Marinella, diario di una novella troia -5- (continua)

Scritto da , il 2021-09-01, genere dominazione

12 maggio

Ciao, eccomi qua.

Sei stato molto esigente con me, ora ti racconto la giornata di oggi.

Prima ti confido che ho comprato uno zucchino, lungo 15 cm e di 3 cm di diametro.

Ho preso anche un cetriolo, più grosso e lungo 27 cm. Il diametro è di più di 6 cm.

Ti do le misure perché tu sappia cosa mi chiedi.

Oggi, al lavoro, sono andata con una mini molto corta, e una camicetta bianca senza reggiseno.

Non ho messo le mutandine.

Sotto il camice non posso stare nuda come mi hai ordinato tu, ma ho lasciato parte del seno ben in vista, e ho notato come gli uomini non hanno perso una mia mossa.

Un paziente, in attesa del dottore per un controllo al ginocchio, era steso sul lettino ed io lo stavo preparando.

Ho notato chiaramente come guardava nello spacco del seno, e dato che era in slip, ho notato come il suo cazzo, che doveva essere bello grosso, era eccitato.

Lo notai specialmente dopo che mi ero abbassata due volte, e senz'altro aveva visto il mio culetto nudo.

Apparentemente in modo involontario, mi ha strusciato con una mano il sedere.

Poi mentre sistemavo la sua gamba e il ginocchio e avevo vicino il suo slip deformato mi ha detto con imbarazzo:

"scusi, lei è molto bella, e quello che ho visto e vedo mi ha eccitato."

Rossa in volto gli ho sorriso, e lui incoraggiato

"mi piacerebbe vedere meglio il suo bellissimo corpo, fuori di qui "

Mentre parlava, la sia mano si è posata su una mia coscia, proprio sotto il culo.

Avrei potuto dargli uno schiaffo, ma quel cazzo grosso mi ha fatto bagnare

"la prego, la smetta, sto lavorando, chissà cosa penserebbe il dottore che sta per arrivare" gli ho risposto.

Ma quell'uomo, molto peloso e con la pancetta da cinquantenne, non ha desistito:

"so che non sono bello, ma ho un bel cazzo grosso, che tu stai guardando. Potrei farti un bel regalo, se mi offrirai i tuoi bei buchetti e ti farai riempire di sperma "

Evidentemente si sentiva autorizzato a farmi questi discorsi, perché io stavo immobile, e il mio liquido scendeva sulle cosce e gli aveva senz'altro bagnato le mani.

"Pensaci, il numero di telefono lo trovi nella mia scheda, e puoi chiedermi ciò che vuoi, purché tu mi dia la tua fighetta e il tuo culetto".

Mi sono sentita una puttana.

Se mi avesse toccato la figa avrei goduto nella sua mano.

Sono uscita di corsa, e mi sono rinchiusa in bagno a masturbarmi selvaggiamente.

All'una sono uscita dallo studio, e sull'autobus c'era il mio spasimante, che subito si è messo dietro di me.

Come mi aveva proposto, sono scesa ai giardinetti.

Lui mi ha seguita e mi si è avvicinato

"Vado nel bagno degli uomini. Davanti ai vespasiani ci sono due gabinetti, io vado nel primo. Tu entra, se c'è qualcuno ti avverto "

CONTINUA ...

Questo racconto di è stato letto 4 6 3 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.