Consapevole depravazione (16)
di
mastro di chiavi
genere
esibizionismo
Capitolo 16.La puttana
La musica che sostituì la disco divenne quella sudamericana “tutta per te …- gridò il DJ aggiungendo – baila ramera, baila”
Sia io e penso che anche Anna non eravamo a conoscenza di quel termine.
Anna si muoveva lascivamente illuminata da un faretto colorato ed io bollivo di gelosia ma non riuscivo a trattenere una spaventosa erezione. “Baila puta e questa volta la voce del presentatore non avrebbe dato nessun dubbio ad un termine internazionale. Poi la scritta sullo schermo che compariva a flash Anna ramera, Anna puta e alla fine un inglesissimo Anna the whore. Ormai riuscivo a malapena a scorgere Anna ma quello che era una mia curiosità era certamente la voglia di divertirsi del pubblico appagato perché sullo schermo comparve l’immagine di Anna che continuava a ballare. La musica si modificò in qualcosa di più lento e le luci divennero soffuse ed intermittenti .
Quello che tutti ormai stavamo vedendo era la completa trasformazione di Anna che, cullata da quel ritmo lento, si lasciava stringere da qualcuno che la stava abbracciando da dietro. Le mani che le scivolavano sui fianchino ad un tentativo di sollevarle la gonna che Anna fermò ma senza resistere al suo nuovo accompagnatore che la baciò sul collo continuando ad accarezzarle i fianchi. Poi un nuovo cambiamento e la mano si infilò sotto la coppa del corsetto . Le stava agguantando una tetta. Solo allora capii che lo sconosciuto era il presentatore che ora era riuscito a raggiungere le labbra di Anna che ancora una volta si lasciò baciare da un altro uomo nel corso della serata.
Il dj alzò la voce “dai Anna ti vogliono nuda” quella parola mi entrò nella testa con il coro da stadio dei presenti che la incitava a spogliarsi. Non ci potevo credere, stavo vedendo mia moglie in mezzo ad una pista vestita come una puttana baciarsi con uno sconosciuto che le stava accarezzando una tetta, anzi in quel momento abbandonando la presa aveva lasciato la tetta completamente scoperta. Anna smise di baciarlo e guardò il seno scoperto alla vista di tutti. Il suo cavaliere le baciò nuovamente il collo e iniziò ad abbassarle il vestito. Sullo schermo si potè leggere sulle labbra di Anna la supplica, un “no” ripetuto mentre restava impassibile abbracciata a quell’uomo che lentamente le faceva scendere sempre di più il vestito dalle spalle. Le tette si scoprirono entrambe e lui faceva imperterrito continuava la sua opera tirando l’abito verso il basso fino a che con un movimento deciso lo fece scivolare ai piedi di Anna. Istintivamente lei si coprì le tette ed il sesso con un estremo slancio di pudore. Poi ancora lui che abbracciandola le scostò le braccia esibendola così nuda con le sole calze agganciate al reggicalze. Anna sembrava tremare anche perché ormai i presenti si erano accalcati intorno a lei accarezzandola.
“Ragazzi fino al prossimo ballo godetevi le grazie della nostra Anna puttana per una notte” gracchiò la voce del DJ.
Basta non potevo lasciarla in mano a quella ressa di giovanotti mezzi ubriachi ed infoiati. Di tanto intanto lo schermo la inquadrava nuda accarezzata tra le braccia di cento sconosciuti. Mi spinsi verso la ressa ma appena mi fui quasi avvicinato la musica cambiò di colpo e le luci ripresero il loro solito colore così che la persi di vista.
Mi affannavo a cercarla, poi un colpo d’occhio lei stava attraversando il locale sempre completamente nuda mano nella mano del presentatore . Li persi di nuovo di vista del resto era impossibile vedere qualcosa in quella che era ridiventata una bolgia. Impossibile vedere anche Ralph, Giacomo ed il suo amico.
