Prime esperienze di un frocetto part.7

di
genere
gay

Con la fine della scuola e l'inizio dell'estate iniziai per passatempo ad andar per boschi, anche per evitare i luoghi d'incontro del paese dove ormai mi prendevano in giro, naturalmente ero sempre da solo essendo i miei coetanei i primi a bullizzarmi. Un giorno sotto una rupe, mi accontentavo di raccogliere fragoline e lamponi in attesa della crescita dei funghi, mi senti in testa gocce di pioggerella, ma il cielo era terso e improbabile un temporale, poi senti sghignazzare e vidi che erano tre ragazzi del paese che pisciavano cercando di colpirmi oltre che a darmi della checca succhicazzi e insulti simili, scappai per evitare oltre che le pisciate altri soprusi, ma caddi per il pendio ripido e quando provai ad alzarmi senti male alla caviglia, corse in soccorso un bel signore era vestito di verde perchè era in mimetica da militare. Un bel maturo con la barba, sembrava l'alpinista Messner, mi disse d'aver assistito ai soprusi e sentito gli insulti e mi disse che li potevo denunciare oltre ad aiutarmi a rialzarmi. La storta era poca cosa ma con un soccorritore così ne "approffittai", mi prese in braccio come fossi un fuscello, gli chiesi se era un boscaiolo per la gran forza che aveva mi disse che era un cacciatore, "cosa cacci?" mi rispose "gli uccelli", "quelli li caccio anchio ma non li uccido" si fece una grassa risata, lo toccai tra le gambe era ben armato e mi disse"ho capito che tipo di uccelli ti piacciono,ma se me lo fai venire ancor piu duro non riesco a portarti in cima alla salita". Arrivati in cima mi distese sull'erba, mi tolse scarpa e calzino per vedere il gonfiore della storta e gli dissi malizioso, basta se ti faccio un pompino per tutto l'aiuto? il cazzo sotto la mimetica era in completa erezione e non mi serviva che rispondesse, "aspetta, vado prima a dargli una risciacquata alla fonte"mi disse quando dovevo ormai solo abbassargli le mutande. Sapevo che tutta la bellezza dell'erotismo stava nell'attimo dell'eccitazione, "no! lo voglio subito" lo presi in bocca come fosse una cosa ormai mia sorprendendolo,poi lo spinsi a sdraiarsi senza braghe e mutandoni sul letto che odorava di muschio per lavorarmelo, mi aveva appena detto che quasi non sapeva cos'era un pompino perchè la moglie non gli e li faceva e volevo farglielo indimenticabile, dall'ano alla cima della cappella gli feci un bagno di saliva a forza di slinguarlo, quando gli divento durissimo lo succhiai sulla cappella finche sborrò, la assaporai ma ne colo tra i peli, andammo alla fonte a lavarci, lo provocai spogliandomi nudo e sculettandogli davanti, gli chiesi se faceva il culo alla sua donna prima che rispondesse gli dissi se vuoi farlo a me ci diamo appuntamento? mi disse rammaricato che aveva un figli della mia età e compresi il suo problema. Quando accadutomi nel bosco mi convinse ad iscrivermi al seminario, perche se mi seguivano addirittura fin nei boschi per prendermi in giro, chissà cosa mi avrebbero fatto nei tre anni di medie nella scuola statale. Appena si seppe in paese, subito girò la voce che sarei diventato frate o prete, qualcuno si dimostrò dispiaciuto, altri furono contenti pensando ad una mia vera vocazione, i parenti erano preoccupati per la mamma che avrei lasciata sola, ma in fin dei conti tutti i sabati e festività sarei tornato al paese. Nel mio immaginario, il convento sarebbe stato studio serio e severo di giorno e godimento di notte col frate/tutor, come costatato nella prova d'ingresso, e fuori mi sarei tenuto come unico amico o moroso per i pomeriggi di sabato e domenica (la sera non mi era permesso d'uscire) il forestiero con la bella macchina, così avrei evitato intrecci amorosi con persone del paese e pettegolezzi. L'umore della gente cambio veramente, lo compresi quando i miei coscritti mi mandarono l'invito per la festa annuale della classe, poveretti! non ci sarei andato, innanzitutto perchè avendo perso io un anno di scuola i coscritti erano gia alle medie da un anno e li conoscevo poco, e poi poteva essere l'ennesima presa per il culo, questi poveri sfigati non avendo nessuna ragazza che partecipava magari mi volevano solo per succhiare i loro cazzi, l'anno prima misero l'unica fighetta che vi partecipò, una bella morettina già sviluppata di culetto e seno sotto un grande scatolone e dopo aver fatto dei buchi vi infilarono i cazzi, che lei anche se inesperta succhio, il