Uno strano lamento

Scritto da , il 2022-08-05, genere etero

In uno dei miei viaggi di lavoro mi fermai a pernottare in una pensione a gestione familiare dove cenai benissimo ed altrettanto stavo, ugualmente benissimo, steso sul letto comodo e fresco di pulito. Stavo per addormentarmi, quando sentii dal giardino sotto la mia finestra, uno strano lamento e, con la fantasia navigai pensando si trattasse di una gatta partoriente, o altri animali. Però, avendo la finestra aperta nel mese di Agosto, ad un certo punto sentii ancora meglio dei lementi che poi scoprii erano di piacere...infatti mi affacciai e con la luce della luna piena potei distinguere bene tra i cespugli del giardino, i corpi nudi di due ragazze intente a godersi un "sessantanove" molto infuocato e lo spettacolo, chiaramente mi provocò un'erezione del batacchione assai consistente ed io dovevo decidere: o mi trattenevo cercando di dormire oppure mi facevo una sega scaricatoria della tensione. Prova e riprova, cedetti ed andai di nuovo alla finestra seguendo il loro gioco assai eccitante e vidi pure che uno di loro, stando a pancia sopra rispetto all'altra, mi stava guardando e, senza indugi e scrupoli mi masturbai fino a sborrare a lungo. Subito dopo crollai in un sonno ristoratore. Al mattino fui svegliato da un bussare alla mia porta e consentii di entrare; si trattava proprio di una delle ragazze scatenate nel sessantanove che si rivolse dandomi spudoratamente del tu e subito andò al sodo dicendomi che mi aveva visto alla finestra ed era da me, pregandomi di non parlarne alla madre che già sospettava del rapporto fisico di lei con la sua compagna di Università da tempo, sospettando di avere una figlia lesbica e subito si offrì per farmi godere un poco con lei e, senza attendere una mia risposta in merito, si fece cadere in terra il vestitino di cotone leggerissimo denudandosi tutta e senza slippini e reggiseno. Rimasi basito ma intanto il batacchio si destò celato dagli slip e la bambolina, vedendo il sollevarsi del lenzuolo, venne subito a scoprirlo e prendendolo poi in mano masturbandolo per poi succhiarlo con le carnosissime labbra. Poi sospese il bocchino e mi chiese se volevo goderle in bocca oppure in figa...il culetto era ancora vergine. L lasciai scegliere ed optò per l'essere scopata ed infine mi disse che così si era acquistata il mio silenzio con sua madre; il padre non c'era più! La guardai intenerito e dopo la stavo baciando in bocca e, quando poi la scopai nuovamente, facendola godere moltissimo per le mie generose dimensioni batacchiane, fu lei a farmi la proposta di coinvolgere anche la sua compagna di studio e di tutto ancora ed io certamente non mi opposi ed alla sera dopo cena, andai presto in camera per godermi le fighette entrambi. Poco dopo vennero bussando ed in un baleno le vidi spogliarsi e affiancarmi sul letto ad una piazza e mezza, dove in tre ci si stava abbastanza bene e loro si misero ognuna ad un mio fianco. La biondina mi prese subito il cazzone in bocca e la moretta mi aprì la bocca con la sua lingua e mi penetrò per poi dirmi se volevo farle provare l'esperienza di perdere la verginità anale ed allora le proposi che mentre la sua amichetta la faceva smaniare cuicciandole il clitoride, io le avrei leccato a lungo l'ano per poi inflarci dentro l'Indice seguito dal Medio scavandole il buchino per prepararlo al batacchio che però prima avrei ben lubrificato e poi altrettanto avrei fatto col cazzone già ben tosto e pronto a sfondare il vergine buchino. Quindi presi il gel e mentre la biondina iniziava subito a slinguarle il grilletto e la fighina, io la penetrai con le due dita colme di gel e le feci vedere bene che stavo anche spalmando molto gel sul cazzo poi le introdussi due dita in culo facendola subito gemere con piccole grida di dolore inizialmente ma poi di godimento. Venne quindi il momento di accostarle all'ano il batacchione e la sua amichetta collaborò con me tenendomela ferma abbracciandola ai fianchi da dietro e così potei infilarle un pezzetto del batacchio che poi lo feci avanzare lentissimamente e la morettina stava per gridare la la sua solerte amichetta corse subito a farla tacere tappandole la bocca con la mano, poi sostituì la manina con la lingua scavandole in bocca con la lingua svettante che la coinvolse facendola sopportare il dolorosissimo batacchione perforante il povero piccolo buchino.

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