Amore, ho dovuto chiamarti cornuto, non l'ho voluto io
di
Una vacca da monta e il Re dei cornuti
genere
sentimentali
Come ho avuto modo di dire in altre circostanze per un anno l’ex marito della cagna non si rassegnava a perderla e, lavorando insieme, non perdeva l’occasione per farle qualche regalino. Talvolta si presenta con un mazzo di fiori e pareva dovesse darle tutte le attenzioni che non le aveva riservato in venticinque anni.
Tra queste attenzioni la aveva esentata dall’andare in negozio ala sabato pomeriggio. “Così hai tempo per te “ le diceva l’ignaro cornutone. Ignaro ovviamente del fatto che io esistevo già da parecchi mesi e, neanche dirlo, totalmente ignaro che la zoccola si faceva riempire in tutti i buchi da decine di tori da monta.
Lui che la aveva lasciata vergine di culo, se l’avesse vista piena di cazzi gli sarebbe preso un colpo.
Il sabato pomeriggio quindi la zoccola aveva il pomeriggio per sé.
Spesso ero presente in quei sabati, ma non significava che la vacca li dedicasse completamente a me, perché se aveva un invito allettante l’idea di rinunciarci per stare con me non la sfiorava nemmeno per la testa.
Questo però comportava una serie di piccoli problemi in quanto dovevo anche io scomparire dagli occhi di parenti e dalle amichette della zoccola. Parenti e amichette che (loro sì) sapevano della mia esistenza. E siccome eravamo sempre insieme, nel caso, un pomeriggio mi avessero visto da solo avremmo dovuto trovare una scusa plausibile. In qualche circostanza la vacca mi consigliò di andare al cinema così avrei visto la trama, trama che sarebbe stata utile nel caso, in quel week end, avessimo trovato una scusa su dove fossimo andati.
Eh si, perché se il pomeriggio la vacca usciva con un toro , la sera era quasi sempre organizzata una gang in mia presenza e il giorno successivo (nel caso qualcuno loa avesse chiesto) il cinema era l’alibi perfetto.
Quel sabato pomeriggio la vacca ricevette un invito da un toro al quale non avrebbe mai detto di no.
In quel periodo tre tori da monta spadroneggiano sul sito. In realtà erano molti a darci dentro, ma tre in particolare erano il top! Il primo la vacca ebbe modo di farselo e di cui narro il fatto nel racconto “Una settimana da vera vacca!”.
Il secondo è quello che sto per narrare, il terzo arriverà dopo qualche mese e se lo gusterà nel letto dei genitori.
Sto parlando di super tori molto rivali tra loro. Con decine e decine i feedback postivi e con una lista di cagne che sbavavano per farsi montare da loro. Per arrivare a quel livello servono una serie di requisiti che va oltre a saper scopare. Serve un cazzo oltre la media e in questi siti i cazzi super sono la regola! Ma non basta, ovviamente. E’ importante anche essere decisi, porci e infine essre dei bei maschi!!! E tutti e tre lo erano.
Quel sabato pomeriggio arriva l’invito del secondo. Questo toro è famoso (oltre che per quanto sopra) anche per la sua arroganza mista decisione. E pare che questo sia molto apprezzato dalle troie. Anche lui, come gli altri due, pone le sue condizioni. Può farlo, o prendere o lasciare. E le vacche, quasi sempre, accettano!
Nel nostro caso ha posto le seguenti condizioni:
-Niente motel. Sarebbe venuto a prendere la vacca nel consueto parcheggio dove si faceva trovare per gli incontri. Poi la avrebbe portata a casa sua anche se distava una trentina di chilometri e poi , a fine monta, la avrebbe riaccompagnata.
-La avrebbe scopata a pelle. Senza preservativo.
-Nessun impegno a scattare foto o video da far avere in seguito. Tantomeno usare il telefono per fare chiamate.
