Laura 1995

Scritto da , il 2022-09-18, genere trio

Mi chiamo Laura, ho 47 anni e sono sposata con Marco che di anni ne ha 52 anni. Entrambi lavoriamo ed abitiamo, in un bel condominio, a Milano.
L’altra sera rientrando a casa, dopo avere fatto la spesa, in fondo alle scale che accedono alla cantina, ho trovato una cassetta VHS con sopra scritto solo una data e l’ho raccolta.
In casa mio marito stava guardando la televisione, seduto sul divano.
«Ciao Marco, in fondo alle scale della cantina ho trovato questa video cassetta.»
Lasciai la cassetta ed andai in cucina a sistemare la spesa.
«Vieni un po' qui a vedere.»
Mi sentii chiamare da Marco, che evidentemente aveva messo in funzione la videocassetta.
Sul televisore scorrevano le immagini di una ragazza bionda, che succhiava un cazzo di proporzioni notevoli. Mi siedo anch’io a guardare, accanto a mio marito.
Ora è l’uomo che, dopo aver fatto sdraiare sul letto la ragazza, a cosce larghe, le lecca la fica e con un dito la sgrilletta.
«Hai visto chi è Lui?»
Domanda Marco, che nel frattempo si è tirato fuori il cazzo se lo sega lentamente.
«Mi sembra quel ragazzo che è venuto da poco ad abitare al piano di sopra ».
«Si è proprio Lui, lo incontro spesso la mattina giù all’ingresso. Hai visto che bel cazzo che ha?»
«Ma, forse è anche l’effetto della televisione, che si dice ingrandisca molto.» Rispondo.
Effettivamente il giovane sembra ben dotato, ha un cazzo ben proporzionato, lungo almeno 19 cm.; ed ora, che sta chiavando la bella biondona, lo si vede scivolare tutto dentro la fica, con possenti pompate.
Anch’io sono abbastanza eccitata e comincio a toccarmi la topa, dapprima da sopra le mutande, poi scostatele un po’, con un dito mi stuzzico il grilletto.
Marco, con il cazzo duro in mano, mi chiede di mettermi a pecorina.
«Voglio trombare anch’io.»
Mi inginocchio sul tappeto ed appoggio il busto, sul tavolinetto da fumo.
Dietro di me, Marco armeggia un po' per togliermi le mutante, mi appoggia il cazzo sopra la fica bagnata e con un colpo me lo infila tutto dentro.
«Oddio come godo!»
Da quella posizione posso guardare il video sul televisore e sento mio marito che, mi martella la fica con il suo cazzo, duro come il marmo.
I protagonisti del filmino intanto hanno cambiato posizione: Lei è sdraiata in fondo al letto, con le gambe appoggiate alle spalle di Lui che, in piedi, alterna affondi di cazzo nella fica, a strusciate di cappella sul buchetto del culo della bionda.
Poi, dopo una serie più insistita di strusciate di cappella, il giovane penetra il buchetto scuro, che si apre ed accoglie tutto il cazzo dentro.
«Marco, anch’io voglio il cazzo nel culo. Dammelo ti prego.»
Imploro mio marito, che continua a pomparmi e con un dito mi stuzzica il buchino; poi toglie il cazzo dalla fica e finalmente mi incula con vigore.
Sborriamo tutti insieme: Io sulle mie dita, che avevo infilato dentro la topa durante l’inculata; il nostro bel coinquilino sulla pancia della bionda e mio marito sulla mia schiena.

