Nudista senza speranza II

di
genere
dominazione

Sono sveglia da un quarto d'ora, sono nella mia cuccia, completamente nuda con solo il collare che Marco il mio padrone mi ha dato come prova che gli appartengo. "Lu" il mio padrone mi ha chiamto e io esco felicissima e a quattro zampe corro a baciarli i piedi come saluto mattutino. Anche lui è nudo e a giudicare dal suo cazzo è anche eccitato così deciso di stuzzicarlo anche se so che verrò punita, così mi accuccio e mi alzo sui piedi rimanendo abbassata e inizio a masturbarmi sulla sua gamba destra proprio come una cagna. Con la lingua di fuori struscio la mia figa su e giù sulla sua gamba e mi sento tutta bagnata. 《Ti stai divertendo cagnolina, vero?》, mi fa sornione e io rispondo,《woof》, dopo tante frustate ho imparato ad abbaiare ai comandi o alle domande, senza il suo permesso non posso parlare ne camminare e il mio culo lo sa bene. Facciamo colazione insieme lui al tavolo consuma una grande tazza di latte con i cereali e mangia una brioche mentre io mangio la mia pappetta nella ciotola. Marco mi accarezza il culo e strofina,strofina arriva al mio cespuglietto, 《oggi pomeriggio dovrai raderti, questa sera abbiamo ospiti, e adesso mettiti carponi e dritta con la testa, devo punirti..》, mi metto carponi su un tavolinetto e Marco mi mette in vocca un giocattolo a forna di osso, poi mi da 20 frustate. Poi si veste e va in ufficio. Sono le 9 la mia sveglia suona devo andare a lavoro, vado in bagno e faccio una pipì da umana, mi sfilo il collare e mi vesto e vado a lavoro. Mentre sono seduta alla cassa, ogni movimento mi provoca dolore al culo che dopo stamattina è ancora rosso. Quando provo dolore penso a quanto fossi perfetta come cagna la sera prima nuda, a quattro zampe, ho pisciato addirittura su un albero... oh Marco porta la tua cagnolina al guinzaglio da qualche altra parte...《Signorina, vorrei pagare》, la voce di un signore mi riporta alla realtà. 《Certo, mi scusi》,rispondo un pò imbarazzata e non solo io a quanto pare, mi accorgo di essere bagnata. La giornata lavorativa passa e l'orologia del negozio batte le 17. Il mio turno è finito, saluto e ringrazio la collega che mi sostituisce e volo alla fermata, prendo il bus e mi dirigo a casa di Marco. Prima di salire passo dalla farmacia e compro crema depilatoria e qualche rasoio. Entro in casa di marco e subito mi spoglio e mi infilo il collare, ora sono la sua cagna, zanpetto a quattro zampe nell'attico proprio come un cane, mi scappa la pipi questa volta devo farla come la cagnolina che sono perciò vado nella lettiiera e piscio come una cagna. Vado in bagno a depilarmi e decido di farmi pure un bagno. Esco fuori dalla vasca e ho la figa glabra e soffice, morbida come una nuvola mi sembra di esseere tornata a quando non avevo nemmeno un pelo lì. Mi rimetto carponi, non mi asciugo completamente sono un cane mi asciugherò così al naturale. Sono le 18, corro nuda per la casa, mi rotolo, gioco con i miei giocattoli. Marco mi ha lasciato qualche avanzo della colazione nella ciotola, mi avvicinò e spazzo tutto poi do due lappate anche all'acqua nell'altra ciotola. Alle 19:30 Marco arriva, subito gli vado incontro e mi strofino sulle gambe del mio padrone. Gli bacio i piedi e gli sventolo il mio culo scodinzolando. Mi sculaccia venti sculacciate a destra e venti a sinistra, poi mi infila una mano a conchetta sotto la fica che ora è glabra, 《brava cagnolina ti sei depilata, ti meriti un premio vieni qui》. Si spoglia e mi ordina,《Aprì la bocca, cagna. Adesso è nudo davanti a me il suo cazzo turgido è enorme me lo infila in bocca e piscia, io ingoio tutto il suo prodotto e inizio a leccarglielo per pulirglielo e lui mi accarezza sulla testa. Dlin dlon 《Bene ragazza, i nostri ospiti sono arrivati》 dalla porta d'ingresso entrano un uomo e una donna che è nuda ed è a quattro zampe al guinzaglio una gran figa, bionda occhi celesti e due belle tette, anche lei ha la figa completamente rasata. Segue il suo padrone sommessamente ed è ricoperta da lividi come se fosse stata frustata poco fa. 《Alla fine ce l'hai fatta, vero Carlo?》
