"Amore mio, è tutto un equivoco, non mi sono accorta di niente!"

Scritto da , il 2022-12-27, genere tradimenti

Ma quello che fece qualche mese prima mi fece infuriare molto di più che nel caso del racconto precedente.
È la prima estate. La vacca ora è al top. Da tre mesi è una rotta in culo e ora ci dà dentro alla grande e venne da me in vacanza per qualche giorno.
Per il marito ufficialmente è da suo fratello in quanto, seppur non vivano più assieme, sono ancora a tutti gli effetti marito e moglie e lui non ci pensa affatto a concederle la separazione. E lei onestamente non fa più di tanto per averla.
Si propone un toro e lo ospitiamo. Siccome non era chiaro il suo aspetto lo riceviamo in sala. A me pare un tipo qualsiasi. Anche piccolo di statura ma noto che la puttana invece è molto intrigata dal tipo.
In compenso non serve una cima a capire che è arrogante e una vocina mi suggerisce che mi considera solo un cornuto. Chiede comunque se fosse possibile che siamo noi ad iniziare e lui si aggregherà successivamente. Le camere sono al piano superiore unite da una scala a chiocciola che porta dalla sala a queste.
Io e la puttana iniziamo, lui ci osserva, nel frattempo si era spogliato.
Il nostro “iniziare” dura poco perché sento una mano che mi tocca la spalla e mi dice:” Ho capito tutto. Adesso lasciala a me questa vacca di tua moglie!”
La situazione in generale, abbinato al fatto che la definisce mia moglie quando sa benissimo che non lo è, e l’arroganza con cui fa questo già mi innervosisce notevolmente, ma non posso certo mandare all’aria una monta così, all’improvviso, per queste mie iniziali impressioni.
Il porco però è bravo sia di lingua che di mano e la vacca lo apprezza. Eccome se lo apprezza, tanto che viene una prima volta prima ancora di aver provato il suo cazzo. Cazzo che si rivela essere nella norma in un mondo di superdotati, ma è un cazzo duro. In seguito, la vacca lo citerà (anche con le sue amiche del sito) come uno dei più piccoli che abbia preso, ma sapendolo usare l’ha fatta godere come altri, seppur superdotati, non erano riusciti a fare.
Quindi iniziò a scoparsela e non fu difficile capire che aveva una certa predisposizione a farle il culo. Inoltre, quel maiale parlava scopando. E parlava molto anche rivolgendosi a me seppur non gli fosse stesso chiesto. Arrivò a dirmi che siccome sua moglie non gli dava il culo lui lo cercava nelle puttane da strada. Soprattutto con le nigeriane e aggiungeva che:” Tua moglie meriterebbe di fare la battona da strada “e mentre diceva questo la inculava alla pecorina con notevole foga mentre la vacca lo apprezzava sempre di più.
Io avevo fatto due foto, ma fui talmente innervosito che smisi di fotografare.
Quando lei gli andò sopra per cavalcarlo (e dopo averla fatta godere un'altra volta) lui abilmente e velocemente passò dalla figa al culo e non pago chiese alla troia:” Diglielo dive lo hai! Diglielo!”. E la vacca non se lo faceva ripetere:” Nel culo! Tutto nel culo!”
E lui ancora:” E come ti faccio il culo? Razza di puttana che non sei altro! Come te lo faccio?”
E lei senza editare:” Sei fantastico! Sei fantastico!”
Finalmente arrivo il momento della sborrata e della immancabile bevuta della troia.
A quel punto intervenni io invitandoli a tornare in sala. Al piano inferiore. Il messaggio non lasciava adito ad altre interpretazioni se non una sola: si finiva lì!
In quel periodo abitavo in una casa indipendente quindi se avessi desiderato un secondo tempo non c’era la necessità di allontanarmi dalla camera (diversamente da ora che avendo dei vicini è bene non far sentire delle voci se non dalla sala). Inoltre, il bagno era al piano superiore.