-Ci chiese che fossi ad accompagnare la zoccola all’appuntamento. Mi pareva una richiesta strana, ma non abbiamo obiettato niente.
Quel pomeriggio quindi usciamo di casa con la madre della troia che ci chiede dove stessimo andando. La figliola le dice a fare un giro. Quindi ci indirizziamo al “parcheggio delle monte”.
Conoscevamo già il tipo di auto che la aspettava , quando sono a pochi passi la troia mi da un bacio e mi dice: “ A dopo amore. Quando rientro ti avviso.”
La vedo salire e l’auto parte e io mi avvio per andare al cinema.
Rientro dopo tre ore e mentre sto per parcheggiare la puttana mi invia un sms in cui mi dice che anche lei è in fase di rientro. Ci ritroviamo a pochi passi da casa. Le chiedo ovviamente incuriosito come fosse andata la monta e lei mi risponde passando la lingua sulle labbra e dicendomi: “ da cinque stelle! E servizio completo! Ma ti spiego meglio dopo!”
Servizio completo è un modo per indicare, bocca, figa, culo e bevuta finale!!!
Effettivamente fino alla cena non disponevamo di troppa privacy per parlare di tutto ciò. E dopo la cena quella sera il programma prevedeva di andare in un club privè.
Io mi appartai in cameretta della vacca, accesi il mio laptop e andai sul sito alla ricerca del profilo del porco.
Erano già presenti i primi commenti del porco che dicevano: “ Il cornutone servizievole ha portato la vacca da monta fino all’auto. Vi assicuro che ha una bella faccia da cornuto! E dovevate sentire la troia come glielo urlava quanto era cornuto pur di avere il mio cazzone in figa!!”
Era evidentemente accaduto qualcosa, qualcosa che la troia voleva omettere e che , nei minimi dettagli, venni a sapere nel corso del tempo. Comunque al rientro dal club privè (dove prese cazzi anche in quella circostanza) mi diede la sua prima versione.
“Il porco ti ha visto nello specchietto retrovisore e appena siamo partiti mi ha detto che avevi una bella faccia da cornuto. Io ti ho difeso dicendo che eri un complice! E non un cornuto! Il toro è stato zitto e abbiamo parlato di altro. Una volta a casa è stato gentile e mi ha offerto da bere, poi siamo andati in camera. Io come sempre glielo ho preso in bocca e poi lui mi ha voluto alla pecorina. Ha iniziato subito a incularmi. Come un animale! Bello deciso! Come piace a me ! Con vero trattamento da troia! Anche a parole! Ma io lo volevo in figa. Poi il porco mi ha messi faccia su e io credevo che mi scopasse la figa. Invece ha continuato a incularmi. Io gli ho chiesto di scoparmi la figa ma lui ha detto che lo avrebbe fatto solo se dicevo che eri un cornuto . Io, amore, avevo troppa voglia! Mi sono detta se ti accontenti di così poco te lo dico, basta che dopo mi fai godere! Allora ti ho dato del cornuto e lui mi ha scopato la figa. Mi ha fatto godere molto, poi gli ho chiesto di sborrarmi in bocca , mi sono seduta sul bordo del letto, lui in piedi e mi ha sborrato in bocca come piace a me !!”
Già questa è una versione porca, ma le cose non andarono esattamente in questo modo. Tralascio come le ho in parte scoperte (andando sul sito con un profilo falso e chiedendo al toro la sua eccitante versione e poi la zoccola, nel corso degli anni , ha aggiunto vari particolari)
Cosa accadde?
Quando la vacca salì in auto incrociò per la prima volta lo sguardo di quel maiale. Era un bel maschio, moro, alto, occhi scuri e penetranti con molti capelli. Ben curato e profumato. Indossava una elegante tuta da passeggio nella quale risaltava un pacco enorme nonostante non fosse ancora in tiro. La vacca lo osservò e, come sempre, era eccitata all’idea che da lì a poco lo avrebbe assaggiato.