Ero piombato nella disperazione più cupa e non sapevo più cosa fare. Mia moglie Anna esibita in pasto al pubblico ed ora chissà dove era stata trascinata .
Ormai erano le due di notte , meno gente ma ancora caos. Avevo smesso di cercarla,
con la consapevolezza che se era arrivata a tanto il passo a concedersi definitivamente a qualcuno sarebbe stato breve. Se quel tizio se l’era trascinata nuda in mezzo a quel locale e lei l’aveva seguito era ben evidente la sua disponibilità così come aveva ceduto alle voglie di Giacomo e del suo amico. Ormai avevo smesso di pensarla come la mia dolce Anna ma avevo incominciato a pensare che non si fosse posta nessuno scrupolo a tradirmi. Proprio una puttana, pensai amaramente.
Decisi di bere qualcosa al bar e di ritornarmene in hotel ad aspettare la puttana, non le avrei perdonato nulla. Il barista mi disse che nel locale a tarda ora il locale si trasformava e sarebbero iniziati spettacoli di lap dance “super spinti” precisò il barman. Non solo ma mi fece sapere che alcune delle ragazze avrebbero anche potuto essere disponibili a proseguire la serata privatamente. In pratica un locale hard ma anche un luogo di prostituzione. Decisi di intrattenermi e magari cercare un’avventura.
La pedana della lap dance era poco distante dal bar e restai seduto a guardare. La serata hard iniziò. Il microfono scandì il nome della prima ragazza che iniziò a ballare. Applausi del pubblico e l’incitazione a togliersi il reggiseno restando con indosso un ridottissimo perizoma con il quale giocava ma senza mai toglierselo. Le mani si allungavano verso di lei raggiungendo appena le caviglie ma lei dimostrava una decisa resistenza a farsi accarezzare.
Il presentatore , e mi parve di riconoscere la voce con accento spagnolo del DJ, rivolto al pubblico chiese di non essere impazienti che li avrebbe accontentati .
“la signora per bene ormai ha fatto le sue scelte e si è trasformata in una sensualissima puttana e non solo per questa notte – feci un salto sullo sgabello del bar quando continuò – la nostra ramera” non ebbi più dubbi. Anna apparve sulla passerella indossando unicamente un minuscolo string nero oltre a calze e reggicalze. Si avvicinò all’asta che prese con una mano come perno girandoci intorno ed offrendosi a trecento sessanta gradi alla vista di tutti.
Come poteva mostrarsi in quello stato. Abbracciò l’asta che le scorreva tra le tette ed appoggiò il suo corpo in modo che il sesso le sfregasse contro. Sembrava l’avesse fatto da sempre.
“ecco – mi disse il barman – quella se ti fai avanti ci sta, non la da via ma ti scopa con la bocca”. Lo guardai sorpreso esprimendo la mia perplessità “ credimi amico – e sembrò ancora più serio - …. ha fatto pompini da quando ha finito la sua esibizione”.
Mi spiegò quello che sapevo che era una turista in cerca di emozioni e quella sera girava con Ralph il fotografo “con cui ha uno strano rapporto, lo chiama padrone, è lui che diceva che la sua schiava non negava pompini a chi glielo avesse chiesto. Ma l’hai vista quando è arrivata in discoteca con minigonna inguinale e culo e figa in bella vista. E poi se una d’estate gira con calze e reggicalze in mostra , un motivo ci sarà…. dai sono sicuro che ce la puoi fare”
Mentre mi parlava non avevo perso di vista un secondo Anna che era passata davanti all’asta e appoggiandosi con la schiena. L’altra lap dancer le prese le mani e gliele fece sollevare sopra la testa per guidarle ad attaccarsi all’asta. Le mani della ragazza si erano spinte sui fianchi e poi sulle cosce . A tempo di musica le stava sfilando lo string lungo le gambe senza che mia moglie si opponesse.
