Il mio papà. 2

Scritto da , il 2022-07-12, genere incesti

-Oddio la mamma!-

Avevano esclamato all'unisono come precipitando in un incubo.

La ragazza con un movimento secco si era liberata dall'abbraccio e dall'appendice che, ancora duro ed immerso nei loro fluidi di piacere, la teneva ancora legata a lui come fosse una cagna col suo maschio.

Con un movimento sinuoso ma deciso, era scesa dal suo letto e tenendo una mano a coppa tra le cosce per evitare che colando potesse sporcare il pavimento, si era dileguata in bagno precipitandosi sotto la doccia.

Allo stesso modo il padre, indossando la sua abituale vestaglia da camere prudentemente lasciata sulla sedia vicino al letto della figlia, si era diretto nel suo studio per sedersi alla sua scrivania davanti al computer.

-Ciao.. ci siete?!-

-Ciao Teresa.. si, si ci siamo e ti stavamo aspettando.-

Le aveva risposto il marito uscendo dal suo studio per andarle incontro.

-Alice?-

-Non so, forse è ancora a letto a riposare perché stasera esce col suo ragazzo e pensa di fare tardi.-

A quel punto la mamma aveva aperto la porta della camera della figlia per salutarla e mentre notava il letto completamente disfatto, dal bagno della ragazza con la porta aperta:

-Ciao mamma.. sono sotto la doccia!-

-Ciao cucciola.. finisci pure, non preoccuparti.-

Mentre i genitori in soggiorno chiacchieravano su come fosse andata la loro giornata, la ragazza con indosso un accappatoio corto sopra le ginocchia ed un asciugamani a mo' di turbante sui capelli, si era chinata sulla mamma per baciarla sulla guancia:

-Ciao mamy.-

-Ciao cucciola, il papà mi ha detto che esci con Luca.
Ma rimani a cena prima o esci subito?-

-No mamy, non ti preoccupare per la cena, mi preparo ed esco subito perché andiamo al cinema e poi in pizzeria e poi forse in discoteca se riesco a convincerlo sai, lui non è il tipo per quel genere di divertimento.

Lui preferisce il cinema, il teatro, i convegni.. tutta quella roba li da intellettuali insomma!-

-Ma che barba questo tuo ragazzo, sono proprio curiosa di conoscerlo.. quando ce lo porti a casa?-

-Sai mamma anche in questo è speciale, è talmente timido che sino ad oggi non sono stata capace di convincerlo a venirvi a conoscere e da quello che ne so, anche i suoi fremono per conoscere me.-

Quando la ragazza già pronta per uscire era passata in cucina a salutare i genitori seduti a tavola per la cena, li aveva lasciati senza fiato:

-Wow che spettacolo!-

Aveva esclamato la mamma.

-Dio mio quanto sei bella cucciola!-

Aveva fatto eco il padre riuscendo fortunatamente a nascondere l'erezione esplosa prepotente sotto la tuta da casa.

-Aspetta!-

Le aveva detto la mamma mentre si alzava per andare nelle sua camera da letto.

Approfittando di quei pochi momenti dell'assenza della mamma, la ragazza si era avvicinata al padre e dopo averlo baciato sulla bocca, con una mano aveva preso quella del genitore per portarsela sulla fica senza mutande e con l'altra gli aveva tastato il pacco assumendo un'espressione maliziosa di assenso trovandolo col cazzo durissimo sotto il pigiama.

-Tieni, metti questo che completa la tua mise da zingarella.-

Le aveva detto la mamma porgendole un grosso cerchio in oro da applicare all'orecchio.

In effetti per quella circostanza la ragazza aveva scelto di vestire alla zingara con una lunga gonna a fiori con un vertiginoso spacco laterale.

Una camicetta in seta rossa senza reggiseno che esaltava in modo assai sexi le sue prosperose tette.

I folti capelli neri arruffati e alte zeppe rosse come la camicia in seta.

Il trucco rifinito con una polverina dorata intorno agli occhi ne completavano l'aria fatale e selvaggia al tempo stesso.

Quando era tornata a casa alle 3 del mattino, aveva trovato il padre davanti alla TV in soggiorno mentre la mamma dormiva nel suo lettone.

La ragazza si era subito seduta accanto al padre e stringendolo per la vita, aveva cominciato a tempestarlo di bacini sul volto e sul collo:

-Ma sei uscita senza mutandine con lui?-

-Sei matto papà.. io sto senza perizoma solo con te, figurati se esco con Luca senza mutande.. mi prenderebbe subito per una puttana!

Ma perché me lo chiedi, sarai mica geloso?-

-Certo che sono geloso.. come non potrei?

