trasgressivo. Torno a dire, nudi in acqua si stava benissimo, ad essere sinceri ero anche predisposto all’eccitazione.
Rimettemmo le coperture stratte ed uscimmo. Avevamo una palma restammo in piedi per
darci una parvenza di asciutto ed Ebe si avvicinò sfiorandomi, questo causò una erezione che fece uscire mezzo cazzo fuori. Fui costretto a sedermi, loro ridevano. Si, erano proprio d’accordo a farmi eccitare. Dovevamo rientrare per il pranzo quindi in due minuti tornammo in albergo, doccia veloce, pranzo e riposino. Io in mutande loro in perizoma. Sono calme, questo non mi tranquillizzava per la sera. Alle 16,30 andammo in centro vestite veramente come due puttane di strada, trucco marcato, tacco altissimo, seno in buona evidenza e minigonna traumatica, per gli altri. “Ragazze sembrate due puttane” “Si tu sei il pappone” rispose Ebe. Tutti sgranavano gli occhi, e si che anche altre ragazze erano abbigliate allo stesso modo, loro di più. Melissa era
già stanca “Con questi tacchi è impossibile camminare su questo porfido” Seduti su una
panchina per recuperare, gambe in mostra e via. La stanchezza prese il sopravvento, rientrammo in albergo, addirittura in camera per riscendere alle venti per la cena. Tornammo su, la camera era predisposta con un matrimoniale ed un singolo, Ebe proclamo “Questo letto deve restare integro” Intuito ormai il congegno esplosivo proposi “Lasciamo integro il matrimoniale ed “ammuchiamoci” sul singolo “fasullo” Sentenziò Ebe. Ed ancora “Andiamo in doccia lavaci la schiena” “Andate voi dopo vi raggiungo” “Vedi Melissa, come dicevo, questo latita in intelligenza, non capisce a volo deve essere spinto” Mi spinsero in doccia, altro che lavare la schiena a loro, mi lavavano il cazzo a quattro mani. Assunsi una posizione neutra pensando di far fare tutto a loro. Infatti mi fecero tutto, mi asciugarono perfettamente, lo fecero anche loro e si posizionarono col la bocca sul cazzo. Notai che Ebe era esperta, Melissa di
più, era pratica di cazzo “Dove hai imparato”? Non rispose impegnata com’era. Quando il cazzo raggiunse la massima dimensione, con un gesto di altruismo raro di questi tempi Ebe disse a Melissa “A te l’onore” Si adagiò delicatamente sul mio corpo, il cazzo entrò facilmente, chiuse gli occhi ed emise un lungo gemito. La guardai ripensai che fosse mia sorella, lo sguardo eccitato di Ebe mi invogliava poi mi disse “Sborrale dentro falla godere” All’unisono avvenne, uno straordinario piacere, Ebe cominciò a leccare la figa di Melissa raccogliendo la mia sborra, poi si unirono loro scambiandosi la sborra con la bocca, vedendole il cazzo ripartì, era il turno di Ebe. Mentre la scopavo si baciavano, secondo me avevano già praticato il saffico, ecco perché andavano d’accordissimo. Infatti quando sborrai nella figa di Ebe fu il turno di Melissa a
leccare la figa. Erano molto pratiche. Tentai il tutto per tutto “Ragazze vi guardo, fate uno spettacolo solo per me. Diedero vita ad una esibizione mai vista e godevano moltissimo. Mi preoccupavo della vita intima prima di partire, ora dovevo preoccuparmi di non cedere alle loro richieste, considerando che già ero venuto due volte. Le loro risorse erano inesauribili, mi eccitavano facilmente, le scopai ancora una volta ad entrambe. Avevo capito però che preferivano fare da sole. Altro che eccitanti nelle loro figure, molto di più. Non avevo più riserve di sborra. Nei giorni seguenti ci organizzammo allo stesso modo, mattina mare, pomeriggio visite alle bellezze della città. Le giornate passarono velocissimamente, le nottate ancora di più, Melissa ed Ebe si chiamavano “amore” a me chiamavano non chiamavano, chiavavano. Rientrando in sede i loro accoppiamenti Ebe e Melissa, contrariamente a prima,
lo facevano apertamente con mio grande piacere. Io avevo comunque due fighe, anche se a scartamento ridotto.
scritto il
2023-01-13
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