Prime esperienze di un frocetto part.6

di
genere
gay

Mentre lasciavo la casa del prete e attraversavo il lungo cortile pensai alla sicurezza che mi avevano dato le sue parole, al potere che potevo avere eccitando i maschi col mio culetto a mandolino e al compatimento che dovevo avere per i poveri bimbetti segaioli che mi bullizzano frequentemente. Arrivato al cancello trovai purtroppo la mia bici con una gomma sgonfia, provai inutilmente a pomparla con una piccola pompa in dotazione, sapevo che fare la strada per andare a casa era lunga senza bici, arrivò una moto da cross con due ragazzi uno adulto davvero bello, aveva dei vecchi jeans e gli si vedeva un bel pacco, ma dietro il fratello più giovane lo conoscevo, era uno dei soliti bulletti, Ehi bel culetto ti diamo un passaggio se pero ti metti in mezzo a noi! mi dissero , li mandai a cagare e attraversai la strada per dirigermi dal vicino benzinaio, nel portapacchi avevo il cartoccio col toys. Anche il giovane che faceva la benzina fu stronzo, alla mia richiesta di aiuto per la gomma sgonfia inizio ad alludere che ci voleva una bella "pompa". TI do la pompa in cambio di una pompa, discorsi tutti così, sembrava pensassero solo al sesso quel giorno, entrai in officina sperando di trovare qualcuno di piu serio, e qui mi si blocco la salivazione, un omone grande enorme,in tuta a brettelle e villoso come un orso mi venne incontro, era sotto un auto alzata sul ponte, fu burbero che ti serve? mi disse. Ha lui si che avrei succhiato subito il cazzo anche se sporco di officina, balbettai del problema alla bici, mi girai per indicargli quale era la ruota sgonfia e alla vista del mio culetto cambio il suo atteggiamento e il tono di voce, di sott'occhi lo vidi posizionarsi il cazzo che aveva molto probabilmente arrotolato in posizione scomoda. Diventò gentile, provò a dargli aria con un tubo del compressore e scoprimmo che era buca perchè si sgonfiava quasi subito, feci l'oca ma solo per eccitarlo, ero in leggins e sapevo che mi disegnavano il culo, la lasciai con la promessa di riprenderla la sera stessa riparata, davvero sei cosi gentile? come posso ripagarti per una riparazione cosi rapida? volevo già anticipargli il costo ma non voleva, insistetti per metterglieli in tasca e sbadatamente o meno gli toccai il cazzo, insistetti ancora perchè questo serviva a toccarlo di nuovo, tanto sapevo di non essergli indifferente, pagherai stasera e mi diede una pacca sul culo mandandomi vià. Mi incamminai per strada sperando che un conoscente in auto mi desse un passaggio, incrociavo sul marciapiede maschi che si giravano a guardarmi il culo, apprezzavo ma era strano, quel giorno sembravano tutti vogliosi. Un bella auto che mi veniva da dietro accosto col finestrino abbassato, ciao bella vuoi un passaggio mi disse. Come tanti al primo inpatto mi scambiò per una femmina, il passaggio mi servirebbe ma non sono una ragazza gli dissi, sali che ti porto dove vuoi, nel salire in auto m'accorsi di aver lasciato il sacchetto con dentro il cazzone finto nel portapacchi della bici, forse nessuno ci avrebbe guardato. Il tipo era alquanto deciso e sicuro di sè, perche mi disse: non sarai femmina ma hai un culetto da paura poi con mezza chiappa di fuori lo faresti drizzare anche ai morti, ti piace il cazzo? Caddi dalle nuvole, giravo da ore con uno strappo nei leggins e non me ne ero accorto e in più sapevo di avere indosso degli slip tipo "roberta" che mi contenevano il pisello davanti ma dietro entrandomi tra le chiappe mi lasciavo il culo nudo, era stato probabilmente un cespuglio di spine nel giardino del don, ed ecco anche perchè mi