Mare 6

Scritto da , il 2021-06-13, genere tradimenti

luglio 2001 - 6

premessa: questa puntata è stata censurata e non figura nel diario ufficiale della mia vita.

tornati in albergo è già tutto buio, non credevo di aver fatto così tardi, guardo l'orologio sul muro: l'una.
Diamine! sbircio il casellario delle chiavi e quella di Carolina è ancora appesa, non è rientrata, la prendo.

"porto su la pulcina, una sciacquatina prima che si addormenti del tutto" dico con Giulia in braccio,
"torni giù dopo?" Matteo speranzoso,
"no, vieni su tu" e poi "si è divertita un mondo, sono una forza i tuoi amici",
"Andrea è un trascinatore; lasciala a me, la porto su io",
"grazie, comincia a crescere e pesucchia di più" cominciando le scale "e Rocco spalla ideale, sono stata bene",
"ma...",

apro la porta di stanza e riprendo Giulia:

"nessun ma, anche con te" e gli stampo un bacio,
"entro?",
"birbone... intanto lavo lei e la metto a nanna",

entro, ma lascio la porta aperta, diretta in bagno levando il vestitino a fiorellini, umido, di Giulia; subito acqua e vapore, assonnata si lascia bagnare prima e asciugare dopo, poi con un filo di voce:
"zia, resti qui un pochino?",
"certo" rispondo adagiandola sul letto,
mi sdraio accanto a lei, cinque secondi e già dorme;
rivolta verso di me a due dita dal mio seno.
Osservo quel corpicino e seguo il suo profilo con un dito, un pensiero mi attraversa: vorrei essere mamma.

una luce dorata illumina la stanza improvvisa, si apre la porta, ombra di figura sulla parete:
"Caro?..." chiedo sottovoce,
"Matteo, posso?" risponde,
"si",
"racchiudi quella bimba protettiva..." dice piano,
"dai vieni qui",
si siede dietro di me, appoggiato alla testata del letto e, delicato, fa scivolare una coscia sotto la mia testa; carezzandomi il viso, chiudo gli occhi a quel gesto di affetto,
"è così bella, non smetterei di guardarla" dico,
"si" sussurra "e tu sei stupenda" carezzandomi un fianco,
va la mia mano a cercare la sua, si intrecciano le dita; la trascino, lenta, sul mio seno; si china su di me, offrendomi le labbra che colgo e bacio, sapore di sale scriveva Paoli;
sento, un lieve turgore sotto di me, lo sfioro.

"lei dorme, ti va una doccia?" mi chiede senza togliere gli occhi dai miei,
"si, ho ancora l'umido salmastro addosso",
"da me non c'è nessuno",

ci alziamo dal letto e lascio un ultimo bacio sulla fronte di Giulia, usciamo accostando silenziosi la porta. Carolina sarebbe arrivata a momenti.

come in trance, stordita, accesa dal toccarsi e baciarsi, prima in mare e poco dopo li sul letto, non ero in me, quasi ad osservare da una finestra ciò che dentro accade;
mi prende in braccio, varcando la porta; mi depone sul letto, e con delicatezza mi sfila i saldali; accarezzandomi risale le gambe, lisce, ora col dorso e ora col palmo, sento aumentare il battito e il calore crescere in me, sussulto quando le sue labbra si posano sull'interno coscia e un tenue "che fai?..." s'affaccia alla mia bocca;

"ssh... aspetta..." voce calda e suadente appena accennata raggiunge la mia mente, le dita sue sollevano la mia veste nocciola e bianca, vibra il mio ventre al suo tocco, risale col suo volto sfiorandomi la pelle che cede e sussulta ad ogni umido contatto dei suoi baci,
"voglio gustare il tuo sapore..." appena accenna,
e sento la sua lingua danzare sull' orlo dell'ombelico;

due dita decise s'insinuano fra cotone e pelle, sento lo slip tirare, muovendo il bacino in crescendo d'eccitazione l'aiuto a far scorrer via l'intimo;

sono li, gemo, al primo sentore del suo mento sul mio pube, gemo all'incontro delle sue labbra con le mie, umide d'umori, sento un piccolo morso al clito teso e desideroso d'essere sunto; ansimo; sospiro; inclinando la testa, scivolano i ricci rossi scoprendo le spalle candide, e affondo le mani nelle chiome sue per stringelo all'inguine; fra le cosce morbide quella bocca, quella testa, quella lingua che sta penetrando in me;

sento le sue mani scorrere sotto i glutei e afferrarmi la vita, un grido mi esce quando entra ancora di più;

lo voglio più che mai "prendimi, godimi" dico tirandogli la camicia, "sono qui per te" mi dice mentre se la strappa di dosso e sfila via da me gli ultimi centimetri d'abito, e adesso è sopra di me, pelle a pelle, mi bacia, bocca a bocca, col mio sapore sulla lingua;

armeggio con l'ardiglione della cintura, slaccio avida e bramosa i jeans; è turgido, come i miei seni stretti dalle sue mani, è duro, come i miei capezzoli arsi dal desiderio di essere morsi e succhiati, è caldo, come ogni cellula del mio corpo;

sono bagnatissima ed entra superbo in me, appena accenna il glande a dilatare le labbra già gemo fra le bocche nostre unite;
sento ogni vena, ogni piccola piega della pelle mentre caldo supera le piccole labbra e sfiora ciò che era un imene lacero, sospiro suo, sussulto mio;
è avvolto dalle pareti madide e stringo per sentire lo scorrere del piacere in me; gemo; sospira; sospiro; geme; gocce di sudore bagnano il mio ventre, e rigano la vita accrescendo sentori e tremori,
"si, sii... sei, seì... stupenda" guardandomi,
"ancora.... ti voglio, ti voglio, di più... spingi di più..." premo le sue natiche su di me,
il suo pube sul mio sfiora ad ogni spinta la mia clitoride esausta dalla passione, e sotto sento il tocco ritmato del suo vigore,
stringo forte le lenzuola quando per un attimo si ferma, completamente in me, soffoco un grido,
"non smettere..." ripeto implorando a fil di voce,
"non resisto..." tappandomi la bocca con la sua,
le sue mani stringono la mia vita mentre affonda la faccia fra i miei capelli sfiorandomi il collo con le labbra, sento tutto il suo corpo sopra di me, dentro di me, e lo graffio sulla schiena al suo tentare d'uscire, "ancora!" mi fugge dalla gola "resta ancora dentro di me",
"sei matta, amore, devo",
"non ti preoccupare";
un grido ci unisce

continua forse

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