Lo riconobbi per caso 4.

Scritto da , il 2022-05-14, genere etero

Al mattino dopo mi reco a casa di Simona per la quotidiana iniezione e suono alla porta, pronto a ricevere l'impetuoso salto al collo nell'abbracciarmi per poi baciarmi ma quel giorno mi ritrovai difronte Giovanna che era rimasta in casa e però anche lei m'abbracciò per poi schioccarmi un bacio sulla guancia ma...vuoi il mio stringerla a me ed altrettanto faceva lei, subito si rese conto che tra le gambe avevo una cosa molto seria e consistente...il giustamente nominato da me batacchione. Quindi rimase immoobile ed invece di staccarsi da me non fece altro che posare la mano sulla mia protuberanza e poi mi disse che dovevamo incontrarci per approfondire lo studio anatomico ed io certamente annuii dicendole di pensare a Simona poi si poteva eventualmente farwe un salto a casa mia dove certo avremmo potuto dedicarci a studiarci sopra, quindi lei mi fece strada e, giunti in camera di Simoona chese la dormiva beatamente, fu svegliata da Giovanna mentre io già preparavo la siringa e tutto il resto. Dopo che la vidi aprire gli occhioni, fu lei ad alzarsi dal letto venendomi incontro per darmi il bacio di tutti i giorni che venivo lì, poi si sdraiò a letto abbassandosi i calzoncini del pigiama scoprendo il meraviglioso culetto pronto ad essere forato dall'ago scalpitante di affondare sulla natica vibrante. La massaggiai a lungo poi palpai bene per evitare nodini assai fastidiosi per chi riceve punture ed infine, con un colpettino delicatissimo, le infilai l'ago. Iniettato il liquido ed estraendo poi l'ago, la massaggiai a lungo di nuovo e dopo le coprii il culetto coi calzoncini. Sua madre assistette morbosamente con sguardi di chi gode sulle sofferenze altrui ma con me non si parlava di dolore ma solo di tattica lieve come una piuma. Dopo che salutai Simona fui seguito da Giovanna che mi disse di attenderla al portone così saremmo potuti andare subito a casa mia e certamente non glielo negai, anzi, la strinsi ancora a me palpandole il bel culo, navigando già con il pensiero ai giochi che avremmo potuto provare a casa mia. Ero lì sotto sul marciapiedi e quando Giovanna aprì il portone per uscirne fuori, andai subito alla mia auto aprendole lo sportello e lei salì velocemente ed altrettando instantaneamente, partii volando verso casa mia. Ci arrivammo in pochi minuti e quando eravamo entrati in casa, subito la riabbracciai ed iniziai a sganciarle il reggiseno sotto il maglioncino, poi feci scorrere la lampo della gonna che cadde subito a terra e muovendosi lentamente, ci ritrvammo in camera mia già nudi, lasciandoci cadere sul lettone che già cigolava ai primi movimenti. Dopo lunghi baci in bocca slinuandoci con passione, scesi a stuzzicarle il clitoride con la mano e poi con la lingua leccandogliele la figona, pelosissima. già bagnatissima e senza dubbio focosissima, insomma: un prelibato bocconcino da gustarmi gioiosamente. quando iniziò a schizzare umori in alto con lunghi getti, allora la rigirai a pancia sotto e le leccai anche l'ano, il suo dolce forellino che profanai con un dito teso e dritto come il mio cazzone e lei gemeva pazzamente, così la rigirai di nuovo e la penetrai in figa iniziando a scoparla furiosamente, poi, quando stavo per sborrarle dentro, le chiesi se potevo sborrarle dentro oppure no e lei mi rispose di lasciarmi pure andare senza timore...prendeva la pillolina e la sua fighina poteva essere tranquillamente "innaffiata". Ci ridemmo sopra ma quando poi le chiesi di rigirarsi per poterla possedere anche analmente, allora mi diede l'alt perchè, viste le dimensioni del batacchio, temeva di dover ricorrere al pronto soccorso per farsi ricucire l'ano e lì certamente non potevo dirle che lo aveva preso anche Rossana che conosceva benissimo, per cui rimandò ad altri momenti. Solo dopo mi permise di essere penetrata analmente solo col glande ma niente di più assolutamente e così la rigirai ancora e la scopai, ingrifato come ero, per altre tre volte senza una minima sosta tra la prima e l'ultima. Dopo la terza sborrata rimanemmo teneramente abbracciati baciandoci in bocca e carezzandoci ai punti più sensibili come i suoi capezzoli ed i miei coglioni poi io andai a penetrarla nel culetto con un dito aggiungendoci poi un secondo e feci un su e giu facendola sussultare e mi prommise che mi avrebbe conceesso anche il forellino se però sarei stato delicatissimo e glielo promisi subito. Dopo un'ultima scopata ci rivestimmo e la riaccompagnai a casa sua. Vedendola ancheggiare sul marciapiedi, quando raggiungeva il suo portone, mi venne spontaneo paragonare il suo bel culo al culetto di Simona e quasi quasi ero tentato a chiedere a Simona di trovare una scusa per uscire per poi salire con me e volare a casa mia ma dovetti ricordarmi che la mia bambolina aveva da studiare con Rossana e che poi, naturalmente, sarebbero finite a letto, avendo io ben compreso che tra loro due eisteva una tresca di tendenza lesbica...scherzi della vita, della natura! Quindi girai l'auto e me ne andai in giro per Roma in mezzo al traffico di sempre.

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