sembravano tutti o stronzi o allupati. Che figura gli dissi, non me ne ero accorto, comunque mi disse; in leggins giravi lo stesso e se non sei una ragazza sei comunque un frocetto e io ho bisogno di una bocca perchè ho il cazzo duro, sposto il plaid che aveva sulle ginocchia e mi fece vedere il tronchetto della felicità, era nudo dalla cintola in giù, un maniaco pensai. Passammo davanti a casa mia e gli dissi mentre già lo segavo, arriva al boschetto in fondo alla via e parcheggia isolato sotto un albero che te lo succhio volentieri. Nel pompino stavo migliorando la tecnica, nei primi da inesperto, o leccavo che fosse l'asta, le palle o la cappella oppure succhiavo, mentre ora se il cazzo non era grosso esagerato, succhiavo perchè lo avevo in bocca ma intanto con la lingua a riccio fuori dalle labbra riuscivo anche a leccarlo contemporaneamente, con cazzi piccoli ero riuscito a leccare i testicoli mentrè lo avevo tutto in gola, questo era nella media e riuscì ad esercitarmi, mi restava da migliorare la respirazione per poterli avere giù in gola o per i cazzi grossi ma avrei imparato. Si stupì della mia bravura, mi credeva alle prime armi e finsi almeno di avere 14/15anni, lo vidi preparare un fazzoletto di carta per la sborrata ma lo sorpresi ingoiando tutto. Scesi dall'auto ero vicino a casa e volevo evitare che un forestiero sapesse dove abitavo, mi chiese come poteva rivedermi, ero anche un pò seccato perchè aveva pensato solo al suo piacere, non ero una puttana anche se avevo ripagato il passaggio in auto, almeno il culo me lo poteva toccare mentre lo spompinavo, fu insistente e fastidioso e allora gli dissi l'unico posto dove mi puoi trovare è nel folto del boschetto quando ho voglia di prenderlo nel culo e infatti adesso ci vado. Mi inoltrai nel bosco pensando che se ne andasse, era un posto non da camporella ma capitava che a volte qualche coppietta scendesse dall'auto per inoltrarsi a far sesso tra i cespugli, lo senti chiamarmi aspetta che prendo la coperta mi grido, giocai un pò a nascondino poi contento della sua insistenza mi feci trovare, scusami mi disse ho pensato troppo a come mi facevi il pompino e pensa che se ti ho abbordato per strada era perche volevo farmi il tuo bel culetto, mi abbraccio e limonò per un pò facendomi un ditalino al culo, avevo il buco rilassato e lubrificato ancora dal cazzone finto del prete e il dito mi dava brividi di piacere, poi in ginocchio provai a ringalluzzirgli il cazzo con la bocca ma ci voleva tempo, fu per fortuna bravo e mi mise a pecora sulla coperta e dopo mi lecco il buchetto finchè non gli torno il cazzo duro, accidenti per la fretta ho dimenticato il profilattico in auto mi disse, gli risposi, ma scherzi? io voglio la sborrata nel culo mi toglieresti metà del piacere, e mi scopò come fossi una cagna, ogni tanto si diceva preoccupato se arrivava qualcuno e io gli dicevo che avrei soddisfatto chiunque arrivasse, il parlare di cose sconce lo eccitava, mi chiese quanti altri cazzi volevo e gli dissi tanti, li metterei tutti in due file una per la bocca e l'altra per culo, arrivò a dirmi che mi voleva portare in un cineporno pieno di maschi, io che non potevo vedere neanche film VM 14anni, ridevo delle sue fantasie, rimasi perplesso quando mi disse di volermi travestito da donna, perche dopo leggins e mutandine da ragazza da tempo pensavo a minigonna e calze a rete, più fantasticava e piu s'eccitava e più mi dava piacere, e allora gli davo corda, quando gli dissi che mi sarebbe piaciuto sculettare in minigonna in un cineporno poi togliermi le mutandine e lasciare che i vecchi bavosi e segaioli mi palpino il