problema è che la poveretta sembrava una stupida troietta in perenne calore, ma era perchè stava sviluppando una leggera forma di autismo, ora la madre non può più lasciarla sola un attimo, stà terminando lo sviluppo e diventa ogni giorno sempre più fica, non penso riusciranno a proteggerla, una cosi da sola non puoi mandarla ne dal medico e neanche a confessarsi dal prete ormai gli piace il cazzo. Informai anche il mio amico, dell'intenzione di frequentare le medie in seminario, evitando di raccontagli i motivi veri, a lui tenevp segrete le avventure extra che avevo o la porcaggine che avrei trovato in convento, all'inizio per non ingelosirlo ma dopo anche perche mi piaceva tener separate le due cose, come se avessi una doppia personalità, in una ero il frocetto voglioso alla scoperta del piacere che provocava i bei maschioni senza vergognarsi, nell'altra ero la sua timida fidanzatina che lo assecondava in tutto, lui era un maschio dal fisico normale ma dotato di un erotismo e fantasia che m'intrigava, per adesso lo esprimeva solo a parole mentre gli facevo lunghi pompini quasi sempre in macchina. Mi rispose che a lui bastava sapermi libero il sabato e domenica, ne ero contento, a volte veniva a prendermi solo per svuotarsi come diceva lui e andavamo nel parcheggio vicino, ma spesso, soprattutto prima d'appartarci facevamo qualche piccola gitarella in bei posti, ero senza soldi e pagava tutto lui,ci scambiavano per padre e figlio, a volte ne approfittavamo anche per far sesso in posti inconsueti, quasi sempre pompini, al lunapark lo succhiato o baciato tutto il pomeriggio non trovando mai la possibilità di lasciarmi scopare era pieno di bambini dappertutto, se il posto o l'evento lo eccitava ulteriormente il pompino non gli bastava. Una volta mi portò in seggiovia, io che soffro di vertigini, la mia paura lo divertiva e volle già il pompino mentre si saliva, sotto non c'erano sciatori, la stagione era estiva ma potevano vederci lo stesso e poi temevo di non finire il pompino prima di essere arrivati e infatti mi fece smettere quando secondo mè gli addetti alla seggiovia se ne erano già accorti, il manzo che mi aiuto a scendere mi diede una strizzata al culo che il mio amico vide, girammo i monti ancora in parte imbiancati calpestando la neve e qui gli venne la bizzarra idea di scoparmi, se non accetti mi disse ti fai tutta la discesa in seggiovia seduto sul mio cazzo infilato nel culo e se non finiamo all'arrivo ti scopo nello sgabuzzino dell'operatore cosi ti fotte anche lui, non era certamente questo che temevo ma scopare sull'ondulamento della seggiovia mi terrorizzava, accettai convincendolo a star lui sdraiato sulla neve fredda, lo cavalcai e l'inculata fu stupenda perchè il suo cazzo sembrava più bollente del solito, solo per farlo venire mi sdraiai io così mi scopò tenendomi in alto le gambe come fossi una donna, lo sfregamento tra i corpi mi fece sborrare, eravamo una macchia colorata nel bianco candido poi sentimmo un freddo quasi da congelare, sperai non ci avesse visto nessuno, poteva portarmi in qualsiasi posto a me bastava non "vivere" il paese che ormai odiavo. Anche durante la sagra paesana di Ferragosto qualche ex amico s'avvicinò per voler fare pace. Era una delle poche sere che mi era permesso di rimanere fuori ed ero già d'accordo con il mio amico che mi voleva portare per la prima volta al cinema, naturalmente non porno, rifiutai l'invito anche perché subito dopo il voler far pace volevano e me lo dissero chiaramente che andassi nei bagni a succhiarli, siccome c'era il ragazzo che con la moto incontrai fuori dal cancello del prete, gli dissi che avrei potuto fare un eccezione se c'era anche il suo fratello maggiore che era quel figo pazzesco in jeans, a lui sì che avrei succhiato volentieri il cazzo, naturalmente non c'era nessuna possibilità essendo lui già pieno di ragazze e comunque almeno desistettero e mi lasciarono in pace. Mi feci vedere da qualche parente per dimostrare che ero alla festa e poi incontrai l'amico, dovevamo recarci in un paese vicino dove vi era una grande sala cinematografica, nel mio paese l'unico cinema era quello dell'oratorio, intendevo sorprenderlo, spesso mi faceva piccoli regali e per Valentino oltre una scatola di cioccolatini ma aveva regalato un paio di collant a rete a maglie larghe, che io mi ero provato diverse volte a casa sentendomi fica, quella sera siccome dovevo vestirmi