Il messaggio era chiaro: finisce qui!
Il porco scende insieme a me. Lui rimane nudo e mi dico tra me e me” Stai pure nudo, tanto tra un poco capirai che ti devi rivestire e andartene”. La puttana, nel frattempo, andò a farsi una doccia. L’ unica cosa gradevole di quel maiale (almeno fino a quel momento) era che aveva portato con sé una bottiglia di prosecco che avevo messo in fresco. Chiese di aprirla e mi era parso una cafonata nei confronti della troia che era assente. Ma non feci obiezioni. L’ importante per me, in quel momento, era che si togliesse dal cazzo nel minor tempo.
Quindi cominciò a parlare, sempre con il suo tono arrogante fatto di “io qui...io là “. Eravamo seduti uno di fronte all’ altro nel mio ampio divano a otto posti. In mezzo il tavolino con il prosecco e i bicchieri.
Sento i passi della puttana che sta scendendo le scale a chiocciola. Alzo lo sguardo e mi aspetto di vederla vestita invece indossa l’accappatoio!!
Avviene tutto in un attimo tanto che lo realizzai a fatica. Come dicevo il divano è ampio e c’era posto sia alla mia destra che alla mia sinistra. E dove va a sedersi la puttana? Di fianco al porco ancora nudo.
Io rimango basito mentre il maiale (bisogna dargliene atto) fu molto più rapido di me. Fece finta di non aver visto la vacca al suo fianco e continuò a conversare tranquillamente con me come se niente fosse. Con un rapido movimento pose il suo braccio dietro la spalla della puttana ma (aspetto importante) senza toccarla.
Nel frattempo, come se fosse la cosa più naturale, quel maiale, pur continuando a conversare, iniziò a menarsi l’uccello. Lo faceva con una naturalezza incredibile, come se si stesse grattando un foruncolo.
Il mio sguardo cadde sulla vacca la quale ignorava totalmente la conversazione. Totalmente!! In modo sfacciato osservava uccello di quel toro, ansimava leggermente e si passava la lingua sulle labbra.
Fu un lampo. Ma veramente questione di secondi, ma che dico? Decimi di secondo.
Al porco fu sufficiente darle un leggero colpetto sulla spalla. Una cosa impercettibile. Come per richiamarla all’ordine, come dire “è arrivato il momento puttana!”
E la vacca si abbassò alla velocità della luce, spalancò la bocca come uno squalo e la chiuse solo quando ebbe in bocca il cazzo di quel maiale.
Lui mi fissò trionfante dicendo: “Lo sapevo che voleva ancora il mio cazzo questa puttana di tua moglie”
Quindi se lo fece succhiare per qualche istante spingendole la testa con le mani. Poi improvvisamente la tiro su, impugnò il bicchiere di prosecco davanti a lui e come se fosse il padrone di casa lo versò interamente sul suo uccello (bagnando ovviamente anche il divano) e disse:” Adesso ti faccio brindare a cazzo e prosecco cagna che non sei altro!!”
Io ero furibondo! Ma dovete capire che sicuramente ho impiegato molto più tempo a scrivere questa parte del racconto che il tempo effettivo in cui era accaduta. Il porco le fece il gesto di alzarsi in piedi e la puttana lo fece con una rapidità incredibile.
Quindi fu lei a far cadere l’accappatoio a terra rimanendo completamente nuda!!
La vacca, pur non guardandomi, non poteva non aver notato la mia espressione infuriata. Ma non le fregava molto: troppo zoccola, troppo troia, troppo vacca da monta!
Lui batté il palmo della mano sul divano accompagnato con un:” Alla pecorina!”