culo nudo, sborrò! Si assopi, le due sborrate lo avevano stremato, mezzo nudo anchio sporsi il culo dalla coperta al prato per far uscire un pò di sborra sull'erba, mi senti leccare il culo, era un cane, mi senbrava un segugio e quindi un cane da caccia, lo svegliai, dobbiamo andare c'è qui un cane che tra l'altro non smetteva di leccarmi l'ano, è da caccia e tra un pò arriverà il cacciatore, vorrà dire che gli fai un pompino, dai alzati può essere uno che conosco! Ci demmo alla fuga tra i cespugli con l'accordo di rivederci dopo una settimana. Ormai era tardi pomeriggio, tempo di far merenda e poi avrei dovuto incamminarmi per ritirare la bicicletta sperando di scroccare un passaggio da qualcuno. Mentre mi cambiavo pensai che potevo mettermi qualcosa di carino e femminile per quel bestione che mi aspettava in officina, ma pensai che un tipo cosi una volta eccitato mi avrebbe strappato tutti ciò che avevo indosso, comunque dopo aver buttato i leggins rotti misi una tuta sportiva non aderente,pensando che il meccanico gli "occhi" sul mio culetto se li era già fatti precedentemente, l'unica frivolezza fu una mutandina femminile in raso col solo filo che mi entro tra le chiappe, se serviva all'occorrenza avrebbe fatto capolino per eccitarlo e convincerlo ancor più di aver a che fare con un frocetto disponibile, poi feci memoria che con la bici avevo lasciato il sacchetto, speravo veramente non l'avesse aperto nessuno. Lungo il cammino incrociai il solito gruppetto di bimbi scemi, pensai alle parole di incoraggiamento del don è non stetti ad ascoltare le cattiverie e i sorrisini di scherno, mi ferì solo vedere che vi partecipava il bimbo del mio primo racconto, il primo a cui avevo fatto diverse seghe e che allora desideravo tanto spompinare, per fortuna pensai che il mio primo pompino lo feci a suo padre perchè ora vedendolo deridermi mi avrebbe fatto ancor più pena. A proposito il padre di quel che era il mio amichetto di giochi, avevo di lui un ricordo piacevole e indelebile, era stato il mio primo cazzo nel culo, il mio primo uomo visto che ci eravamo anche lungamente limonati, lo vedevo a volte e mi sembrava mi guardasse ma non mi approcciava più, probabilmente temeva i pettegolezzi del piccolo paese. Lungo la strada trovai passaggio da una signora amica di mia mamma, arrivato all'officina c'era ancora il benzinaio, fu meno sfottente, stavolta non avevo i leggins rotti addosso, anche il meccanico torno ad essere burbero come prima di vedermi il culetto, ma appena il ragazzo se ne andò torno bonario, mi disse di aver trovato il buco e di aver riparato la camera d'aria e se la toppa non avesse tenuto mi avrebbe cambiato la camera d'aria, sembrava un pò impacciato quando gli chiesi cosa costava e aggiunsi maliziosamente cosa posso farti per il piacere che mi hai fatto, gli avevo dato una strizzata al cazzo qualche ora prima e sapeva che non era stata casuale, eppure era titubante quasi intimidito. Ti do quello che ho, presi qualche moneta e la misi nella tasca della tuta, vicino alla grossa verga turgida che gli scendeva tra le cosce, la tuta logora si scuci facilmente dove volevo entrare con la mano era senza mutande, gli inpugnai il bastone caldo, però da quel pertugio lo potevo solo mungere e sperare che eccitandosi ancor di più prendesse coraggio. Finalmente mi disse di voler chiudere a chiave le porte, ne approfittai per andare più in fondo al capannone dove c'era un vecchio sedile posteriore d'auto che faceva da divano, mi sedetti un po piu in penombra perchè lontano dalle finestre, pensai preoccupato se avesse capito d'aver a che fare con un frocetto e