Dal sogno alla realtà.

di
genere
incesti

Incesto? Tradimenti? Dominazione? Esibizionismo? Prime esperienze? Voyeur. Un po' di tutto.
A volte i sogni si avverano, non per casualità, perché lo si vuole. Quando si legge troppo nel cervello si può insinuare qualche aspirazione del nostro inconscio che si ritiene irrealizzabile.
La mente vaga e spesso dall’archivio estrae una possibilità positiva attinente a quel sogno e…
Ho sognato la nostra casa visitata da un ladro di fighe, quindi Elide, mia moglie, correva un grave rischio, la dovevo proteggere e non avevo le forze, il ladro era molto più potente di me. Ridotto all’impotenza, legato mani e piedi con Elide che, dapprima paralizzata dalla paura cominciava a sciogliersi ed a tranquillizzarsi. Mi dirà dopo che si è sacrificata per evitare conseguenze più gravi. Ero solo col mio sogno irreale. Il ladro con molta dolcezza la invitò a denudarsi, cosa che lei fece in un attimo, a cui seguì un apprezzamento “Sei una splendida figa”. Subito dopo anche lui mise in mostra il suo meraviglioso corpo dotato di un cazzo straordinariamente bello e grande. A quella vista Elide predisponendosi ad accoglierlo, con un cenno delle mani, invitò il ladro a penetrarla. Un forte sospiro seguito da forti gemiti di piacere e godimento dei due con lei che lo strinse sul suo corpo, con la bocca incollata sulle sue labbra diceva. “Distruggimi, fammi male, non ho mai goduto in questo modo, non mi lasciare mai più”
Dopo vari orgasmi, con Elide disfatta, anche lui, estraendo il cazzo dalla figa, cominciò a vomitare sborra da ricoprire il corpo di lei, e subito dopo il mio. Indossò con movimenti felpati la tuta con cui era venuto e sparì. Mi svegliai tremando madido di sudore con il cazzo in erezione che mi arrivava sul petto. La chiamai “Elide!!!” senza rispondere mi venne più vicino, si accorse delle dimensioni del cazzo, che forse non mi apparteneva, salì sul mio corpo, se ne appropriò con la figa. Godeva continuamente, orgasmi a ripetizione, io non riuscivo a sborrare, il cazzo sempre enorme, lei non si stancava mai, gemeva e godeva, gemeva e godeva, godeva, godeva.
Infine il crollo ormai esausta non dava segni di vita. Il mio cazzo non accennava a tornare alla normalità. Il primo pensiero fu quello di chiamare Angela la madre, la pregai di raggiungerci. Stava dormendo impiegò qualche minuto a vestirsi e raggiungerci. Aprii la porta, avevo il pigiama corto, il cazzo eretto era molto evidente, quando lo vide esclamò “L’hai uccisa col cazzo” poi corse in camera, mise l’orecchio vicino alla bocca di Elide e disse che respirava debolmente, stava bene.
Mi chiese il perché di quella situazione, raccontai tutto per filo e per segno. Il primo commento fu “Magari venisse anche a casa mia”, poi immedesimandosi nella mia sofferenza ancora ”A te ora ci penso io” Si tolse quei pochi abiti che portava, mi spinse sul letto e fece sparire il cazzo.
Con pochi colpi mi fece sborrare, volle scopare ancora fino al risveglio di Elide, la mattina successiva alle dieci. Si rivestì e salutandomi disse “Chiamami se si dovesse verificare ancora”.
Il risveglio di Elide………………..
di
scritto il
2022-12-11
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