normalmente da maschietto serio per partecipare alla festa di ferragosto, mi ero vestito con una tuta normalissima ma sotto mi ero almeno messo appunto i collant. Salito in macchina gli diedi il solito bacio a stampo sulla bocca e non gli dissi subito che indossavo sotto la tuta le calze a rete, temevo mi avrebbe portato subito in camporella invece che a vedere il film, in sala appena iniziato il film, lui stranamente eccitato da chissà cosa, coperto dalla giacca mi volle far sentire che era duro, il film era della serie LO SQUALO, gli dissi resisti che poi ho una sorpresa e gli feci vedere alla caviglia le calze, sbagliai, non si calmò affatto, voleva addirittura lo masturbassi in sala ma non era un cine porno e anche se eravamo lontani dal chiarore dello schermo ci potevano vedere, gli sussurrai che il signore a fianco probabilmente mi aveva già visto palpeggiarlo, non si calmava anzi mi disse vorrà dire che farai la sega anche a lui, il bel manzo seduto vicino era davvero un bel signore e se fossi stato il solito forcetto senza il moroso gli starei già toccando la coscia per poi salire ad immobilizzarlo per sorpresa toccandogli il gonfiore tra le gambe e me lo porterei nei bagni per almeno ciucciarglielo. Invece convinco l'amico ad andare in bagno, spero che con una risciacquata al cazzo si calmi, oppure gli faro un pompino, si calma un pò con un veloce mezzo pompino (senza farlo venire) allontanarsi dal caldo della sala lo ha già calmato, tornati in sala ahimè abbiamo perso il posto, tanta gente era in piedi e ne hanno approfittato, a nostra volta ci appoggiamo in piedi alla parete soffice di moquette, mi si mette dietro e toccandomi, risentendo le calze si eccita di nuovo e me lo fa sentire duro sul culetto, sembra me lo voglia mettere nel culo, per non dare scandalo avanzo per allontanarmi un pezzo alla volta spingendo chi ho davanti e mi trovo tra le tende di un uscita d'emergenza, stranamente non mi segue col bozzo duro appoggiato, mi sento palpare il culo ma non solo da lui, le mani sono tante entrano sotto la tuta e decise mi strappano i collant per entrarmi con le dita nell'orifizio anale, che d'abitudine quando esco tengo sempre lubrificato, muovo le mani e tocco da sopra la stoffa i cazzoni eccitati ma nessuno lo tira fuori, siamo pur sempre in un cinema normale me ne devo ricordare perche sto andando su di giri, uno facendosi sentire anche dagli altri mi dice "sei un frocetto, lo hai già dato a tanti questo bel culo, è scivoloso come se lo hai appena preso" è un bestione con le mani e le dita enormi e mi sta facendo un ditalino, chissa com'è tra le gambe! Peccato! finisce il film e si riaccendono le luci, nell'uscire tra la ressa sento altre palpate, non vedo il mio amico, per fortuna so dove l'auto, qualche maschietto mi segue nel parcheggio finche vedono che non sono solo. In auto scopro che nessuna delle mani era sua, mi dice di essere stato spinto via o perlomeno di aver potuto entrare tra le tende, effettivamente vicino alla tenda c'era quasi subito la porta di sicurezza e lo spazio non era molto, non è geloso anzi vuole che gli racconti cosa mi hanno fatto e si eccita, innanzitutto gli faccio vedere il collant nero ormai strappato che ora fa da cornice al mio bel culetto bianco e poi sapendo che lo eccito esagero nel racconto, "Appena si sono accorti che avevo un bel culetto con calze si sono eccitati, diversi cazzoni erano sguainati e resomi conto di uno enorme che mi avrebbe rotto il culo lo presi subito in bocca per soddisfarlo e e gli altri in fila mi hanno inculato" si eccita di brutto e ancora nel grande parcheggio del cinema lo spompino e mi viene quasi subito in bocca mentre mi dice che mi porterà in un cineporno, è un peccato speravo mi scopasse dopo il film. Mi lascia nel solito parcheggio non lontano da casa e mi fa promettere che rimetterò altre volte le calze e se ne và, mentre cammino mi sento troia abbasso la tuta e sculetto a culo nudo fino a casa, penso a quanti cazzi avrei preso se mi avesse portato davvero a vedere un film porno, se già in un cinema normale tre uomini forse 4 mi avevano palpeggiato eccitati, con questo pensiero e ancora con le calze, andai a letto e mi infilai il toys nel culetto, addormentandomi pensai all'inizio della scuola in seminario ed al mio moroso sempre piu voglioso.
scritto il
2022-04-01
7 . 3 K
visite
9
voti
valutazione
4.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.