Accadde dopo un sogno 3.

di
genere
etero

A metà pomeriggio eravamo tutt' e tre in auto, diretti in città. Quando vidi un ragazzo intento a cambiare la ruota forata dell'auto, pure carino, biondo ed era con una ragazza morettina, graziosa, dal fisico da gran figa, gambe da sturbo ed il culo da sogno, beato il biondino che glielo aveva già certamente sfondato! Mi fermai e gli chiesi se aveva bisogno di aiuto e subito mi chiese una chiave a manico lungo che avevo e gli diedi con piacere. Dopo la sostituzione gli proposi di seguirmi con la loro auto così a casa mia si sarebbero potuti ripulire e rinfrescarsi. Non mi diedero il tempo di dire altro e mi seguirono fino a casa dove le ragazze gli diedero assistenza nel ripulirsi ed offrirono bibite ghiacciate. Io non seguii il preparare le bevande ma poco dopo capii perchè i giovani erano crollati sul divano con un sonno pesante. Le mie assitenti se ne presero uno per uno sulle proprie spalle e li portarono in sala dove li spogliarono e la ragazza fu sdraiata sul lettino a pancia sotto ed il biondino fu fissato coi polsi ad un anello sospeso dal soffitto, tenendolo così in piedi. Io che mi ero fissato col culetto di lei, prima riempii quattro siringhe di acqua distillata che causa sempre un lieve bruciore e cominciai a punzecchiarle una natica con uno spillino per risvegliarla ed infatti poco dopo lei si riprese e mi chiese subito perchè era lì, nuda e legata. Le spiegai che da quel momento erano ambedue miei schiavi e sarebbero stati sottoposti a lievi e pesanti torture. Provò a griddare aiuto ma le spiegai poi che ci trovavamo in un posto isolato da centri abitati e lì le pareti erano insonorizzate. Smise poi di urlare e le sue urla avevano svegliato il suo ragazzo che anche lui subito chiese il perchè si trovasse lì con la sua ragazza in scomode posizioni. Io lo soddisfai subito ripetendo le medesime cose dette alla morettina su dove eravamo eccetera, quindi presi una frusta e lo colpii alla schiena e lui gridò dal dolore poi notai il suo culetto magro magro, e subito presi la scatolina degli spilloni dorati e ne infilai uno nella natica ed un altro nell'altra e lui gridò nuovamente e poi mi rivolsi alla morettina dicendole che le grida del suo ragazzo sarebbero state ripetute anche da lei perchè altri spilloni aspettavano il suo bel culetto e così la avvicinai e lei subito si lasciò andare in un pianto straziante ma io ero troppo eccitato e gliene infilai uno per natica lasciandoli lì anche a lei ed andai a prendere le siringhe piene di acqua distillata e, infilato l'ago con molta lentezza provocando un gran dolore al contrario del colpo rapido e deciso che rendeva indolore le punture delle iniezioni ed iniettai così il liquido bruciante e lei gridò a squarciagola supplicandomi che smettessi di farla soffrire ma mi stavo divertendo assai e volevo proseguire nella dolorosa azione; le infilai i quattro aghi nel culo sempre lentamente e dopo ci applicai le siringhe e le svuotai nel tremante culetto. Dopo una brevissima pausa mi spalmai del gel sul glande ed altrettanto lo applicai al suo strettissimo ano e subito provai ad infilare un dito ma lei tentava di stringere le natiche però io tolsi il dito sostituendolo con un fallo di gomma dura che le entrò in culo facendola gridare. Lo lasciai dentro per un poco poi lo tolsi scambiandolo col batacchione che a sua volta entrò con decisione quasi stringendo soffocandolo lei coi suoi muscoli tesissimi, ma la mia potente erezione fu peggio di un demolitore e lì potei affermare che pirma del mio batacchio lei non aveva ricevuto in culo neanche cazzettini di misero calibro. La penetrai quindi con molto sadismo ed altrttanta soddisfazione ad essere stato io il suo primo sfascia culetto. Mentre le mie assietenti si dedicarono a curare il culo sfasciato, io pensai fosse anche l'ora di incularmi il biondino che stava assistendo in silenzio alla tortura della sua ragazzina e così le assistenti furono impegnate a sistemare il ragazzo sul tavolo legandolo alle quattro zampe in modo da avere le gambe ben spalancate che rendevano l'ano accessibile e le braccia unite da fascetta e fissate al sottotavolo. gli feci prima una sculacciata da rendere le natiche rosso fuoco e la pelle era così più stesa e sensibile, poi lo punzecchiai con aghi e dalle siringhe, iniettandogli poi il liquido bruciante e lui urlò a lungo. Venne poi il momento in cui gli precisai che il suo culo sarebbe stato deflorato con mia grande gioia ed altrettanto grande ma dolore per lui invece. Untomi più il glande glielo accostai all'ano e lo spinsi dentro senza soste per fargli riprendere fiato ma le sue urla anche loro non ebbero tregua. Chiaramente mi supplicava di fermarmi, di smettere nel farlo soffrire così tanto, lui poi che batacchioni come il mio non aveva mai visto. Dopo che sborrai concludendo così la sua sofferenza, dissi alle assitenti di medicare lo squarciato forellino. Mi feci fare un bocchino da una di loro e lasciai la stanza per prepararmi alla cena.
scritto il
2022-07-14
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