La mattina mio marito esce prima di me da casa e stamattina l’ho visto, dalla finestra della cucina, confabulare sul marciapiede con l’inquilino del terzo piano.
Durante la pausa pranzo ricevo una telefonata da Marco che mi informa che il protagonista del filmino si chiama Vittorio e di averlo invitato a casa per un drink, questa sera.
Rimango interdetta e confusa; che intenzioni ha mio marito. Quando facciamo sesso, succede di immaginare situazioni particolari e di dirci porcate:
-Vorresti un’altro cazzo?- -Si! Si!- -E dove lo vorresti? In culo o in bocca?-
Ma finora le nostre, erano rimaste solo fantasie e non avevamo mai coinvolto nessuno, nei nostri rapporti sessuali.
Quella sera Marco entrò in casa accompagnato da un bel giovanotto che non dimostrava più di trent’anni di età.
«Ciao cara, questo è Vittorio, l’inquilino del piano di sopra.»
«Piacere, Laura.»
«Buona sera signora, felice di conoscerla.»
Ci sedemmo in salotto a bere un Martini, che Marco aveva preparato. Io e mio marito accanto, sul divano ed il nostro ospite, sulla poltrona, di fronte a noi.
Il giovane mi parve un po’ impacciato, non dava affatto l’impressione di aspettarsi chi sa che cosa, da quell’incontro. Meno male, forse Marco l’ha invitato per iniziare una coscienza, avremmo avuto il tempo per discutere, tra noi, eventuali sviluppi.
Poi mio marito esordì.
«Vedi Vittorio, ti ho invitato a casa nostra, oltre che per il piacere di conoscerti, anche per altri due motivi.»
Aprì un cassetto del mobile TV e tirò fuori la video cassetta.
«Il primo motivo è quello di restituisti questa video cassetta, che credo ti appartenga. Laura l’ha trovata in fondo alle scale di cantina.»
Vittorio appariva stranito. Guardava la videocassetta e guardava noi, come se attendesse che qualcuno continuasse il discorso. Poi, preso coraggio, disse.
«Credo che abbiate già visionato il contenuto, sono mortificato, se lo avete trovato sconveniente mi scuso molto.»
«Niente affatto, anzi.»
Rispose Marco guardando verso di me. E così continuò.
«L’altro motivo per conoscerti, riguarda un dubbio che Laura ha rispetto alle dimensioni del Tuo cazzo. E’ effettivamente come appare o è la televisione che lo ingrandisce.»
Ero stupefatta. Mi scostai da mio marito e gli dissi.
«Ma sei scemo? Cosa ti salta in mente.»
«Dai Laura, se Vittorio è d’accordo possiamo verificarlo subito».
Vittorio ora appariva molto più sereno, ci guardava un po’ divertito, dal suo sguardo traspariva contentezza. Si avvicinò al divano, senza irruenza, e restando in piedi vicino a me disse.
«Volentieri, posso soddisfare la Vostra curiosità, anche se al momento credo di non essere molto preparato.»
Lasciò cadere i pantaloni lungo le gambe muscolose e si tirò giù le mutande fino alle ginocchia. Il suo cazzo non era certo in tiro, ma appariva già turgido e scostato dal sacchetto delle palle, segno che la situazione che si era creata, aveva avuto un certo effetto.
Tutto si era svolto in una maniera così garbata ed io non mi sentivo affatto arrabbiata, anzi cominciavo a considerare la situazione simpatica.
«Amore, prova a saggiarne la consistenza». Disse Marco.
Guardai il viso di Vittorio che mi sorrise sereno, poi presi in mano quel cazzo bazzotto e cominciai a stringerlo leggermente nel mio pugno. Pareva che dentro ci fosse una pompetta idraulica, ogni volta che lo stringevo, il cazzo del giovanotto aumentava di consistenza e si drizzava sempre di più, sicché cominciai a segarlo lentamente.
Vittorio, cercando di non perdere il contatto con la mia mano, si sedette sul divano accanto a me, si appoggiò allo schienale ed aprì le gambe, io allora mi accovacciai davanti a lui e cominciai a ciucciare quel magnifico cazzo.
Ormai la serata si stava trasformando, senza alcuna programmazione, in un incontro di sesso a tre.
Vittorio, con le mani sulla mia testa, guidava il pompino che gli stavo facendo. Marco, che nel frattempo aveva intrufolato una mano sotto il mio vestito e mi sditalinava la fica, disse.
«Andiamo in camera da letto, si sta più comodi.»
I due uomini si spogliarono rapidamente, Vittorio si stese supino in mezzo al letto, con il cazzo all’aria. Quando anch’io fui completamente svestita, guardai mio marito e gli dissi.
«Vuoi veramente vedermi scopare con lui?»
Marco mi sorrise sornione.
Salii sul letto, mi misi a cavalcioni sopra il ragazzo e con una mano guidai il suo cazzo dentro la mia fica. In quella posizione potevo controllare io la penetrazione, andando avanti ed indietro con il bacino.
Marco appoggiò una mano sulle mie spalle e disse:
«Spostati un po’ in avanti, che voglio vedere bene come ti chiava.»
Obbedii, appoggiando le puppe sul petto di Vittorio, che comincio a muovere lui il bacino, avanti e indietro.
Mio marito venne dietro di me e cominciò a leccarmi il buco del culo e la parte terminale della topa e forse anche un pezzo del cazzo di Vittorio, che entrava e usciva.
Dopo un po’ Marco puntò il cazzo sul mio buchino e lentamente, ma con decisione, cominciò ad incularmi.
«Oddio, con due cazzi, come è bello! Non so più da che parte andare.»
Se andavo in avanti, il cazzo di Vittorio mi sbatteva sulla bocca dell’utero, se andavo indietro, quello di mio marito lo sentivo arrivare fin quasi allo stomaco.
Marco fu il primo a staccarsi, stanco della posizione scomoda; Vittorio mi prese per il bacino e comincio a trapanarmi, da sotto, con colpi veloci di cazzo.
«Io sto venendo. Vengo! Vengo!»
Gridai e mi rovesciai sul letto supina, quasi senza fiato; lasciando il nostro ospite con cazzo ancora ritto e lucido dei miei umori.
Vittorio si girò sul fianco, verso di me e cominciò ad accarezzarmi, poi cominciò a succhiarmi le puppe, a baciarmi sulla pancia e tra le cosce, poi attaccò la bocca sulla mia fica, come una ventosa e comincio a leccare dentro e fuori tutta la topa.
Io cominciai di nuovo a godere, con le mani tenevo la testa di Vittorio tra le mie cosce spalancate. Lui si fermò un momento e disse.
«Laura, voglio incularti anch’io. Me lo permetti?»
«Accontentalo.»
Disse mio marito, anche lui, ancora col cazzo ritto.
Mi misi a pecorina sul letto, Marco venne a sedersi davanti al mio viso ed io cominciai a cicciargli l’uccello.
Vittorio, iniziò a forzare il mio buco del culo con piccoli colpi di cazzo, finché lo infilò tutto dentro e cominciò ad incularmi con affondi sempre più veloci.
«Oddio vengo. Vengo anche di culo!»
Gridai, lasciando il cazzo di mio marito che, a quelle parole, sborrò abbondantemente sulla mia faccia.
Vittorio continuava a pomparmi nel culo, con colpi di cazzo sempre più profondi, finché emise un grugnito e si abbandonò sulla mia schiena.
«E’ venuto anche lui, lo sento. Mi ha fatto un clistere di sborra.»
Mi accasciai sul letto, in posizione fetale.
«Mammamia, quanto cazzo ho preso stasera!»

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