non certo una ragazzina, pensai che non poteva essere completamente grullo anche perchè un bestione di due metri e di quella stazza con un solo schiaffo mi avrebbe mandato all'ospedale. Tornò e lo provacai dicendogli di volerlo completamente nudo di fronte a me per ripagarlo in natura, abbasso completamente la zip della tuta e sotto era come pensavo, completamente nudo sul torace se non il pelo da orso, la verga dura non lascio subito cadere ai suoi piedi la tuta ma poi mi sbatte in faccia come un manganello da poliziotto, mio dio! che bel cazzone odorava di maschione,lo presi in bocca e le labbra lo scappellarono, era il classico cazzo grossa da leccare o succhiare, e poi sotto due testicoli da cavallo che promettevano tanta sborra. Pensai che il tempo non fosse molto e di non potermi permettere d'avere due sborrate neanche da quel fisicone e allora lo lavorai di bocca e lingua con giudizio, quando lo sentivo muggire come un vitello smettevo di succhiare per non trovarmela tutta in bocca, tanto un pò di schiumetta bianca di presborra sulla cappellona compariva e la mia linguetta la teneva leccata, poi forse spazientito,lo avevo portato vicino all'apoteosi più volte, mi disse: basta puttanella ti voglio scopare, temetti non capisse cosa ero e gli dissi: dai lo voglio nel culo, frase che andava bene per tutti e due i sessi, mi misi a pecora abbassai la tuta e mentre gli dicevo entrami piano mi raccomando, cercavo il filo del perizoma per spostarlo dal buchino lui non lo vide e pensandomi a culo nudo, lo ruppe entrando, inculandomi come se avessi l'imene, urlai io e anche lui, mi pensava vergine ed era pronto a sentire resistenza in punta mi disse dopo, per fortuna sapendo del grosso calibro mi ero ben preparato, mi scopò lentamente era conscio di essere grosso per il mio buchino, m'accorsi che non mi entrava del tutto, lo feci sedere e dandogli le spalle mi impalai lentamente su tutto quel palo facendogli vedere che poteva affondare, lo sentivo in pancia, preparata la strada tornai a pecora, dai scopami prima che si richiuda il buchino gli dissi, mi riapri e lo senti entrare tutto,il suo corpo massiccio inizio a sbattermi sul culo, spruzzammo insieme, lui abbondantemente in profondità dopo una spinta vigorosa e stette fermo senza indietreggiare finche fini del tutto le eruzioni di sperma bollente, perchè gli dissi di ingravidarmi con la sua sborra da toro e si immedesimò nella parte, io invece gli macchiai quel vecchio sedile d'auto che probabilmente aveva visto tante camporelle, nell'alzarmi vidi il mio cazzo sborrato e non commentò, ma penso che nell'amplesso si sia accorto che le sue grosse palle cozzavano contro le mie. Mi rivestii con la mutanda di cotone che mi ero tenuto di scorta nella tasca della tuta, sapevo che se andava tutto bene non potevo tornare a casa in bici con la sborra che mi colava, gli lasciai il bel perizoma rotto, l'unica cosa che mi aveva brutalmente spaccato. Ci salutammo senza un bacio o un arrivederci, sapevo che i maschi soprattutto se etero facevano cosi per degli stupidi sensi di colpa, probabilmente si dicevano inorriditi: cosa ho fatto!! cosi giovane, e poi un ragazzo! senza pensare che anche con una ragazza era uguale. Feci le prime pedalate e mi senti chiamare, forse voleva dirmi una carineria, il tuo salame mi disse ingenuo correndomi incontro, hai dimenticato il cartoccio col salame, mi diede il sacchetto col sex toys e aggiunse trafelato riportami la bici se si sgonfia di nuovo....Se piacciono le mie storie scriverò il settimo, ma non vorrei stufare.
scritto il
2022-03-26
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