Effettivamente il porco ebbe quell’incipit “ che bella faccia da cornuto che ha il tuo compagno”. Ed altrettanto effettivamente la zoccola prese le mie difese sostenendo che ero un complice e non un cornuto.
Quindi il viaggio trascorse con argomenti neutri, come se lui avesse dato un passaggio a una conoscente e non stessero, invece, andando a scopare.
Anche all’arrivo le cose andarono come disse la troia, lui le offrì da bere in sala, quindi andarono in camera da letto si spogliarono velocemente.
Ed è da lì che cambia la versione.
La puttana era abituata a tenere il punto, ad essere lei a prendere iniziativa, quindi si sedette sul bordo del letto , il porco davanti a lei che le offre il cazzone. A detta della troia “enorme e duro come il marmo”. La vacca pensa di lavorarselo di bocca come gradisce lei, leccando, succhiando, divorando la cappella, lavorandogli le palle.
Ma il toro è un dominante! Quindi: le immobilizza le mani o le fa capire di non usarle. Le prende la testa e glielo infila in bocca rabbiosamente. Fino alla radice. Quasi a soffocarla di cazzo. Poi è lui a dare gli ordini: “Cagna adesso prendimi le palle in bocca” oppure” adesso leccalo dal basso in alto”.
Insomma , è una bestia!
Quindi le fa cenno di mettersi alla pecorina. La vacca ubbidisce prontamente. Lui è in piedi al bordo del letto. In un istante glielo schiaffa in culo. Rabbiosamente!!! Quindi la prende per le spalle e ci da dentro.
La vacca apprezza moltissimo quel trattamento e gode, gode da impazzire!!!
Inutile dire che le parole erano “rotta in culo di una vacca…guarda come ti piace il mio cazzone in culo…sei solo una cagna in calore”. Ma , come sappiamo, la vacca adora questo trattamento a condizione che sia accompagnato dai fatti.
Alla troia venne vogli di averlo in figa. E glielo disse. Lui non rispose ma le ordinò di mettersi faccia su. A quel punto la vacca pensò che era fatta. Se lo sarebbe gustato in figa.
Invece no! Lui le alzò le gambe e continuò a incularla da sopra. La zoccola ora impazziva dalla vogli di averlo in figa, figa che era gonfia di sangue. E glielo chiese. Praticamente lo implorò!
Il porco allora disse: “ Solo se dici che il tuo uomo è un cornuto!”
E fin qui, grosso modo, le cose tornano ancora a parte i dettagli di lui dominate.
La vacca effettivamente aveva la possibilità di accontentare quel maiale dicendo semplicemente “sì, è un cornuto. Lo ammetto!!”.
Invece, e non era richiesto, disse: “ Siiiiii!... Siiiiiii! Ma non è solo un cornuto! E’ il Re dei cornuti. Uno stambecco. Un cervo. Ha tante corna in testa che non so come fa entrare nelle porte!!Pensa” e prese fiato e lo guardò negli occhi “ noi siamo qui a godere e lui è al cinema. Se non è un cornutone lui, chi lo è?””
Il porco fu di parola e glielo mise in figa. La cagna disse: “ Finalmente…finalmente”, urlò dal piacere ed ebbe vari orgasmi.
Venne il momento della sborrata e anche quella andò come gradiva il porco. Disse alla vacca di aprire la bocca e mettere fuori la lingua. Quindi il porco urlando le sborrò sulla lingua tanto da farla diventare completamente bianca. Poi le ordinò di rimanere ferma. Prese il telefonino e scattò una foto che da lì a poco postò sul sito.E le ordinò: “Adesso bevi, cagna” E lei ingoiò tutto. Quindi le ordinò ancora di ritirare furi la lingua e far vedere che fosse pulita. E anche in quel caso altra foto da abbinare alla prima.
