La vicina di cabina

di
genere
tradimenti

Ciao mi chiamo Marco, non sono qui a darvi misure del mio cazzo, tanto lo puoi avere anche di trenta centimetri che se poi non sai usare lo puoi benissimo utilizzare come matterello!
Tornando a noi, ho 45 anni e sono sposato oramai da un paio di decenni, come si dice, dopo anni di aragosta É giunto il momento di assaggiare qualcos’altro!
Tutto capitó per caso, sono un impiegato, come dicevo prima sposato e padre di due figlie, dopo una giornata intensa di lavoro era giunto il momento di farmi un tuffo in mare, visto il caldo di questi giorni!
Arrivo alla cabina del lido della località dove abito e lì ad attendermi c’era la mia vicina di cabina, una bella signora di circa sessant’anni, castana è ancora in grandissima forma; ci conosciamo da ormai un paio d’anni ma sono ad oggi eravamo solo buoni amici di spiaggia.
Appena mi vede mi saluta come al solito, “ciao Marco! Come è andata la giornata? Nuotatina dopo?”
“Ei Gloria!Oggi è stata una giornata sfiancante, ma due bracciate le farò volentieri!”
Entro in cabina ed inizio a spogliarmi quando sento del trambustò provenire dalla cabina della mia amica. “Tutto ok Gloria?”
“Si, solo che non riesco a trovare una lampada!”
“Arrivo, mi metto il costume e sono da te!”
Due secondi dopo, ero davanti all’uscita del suo spogliatoio.
“Entra che in due si cerca meglio!”
Le cabine non sono grandissime, circa un metro per due, quindi qualche scontro è possibile. E in effetti c’è stato un tamponamento!
Mi sono ritrovato con il pacco appoggiato al suo bel culo ancora sodo come l’acciaio!
“Scusa Gloria, è stato casuale questo appoggio!”
Lei non rispose, in silenzio inizio a roterete il sedere strisciandolo su cazzo!
A quel punto dissi: " chiudo la porta?”
Lei fece un cenno con la testa e serrai la serratura, a quel punto lei si girò e mettendosi in ginocchio mi fece scivolare gli slip alle caviglie ed inizio a massaggiarmi le palle e con la lingua disegnò dei cerchietti sulla cappella. In breve tempo raggiunsi la massima erezione, lo prese tutto in bocca e lo fece sparire. La mano che prima accarezzava le palle arrivò in mezzo alle mie chiappe e i un secondo mi ritRivai un suo dito nel sedere!
A quel punto le presi la testa fra le mani e la invogliai ad aumentare il ritmo della pompata, mi accorsi che stavo quasi per venire, la fermai e con una contrazione riuscii a trattenere la sborrata.
La feci mettere a pecora e le piantai il cazzo dentro al suo bagnatissimo pertugiio ed inizia scoparla forte, le misi una mano in bocca per non farla urlare.
Mi spostó la mano e con un sospiro mi disse:”nel culo, mettimelo nel culo!”
Come un bravo soldatino ubbiddiii, mentre la inculavo, la scrillettavo con la mano e dopo alcuni minuti si accorse che stavo per venire si tolse da quella posizione e inginocchiandosi nuovamente mi segó sono a farsi sborrare in faccia!
“Bene Marco, ci voleva dopo una giornata via di lavoro, no?”
scritto il
2022-07-05
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