Con una piccola spinta Anna si lasciò scivolare verso la terra restando appoggiata all’asta ma praticamente accovacciata. Le mani dell’altra ragazza si spinsero sulle spalle scivolando sulle tette. Vidi Anna cercare una minima reazione che abortì sul nascere.. diede un piccolo slancio portando Anna divaricare le gambe . La vidi chiudere gli occhi sotto i fischi del pubblico ed abbandonarsi ad un movimento che in breve la portò ad aprire le gambe offrendo la sua fighetta alla vista di tutti. Lo spettacolo era davvero indecente, in quella posizione le labbra si erano aperte mostrandosi in una completa indecenza.
Senza il minimo ritegno la ragazza spinse Anna ad inginocchiarsi e poi appoggiare le mani davanti per terra a gattonare verso il bordo della passerella. Le mani del pubblico le scivolarono ad accarezzare ogni parte del suo corpo che era alla loro portata. Anna continuava a gattonare senza il minimo ritegno. Non sembrava retrarsi a quelle carezze ed il perché fu ben chiaro dagli sguardi che gettava a Ralph. Alcuni presenti le infilavano banconote nel reggicalze . Un apprezzamento per la sua esibizione ma anche, potevo pensare , un’ulteriore umiliazione per Anna che in quella posa equivoca veniva immortalata da altre foto di Ralph. La fine della passerella uno più audace degli altri la accarezzò sulla testa e le sussurrò qualcosa all’orecchio. Anna scosse il capo e si girò verso Ralph che fece un cenno di assenso, senza che neppure avesse immaginato la proposta. Anna si girò verso lo sconosciuto e si lasciò baciare come un giocattolo. Le loro bocche rimasero incollate a lungo e mentre dietro di lei altre mani si erano appropriate del suo culo e forse infilate ad accarezzarle il sesso. Lo sconosciuto si scostò da Anna e la spinse ad alzarsi. Vidi Ralph raggiungere lo sconosciuto, parlare con lui e poi fare un segno ad Anna. Lei restò ferma in piedi e con un gesto di pudore si abbracciò le tette e con una mano si coprì il sesso. Ralph le scattò ancora delle foto. Lo sconosciuto le gridò qualcosa e lei sedendosi sul bordo del palco si allungò verso di lui e si lasciò scivolare tra le sue braccia . Ancora una volta trascinata dagli eventi volontariamente o no a quel punto non aveva più importanza, tenuta abbracciata come una volgare prostituta attraversò la sala . L’uomo un energumeno con jeans maglietta attillata sul petto scolpito e due vistosi tatuaggi su entrambi i bicipiti, teneva Anna abbracciata con una mano che le passava sulla spalla e penzolava accarezzandole una tetta. Cos’era diventata, come aveva potuto cadere così in basso. Ormai era completamente calata in quel ruolo di completa depravazione.
La guardavo abbracciata con quell’energumeno accarezzata sottomessa al suo accompagnatore laida con quelle calze e reggicalze, di fatto trasformata come una ragazza da accompagnamento del locale o avrei dovuto dire una puttana del locale.
Pensai si stessero dirigendo verso il bar. Invece lui si diresse con Anna verso l’uscita. La vidi dimenarsi ma la stretta dell’uomo non le permise altro che seguirlo.
Se la stava portando in strada nuda.
“ma non può farla uscire così in mezzo alla strada” dissi al barman
“E’ Rondo, il capo di una banda di motociclisti che passano qui le loro serate e lui non c’è sera che si faccia una ragazza diversa. Certo che la ramera – la chiamò così visto che non conosceva il nome – sarà una preda prelibata a quel che so è alloggiata ad un residence vicino con il marito, chissà quando se la vedrà ritornare a casa domattina dopo la notte con Rondo se non con tutta la sua banda” sorrise e si girò a preparare altro.
La strada della depravazione di Anna è ormai senza via d’uscita ed il seguito del racconto potrebbe essere condizionato da cosa potrebbe succedere fuori dal locale. Ma di questo sicuramente troverò dei validi suggerimenti dalla fantasia di Ila.