Tornarono in sala ancora nudi, ma era chiaro che, secondo il porco, la monta era finita e da lì a poco si sarebbero rivestiti e la avrebbe accompagnata a casa.
Ma la vacca da monta non era della stessa idea!!!
La zoccola vagava per la sala fingendo di dare un occhio ai quadri e ai suppellettili, l’importante era mostrare interesse per quelle cose ma parlando disse più o meno così: “ In realtà i cornutoni sono due. Ho anche un marito che non sa niente dell’ altro cornuto figurarsi del resto! “.
Il porco non la interruppe quindi la troia andò avanti, parlando lentamente e citando i dati essenziali. Che aveva un marito ignaro e che usciva da sola e mi faceva sentire al telefono i suoi godimenti (ma questo era noto anche al porco) e ,infine, arrivò a descrivergli la fatidica settimana, settimana che ho raccontato in un precedente racconto.
Ma la cagna non si fermò alla descrizione di quella settimana. Disse che era da pochi mesi una rotta in culo aggiungendo “eppure hai visto anche tu che culo rotto che ho ora !!!”. Ma l’apoteosi fu quando gli disse che quel culo glielo avevano rotto tre porci in motel, mentre mi telefonavano e mi apostrofavano come un cornutone!
A quel punto al porco, che era seduto sul divano, tornò il cazzone di marmo. Con un gesto richiamò la troia a se, troia che non aspettava che quel momento!!!
Con sorpresa , da parte del porco, però la vacca disse: “Adeso però fai come piace a me!”
Quindi lei andò a cavallo. Fu una cavalcata furiosa. Da instancabile cavallona. Le è sempre piacito cavalcare. Fin da ragazzina. Avere sotto il porco e gustarsi il cazzo muovendo il bacino come gradiva lei.
La puttana ebbe ancora orgasmi. Poi capì che era il momento della seconda bevuta.
E chiarì: “ Ora faccio ancora come voglio io!”. Quindi mi mise in ginocchio. Lo lavorò abilmente e finché (parole sue) “non ho sentito esplodere in bocca con ancora quel nettare, non glielo ho mollato. Poi ho ripulito che non pareva che avesse sborrato”
Solo allora si rivestirono e il porco la riaccompagnò a casa.
Tra queste attenzioni la aveva esentata dall’andare in negozio ala sabato pomeriggio. “Così hai tempo per te “ le diceva l’ignaro cornutone. Ignaro ovviamente del fatto che io esistevo già da parecchi mesi e, neanche dirlo, totalmente ignaro che la zoccola si faceva riempire in tutti i buchi da decine di tori da monta.
Lui che la aveva lasciata vergine di culo, se l’avesse vista piena di cazzi gli sarebbe preso un colpo.
Il sabato pomeriggio quindi la zoccola aveva il pomeriggio per sé.
Spesso ero presente in quei sabati, ma non significava che la vacca li dedicasse completamente a me, perché se aveva un invito allettante l’idea di rinunciarci per stare con me non la sfiorava nemmeno per la testa.
Questo però comportava una serie di piccoli problemi in quanto dovevo anche io scomparire dagli occhi di parenti e dalle amichette della zoccola. Parenti e amichette che (loro sì) sapevano della mia esistenza. E siccome eravamo sempre insieme, nel caso, un pomeriggio mi avessero visto da solo avremmo dovuto trovare una scusa plausibile. In qualche circostanza la vacca mi consigliò di andare al cinema così avrei visto la trama, trama che sarebbe stata utile nel caso, in quel week end, avessimo trovato una scusa su dove fossimo andati.
Eh si, perché se il pomeriggio la vacca usciva con un toro , la sera era quasi sempre organizzata una gang in mia presenza e il giorno successivo (nel caso qualcuno loa avesse chiesto) il cinema era l’alibi perfetto.
Quel sabato pomeriggio la vacca ricevette un invito da un toro al quale non avrebbe mai detto di no.