Anche se capisco che la cosa non va bene e che non dovrebbe essere così con tuo padre.

Tu hai tutto il diritto di divertirti e godere col tuo ragazzo senza che io mi intrometta.-

-Ma cosa dici papà!

Se tu sapessi come fa l'amore o come cerca di scopare Luca, rimarresti impressionato.

Intanto ha un cazzetto piccolo poco più grande di quello di un bambino e poi non ci sa proprio fare.

Non mi lecca e non vuole essere succhiato.

Il nostro rapporto si limita a preliminari fatti di bacini e carezze e poi, dopo essersi infilato il preservativo, me lo mette dentro e prima che io lo senta se ne è già venuto.

Da questo punto di vista è un vero disastro d'altra parte però, è un vero genio, una fonte inesauribile di cultura e di buoni modi che quando sono con lui, faccio sempre la figura della fortunata che ha scelto il partito migliore sulla piazza.

Se a questo aggiungi il fatto che è anche ricco, capisci perché nonostante tutto gli voglio bene.

Quanto al resto, ci sei tu e questo mi basta!

Cosa vuoi fare papà, vogliamo continuare a parlare o vuoi sfilare il perizoma della tua bambina per farla godere come solo tu sai fare?

Sai con Luca abbiamo fatto l'amore in macchina e mi ha lasciata più eccitata di prima, senti, senti come sono bagnata.-

A quel punto il padre, dopo averle tastato la fica umida le si era inginocchiato davanti e sollevandole la gonna, aveva assistito alla miracolosa apparizione di un perizoma rossa che non indossava quando era uscita di casa.

Dopo averglielo sfilato, si era fiondato con la testa tra le sue cosce ed aveva cominciato e succhiarle la fica, leccarle le grandi e piccole labbra madide di umori e morderle il grilletto che si ergeva duro come un piccolo pene.

Travolta dagli spasmi di piacere la ragazza soffocava in gola i suoi gemiti e contorceva il bacino allo stesso ritmo dei fremiti che le facevano vibrare tutto il corpo.

Poi, dopo il secondo orgasmo, spingendo il padre in posizione supina sul tappeto, vi si era coricata sopra a 69 e quando finalmente la verga, grazie alle sue tumide labbra aveva raggiunto il suo massimo turgore, vi si era impalata ancora e, come aveva fatto nel pomeriggio, lo aveva cavalcato come un'amazzone fino a farlo sborrare direttamente sulla sua cervice uterina.

Poi, riprendendo la postura a 69, il papà e la figlia si erano occupati di ripulire con la bocca l'uno il sesso dell'altra.

-Questa è la quinta papà.. quasi un record!-

Gli aveva bisbigliato la ragazza prima di andare a letto.

Ma come era potuto accadere che il padre stimato e rispettabile ingegnere con una moglie bella e fedele oltreché affermata professionista e sua figlia studentessa modello oltre che bellissima diciottenne, diventassero amanti incestuosi?

La ragazza cresciuta in quella famiglia democratica e dalle larghe vedute, aveva maturato un carattere sicuro di se, disinibito, allegro ed espansivo e questo la portava ad avere rapporti paritari coi maschietti che al suo cospetto apparivano alquanto timidi ed impacciati.

Grazie agli apprendimenti notturni spiando i suoi genitori, aveva imparato molto presto a conoscere il suo corpo e prendere confidenza con le sue parti intime.

Queste conoscenze precoci, le permettevano sin da adolescente di giocare coi ragazzi in modo anche spinto riuscendo sempre comunque, a controllare le situazioni secondo i propri gusti e desideri.

A scuola era piuttosto conosciuta, temuta e rispettata al tempo stesso anche se non mancavano frecciatine allusive da parte delle compagne invidiose.

Queste sue qualità e le voci ricorrenti su di lei non erano sfuggite al suo prof. di filosofia al liceo il quale aveva cominciato a trattarla in maniera diversa dal canonico rapporto professore/allieva.

Il professore era un giovane scapolo, sportivo, piuttosto bello ed alquanto espansivo nei modi.

Di questo lei si era accorta quasi subito e con la sua consueta abilità, aveva cominciato un gioco di seduzione che l'aveva condotta ben presto tra le sue braccia.

Al tempo, nonostante la nomea, lei era ancora vergine e quel primo approccio affrontato con una certa spavalderia, al momento decisivo la inquietava alquanto.

Il prof. aveva capito quasi subito la situazione e mentre con la lingua percorreva tutto il suo giovane corpo tremante, soffermandosi con le labbra sul suo orecchio le aveva chiesto:

-Sei vergine?-

-Si!-

segue

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