《Sì mi sono liberato, ho saputo che anche tu ne hai una no?》 《Ve la presento subito》. 《Lu, lu》 appena sento la voce del mio padrone zampetto subito da lui e mi ritrovo davanti a quei due. 《Perchè non lasciamo le cagne da sole, carlo?》 《Va bene》 carlo sganciò il guinzaglio e ci lasciarono da sole mentre restando a quattro zampe ci squadravamo. Nude, sottomesse e addomesticate. La biondina non mi sembrava un volto nuovo, dove l'avevo già vista? Intenzionalmente le girai attorno al corpo e vidì una voglia strana sul sedere, la riconobbi subito, Matilde una mia vecchia compagna snob del liceo. 《Cagne venite a mangiare》, ci chiamò carlo e noi subito zampettammo in cucina, due ciotole ci stavano aspettando e nel frattempo anche carlo si era spogliato evidenziando quel grosso cazzo che evidentemente doveva proprio stare stretto nelle mutande. 《Fuffy devo pisciare》,disse carlo alla sua cagna che subito si diresse ai suoi piedi e si inginocchiò per prenderlo in bocca e poi lo puli. I due si sedettero al tavolo e ci ordinarono di mangiare così spazzolammo tutto. 《Marco chiedi alla tua cagna se lecca la mia, come vedi è molto capricciosa e l'ho frustata a dovere ed ora è ricoperta di segni》, Marco mi ordinò di leccarla e io lo feci. I nostri padroni ci usarono come cessi ambulanti per tutta la serata, poi Marco propose di andare a fare due passi e ci portarono al parco. Arrivati là fui messa a quattro zampe e Marco mi allacciò il guinzaglio e così fece anche Carlo con Fuffy. Camminammo cosi fino ad una panchina, marco mi fece salire e poi mi diede venti sculacciate e ad ognuna dovetti abbaiare per ringraziarlo, la mia figa colava umori da tutte le parti. Fui fatta scendere mi misero con la faccia in terra e il culo bene in alto e ordinarono a fuffy di leccarmelo. 《Woof, woof 》, abbaiai al mio padrone, dovevo andare in bagno, Marco capì e mi slegò dal guinzaglio,《Fatti un giretto per il parco》 e così fece anche Carlo, 《anzi te l'affido》, mi mise in bocca il guinzaglio di fuffy. Così a quattro zampe poratavo a spasso umn'altra donna a quattro zampe, 《andiamo laggiù Mati》, le sussurrai Matilde ebbe un fremito e poi mi seguì, 《hai detto qualcosa Lu?》, mi disse Marco 《woof woof 》, abbaiai. Dietro al cespuglio sussurrai《 Sei proprio bella nuda, lo sai?》 《Come mi hai riconosciuta?》 《È colpa della voglia sul culo, è proprio un marchio》, le dissi. 《Così hai finito per diventare un animaletto anche tu, eh?》 《Già》 《mi piace essere una cagna sono sempre nuda e a quattro zampe in casa, dormo per terra o in una cuccia e qualche volta con il padrone. 《È sposato?》 《Sì, sua moglie vive con noi, ancbe lei mi accudisce, sono proprio il loro animale. Mi avvicino ad un albero e alzò lentamente la gamba, ma vedo fuffy che guaisce, mi attira verso di lei vuole leccarmi la figa mentre piscio, mi intriga si infila sotto alle mie cosce sdraiandosi, un fiotto mi parte e le piscio addosso ma poi mi tattengo. Mi ritrovo la sua figa davanti al naso e la lecco avidamente, non riesco più a trattenermi e le piscio in faccia ma leo continua a leccarmela e io faccio uguale. Mi morde carinamente il clitoride e capisco che vuole fare cambio adesso lei è sopra e mi piscia in faccia mentre ci lecchiamo, due cagne nude che si leccano in un parco pubblico ecco cosa siamo. Nostri padroni ci chiamano, sputo il guinzaglio e la bacio appassionatamente e poi lo riprendo in bocca, la porto da Carlo e mi prosto ai suoi piedi con il guinzaglio in bocca anche Fuffy che è legata a me fa uguale e gli comsegno il guinzaglio dalla mia bocca. Vado verso marco che mi riaggancia il guinzaglio e tutti e quattro andiamo verso l'auto. Saliamo in auto e arriviamo a casa e subito sono di nuovo a quattro zampe, i nostri ospiti se ne vanno. E io mi strofino sulle gambe di Marco per poi accucciarmi nuda ai suoi piedi.
scritto il
2022-06-12
5 K
visite
3
voti
valutazione
7.7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.