In quel periodo tre tori da monta spadroneggiano sul sito. In realtà erano molti a darci dentro, ma tre in particolare erano il top! Il primo la vacca ebbe modo di farselo e di cui narro il fatto nel racconto “Una settimana da vera vacca!”.
Il secondo è quello che sto per narrare, il terzo arriverà dopo qualche mese e se lo gusterà nel letto dei genitori.
Sto parlando di super tori molto rivali tra loro. Con decine e decine i feedback postivi e con una lista di cagne che sbavavano per farsi montare da loro. Per arrivare a quel livello servono una serie di requisiti che va oltre a saper scopare. Serve un cazzo oltre la media e in questi siti i cazzi super sono la regola! Ma non basta, ovviamente. E’ importante anche essere decisi, porci e infine essre dei bei maschi!!! E tutti e tre lo erano.
Quel sabato pomeriggio arriva l’invito del secondo. Questo toro è famoso (oltre che per quanto sopra) anche per la sua arroganza mista decisione. E pare che questo sia molto apprezzato dalle troie. Anche lui, come gli altri due, pone le sue condizioni. Può farlo, o prendere o lasciare. E le vacche, quasi sempre, accettano!
Nel nostro caso ha posto le seguenti condizioni:
-Niente motel. Sarebbe venuto a prendere la vacca nel consueto parcheggio dove si faceva trovare per gli incontri. Poi la avrebbe portata a casa sua anche se distava una trentina di chilometri e poi , a fine monta, la avrebbe riaccompagnata.
-La avrebbe scopata a pelle. Senza preservativo.
-Nessun impegno a scattare foto o video da far avere in seguito. Tantomeno usare il telefono per fare chiamate.
-Ci chiese che fossi ad accompagnare la zoccola all’appuntamento. Mi pareva una richiesta strana, ma non abbiamo obiettato niente.
Quel pomeriggio quindi usciamo di casa con la madre della troia che ci chiede dove stessimo andando. La figliola le dice a fare un giro. Quindi ci indirizziamo al “parcheggio delle monte”.
Conoscevamo già il tipo di auto che la aspettava , quando sono a pochi passi la troia mi da un bacio e mi dice: “ A dopo amore. Quando rientro ti avviso.”
La vedo salire e l’auto parte e io mi avvio per andare al cinema.
Rientro dopo tre ore e mentre sto per parcheggiare la puttana mi invia un sms in cui mi dice che anche lei è in fase di rientro. Ci ritroviamo a pochi passi da casa. Le chiedo ovviamente incuriosito come fosse andata la monta e lei mi risponde passando la lingua sulle labbra e dicendomi: “ da cinque stelle! E servizio completo! Ma ti spiego meglio dopo!”
Servizio completo è un modo per indicare, bocca, figa, culo e bevuta finale!!!
Effettivamente fino alla cena non disponevamo di troppa privacy per parlare di tutto ciò. E dopo la cena quella sera il programma prevedeva di andare in un club privè.
Io mi appartai in cameretta della vacca, accesi il mio laptop e andai sul sito alla ricerca del profilo del porco.
Erano già presenti i primi commenti del porco che dicevano: “ Il cornutone servizievole ha portato la vacca da monta fino all’auto. Vi assicuro che ha una bella faccia da cornuto! E dovevate sentire la troia come glielo urlava quanto era cornuto pur di avere il mio cazzone in figa!!”
Era evidentemente accaduto qualcosa, qualcosa che la troia voleva omettere e che , nei minimi dettagli, venni a sapere nel corso del tempo. Comunque al rientro dal club privè (dove prese cazzi anche in quella circostanza) mi diede la sua prima versione.