La musica che sostituì la disco divenne quella sudamericana “tutta per te …- gridò il DJ aggiungendo – baila ramera, baila”
Sia io e penso che anche Anna non eravamo a conoscenza di quel termine.
Anna si muoveva lascivamente illuminata da un faretto colorato ed io bollivo di gelosia ma non riuscivo a trattenere una spaventosa erezione. “Baila puta e questa volta la voce del presentatore non avrebbe dato nessun dubbio ad un termine internazionale. Poi la scritta sullo schermo che compariva a flash Anna ramera, Anna puta e alla fine un inglesissimo Anna the whore. Ormai riuscivo a malapena a scorgere Anna ma quello che era una mia curiosità era certamente la voglia di divertirsi del pubblico appagato perché sullo schermo comparve l’immagine di Anna che continuava a ballare. La musica si modificò in qualcosa di più lento e le luci divennero soffuse ed intermittenti .
Quello che tutti ormai stavamo vedendo era la completa trasformazione di Anna che, cullata da quel ritmo lento, si lasciava stringere da qualcuno che la stava abbracciando da dietro. Le mani che le scivolavano sui fianchino ad un tentativo di sollevarle la gonna che Anna fermò ma senza resistere al suo nuovo accompagnatore che la baciò sul collo continuando ad accarezzarle i fianchi. Poi un nuovo cambiamento e la mano si infilò sotto la coppa del corsetto . Le stava agguantando una tetta. Solo allora capii che lo sconosciuto era il presentatore che ora era riuscito a raggiungere le labbra di Anna che ancora una volta si lasciò baciare da un altro uomo nel corso della serata.
Il dj alzò la voce “dai Anna ti vogliono nuda” quella parola mi entrò nella testa con il coro da stadio dei presenti che la incitava a spogliarsi. Non ci potevo credere, stavo vedendo mia moglie in mezzo ad una pista vestita come una puttana baciarsi con uno sconosciuto che le stava accarezzando una tetta, anzi in quel momento abbandonando la presa aveva lasciato la tetta completamente scoperta. Anna smise di baciarlo e guardò il seno scoperto alla vista di tutti. Il suo cavaliere le baciò nuovamente il collo e iniziò ad abbassarle il vestito. Sullo schermo si potè leggere sulle labbra di Anna la supplica, un “no” ripetuto mentre restava impassibile abbracciata a quell’uomo che lentamente le faceva scendere sempre di più il vestito dalle spalle. Le tette si scoprirono entrambe e lui faceva imperterrito continuava la sua opera tirando l’abito verso il basso fino a che con un movimento deciso lo fece scivolare ai piedi di Anna. Istintivamente lei si coprì le tette ed il sesso con un estremo slancio di pudore. Poi ancora lui che abbracciandola le scostò le braccia esibendola così nuda con le sole calze agganciate al reggicalze. Anna sembrava tremare anche perché ormai i presenti si erano accalcati intorno a lei accarezzandola.
“Ragazzi fino al prossimo ballo godetevi le grazie della nostra Anna puttana per una notte” gracchiò la voce del DJ.
Basta non potevo lasciarla in mano a quella ressa di giovanotti mezzi ubriachi ed infoiati. Di tanto intanto lo schermo la inquadrava nuda accarezzata tra le braccia di cento sconosciuti. Mi spinsi verso la ressa ma appena mi fui quasi avvicinato la musica cambiò di colpo e le luci ripresero il loro solito colore così che la persi di vista.
Mi affannavo a cercarla, poi un colpo d’occhio lei stava attraversando il locale sempre completamente nuda mano nella mano del presentatore . Li persi di nuovo di vista del resto era impossibile vedere qualcosa in quella che era ridiventata una bolgia. Impossibile vedere anche Ralph, Giacomo ed il suo amico.
Ero piombato nella disperazione più cupa e non sapevo più cosa fare. Mia moglie Anna esibita in pasto al pubblico ed ora chissà dove era stata trascinata .
