Foto nella notte

Scritto da , il 2021-06-19, genere incesti

Come quasi ogni sera mi ero addormentato sul divano, nulla di nuovo, specie quando mia moglie fa i turni notturni.
Non è insolito infatti che nessuno mi sveglia e mi lascia a dormire li, al massimo qualcuno viene e mi spegne la TV o abbassa il volume.
Quella sera però mi svegliai preso da un brutto sogno, vidi che erano le 02:00 e girandomi verso il corridoio vidi che la luce della camera di mia figlia era ancora accesa.
Quella scema studia a quest'ora? mi chiesi
Magari si è addormentata sui libri, non sarebbe la prima volta.
Cercai di alzarmi senza far rumore e mi diressi verso la sua camera, la porta era socchiusa e l'aprì leggermente per poter buttare un occhio verso il suo letto per vedere se era li a dormire.
Rimasi scioccato nel vederla di spalle senza nessuna maglietta addosso, con il braccio teso tenendo in mano il cellulare come se si stesse facendo un selfie.
Che diavolo fa quella ragazza? pensai tra me
Invia le sue foto nuda a qualcuno?
Dopo essersi scattata la foto vidi che si mise a guardarla e vidi che scorreva il cellulare, forse si era fatta più foto e stava decidendo quale inviare a chissà quale ragazzo.
In effetti non sapevo nulla della sua vita sentimentale, Francesca era molto dolce e aperta, ma riservata sulla sua vita sentimentale, ed io francamente non mi ero mai interessato ai suoi interessi romantici.
Dopotutto lei è sempre stata la mia bimba, e credo di non essere mai riuscito a vederla come una ragazza, come una donna.
Iniziai a chiedermi che fare, potevo allontanarmi, fare un rumore, far finta di stare arrivando da lei e poi invitarla a mettersi a dormire, oppure potevo restare in silenzio e andare a dormire, la mia bimba dopotutto è una ragazza sveglia e al massimo si divertirà un po’, fortunato il ragazzo che riceverà le sue foto. Davvero fortunato.
Si mise di profilo e si abbassò lievemente i pantaloncini del pigiama facendo vedere il taglio del suo sedere, non indossava mutandine? Può essere?
Rimasi paralizzato, era ancora di schiena, indossava solo dei pantaloncini rosa con degli orsetti disegnati, e nonostante questi mi ricordassero quanto io la vedessi pura ed innocente, questi vi era solo la sua stupenda fighetta, forse calda, che strusciava sui pantaloncini.
Mi fermai ancora pensare
Che cosa mi bazzica per la testa? Ho pensato davvero la sua stupenda fighetta? e di mia figlia che sto parlando!
Prima che però potei riflettere su questa folle situazione, per un attimo si girò e vidi i suoi immensi seni.
Dovevo baciarli, subito, dovevo averli ma non potevo, era sbagliato. E nel frattempo il mio cazzo cresceva nelle mutande.
Francesca si chino e prese la maglietta del pigiama che era terra, se la mise, per poi uscire le tette da sotto e ricominciò a farsi altre foto
Mentre guardavo questa scena la mia mano iniziò ad accarezzare il mio cazzo da sopra i pantaloni, ma nel modo di muoversi toccai la porta che fece un lieve cigolio.
Francesca inizio ad agitarsi e si ricompose rientrando il seno sotto la maglietta.
Che stai facendo Papi? Mi chiese
Rimasi in silenzio per pochi secondi, anche se forse sembrarono un’eternità.
Nella mia testa era chiaro quello che avrei dovuto dire, le avrei detto che mi ero svegliato da poco e che vista la luce accesa volevo vedere che cosa faceva mia figlia, avrei concluso dicendo le e tardi vai a letto, e mi sarei diretto in camera mia.
Era facile, ovvio quello che dovevo fare.
La mia fantasia volava però, le avrei detto che era sbagliato quello che faceva, l’avrei fatta sdraiare sulle mie gambe, e l’avrei sculacciata, le avrei toccato il sedere, e poi le avrei sfilato i pantaloncini rosa del pigiama.
Forse per questo le risposi dicendo
- che faccio io? che stavi facendo tu?
Lei rimase in silenzio e forse anche per lei quei secondi sembrano non smettere mai.
- Voglio che me lo dici, per chi erano quelle foto?
- Ma quali foto papi! Non stavo facendo nulla.
Potevo lasciare perdere, ma immaginai di parlarle, di dirle che non doveva farlo, ma perché lei è speciale, e deve dedicarsi a qualcuno di speciale, che non c’è nulla di male nella nudità, e ci saremmo messi a dormire nudi, come un padre e una figlia amorevoli, e nell’abbraccio innocente, il mio cazzo sarebbe entrato dentro di lei, e mi avrebbe sussurrato che ero io quello speciale. Lo volevo.