“Il porco ti ha visto nello specchietto retrovisore e appena siamo partiti mi ha detto che avevi una bella faccia da cornuto. Io ti ho difeso dicendo che eri un complice! E non un cornuto! Il toro è stato zitto e abbiamo parlato di altro. Una volta a casa è stato gentile e mi ha offerto da bere, poi siamo andati in camera. Io come sempre glielo ho preso in bocca e poi lui mi ha voluto alla pecorina. Ha iniziato subito a incularmi. Come un animale! Bello deciso! Come piace a me ! Con vero trattamento da troia! Anche a parole! Ma io lo volevo in figa. Poi il porco mi ha messi faccia su e io credevo che mi scopasse la figa. Invece ha continuato a incularmi. Io gli ho chiesto di scoparmi la figa ma lui ha detto che lo avrebbe fatto solo se dicevo che eri un cornuto . Io, amore, avevo troppa voglia! Mi sono detta se ti accontenti di così poco te lo dico, basta che dopo mi fai godere! Allora ti ho dato del cornuto e lui mi ha scopato la figa. Mi ha fatto godere molto, poi gli ho chiesto di sborrarmi in bocca , mi sono seduta sul bordo del letto, lui in piedi e mi ha sborrato in bocca come piace a me !!”
Già questa è una versione porca, ma le cose non andarono esattamente in questo modo. Tralascio come le ho in parte scoperte (andando sul sito con un profilo falso e chiedendo al toro la sua eccitante versione e poi la zoccola, nel corso degli anni , ha aggiunto vari particolari)
Cosa accadde?
Quando la vacca salì in auto incrociò per la prima volta lo sguardo di quel maiale. Era un bel maschio, moro, alto, occhi scuri e penetranti con molti capelli. Ben curato e profumato. Indossava una elegante tuta da passeggio nella quale risaltava un pacco enorme nonostante non fosse ancora in tiro. La vacca lo osservò e, come sempre, era eccitata all’idea che da lì a poco lo avrebbe assaggiato.
Effettivamente il porco ebbe quell’incipit “ che bella faccia da cornuto che ha il tuo compagno”. Ed altrettanto effettivamente la zoccola prese le mie difese sostenendo che ero un complice e non un cornuto.
Quindi il viaggio trascorse con argomenti neutri, come se lui avesse dato un passaggio a una conoscente e non stessero, invece, andando a scopare.
Anche all’arrivo le cose andarono come disse la troia, lui le offrì da bere in sala, quindi andarono in camera da letto si spogliarono velocemente.
Ed è da lì che cambia la versione.
La puttana era abituata a tenere il punto, ad essere lei a prendere iniziativa, quindi si sedette sul bordo del letto , il porco davanti a lei che le offre il cazzone. A detta della troia “enorme e duro come il marmo”. La vacca pensa di lavorarselo di bocca come gradisce lei, leccando, succhiando, divorando la cappella, lavorandogli le palle.
Ma il toro è un dominante! Quindi: le immobilizza le mani o le fa capire di non usarle. Le prende la testa e glielo infila in bocca rabbiosamente. Fino alla radice. Quasi a soffocarla di cazzo. Poi è lui a dare gli ordini: “Cagna adesso prendimi le palle in bocca” oppure” adesso leccalo dal basso in alto”.
Insomma , è una bestia!
Quindi le fa cenno di mettersi alla pecorina. La vacca ubbidisce prontamente. Lui è in piedi al bordo del letto. In un istante glielo schiaffa in culo. Rabbiosamente!!! Quindi la prende per le spalle e ci da dentro.
La vacca apprezza moltissimo quel trattamento e gode, gode da impazzire!!!
Inutile dire che le parole erano “rotta in culo di una vacca…guarda come ti piace il mio cazzone in culo…sei solo una cagna in calore”. Ma , come sappiamo, la vacca adora questo trattamento a condizione che sia accompagnato dai fatti.
Alla troia venne vogli di averlo in figa. E glielo disse. Lui non rispose ma le ordinò di mettersi faccia su. A quel punto la vacca pensò che era fatta. Se lo sarebbe gustato in figa.
