Il compagno di Karate - Pt 1

Scritto da , il 2022-12-08, genere dominazione

Stavo affrontando il ragazzo nuovo, appena arrivato in paese. Si era trasferito da poco. tutti avevano paura di lui, dato che prima era stato un campione nella sua città di origine. Ci diamo la mano e lo scontro inizia. Mi mette al tappeto in men che non si dica. Era molto veloce e mi sembrò quasi impossibile da colpire. Arrivo con la testa sul tappeto, sono difeso lungo da un suo colpo secco sul mio addome. È come se qualcuno avesse spento il mio corpo. Un po' erano le luci intense della palestra, un po' gli urli dei miei compagni che incitavano quall'incontro così impari, ma io mi trovai non solo al tappeto, ma sormontato sulla mia faccia dalla sua pianta del piede. Mi premeva il piede sulla guancia e tirava il mio braccio verso di lui. Armbar, pensavo. Non c'è niente da fare a questo punto. Mi arresi subito alla sua forza, colpendo la mano sul tappeto. L'incontro era finito e lui, trionfante si alzò e mi pose un piede sul petto, esultando. I ragazzi della palestra, di 12-14 anni come tutti noi, applaudirono e acclamarono la performance. Mai avevano visto una tale dimostrazione di potenza e tecnica. Dopo l'incontro mi recai dolorante nello spogliatoio. C'eravamo solo io e il ragazzo che poco prima mi aveva sconfitto facilmente. Mi avvicino a lui e gli allungo la mano. Lui me la dà e stringe forte. Si alza in piedi e mi guarda negli occhi. "In ginocchio", mi dice, continuando a guardarmi. Io non capisco. "Dai", continua lui. Io non riuscivo a staccare la presa e non ho altra scelta se non quella di ubbidire. Mi metto in ginocchio davanti a lui, mente continua a stringermi la mano. Alza un piedi e me lo pone vicino al viso. "Vedi questo, prima ti ho davvero umiliato davanti a tutti, direi che a questo punto possiamo completare l'opera. Fai il bravo e bacialo." Dice questo, mentre il suo piede è vicino al mio viso. Io non credo alle sue parole e sono riluttante. "dai, non essere timido." Avvicina ancora di più il suo piede alla via bocca" non so cosa mi sia preso, ma do un bacio sul suo dorso del piede. "Dai, da bravo,un altro ancora". Io mi chino e do un altro bacio sul suo piede, poi un altro e un altro ancora. All'improvviso lascia la mia mano. Mi alzo e dietro di me c'è l intera squadra che mi guarda sorpresa. Non l'avrei mai detto. Io, capitano della squadra, che bacio i piedi di un altro ragazzo. Davanti a tutti gli altri per giunta. Divento rosso ed esco dallo spogliatoio. Il giorno dopo mi arriva un messaggio dal ragazzo. "Scusami se ti ho fatto fare quelle cose davanti a tutti ma avevi davvero bisogno di un insegnamento ,amico. Se hai voglia di riscattarti, ti aspetto a casa mia." Non potevo credere di essere stato sfidato così. Leggo l'indirizzo presente nel messaggio e mi reco lì. Busso alla porta e ad accogliermi c'è il ragazzo. "Ciao!" Allora hai deciso di farti vivo. Prego entra". La sua casa è grande e spaziosa, ma mi invita subito a scendere le scale. Ubbidisco, e mi trovo davanti una palestra di karate molto grande e ben attrezzata. "Vedi, quì è dove mi alleno. Ti va di fare un po' di sparring?". Io accetto, e ci mettiamo in posizione. Non vuole molto perché mi ritrovi di nuovo al tappeto. Sta volta, trascina una sedia di fianco a me, si siede, e mi mette i piedi sull'addome. "Sai, credo che il nuovo capitano sará molto più capace di te di portare la squadre verso il successo." Io non sapevo che dire, rimasi immobile sotto il peso dei suoi peidi. "Ho in mente un nuovo incarico per te, il fedele leccapiedi del nuovo capo, che ne dici?" Dicendo questo mi piazza un piede sulla fronte. Io rimango paralizzato. "Che ne dici di farmi vedere cosa sai fare?" Mi mette un piede sulla bocca. "forza, apri". Io sono costretto ad aprire la bocca. " Lui incrocia le gambe e mi mette i talloni nella bocca. "molto comodo devo dire. Chi lo avrebbe mai detto che il capitano della squadre fosse un poggiapiedi così comodo?" Io rimango sotto di lui, con i suoi piedi nella mia bocca aperta. Dopo un po' si alza e mi dice che il tempo è finito e che è meglio se io torno a casa. Entro dentro e poso il borsone. Ripenso a quello che è successo, alla violazione che ho avuto e penso che non c'era niente che avrei potuto fare per evitarlo, lui era troppo forte. Il giorno dopo vado all'allenamento. Tutti i ragazzi si stanno allenando, compreso il nuovo capitano. "ehi, ben arrivato! Ho giusto preparato una sorpresa per te." Dice. Prende un telecomando e sul maxi schermo compaiono delle foto di me sdraiato sul pavimento con i suoi piedi in bocca. Pe so che deve aver scattato quelle foto di nascosto, mentre ero a casa sua.

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