- Ti ho visto mentre ti sei scattata un sacco di foto nuda! Sotto questo pigiama non indossi nulla! Se te lo togliessi saresti come la mamma ti ha fatto!
- Papà.. io non so cosa dirti..
La vidi con la testa bassa, colpevole. Cosa stavo facendo, a cosa stavo pensando? Fare sesso con mia figlia? Ma sono pazzo? È stato un momento di debolezza. Devo rimediare.
Mi avvicinai a lei, mi sedetti, e le diedi un bacio sulla guancia.
- Tesoro mio, non voglio essere cattivo, ma vorrei capire cosa stavi facendo, non voglio che tu faccia cazzate
- Non faccio cazzate papà, quelle foto non erano per nessuno, erano per me
- Per te? Che vuol dire per te?
- Mi piace farmi qualche foto, magari tu mi vedi come una bambina, ma sono grande, mi piace farlo, mi piace vedermi bella, sexy anche, e magari potrei farle vedere a qualcuno.
Immaginai di baciarla, li, su due piedi.
- Tesoro, ma puoi essere bella, e anche sexy senza farti queste foto
- Ma cosa ne sai tu papi
- Tu sei la mia bimba, ma ti vedo che stai crescendo.
E dicendo questo le diedi un bacio sulla guancia, fu breve, istantaneo, ma si sentì che c’era qualcosa dietro. Non aveva senso come bacio.
- Papà, grazie, ma davvero, non devi dirmi queste cose
- Davvero, sono sincere. Sei una bella ragazza, non hai bisogno di mostrarti nuda per attirare gli altri ragazzi
- Non è per questo papà, è perché..
La interruppi
- Dai, dammi un abbraccio
Ci zittimmo, e per un attimo ci ritrovammo. Era tornato tutto apposto. Un papà e una figlia, nulla di più.
- Hai un buon profumo tesoro
- Grazie papi
- Ti ricordi quella volta che ti compravi il profumo sbagliato prima della tua gita alle medie?
- Ahaha, certo, ero così furiosa con te, scambiai il profumo con quello di una mia compagna, quanto ero arrabbiata
- Eh si, i profumi non sono il mio forte.
Dissi buttandomi all’indietro.
Francesca si girò e si sdraiò sul mio petto. Ci si godeva un bel momento.
Le nostre facce estremamente vicine, ma nulla ci preoccupava, le carezzai il viso, giocando con i suoi capelli. Lei passava la sua mano sul mio petto.
Passai la mia mano sopra le sue labbra, e lei diede un bacetto, presi la sua mano, e ricambiai.
Si avvicinò a me, e stavolta un bacetto sulla guancia me lo diede lei.
Sorridemmo entrambi.
- Dammi un altro bacetto amore
- Certo papi, tutto per te
Iniziò così una bellissima sequenza di bacetti che attraversarono il mio collo, le mie guance, e anche se ne volevo solo uno, non mi lamentai.
Che fortuna che avevo avuto a beccarla.a farsi quelle foto. Eravamo più uniti ora che mai. Che fortuna a vedere mia figlia nuda. Quella splendida ragazza nuda, con quel seno stupendo, quel culetto da sculacciare, e una fighetta sicuramente calda..
..
..
Non riuscì a capire cosa la mia testa pensava, ma il mio cazzo improvvisamente crebbe, e riaprii gli occhi solo quando Francesca lo prese in mano.
Fu puro istinto.
Le afferrai la testa e la portai alle mie labbra. Ci scambiammo un lungo ed intenso bacio. La mia mano accarezzava i suoi capelli mentre la sua stringeva sotto.le mie mutande il mio cazzo.
Mi alzai e lei si mise sopra di me.
Le sfilai dolcemente la magliettina del pigiama, così sottile, e nel farlo, sfiorai per la prima volta i suoi seni.
I miei baci scesero prima sul suo collo, poi sul suo petto, per poi arrivare su ciò che avevo appena scoperto.
Lei mi tolse la maglietta e accarezzo, bacio e morse il mio petto.
Non resistetti. La feci alzare e ci spogliano di ciò che restava, rimanendo nudi.
- Stasera sei stata cattiva
Dissi schiaffeggiando il suo culo.
Non disse nulla, lei si chinò, e potei scoparla a pecorina. Mi chinai su di lei, e mentre con una mano le carezzai il.seno, le diedi un bacio sulla schiena.
- Ti amo papà, ti amo!
Disse lei tra i gemiti
- Anche io bambina mia
Dissi andando sempre più a fondo.
Non ci rendemmo conto per quanto andammo avanti. Cademmo esausti entrambi a letto. Lei aveva trattenuto molte urla, Io stavo per esplodere. Ci girammo l’uno verso l’altro. Il mio cazzo colava ancora sperma, Francesca mi diede un bacio, e dolcemente scese portando con sé i suoi baci, fino ad arrivare al mio cazzo. Inizio a leccarlo, a baciarlo, a succhiarlo.
- Vienimi in bocca papino, vieni in bocca alla tua bambina. Saziami, nutrimi con lo sperma che mi ha generato.

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