Ormai erano le due di notte , meno gente ma ancora caos. Avevo smesso di cercarla,
con la consapevolezza che se era arrivata a tanto il passo a concedersi definitivamente a qualcuno sarebbe stato breve. Se quel tizio se l’era trascinata nuda in mezzo a quel locale e lei l’aveva seguito era ben evidente la sua disponibilità così come aveva ceduto alle voglie di Giacomo e del suo amico. Ormai avevo smesso di pensarla come la mia dolce Anna ma avevo incominciato a pensare che non si fosse posta nessuno scrupolo a tradirmi. Proprio una puttana, pensai amaramente.
Decisi di bere qualcosa al bar e di ritornarmene in hotel ad aspettare la puttana, non le avrei perdonato nulla. Il barista mi disse che nel locale a tarda ora il locale si trasformava e sarebbero iniziati spettacoli di lap dance “super spinti” precisò il barman. Non solo ma mi fece sapere che alcune delle ragazze avrebbero anche potuto essere disponibili a proseguire la serata privatamente. In pratica un locale hard ma anche un luogo di prostituzione. Decisi di intrattenermi e magari cercare un’avventura.
La pedana della lap dance era poco distante dal bar e restai seduto a guardare. La serata hard iniziò. Il microfono scandì il nome della prima ragazza che iniziò a ballare. Applausi del pubblico e l’incitazione a togliersi il reggiseno restando con indosso un ridottissimo perizoma con il quale giocava ma senza mai toglierselo. Le mani si allungavano verso di lei raggiungendo appena le caviglie ma lei dimostrava una decisa resistenza a farsi accarezzare.
Il presentatore , e mi parve di riconoscere la voce con accento spagnolo del DJ, rivolto al pubblico chiese di non essere impazienti che li avrebbe accontentati .
“la signora per bene ormai ha fatto le sue scelte e si è trasformata in una sensualissima puttana e non solo per questa notte – feci un salto sullo sgabello del bar quando continuò – la nostra ramera” non ebbi più dubbi. Anna apparve sulla passerella indossando unicamente un minuscolo string nero oltre a calze e reggicalze. Si avvicinò all’asta che prese con una mano come perno girandoci intorno ed offrendosi a trecento sessanta gradi alla vista di tutti.
Come poteva mostrarsi in quello stato. Abbracciò l’asta che le scorreva tra le tette ed appoggiò il suo corpo in modo che il sesso le sfregasse contro. Sembrava l’avesse fatto da sempre.
“ecco – mi disse il barman – quella se ti fai avanti ci sta, non la da via ma ti scopa con la bocca”. Lo guardai sorpreso esprimendo la mia perplessità “ credimi amico – e sembrò ancora più serio - …. ha fatto pompini da quando ha finito la sua esibizione”.
Mi spiegò quello che sapevo che era una turista in cerca di emozioni e quella sera girava con Ralph il fotografo “con cui ha uno strano rapporto, lo chiama padrone, è lui che diceva che la sua schiava non negava pompini a chi glielo avesse chiesto. Ma l’hai vista quando è arrivata in discoteca con minigonna inguinale e culo e figa in bella vista. E poi se una d’estate gira con calze e reggicalze in mostra , un motivo ci sarà…. dai sono sicuro che ce la puoi fare”
Mentre mi parlava non avevo perso di vista un secondo Anna che era passata davanti all’asta e appoggiandosi con la schiena. L’altra lap dancer le prese le mani e gliele fece sollevare sopra la testa per guidarle ad attaccarsi all’asta. Le mani della ragazza si erano spinte sui fianchi e poi sulle cosce . A tempo di musica le stava sfilando lo string lungo le gambe senza che mia moglie si opponesse.