Invece no! Lui le alzò le gambe e continuò a incularla da sopra. La zoccola ora impazziva dalla vogli di averlo in figa, figa che era gonfia di sangue. E glielo chiese. Praticamente lo implorò!
Il porco allora disse: “ Solo se dici che il tuo uomo è un cornuto!”
E fin qui, grosso modo, le cose tornano ancora a parte i dettagli di lui dominate.
La vacca effettivamente aveva la possibilità di accontentare quel maiale dicendo semplicemente “sì, è un cornuto. Lo ammetto!!”.
Invece, e non era richiesto, disse: “ Siiiiii!... Siiiiiii! Ma non è solo un cornuto! E’ il Re dei cornuti. Uno stambecco. Un cervo. Ha tante corna in testa che non so come fa entrare nelle porte!!Pensa” e prese fiato e lo guardò negli occhi “ noi siamo qui a godere e lui è al cinema. Se non è un cornutone lui, chi lo è?””
Il porco fu di parola e glielo mise in figa. La cagna disse: “ Finalmente…finalmente”, urlò dal piacere ed ebbe vari orgasmi.
Venne il momento della sborrata e anche quella andò come gradiva il porco. Disse alla vacca di aprire la bocca e mettere fuori la lingua. Quindi il porco urlando le sborrò sulla lingua tanto da farla diventare completamente bianca. Poi le ordinò di rimanere ferma. Prese il telefonino e scattò una foto che da lì a poco postò sul sito.E le ordinò: “Adesso bevi, cagna” E lei ingoiò tutto. Quindi le ordinò ancora di ritirare furi la lingua e far vedere che fosse pulita. E anche in quel caso altra foto da abbinare alla prima.
Tornarono in sala ancora nudi, ma era chiaro che, secondo il porco, la monta era finita e da lì a poco si sarebbero rivestiti e la avrebbe accompagnata a casa.
Ma la vacca da monta non era della stessa idea!!!
La zoccola vagava per la sala fingendo di dare un occhio ai quadri e ai suppellettili, l’importante era mostrare interesse per quelle cose ma parlando disse più o meno così: “ In realtà i cornutoni sono due. Ho anche un marito che non sa niente dell’ altro cornuto figurarsi del resto! “.
Il porco non la interruppe quindi la troia andò avanti, parlando lentamente e citando i dati essenziali. Che aveva un marito ignaro e che usciva da sola e mi faceva sentire al telefono i suoi godimenti (ma questo era noto anche al porco) e ,infine, arrivò a descrivergli la fatidica settimana, settimana che ho raccontato in un precedente racconto.
Ma la cagna non si fermò alla descrizione di quella settimana. Disse che era da pochi mesi una rotta in culo aggiungendo “eppure hai visto anche tu che culo rotto che ho ora !!!”. Ma l’apoteosi fu quando gli disse che quel culo glielo avevano rotto tre porci in motel, mentre mi telefonavano e mi apostrofavano come un cornutone!
A quel punto al porco, che era seduto sul divano, tornò il cazzone di marmo. Con un gesto richiamò la troia a se, troia che non aspettava che quel momento!!!
Con sorpresa , da parte del porco, però la vacca disse: “Adeso però fai come piace a me!”
Quindi lei andò a cavallo. Fu una cavalcata furiosa. Da instancabile cavallona. Le è sempre piacito cavalcare. Fin da ragazzina. Avere sotto il porco e gustarsi il cazzo muovendo il bacino come gradiva lei.
La puttana ebbe ancora orgasmi. Poi capì che era il momento della seconda bevuta.
E chiarì: “ Ora faccio ancora come voglio io!”. Quindi mi mise in ginocchio. Lo lavorò abilmente e finché (parole sue) “non ho sentito esplodere in bocca con ancora quel nettare, non glielo ho mollato. Poi ho ripulito che non pareva che avesse sborrato”
Solo allora si rivestirono e il porco la riaccompagnò a casa.
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