Sottomessa per sempre

di
genere
sadomaso

Tredicesimo episodio. Tremendo fu un clistere di un venerdì mattina era il secondo. Non so cosa non funzionò, fu il padrone a sbagliare qualcosa, l'apparecchio non funzionò bene o fu semplicemente il mio fisico indisposto, non saprei. Scombussolata già dal primo, cominciai ad essere riempita dall'acqua saponata del secondo. I dolori cominciarono già durante la somministrazione. Fa male padrone, fa male, ti prego interrompi. Sai benissimo che non posso farlo, i dolori te li dovrai sopportare come sempre. Dopo una penosa somministrazione i 3 litri di acqua furono nel mio stomaco, fui tappata e cominciò l'ora più lunga della mia vita. Aaaahhhh, aaaahhhh, che dolore, che dolore, che male, che male, il dolore è tremendo padrone, non resisto, non c'è la faccio, non c'è la faccio, non c'è la faccio più, non c'è la faccio più, non c'è la faccio piuuuuuuù. Ti prego chiama un dottore, portami in ospedale, fammi andare almeno in bagno. Ahi, ahi, ahia, ahiiiiii. Gridavo e sudavo, sudavo e piangevo, piangevo e mi contorcevo. Il tempo non passava mai, il mio ventre era squassato dal dolore. Dopo 60 minuti esatti fui strappata. Non arrivai nemmeno in bagno e mi cacai addosso. Quel giorno perfino il padrone fu comprensivo esentandomi dal lavoro. Inutile dire che me lo fece recuperare con gli interessi. Per le successive 8 notti mi buttò giù dal letto regolarmente alle 3 e non mi fece mai coricare prima dell'una. Poi finalmente una buona notizia. Il mio fisico rispondeva bene alle terapie. In un colpo solo il dottore mi tolse tutto, iniezioni, clisteri, sciroppo. Da quel momento, non si sapeva per quanto tempo, avrei fatto un solo clistere al giorno, per niente doloroso, anche se comunque molto fastidioso.
di
scritto il
2022-05-13
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