Con una piccola spinta Anna si lasciò scivolare verso la terra restando appoggiata all’asta ma praticamente accovacciata. Le mani dell’altra ragazza si spinsero sulle spalle scivolando sulle tette. Vidi Anna cercare una minima reazione che abortì sul nascere.. diede un piccolo slancio portando Anna divaricare le gambe . La vidi chiudere gli occhi sotto i fischi del pubblico ed abbandonarsi ad un movimento che in breve la portò ad aprire le gambe offrendo la sua fighetta alla vista di tutti. Lo spettacolo era davvero indecente, in quella posizione le labbra si erano aperte mostrandosi in una completa indecenza.
Senza il minimo ritegno la ragazza spinse Anna ad inginocchiarsi e poi appoggiare le mani davanti per terra a gattonare verso il bordo della passerella. Le mani del pubblico le scivolarono ad accarezzare ogni parte del suo corpo che era alla loro portata. Anna continuava a gattonare senza il minimo ritegno. Non sembrava retrarsi a quelle carezze ed il perché fu ben chiaro dagli sguardi che gettava a Ralph. Alcuni presenti le infilavano banconote nel reggicalze . Un apprezzamento per la sua esibizione ma anche, potevo pensare , un’ulteriore umiliazione per Anna che in quella posa equivoca veniva immortalata da altre foto di Ralph. La fine della passerella uno più audace degli altri la accarezzò sulla testa e le sussurrò qualcosa all’orecchio. Anna scosse il capo e si girò verso Ralph che fece un cenno di assenso, senza che neppure avesse immaginato la proposta. Anna si girò verso lo sconosciuto e si lasciò baciare come un giocattolo. Le loro bocche rimasero incollate a lungo e mentre dietro di lei altre mani si erano appropriate del suo culo e forse infilate ad accarezzarle il sesso. Lo sconosciuto si scostò da Anna e la spinse ad alzarsi. Vidi Ralph raggiungere lo sconosciuto, parlare con lui e poi fare un segno ad Anna. Lei restò ferma in piedi e con un gesto di pudore si abbracciò le tette e con una mano si coprì il sesso. Ralph le scattò ancora delle foto. Lo sconosciuto le gridò qualcosa e lei sedendosi sul bordo del palco si allungò verso di lui e si lasciò scivolare tra le sue braccia . Ancora una volta trascinata dagli eventi volontariamente o no a quel punto non aveva più importanza, tenuta abbracciata come una volgare prostituta attraversò la sala . L’uomo un energumeno con jeans maglietta attillata sul petto scolpito e due vistosi tatuaggi su entrambi i bicipiti, teneva Anna abbracciata con una mano che le passava sulla spalla e penzolava accarezzandole una tetta. Cos’era diventata, come aveva potuto cadere così in basso. Ormai era completamente calata in quel ruolo di completa depravazione.
La guardavo abbracciata con quell’energumeno accarezzata sottomessa al suo accompagnatore laida con quelle calze e reggicalze, di fatto trasformata come una ragazza da accompagnamento del locale o avrei dovuto dire una puttana del locale.
Pensai si stessero dirigendo verso il bar. Invece lui si diresse con Anna verso l’uscita. La vidi dimenarsi ma la stretta dell’uomo non le permise altro che seguirlo.
Se la stava portando in strada nuda.
“ma non può farla uscire così in mezzo alla strada” dissi al barman
“E’ Rondo, il capo di una banda di motociclisti che passano qui le loro serate e lui non c’è sera che si faccia una ragazza diversa. Certo che la ramera – la chiamò così visto che non conosceva il nome – sarà una preda prelibata a quel che so è alloggiata ad un residence vicino con il marito, chissà quando se la vedrà ritornare a casa domattina dopo la notte con Rondo se non con tutta la sua banda” sorrise e si girò a preparare altro.
La strada della depravazione di Anna è ormai senza via d’uscita ed il seguito del racconto potrebbe essere condizionato da cosa potrebbe succedere fuori dal locale. Ma di questo sicuramente troverò dei validi suggerimenti dalla fantasia di Ila.
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