Rocky-Rocco e la moglie Troia. 2

Scritto da , il 2022-04-25, genere zoofilia

Mentre il marito a cavallo tra le chiappe della moglie e quelle del cane (La coda ritta come l'asta di una bandiera scossa dal vento ed il cazzo saldamente trattenuto nella sua fica colla "cipolla" ancora gonfia e dura) stringendole i fianchi con le mani se la inculava con particolare foga, lei si dimenava ed urlava con degli acuti simili a quelli di un maiale al macello.

A quelle grida il marito rispondeva accelerando la calcata con tale forza che lo schianto dei suoi testicoli sulla fica umida, provocava lo stesso suono degli schiaffi che che le alternava sulle chiappe mollando la morsa delle dita sui suoi fianchi.

Quando, dopo una lunga cavalcata ed una sequela di orgasmi che avevano sconvolto la donna, il cane si era sciolto, anche il marito aveva cominciato a tempestarle il retto coi suoi caldi fiotti di sborra.

Lo spettacolo che si era presentato ai suoi occhi quando anche lui si era sfilato era davvero impressionante.

Dalla fica della moglie, come fosse una fontanella colava sulla chiazza già formatasi sul tappeto, un filo ininterrotto del suo stesso sperma liquido e trasparente che la bestia raccoglieva con rapide leccate.

Contemporaneamente, anche dal suo buco del culo cominciava a fuoruscire a colate più dense la sborra del marito, bianca e cremosa.

Dopo aver ben ripulito il tappeto, Rocky si era dedicato alla fica apertissima della donna riuscendo persino e varcare con la lingua le piccole labbra provocando nella donna reazioni convulsive accompagnate da grida di piacere.

Quando anche il "servizio" sulla donna era finito, si era dedicato a leccare il cazzo ancora duro e gocciolante del marito riuscendo persino a fargli spuntare altre gocce di sperma come se lo stesse mungendo.

Naturalmente, la natura del cane, diversa da quella degli umani, comportava il fatto che anche l'eiaculazione avveniva in modo diverso.

Infatti, mentre l'uomo aveva esploso tutto il suo carico in 3/4 o cinque fiotti densi, il cane aveva cominciato a sborrare a goccioline prima ancora della monta vera e propria.

Aveva poi continuato nel corpo della donna tenuto saldamente dentro dal tappo del bulbo ed anche dopo essersi finalmente slegato dal nodo, aveva continuato a gocciolare anche mentre leccava la fica e poi ancora il cazzo.

Poi, come nella sua natura, si era sdraiato ed aveva cominciato a leccare il suo stesso cazzo.

A quel punto la donna (infoiata come una vera bestia in calore) mentre il marito tratteneva la Rocky con le zampe allargate, gli si era sdraiata accanto ed aveva cominciato a succhiargli il cazzo per estrarne il gustoso contenuto.

Di tanto in tanto al culmine della sua perversione e per rendere più eccitante la scena agli occhi del marito, staccava le labbra dal cazzo e ponendovisi sotto con la bocca aperta, lo strizzava lasciando che dal buchino posto sul dardo rosso, le gocce le cadessero direttamente sulla lingua:

-Che troia che sei.. lecca lecca la sborra del cane.. cagna.. bevila.. ingoiala!-

Blaterava con la voce impastata il marito mentre si sborrava in mano masturbandosi.

Poi, dopo aver lasciato il cane, aveva portato il cazzo gocciolante tra le labbra della moglie pulendosi al contempo la mano sborrata sui suoi capelli appiccicaticci per via della bava del cane.

Al culmine della libidine i due pervertiti, follemente innamorati l'uno dell'altra, si erano uniti in un bacio osceno scambiandosi i sapori del cane e del marito che la donna aveva conservato sulla lingua per lui.

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Quando la coppia si era formata, in un certo senso si poteva definire nomale.

Certo, erano entrambi bisex e questo aveva favorito la loro unione con la crescita del loro amore ed una forte complicità.

Tra i due quella più trasgressiva ed anticonformista era sicuramente lei che a letto passava da un maschio all'altro senza alcuna difficoltà.

Se poi vi erano anche delle donne ancora meglio anche se, in via prioritaria, alla fica preferiva il cazzo.

Lui al contrario era più riservato e dunque, se non proprio tentato dalle circostanze, preferiva stare con la sua ragazza e godere dei suoi racconti.

Anche dopo il matrimonio le loro abitudini non erano cambiate sino a quando lei non gli aveva proposto di aprirsi ad altre coppie o singoli in rapporti in cui anche il marito avrebbe partecipato.

Da quel momento, la coppia si era aperta a tal punto che senza problemi gli incontri avvenivano a casa loro sia che si trattasse di coppie, di singoli o incontri più allargati.

A quel punto il marito passava con grande disinvoltura da un ruolo ad un altro sempre nel massimo godimento di entrambi.

Dunque recitava il ruolo di cornuto sottomesso o quello di frocio rottinculo o anche quello del marito innamorato che condivideva la moglie per renderla felice o ancora quello del marito cornificato a sua insaputa che, sorprendendo la moglie con un'amante, dopo una scenata si lasciava coinvolgere nella tresca facendosi anche inculare.

La fantasia della donna che a tutti gli effetti dirigeva i giuochi, era fervida e senza limiti.

La piaceva farsi accompagnare come fosse un pappone le sere che decideva di fare la prostituta o farsi accompagnare in albergo dove il suo amante l'avrebbe rinchiuso nella camera accanto a quella dove loro avrebbero scopato per poi andare tutti insieme a cena dove lui avrebbe pagato il conto e ringraziato lo sconosciuto che le aveva chiavato la moglie.

In tutto questo, lei aveva comunque un amante fisso pronto per ogni occasione in cui lei aveva voglia di scopare da sola.

A lui era concesso tutto tranne che metterla incinta.

Ed era stato proprio lui quando si erano trasferiti dall'appartamento in città (Troppo esposto per nascondere le loro strane, movimentate abitudini) in quella villetta con giardino in una zona più appartata e discreta, a regalargli quel cucciolo di Golden Retriever che avevano chiamato Rocky in onore del marito Rocco.

segue

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