Un altro si

Scritto da , il 2012-11-03, genere gay

Un altro si
Quello è stato in assoluto il si più difficile, non che gli altri fossero stati semplici, viaggiavo in macchina col mio prof di ripetizione che mi seguiva da tempo, ormai i miei genitori lo consideravano un nonno acquisito e gli avevano detto di si alla proposta di un lasciarmelo accompagnare quel fine settimana in campagna per andare a trovare la sorella che da un pò non ci stava più con la testa.
Mentre attraversavamo una stradina isolata lui mi aveva fatto aprire una borsa che conteneva sandaletti col tacco, calzettine rosa, mutandine di pizzo rosa, gonnellina scozzese, e camicietta smanicata e mi aveva detto di togliermi i miei vestiti da maschio e di vestirmi cosi, voleva presentarmi alla sorella come la bella femminuccia che lui mi aveva fatto diventare.
Io non volevo fare quel passo, per lui, per l'affetto che provavo e anche un pò di amore, durante le sue "ripetizioni" avevo detto si a tutto: glielo avevo menato, glielo avevo succhiato, mi ero preparato il buchino secondo le sue istruzioni e, da tempo ormai e con mio grande piacere, mi facevo inculare da lui ma vestirmi da ragazzina era troppo, e se poi la sorella se ne fosse accorta, se l'avesse detto ai miei?
Alla fine però, come al solito mi ha convinto, già mi aveva iniziato a preparare spingendomi a farmi crescere i capelli, mancavano solo i vestiti. Un altro si quindi.
Lui fermò la macchina e mentre controllava che non passasse nessuno io mi preparai, mi sentivo davveri stranom sensazione di fresco alle gambe ed al culonon più protetti dai jeans ma lo sguardo eccitato del proffi mi riscaldava come sempre. Risalii in macchina e partimmo per andare dalla sorella. All'ingresso avevo il cuore in gola, mi sentivo teso e spaventato come la sera in cui ero tornato a casa dai miei dopo che il proffi mi aveva inculato per la prima volta, eccitato ma anche terrorizzato dall'idea che capissero cosa avevo fatto. Invece andò bene anche quella volta, la sorella era davvero fuori, al prof bastò dire che ero la nipote di zia Evelina che subito lei si perse ner ricostruire l'albero genealogico della famiglia di zia velina e io per lei diventai a tutti gli effetti la nipote, bisognava festeggiare, un salto in bagno per prepararmi e mentre la sorella sfogliava vecchi album di foto il proffi mi fece scoprire la comodità della gonna rispetto ai calzoni facendomi chinare sul letto, sollevandomela, abbassandomi gli slippini rosa ed inculandomi, fu una vera e propria sveltina, la prima della mia vita ma quello non impedi al proffi di vemire nel mio culetto e a me di venire nella sua mano in contemporanea.
Se avete avuto esperienze simili e volete parlarne con me potete scrivermi, solo mail, non uso msn, facebook o altre cazzate simili, a chiribozza@virgilio.it

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