La cagna obbedì immediatamente. Un colpo secco e ancora le parole del maiale trionfanti: “Vuole ancora il mio cazzo in culo questa cagna di tua moglie!” e mentre le impugnava i fianchi dandoci dentro le chiese conferma:” È vero che lo vuoi ancora in culo troia?” e lei:” Siii…siiiiii…siiiiiiiiii”
La mia sala dava sul giardino. In realtà il rischio di essere visti dall’ esterno era solo teorico ma presi l’occasione per dire:” Cazzo no! Qui ci possono vedere “
Sarebbe stata l’ultima occasione per farli smettere. Il porco non si scompose, prese per mano la troia e si indirizzo sulla scala a chiocciola. Dietro a lei la puttana che, volutamente, faceva di tutto per evitare il mio sguardo.
Io non li seguii. Ma i due non chiusero la porta della camera. E il maiale si diverti (consapevole che lo avrei sentito) a farmi una telecronaca con i vari “la sto inculando fino al “adesso le riempio il culo!” con tanto di urlo strozzato mentre le sborrava dentro.
Solo allora scese sorridente e avendo capito aria pesante si vestì velocemente ma non rinuncio alla battuta finale:' Quando la puttana di tua moglie vuole godere ancora non hai che da chiamarmi!”
Appena uscito di casa ebbi una discussione furiosissima con la puttana. Mi dissi per la seconda volta (la prima fu quando si fece rompere il culo in mia assenza in motel) che era troppo zoccola, anche per un porco come me.
Ok, da un lato il vero cornutone era ancora il marito ignaro ma ero io che ci facevo la figura del cornuto! Lui era beatamente ignaro!!!
Lei con la consueta abilità cadette dal pero. Con una faccia incredibile mi disse che non si era accorta di nulla. Che fu anche lei sorpresa dagli sviluppi della situazione e che essersi seduta a fianco di quel porco fu semplicemente casuale.
Poi, come giustificazione finale, disse che forse era troppo abituata ad andare alle monte senza la mia presenza e che ora in avanti sarebbe stata più attenta alle mie reazioni.
Come si è visto nel racconto precedente (che narra fatti successivi a questi) fu solo un buon proposito.
La semplice verità: è troppo vacca per resistere alle tentazioni!!!
Successivamente mi ricordai di un episodio di trent’anni prima quando io e la troia abitavamo nello stesso paese e non la avevo ancora scopata.
Quando lo spiegai alla puttana lei mi disse di avere dei ricordi vaghi. In realtà aveva succhiato troppi cazzi per ricordare le singole e precise situazioni.
Un ragazzo che frequentava il mio medesimo bar al passaggio della puttana (tutti sospendevano i discorsi che stavano facendo in quel momento per dedicarsi a lei) ci raccontò che ebbe modo di farsi fare da lei un incredibile pompino con ingoio, con modalità identiche seppur in un contesto diverso.
La puttana seppur molto giovane aveva già il nomignolo di Regina dell’ingoio. All’epoca era diffuso trovarsi tra compagnie diverse in auto in ampi spazi come piazze o parcheggio vari. Tante compagnie mischiate che facevano il punto della situazione su cosa fare la sera. Ovviamente anche tante auto parcheggiate qui e là, sparse e aperte (anche se il proprietario era cauto con le chiavi e se le portava con sé) con la classica autoradio anni 80 accesa su canali musicali.
Quel ragazzo notò che sulla sua auto era salita la troia, aria imbronciata e solitaria mentre ascoltava la musica. Era seduta sui sedili dietro.
Lui le si affiancò. Ovviamente conosceva perfettamente la nomina della ragazzina che adorava succhiare cazzi senza ritegno (e chi non la conosceva?!). Lei rimase impassibile, come se il ragazzo non fosse salito in auto.
Impassibile finché lui estrasse il cazzo e cominciò lentamente a segarsi notando l’ansimare eccitato della vacca. Non ci furono presentazioni ed esattamente come accadde a casa mia fu sufficiente un colpetto sulla spalla per farla fiondare sul suo cazzo e lo mollò solo dopo averlo fatto sborrare in bocca e solo dopo averlo pulito alla perfezione.
Il porco conosceva la Regina dell’ingoio? Mai scambiato una parola fino a quel momento!
Era già segnato che fosse così puttana!!!


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